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Autore: Gaia_dc    04/09/2015    1 recensioni
Dopo 7 anni all'NCIS, l'agente Ziva David trova il vero amore di una vita nel suo collega Tony Dinozzo, e proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Ziva si trova a dover scegliere tra combattere per la vita, per Tony e per il bambino in arrivo, o lasciarsi andare, smettere di provare ogni forma di dolore ed abbandonare le persone che ama...
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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I loro amici guardavano la scena da dietro il vetro, perché avevano paura di entrare, scoprire che era tutto vero, che Ziva era in coma, ma che nonostante tutto aveva una tale forza da rimanere in vita. Gibbs era convinto che nessuno ci sarebbe riuscito, nessuno che fosse capace di amare quanto lei. Il suo amore per la vita, l’aveva resa la donna forte che era, quello verso Tony l’aveva resa eterna, e quello verso la figlia l’aveva salvata da una morte certa.
 
Abby: “E chi l’avrebbe mai detto? Il nostro Tony, sposato che si prende cura di sua figlia, e vive per sua moglie… Eppure è così spaventato”
Gibbs: “Non è spaventato, ma ha paura. Paura di deludere Ziva, paura di rimanere da solo, paura di poter arrecare alla piccola Kate altro dolore. E’ diverso Abby!”
Da quando non era riuscito a fermare Parks, né a salvare la sua bambina, Gibbs era cambiato; è sempre stato un uomo di poche parole, ma ora come ora, aveva creato una barriera fra lui e la sua squadra, si era chiuso in una corazza, ferito nell’orgoglio, ma soprattutto nell’animo. Non lasciava trasparire le sue emozioni, non era più Gibbs, l’amato padre, era diventato all’improvviso Leroy Jethro Gibbs, il capo. Abby l’aveva notato, ma sapeva benissimo che era dovuto alla preoccupazione per la sua bambina; come tutti, anche lui era atterrito al pensiero di una squadra senza l’agente David, della loro famiglia senza Ziva.
 
Riportare Tony alla sede dell’NCIS, fu un’impresa, non voleva abbandonare la sua amata, ma voleva vendicarla. Nel suo cuore scalpitavano la rabbia e la paura, che insieme avevano creato in lui una forza come quella della moglie. Era deciso a prendere quel William che aveva impedito a sua moglie di vedere Kate, quello che aveva creato una calata a picco nelle loro vite.
Il team aveva deciso che mentre Tony era fuori a tentare di acciuffare il delinquente, la piccola sarebbe rimasta con Abby. Con la sua dolcezza, non avrebbe potuto stare meglio, in quella situazione. In più la ragazza le aveva regalato il suo ippopotamo Bert, e la bambina si divertiva a sentire i rumori che emetteva quando lo abbracciava. Lo portava sempre con sé, non se ne separava mai.
 
Ziva: “Tony, so dov’è ora Parks, devi credermi! Dobbiamo andare al porto. E’ troppo orgoglioso per costituirsi alla legge, ma anche troppo codardo per partire da solo. Con lui c’è qualcuno, sicuramente sarà Delko. Devi raggiungerli e fermarli”
Tony: “Ti credo Ziva! Avverto Gibbs”
La ragazza manteneva la promessa fatta, era sempre vicina a Tony, e a sua figlia. Non li abbandonava mai, e quando avevano bisogno, sapevano che potevano trovarla nel profondo del loro cuore. Quando si guardavano dentro e si accorgevano che non erano soli, potevano vedere Ziva. Tony e la bambina l’avevano capito senza che nessuno glielo spigasse, era tutto naturale. Per rivederla, Dinozzo avrebbe fatto di tutto.
 
Gibbs, McGee e Tony erano seduti ognuno alla propria scrivania, continuavano a lavorare giorno e notte per rimettere in cella Parks. Poi Tony prese coraggio e disse
Tony: “So dov’è. Non chiedetemi come, ma so dov’è. La mia è una fonte attendibile al cento percento. Dobbiamo dirigerci al porto”
Gibbs: “McGee, sali in macchina, Tony… Sei sicuro di voler tornare sulla scogliera?”
Per raggiungere il molo, era necessario riattraversare quel luogo in cui la sua vita si era fermata, in cui la persona che amava era entrata in un oblio tra la vita e la morte. Ma a Tony non importava, doveva trovare William e farlo fuori una volta per tutte.
Tony: “Si, capo!”
 
Quando entrarono in auto e raggiunsero la scogliera, tutti e tre gli agenti rivissero quel momento. Era durato solo un attimo, ma era bastato a far precipitare Ziva, e con lei anche le loro vite. Tony guardava imperterrito la strada; un senso di panico fremeva in lui, ma sapeva che vicino aveva sempre la sua ninja, e che per questo non doveva aver paura. Chiuse gli occhi per qualche secondo e la vide: sorridente come sempre, lo stava confortando, lui le prese le mani e convinto esclamò
Tony: “Con te al mio fianco, ce la farò, Ziva”
Quando riaprì gli occhi sentì la stessa forza che provava Ziva quando affrontò Parks, era un guerriero con sete di vendetta.
 
Scesero dall’auto e quello che videro li spiazzò. Con William non c’era solo Delko, ma anche l’ultima persona di cui avrebbero mai sospettato: Ely David, il padre di Ziva.
Ziva: “Abba?”
Tony tentò di rassicurarla. Sapeva che era una sua visione, ma sapeva anche che Ziva era realmente con lui,  che le lacrime che le rigavano il volto stupefatto, non erano una finzione, e che il solo sentire la voce di suo padre, aveva provocato in lei un uragano di emozioni che le ricordavano il suo oscuro passato. Nel suo cuore, Ziva, infatti, stava piangendo per davvero. L’uomo che l’aveva cresciuta, che le aveva insegnato a difendersi, obbligandola anche a sparare, era lo stesso che aveva permesso tutto questo. Suo padre era l’artefice del suo coma… Non poteva crederci, non voleva crederci!
I tre agenti rimasero appostati nell’ombra per capire cosa stava succedendo, ed ascoltarono le loro voci.
Ely: “Ryan, hai mostrato i documenti che ti ho dato sulla gravidanza di Ziva a William?”
Ryan: “Si signore, abbiamo già concluso tutto”
William: “Come previsto sua figlia si è presentata sulla scogliera e non essendo sola ho avuto la possibilità di spararle. E’ caduta in mare ed ora suppongo sia morta”
Ely: “Ottimo lavoro, le vostre ricompense le avete già avute. Tu sei evaso dalla galera, e tu avrai finalmente un posto fisso nel Mossad”
William: “Signore, ma perché ci ha chiesto di far fuori la sua stessa figlia?”
Tony: “Ottima domanda Parks!”
Il ragazzo era uscito allo scoperto, brandiva la sua pistola con entrambe le mani, e minacciosamente chiese anche lui delle spiegazioni al padre di Ziva.
Ely: “Tony… mia figlia ha sposato proprio una delusione!”
Tony: “Anthony… Tony solo per gli amici”
Ely: “E’ inutile che ci giriamo intorno… Volete sapere perché ho meditato la morte di mia figlia? Per tradimento. Quando ti ha sposato, ed ha avuto uno di quei mocciosetti con te, ha tradito l’intero Israele. Una donna ebrea che sposa un insulso cristiano senza principi! Ha infangato il buon nome della mia famiglia e meritava di morire.”
Se non avesse avuto quella forza, e quella voglia di vendetta Tony sarebbe crollato, scoprendo che il coma della moglie era fondamentalmente colpa sua. Era per questo che prima della sera in cui lui le fece la proposta di matrimonio, Ziva si era sempre dimostrata distaccata nei suoi confronti? E’ sempre stata innamorata di lui, ma aveva paura della reazione di suo padre… E allora perché aveva deciso di sposarlo ugualmente?
Ziva: “Perché ti amo, ti amo da impazzire, e niente può impedirmi di sposare l’uomo che fa della mia vita un sogno sempre più bello!”
La ragazza lo colse di sorpresa, aveva ancora gli occhi lucidi, e nonostante avesse appena scoperto che suo padre aveva organizzato il suo tentato omicidio, tentava di confortare Tony, che si dava la colpa per quello che le era successo.
Gibbs e McGee erano rimasti appostati a guardare la scena, ma dopo gli insulti che Ely aveva gettato sul ragazzo, Gibbs stava per uscire allo scoperto, ma Tony, rimasto immobile, fece cenno di rimanere fermi.
Tony: “Vi dichiaro in arresto per tentato omicidio”
I tre uomini erano ormai spalle al muro e dovettero lasciarsi ammanettare per non peggiorare le cose.
 
Rientrati nella sede, il ragazzo corse a vedere come stava la bambina, che continuava a piangere, facendo disperare Abby. Tony la prese in braccio, ma la piccola Kate non accennava a calmarsi.
Ziva: “Ciao Tali, sei una bambina bellissima, e dolcissima. Visto papino com’è diventato bravo?”
Tony si voltò di scatto ed ancora una volta vide la moglie che si comportava come una mamma che aveva già tanta esperienza. Era bastato che lei iniziasse a parlare con la sua voce angelica e che la chiamasse col nome di Tali, e subito sulla bambina comparve un sorriso rilassato, ed una risata scrosciante uscì dalla sua piccola boccuccia.
Ziva, era davvero una super mamma, ed una moglie ineguagliabile!










-Nota: Ciao a tutti. Ecco un nuovo capitolo di questa storia. Ormai ci avviamo alla conclusione, ma tranquilli, i capitoli sono ancora tanti. Che ne sarà della famiglia Dinozzo? Ziva si sveglierà? Tony si riprenderà dalle parole di Ely? E come crescerà la piccola Tali? per scoprirlo dovrete solo leggere i prossimi capitoli.

-Domanda: Voi preferite chiamare la bambina Kate, come l'agente Todd, oopure Tali, come la sorella di Ziva? Attendo risposte.

Baci Gaia.
   
 
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