CAP.3
Sidney entrò in casa, stupito che Jarod non fosse lì ad aprirgli la porta, come tutte le mattine.
- Jarod?
Che strano, l’uomo iniziò a girovagare per l’abitazione, cercandolo.
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Miss Parker, con la pistola in mano, entrò nell’appartamento, seguita dal solito impacciato Broots.
- Jarod! Sid!
- Miss Parker! Corri, sono in camera!!
La donna e Broots raggiunsero Sidney. L’uomo era in ginocchio, vicino al letto. Accanto a lui, il corpo senza sensi di Jarod.
- Che cosa è successo?
- Dobbiamo andare in ospedale, subito! Aiutatemi a portarlo in macchina, vi spiego tutto dopo.
- Lui non va da nessuna parte, se non al Centro!
A quel punto Sidney si alzò, per fronteggiare Miss Parker. Sapeva che l’unico modo per convincerla, era quello di dirle la verità.
- Miss Parker, Jarod ha un tumore al cervello. Dobbiamo correre in ospedale, prima che sia troppo tardi.
Fu allora che la donna, riguardando a Jarod, steso per terra, rivide l’immagine del sogno: Jarod che diventava cenere e la tomba.
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Ospedale St James, Jarod era in sala operatoria. Miss Parker e Sidney erano in sala d’aspetto. Miss Parker, sconvolta, combatteva fra la rabbia, e la disperazione, accusando Sidney.
- Perché non mi hai detto niente?
- Me l’ha chiesto lui. Non voleva che tu lo sapessi.
Broots entrò in quel momento, con due caffè.
- Tenete, sono per voi.
Il suo cellulare suonò.
- Pronto? Signor Lyle!
- Broots! Non so dove siate finiti tu e Sidney e, francamente, non mi interessa. Però vi voglio qui. Immediatamente.
- E Miss Parker?
- Ho per caso fatto il suo nome?
- N- no...
- Appunto. Muovetevi.
Broots guardò per un momento il telefono.
- Cosa diamine voleva quello psicopatico di mio fratello?
- Vuole che Sid e io torniamo subito al Centro.
- Parker, puoi restare qui e darmi notizie di Jarod, appena sai qualcosa, per favore?
- Si, certo.