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Autore: AshiAndSamy    05/09/2015    6 recensioni
La gente purtroppo non capisce cosa significa vivere pesando sugli altri.
Io lo so bene, con la malattia muscolare che ho, non posso fare tutto da sola, devo sempre essere con qualcuno, stare attenta a come mi muovo e cercare di non sforzarmi.
Perché la vita mi odia così tanto ?
Ero felice prima che il mio problema saltò fuori, facevo ginnastica artistica, tutti i miei amici mi volevano bene, ma adesso sento che qualcosa è cambiato in me e in loro.
Dalla parte mia perché mi sono chiusa, ho paura a raccontare quello che sto passando, non voglio che qualcuno mi stia vicino per compassione ma semplicemente deve volermi bene mettendo da parte questa mia parte 'speciale' .
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Parla Niall
 
La campanella mi avvertii che fosse l'ora di uscire, con molta fretta afferrai il mio zaino e mi diressi verso la porta di uscita dell'edificio.
Mi sarei incontrato con i ragazzi al cancello e ci saremmo avviati verso casa di Niv.
Continuavo a guardarmi intorno cercando il suo dolce viso, ma non la vidi e mi accorsi in quel momento, quanto avessi potuto far schifo.
Io ero davvero interessato a lei, non la stavo prendendo in giro, ma semplicemente è un anno che sto con quella ragazza ed è proprio da poco tempo che lo abbiamo ufficialmente dichiarato.
O almeno Cassandra lo ha fatto.
Cassandra era una ragazza semplice, niente trucco, ed era bellissima anche in quel modo, ma adesso non la riconosco più è diventata un'altra persona : arrogante e vipera, si crede una modella ma lei non sa che ormai il mio cuore, appartiene a un'altra ragazza.
Niall smettila di farti strane illusioni su Niv, non ti vuole!
Continuai a camminare per il corridoio quasi correndo, la mia testa si immaginava di correre a casa dalla ragazza misteriosa e baciarla, baciarla ripetutamente senza mai fermarmi, ma questo accade solo nelle favole, dovevo pensare alla realtà, lei non sarebbe stata sul divano aspettando il principe azzurro.
"Niall siamo qua"- mi richiamò dai pensieri Harry.
"Eccovi ragazzi, scusate ma sono pensieroso oggi"- mi grattai la nuca.
"Allora Liam, Louis andate con Harry in macchina. E tu biondo vieni con me"- ordinò come un capitano afferrandomi per la felpa e trascinandomi nella sua macchina nera.
Partimmo sfrecciando verso la casetta della ragazza, l'ansia stava salendo dentro di me, le mani sudavano e non facevo che picchiettare il dito sul cruscotto.
"Niall calmati"- si innervosì il moro.
"Scusami sono agitato"- mi appoggiai al finestrino con la testa.
"Lo capisco, ma non c'è bisogno di stressate in questo modo"- sbatte una mano sul volante.
Lui non capiva, non capiva che probabilmente Niv non voleva più vedermi, che mi avrebbe sputato in un occhio.
Non volevo che finisse in quel modo.
Cercai di prepararmi psicologicamente a quello che mi sarebbe aspettato in quella casa, sinceramente dentro di me sentivo che non sarebbe andato affatto bene.
"Scendi"- mi urlò Zayn aprendo lo sportello.
Scesi con calma, a un tratto le mie gambe cominciarono a tremare, volevo tornare indietro!
Niall insomma sei un uomo, continuava a ripetermi la mia testa ma il mio corpo non era d'accordo.
Liam bussò alla porta, il cancellino era aperto quindi ci siamo permessi di entrare.
Una dolce voce femminile ci avvertii che sarebbe venuta ad aprirci; quando la porta si aprì, davanti a noi una donna spaventata ci guardò uno a uno.
"Chi siete ?"- ci domando richiudendo la porta.
"Scusi signora, noi siamo degli amici di Niv"- la rassicurai.
"Mh, entrate"- .
Ci fece accomodare sul divano, mentre nel frattempo lei ci andava a prendere una Coca-Cola e dei bicchieri.
"Wow"- esclamò Liam guardandosi intorno.
Feci caso a una foto, situata dall'altra parte della stanza, erano raffigurati Niv e un altro ragazzo, lei sempre bellissima, mi incantai a guardarla.
"Ecco a voi ragazzi"- sistemò il vassoio sul tavolino davanti a noi.
"Posso sapere perché volete mia figlia?"- domandò incuriosita -"Scusatemi io sono Katy"- ci sorrise.
La madre di Niv sembrava veramente una donna bellissima, aveva i suoi stessi occhi ed erano bellissime entrambi.
"Vede è molti giorni che non viene a scuola e ci stavamo preoccupando"- parlò Liam.
Spesso Liam mi infastidiva, parlava spesso di Niv e ogni qual volta gli chiedevo se gli piacesse, lui negava col capo sorridendo.
"Si per questo"- continuai lanciando un occhiataccia al castano.
"Beh"- abbassò lo sguardo verso le sue mani -" Niv non sta bene in questo periodo"- continuò la madre.
Cercai guardandola negli occhi di capire cosa ci fosse dentro ma non decifrai il suo sguardo, troppo cupo e triste per me.
Zayn chiese cosa avesse e quello che ci fu detto fece rimanere me e i miei amici male.
"Era febbraio quando ha cominciato a stare male, lei era una ginnasta, era una patita a dire il vero."- sorrise -" Ma ad un tratto cominciò ad avere forti mal di schiena e pensavamo che fosse la stanchezza, visto che in quell'arco di periodo, aveva una gara da preparare"- si fermò a bere un sorso d'acqua.
"Abbiamo cominciato a preoccuparci perché capivo che Niv non era più la stessa e stava male, davvero male. Abbiamo fatto molte visite, fra cui esami del sangue ed è risultato che lei soffre di una malattia muscolare"- finii fra le lacrime.
Non riuscivo a credere che un'angelo del genere avesse una malattia.
"Può dirci che tipo di malattia?"- chiese Louis cercando di essere il più sensibile possibile.
"Ancora non lo sappiamo, ci è arrivato un risultato di un esame che ci ha confermato il problema, fra una settimana abbiamo una visita col suo specialista per capire cosa dovremo fare per scoprire la malattia"- finii alzandosi in piedi.
"Adesso come sta ?"- le domandai alzandomi insieme a lei e afferrandola per un polso.
Si scanso infastidita dal nostro contatto.
"È in camera sua con dolori alla schiena"- si allontanò da noi -"Se volete potete salire, è la prima stanza a sinistra"- ci sorrise.
La donna sparì dietro la porta della cucina e rimasi in piedi osservando un punto a caso della casa.
Non potevo immaginare che nella vita della ragazza che mi interessava, potesse avere così tanti problemi, non sapevo come comportarmi, non sapevo adesso cosa avrei potuto fare.
"Io salgo"- si affrettò a dire Liam salendo le scale di corsa.
Se continuavo di questo passo il castano mi avrebbe soffiato via la ragazza che mi piaceva e non volevo che accadesse questo.
Piano piano salii le scale, non sapevo se magari dormisse oppure no.
"Liam"- lo chiamai -" potresti far entrare prima me?"- lo abbracciai.
"Dai Bro, sbrigati, voglio vederla"- mi sorrise dandomi qualche pacca sulla spalla.
Sorrisi e aprii piano piano la porta.
Ero molto agitato, la stanza era interamente buia, non vedevo niente e si sentiva per di più l'odore di chiuso.
Mi domandai per quale motivo alle due e mezza nel pomeriggio continuava a tenere tutte le finestre chiuse.
Cominciai a tastare dappertutto, appoggiai la mano su qualcosa di morbido, era peloso.
Ad un tratto delle unghie graffiarono il mio polso e non riuscii a trattenere il gemito di dolore.
"Aiah cavolo!"- mi tastai la parte dolorante del braccio.
Mi aveva fatto veramente male quel gatto.
"Chi c'è?"-.
La sua voce dolce, il suo tono calmo e triste mi fece perdere un battito.
"Sono Niall"- cercai di dirigermi verso il suono della sua voce.
"Cosa ci fai qua"- mi domandò lentamente.
Ancora non riuscivo a vederla, continuavo a tenere le mani avanti ma non sentivo niente, quando poi non diedi un caldo allo scaffale e mi ritrovai sopra qualcosa di morbido, molto morbido.
Mi fermai, non risposi alla sua domanda, sentii il suo profumo, era vicino a me, era proprio davanti, non riuscii a trattenere la voglia di annusare il suo collo.
Con delicatezza appoggiai il mio naso al suo collo e respirai, sentivo il mio corpo fremere, cominciare a riscaldarsi.
"Niall cosa stai facendo ?"- mi ripete molte volte.
Non le risposi, ero preso da lei e non riuscivo a immaginarmi di essere veramente vicino a lei.
A sciogliere tutta quell'atmosfera fu la luce di una piccola lampadina.
Alzai lo sguardo, la luce era fioca e riuscivo a intravedere gli occhi di Niv sotto di me, avevo il suo viso a un palmo dalle labbra, guardavo ogni suo lineamento e anche se aveva un brufolo proprio sulla punta del naso, rimaneva sempre la più bella.
"Niall io"- cercò di parlare, ma la interruppi.
"Scusami tu, sono stato uno stronzo, sono qua a recuperare, sono qua per farti capire che di te mi interessa "- mi appoggiai al suo petto.
Non mi rispose, portò solo le sue mani sui miei capelli e li accarezzò con delicatezza: aveva le mani di velluto.
 
Parla Niv 
 
Ero distesa sul mio letto pensando a  Brian, mi chiedevo come potesse un mostro del genere essere difeso dai ragazzi.
So cosa dicono di me a scuola e forse è proprio per questo che non voglio tornarci, non voglio tornare per stare male.
Sentii il mio stomaco chiudersi in una morsa di dolore.
Le lacrime cominciarono a scendere lungo il mio viso, perché in ogni cosa dovevo stare male ? 
Cercai di tranquillizzarmi e chiusi gli occhi, una fitta passò per tutta la mia schiena, ero stanca di soffrire sempre, volevo fare qualcosa per cambiare tutta questa situazione.
Mi accarezzai i capelli, mi mancava Niall e forse il motivo principale per cui piangevo era proprio lui, forse era per lui che stavo in questo modo.
Se solo non avesse fatto niente di tutto ciò che ha fatto, se solo non mi avesse dato false illusioni su di noi.
I suoi occhi mi facevano perdere letteralmente la testa, non facevo che incantarmi ogni qual volta lui mi guardasse.
Vorrei che in questo momento fosse qua al mio fianco, su questo letto ad aiutarmi a vestirmi e ad alzarmi da questo odioso letto.
Smisi di piangere come sentii mia madre parlare, se fosse entrata dal niente nella mia stanza e mi avesse visto immersa nelle lacrime l'avrei fatta preoccupare e basta, quindi passai le dita sui miei occhi lucidi e stanchi.
Passai mezz'ora a osservare il nero del buio, era pauroso e rilassante allo stesso tempo, mi piaceva ascoltare il silenzio della mia stanza, spesso è meglio rimanere nel silenzio che fra parole dette senza volere o per pena.
Sentii aprirsi la porta, e qualche voce sussurrare qualcosa, ma non capii chi fosse.
Immaginai che fosse mio fratello per questo rimasi immobile facendo finta di dormire.
Ad un tratto un forte odore di vaniglia inebriò le mie narici e riconobbi quel profumo.
Non potevo credere al mio olfatto, non potevo pensare che Niall si trovava nella mia stanza a letto.
Sentii un peso posarsi sopra di me e in quel momento capii che non stavo sognando ad occhi aperti, ma lui era col suo naso appoggiato al mio collo che sniffavi il mio sapore.
Sorrisi, ma sono sicura che lui non mi sentii.
Accesi la luce, sentivo il mio corpo andare a fuoco, volevo muovermi per saltargli addosso ma ero priva di energie e i miei muscoli non volevano collaborare con la mia mente.
Gli chiesi cosa ci facesse da me, ma non rispose, guardò i miei occhi attentamente fino a che non si appoggiò al mio petto.
Il cuore batteva all'impazzata, e cominciai a sudare freddo, accarezzai i suoi capelli ma avevo la voglia di afferrare il suo viso e baciarlo fino a consumargli le labbra, avevo voglia di sentirmi finalmente amata.
"Ci sono gli altri"- si alzò con la testa guardandomi.
Sorrisi guardandolo, mi ritiro il discorso che la perfezione non esiste, lui era un caso a parte, i suoi occhi color ghiaccio, profondi come gli abissi, i suoi capelli ossigenati e pulitissimi.
Infine il suo sorriso, ogni qual volta sfoderava i suoi denti morivo, sentivo accelerare il battito cardiaco e le gambe tremare, per non parlare delle mani che sudavano.
"Dì ai ragazzi di aspettarmi giù in salone"- cercai di alzarmi senza farcela -"Ma tu devi rimanere con me"- lo guardai implorandolo.
"Non c'è problema"- si alzò in piedi andando verso la porta di fretta.
Fece quello che gli chiesi e mi feci aiutare a scendere dal letto, rimasi in silenzio.
"Devi aiutarmi a vestirmi"- lo fissai.
Ingoiò rumorosamente aiutandomi a togliere la maglia.
"Aspetta, devo girarmi sono nuda"- mi girai di schiena facendomi aiutare.
Non mi vergognavo e non ero nemmeno una ragazza poco di buono, sapevo che potevo fidarmi di lui e spero che capisca che lo perdono, che lo perdono per tutto quello che ha fatto.
"Niv forse"- non lo feci finire di parlare che lo zittii.
Mi fidavo di lui nonostante lo conoscessi da più di una settimana.

Eccomi bellezze con un nuovo capitolo, allora che ne pensate ?
Ho cercato di farlo il pù lungo possibile.
Fatemi sapere se vi è piaciuto, ci vediamo al prossimo capitolo.
Un abbraccio.


xxAshiAndSamy
 
 
 
 
 
  
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