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Autore: myavengedsevenfoldxx    04/09/2015    1 recensioni
-allora devi fotterti, noi cerchiamo di aiutarti, ma se non ci dai una mano non possiamo venirti incontro-
-non posso semplicemente rimanere così?-
-stai scherzando?- sbottò James, rimasto taciturno fino a quel momento.
-nah-
-vaffanculo allora, quello che ti raccontiamo non serve a nulla?-
Rimasi in silenzio, Jimmy si stava alterando e non avevo ben capito il perché.
Non che me ne importasse molto alla fine.
Almeno credo.
-Brian cazzo fallo per Angelica- e detto ciò James si alzò e se ne andò seguito dagli altri.
Angelica … Angelica.
Quel nome non mi suonava nuovo, ma non mi diceva niente.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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IX
 

Fight for honor, fight for your life
Pray to God that our side is right



Mi chiamo Angelica e ho 17 anni e ho perso entrambi i genitori anni fa, non ne sento la loro mancanza, erano cattive persone e nonostante siano coloro che mi hanno dato la vita, non mi mancano per nulla.
Anzi sono contenta che siano morti.
Adesso ho mio fratello, solo lui, James. James è tutta la mia famiglia e non chiedo altro, gli voglio un bene dell’anima e mi ha cresciuta e tenuta d’occhio, senza farmi mancare nulla. Lui è la mia famiglia, tutto di quello che ho bisogno.
17 anni e un piccolo problema di cui sono affetta, per questo sono costretta ad andare in ospedale, questo piccolo problema, non è tanto piccolo, è abbastanza grave, ma lo sto curando e tenendo sotto controllo, non voglio che mi rovini la vita più di quanto i miei genitori abbiano già fatto. L’unico che ne è a conoscenza è Jimmy e mi aiuta ad affrontarlo, nonostante ho qualche ricaduta ogni tanto.
Il mio problema deriva da mia madre, è colpa sua se ne sono stata vittima, me lo ha trasmesso e per questo la odio, non poteva farmi più male di così.
Dio non sa nemmeno quando odio provo per lei. Ho cancellato tutti i ricordi che avevo di lei, non se ne è salvato uno, mio fratello dice che mi amava, ma non gli credo.


James suona la batteria, starei ore a sentirlo picchiare con le bacchette sui tamburi, non so il perché ma mi rilassa, lo fa da quando aveva 5 anni, mi ha tenuto sempre compagnia e mi rilassa, quando sono in ansia o nervosa e lo sento suonare, tutti i miei problemi se ne vanno. Ha dovuto vendere la sua batteria per pagarmi le visite mediche, così per il natale passato ho fatto un concorso fotografico istituito da un parroco del paese dove abitavamo prima e ho vinto un po’ di soldi con i quali ho comprato una batteria elettronica economica per riprendere a suonare.
Quando gli ho mostrato il regalo, prima rimase allibito poi mi abbracciò forte. Non sono mai stata più contenta in vita mia, vedere il suo sorriso è stata una scossa che mi ha ridato vitalità.
Una cosa che mi piace da morire è la fotografia, fotografo ogni cosa: dalla posizione dei bicchieri a tavola alle persone che si baciano nel parco, poi le sviluppo e le raccolgo, una volta mi hanno chiamata per un servizio ad un matrimonio perché avevano visto le foto su un blog, ma ho dovuto rinunciare a causa del mio problema.
Mamma ti odio.
Ora come ora esco ogni tanto, magari con i ragazzi e faccio loro qualche foto senza che se ne accorgono, sono troppo presi dalla musica per notare me, anche se Jimmy le ha viste le foto e mi ha detto che sono molto belle, chissà se mi chiederanno di diventare la loro fotografa, lo spero. Una volta però ho dovuto cancellare una foto, Jimmy l’aveva vista e aveva sorriso, con la coda dell’occhio avevo sbirciato e ho scoperto che fissava la foto di Synyster.
Avevo fotografato Brian in una bellissima posizione, ovviamente lui non se ne era accorto, ma amavo quella foto, era una piccola opera di cui andavo assai fiera. La foto ritraeva Brian seduto sulla poltrona con la chitarra accanto e la birra nella mano destra, aveva i capelli scompigliati e un ciuffo gli ricadeva negli occhi che con la mano sinistra si stava spostando, aveva un bellissimo sorriso, mi ricordo perfettamente quel momento, era la terza volta che facevano le prove e l’autunno era alle porte, infatti dietro di lui c’era la finestra dal quale si intravedeva un albero ormai non più verde come lo era qualche settimana prima, le foglie erano alcune a terra e altre si reggevano a stento al ramo dell’albero che si preparava ad affrontare l’inverno di Huntington Beach.
Però non l’avevo cancellata del tutto, il computer era riuscito a recuperarla, non ero mai stata più felice.

 

-Angelica?-
-Dimmi Jimmy- risposi dalla cucina mentre stavo preparando la cena.
-come ti trovi con i ragazzi?- chiese curioso.
Smisi di affettare il sedano e mi girai, guardando verso il salotto, mio fratello stava ancora fissando la televisione.
-bene, perché?- domandai
-così-
-okay-
E tornai alle mie faccende.
-che ne pensi di Brian?-
-in che senso?- chiesi spalancando gli occhi, poi scossi la testa e cercando di essere il più naturale possibile attesi la risposta sua.
-è un bel ragazzo, no?-
-abbastanza, forse un po’ troppo spavaldo e sicuro di se-
-okay-
Non toccammo l’argomento Brian per il resto della serata, ma nella mia testa rimuginava il pensiero di quanto fosse bello e di come i suoi tatuaggi fossero come scolpiti apposta per la sua pelle in modo da risaltare i muscoli.
E poi la bandana che portava al capo, lo faceva sentire naturali e non legato a nessuno, indipendente. Brian era Brian e non me lo sarei mai immaginato in modo diverso.
No, non ne ero innamorata o quant’altro, l’amore non era permesso nella mia vita, a causa della mia condizione, del mio problema, non potevo legare in modo stretto con nessuno, già ne era di mezzo mio fratello, e una persona ne era già abbastanza, non volevo far soffrire altre. Chissà poi un ipotetico fidanzato, stroncato dal dolore a causa del mio “problema” . che schifo di vita vivere così, senza poter amare o poter essere ricambiata, sarei rimasta sola.
Sola.
Dannatamente sola.

   
 
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