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Autore: mayamaya    04/09/2015    0 recensioni
Non ho mai scritto FF prima d'ora ma ho sognato questa storia e, seppur sia a tratti malinconica, ho pensato di condividerla con voi. Ogni commento, suggerimento o critica costruttiva è ben accetto. Grazie!
***
Sapeva chi c’era davanti a lui, ma non aveva la forza di alzare la testa. Le lacrime gli rigavano il volto e non voleva che lui lo vedesse in quello stato.
***
“Ho in mente una cosa per questa sera”
Disse Harry, sorridendo. Non c’era un’ombra di dubbio nella sua voce.
“Harry” mormorò esitante Louis.
“Andrà tutto bene”
***
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Liam aveva ancora la bocca aperta per lo shock. Louis era sempre il solito, non riusciva a fare a meno di fargli la doccia ogni singola sera, ma adesso aveva deciso di gettargli l’acqua gelata addosso anche alle prove.
Louis non faceva altro che ridere soddisfatto. Quella trovata l’aveva completamente distratto dalla tristezza di pochi minuti prima. Certo, gran parte del merito era di Harry, ma scherzare con Liam era la seconda cosa al mondo che lo rendeva felice.
A pensarci bene, l’amicizia con Liam non era iniziata nel miglior modo possibile. Anzi, si poteva quasi dire che fosse un’antipatia a senso unico.
Liam non sopportava che Louis fosse così scanzonato e senza freni. Quando c’era da lavorare duramente, Louis si prendeva sempre qualche minuto per ridere e scherzare. Una pausa per staccare dalla serietà del loro lavoro.
Liam l’aveva sempre vista come immaturità ma, con il passare del tempo, iniziò a provare un certo piacere in queste pause. Iniziò a lasciarsi andare sempre più, finchè non si lasciò andare a docce e scherzi sul palco, ogni singola sera.
Quella tristezza che lo aveva avvolto da ragazzo era stata spazzata via da quel piccoletto che si divertiva a torturarlo durante le tappe del tour. Ma gli voleva bene. Dio se gli voleva bene.

“Vedrai questa sera che ti combino”

Ne avevano fatte di tutti i colori insieme. Bottigliette di bevande energetiche, pistole ad acqua, bombolette spray di stelle filanti. Erano arrivati persino ad utilizzare degli estintori. Cosa si sarebbe potuto inventare Liam per quella sera?
Tanto gli avrebbero concesso ogni cosa. Al management non interessava cosa facessero Liam e Louis sul palco. Per quanto gli riguardava, avrebbero potuto anche lanciarsi vernice colorata e a loro sarebbe andato bene. A patto che Louis non lanciasse vernice verde e che il risultato non fosse un bel arcobaleno.
Al management andava bene ogni cosa, purchè non riguardasse Louis e Harry.

“Non vedo l’ora” rispose Louis con un sorriso malizioso sul volto.

Harry, dall’altro lato del palco, stava osservando il cielo coperto dalle nuvole. Era concentrato sul suo respiro mentre provava e riprovava le varie intonazioni.
Il suo corpo cercava di concentrarsi sulle prove, mentre la sua mente era fissa sull’immagine di Louis, disperato, nel backstage. Come avevano potuto ridurre il suo orsacchiotto così? Come avevano potuto trasformare un’anima così dolce e gentile in un’ombra di disperazione? Come avevano potuto infangarlo così?
Si era mostrato forte davanti a Louis, ma non lo era. Dietro al sorriso che aveva consolato il suo Lou c’era solo dolore.
Sapeva nasconderlo meglio di tutti, il dolore che l’allontanamento da Louis gli aveva causato. Era passato sopra a tutti i gossip che lo avevano coinvolto, alle false ragazze che gli avevano attribuito, alle false relazioni, alle storie inventate… perché sapeva che lui c’era.
Si era allontanato da Louis perché aveva capito che il management avrebbe spezzato Louis, l’avrebbe rotto come un bambino rompe un gioco che non si piega quanto vorrebbe.
Pensava di averlo salvato, di avergli risparmiato altra sofferenza e invece era diventato quel bambino. Aveva spezzato Louis senza volerlo, senza accorgersene.
Tutto questo sarebbe finito. Ne aveva abbastanza. La loro fama era immensa, le persone che li supportavano erano infinitamente maggiori delle decine di persone del management.
Per la prima volta, Harry non li temeva più.

“Sono uno cretino” sospirò Harry.

Come aveva potuto permettere che, per così tanti anni, il management li trattasse come burattini? Perché avrebbe dovuto sottostare ancora un minuto alla loro tirannia?
Di comune accordo, avevano deciso di cambiare casa discografica e il cambiamento effettivo sarebbe arrivato di lì a pochi mesi, ma perché aspettare? Perché rischiare di avere le ali tarpate da un nuovo management?
Quella sera stessa l’avrebbe detto a tutti. Era stanco di mentire, era stanco di vedere la sofferenza di Louis. Era stanco di non poterlo sfiorare nemmeno in privato.
Quella sera avrebbe dichiarato il suo amore e non c’era nulla che lo avrebbe fermato.
Harry si voltò e incontrò lo sguardo di uno degli uomini del management. Stava fermo con le braccia conserte, sotto il palco, a controllare la situazione. Guardava Liam e Louis che ridevano e scherzavano ma non c’era un accenno di felicità nel suo volto.
Come potevano essere così freddi? Come potevano rovinare così la vita a due ragazzi senza un minimo di rimorso? La loro mancanza di sentimenti quasi lo rattristava.
Harry si assicurò che l’uomo lo stesse guardando e iniziò a cantare senza microfono.

“I have loved… HIM since we were 18”

Sorrise, girò la testa e guardò Louis.
Poi riguardò l’uomo e riprese a cantare con il microfono, volgendo lo sguardo di nuovo al cielo.
Aveva lanciato un sfida, aveva sfidato il management. Cosa avrebbero fatto ora? Di certo non potevano togliere uno dei due dal concerto. Non potevano salire sul palco senza un valido motivo. Non avrebbero potuto fermarlo perché non avrebbero avuto alcun motivo, agli occhi del pubblico.
L’uomo guardò Harry e poi Louis. Prese la radio dalla tasca e iniziò a parlare.

“Abbiamo un problema”

Il cuore di Harry batteva a mille. L’aveva fatto davvero. Oddio, aveva davvero sfidato il management e non aveva idea delle ripercussioni che avrebbe avuto questo suo gesto nell’arco di cinque minuti o cinque ore.
Però l’aveva fatto e ne andava dannatamente fiero.
Non sapeva se i ragazzi avessero assistito al gesto di sfida, ma non gli importava. L’aveva fatto per se stesso. E per Louis. L’aveva fatto perché era stanco di amare in silenzio e di nascondere i suoi sentimenti.
Louis e Liam avevano abbandonato totalmente il proposito di provare e si stavano annaffiando l’un l’altro, consumando buona parte delle bottigliette d’acqua della band.
Accanto a Harry, Niall si era seduto a terra e continuava a ripassare i diversi accordi. Ogni tanto si perdeva, chiudeva gli occhi e iniziava a suonare come se il mondo fosse sospeso, in silenzio, e ci fosse solo lui con la sua chitarra.
Harry si sentì chiamare. Si voltò verso la sua sinistra e trovò lo sguardo di Niall.

“Era ora”
   
 
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