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Autore: binca    05/09/2015    4 recensioni
C'è qualcosa che non quadra nella classe babbana di Albus e Rose.
Un bambino solitario gira fra i banchi contento di portare scompiglio.
E' solo un babbano continua a ripetersi Harry, ma allora perchè la sua cicatrice ha ricominciato a bruciare dopo sedici lunghi anni di pace?
Perchè il giorno del suo undicesimo compleanno a quel bambino arriverà la lettera di ammissione ad Hogwarts?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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CIAO ^^
CHE NE DITE DELLA DOMANDA DI TEDDY?

SECONDO VOI CHI E’ ORFIN IN REALTA? :P
DAI CHE SONO CURIOSA DELLE VOSTRE SUPPOSIZIONI ^^
FATEMI SAPERE E BUONA LETTURA!
CIAOOO





 

CAPITOLO QUATTRO


 
 
( HARRY )
 
A bocca aperta osservai Ted che mi guardava a sua volta mordendosi il labbro, mentre istintivamente le mie mani andavano a toccare la cicatrice che si trovava sulla mia fronte. Non riuscivo a capire perché, proprio quel giorno, se ne saltasse fuori con una domanda del genere. James aveva appena compiuto il suo primo incantesimo e io venivo trascinato fuori di casa da un ragazzino per sentirmi fare una domanda così scema.
«Direi di no».
«Ne sei sicuro Harry? Vedi, Orfin, il ragazzino dell'orfanatrofio mi ricorda tanto Voldemort e mi chiedevo se, si insomma, se non fossero parenti».
«Ma insomma Teddy, che domande ti vengono in mente? Se Voldemort avesse avuto un figlio avrebbe minimo la tua età, quindi escluderei la possibilità che Orfin centri qualcosa con lui.  Ora se non ti dispiace, andiamo di la a festeggiare il primo incantesimo di James» risposi sorridente e molto più tranquillo, pensavo fosse successo qualcosa di peggio data l’espressione con cui Teddy era entrato nella stanza. Quando rientrammo, i bambini stavano aspettando impazienti la torta. Sorrisi in direzione di Ron ed Hermione che mi avevano appena mandato un occhiataccia che significava senza ombra di dubbio "E' successo qualcosa di grave?" E gli feci segno di no con la testa accomodandomi poi a capotavola del grande tavolo rotondo che si trovava nel bel mezzo del salotto, seguito dopo pochi secondi da tutti gli altri.
«Allora cosa avete fatto oggi di bello a scuola?» Chiese Ginny
all'improvviso, sedendosi sulle mie gambe e baciandomi dolcemente.
«Mmm niente di importante vero Rose?»
«Già Al, però non gli abbiamo detto del tuo nuovo compagno di banco» rispose la piccola, mentre il mio ometto grugniva e le lanciava un occhiataccia che non passò inosservata a nessuno.
«Ci devi raccontare qualcosa Albus?»
«No. C'è solo questo tipo nuovo che da ordini a tutti emi fa anche paura, non mi piace. Per di più penso mi abbia rubato l’ovetto kinder che Teddy mi aveva regalato questa mattina. Sicuramente ha rubato la matita di Matteo, un bambino di pochi banchi davanti al nostro» sussurrò moro abbassando lo sguardo, mentre io gli andavo incontro.
«E allora chiedi alla maestra se puoi fare cambio con un tuo compagno che ne dici?»
«Nessuno vuole stare vicino a lui..»
Sorpreso guardai Rose che di solito non si faceva nessun problema ed accogliere i nuovi arrivati, fin dall'asilo infatti passava gran parte del tempo con i primini, ma ricevetti un’alzata di spalle.
Quella risposta era strana, ma decisi di lasciar perdere. Se pure Rose non si voleva sedere vicino al bimbo in questione, non mi restava altro che credere ad Albus. Quel bimbo non era simpatico e non trovavo assolutamente giusto che fosse proprio mio figlio a doverlo sopportare. Ne avevo già avuto abbastanza di bulli, così mi decisi che il giorno dopo avrei chiesto alla maestra di spostarlo.
«Albus, come si chiama?» Domandò Teddy dopo un attimo di esitazione.
«Orfin se non ricordo male».
 

( TEDDY )

Come immaginavo stavano parlando del mio orfanello. Compiaciuto e spaventato dalla risposta, guardai Harry rendendomi conto che nel momento esatto in cui suo figlio aveva pronunciato quel nome, la sua attenzione era ritornata a focalizzarsi si di me, incerto, ma allo stesso tempo deciso di convincere il mio padrino a credermi, mi incamminai verso Albus e mi abbassai all'altezza del suo viso.
«Cosa fa di tanto cattivo questo bambino?»
«Risponde male, ruba le cose ai compagni, se ne sta sempre da solo nell’ombra e non sembra per niente interessato agli altri bambini, in più può sembrare stupido, ma oggi credo di aver visto la sua penna volare».
Sbiancai improvvisamente e mi alzai di colpo. Quello era molto più di quanto mi aspettassi di sentire, come se non bastasse un altro strano pensiero si stava impossessando della mia mente. Così, cercando di dare il meno possibile nell’occhio, uscii dalla stanza dirigendomi verso la biblioteca.
Volevo vedere una cosa e se il mio ragionamento era giusto avrei trovato in Storia antica della stregoneria i primi incantesimi di Voldemort...
Stavo appunto per aprire il libro, quando una mano afferrò la mia spalla costringendomi a girarmi.
Harry era in piedi davanti a me e sul suo viso era decisamente disegnata un'espressione preoccupata, non l'avevo mai visto in quello stato, sembrava invecchiato tutto dun colpo e questo sfortunatamente sembrò confermare le mie paure.
«Domani vengo con te in orfanatrofio. Ho bisogno di controllare delle cose e ti sarei grato se non indagassi oltre».
«Ma…»
«Niente ma Teddy. Magari è solo un bambino e noi ci stiamo facendo mille paranoie, magari è un maghetto che non ha niente a che fare con Voldemort e se anche fosse, è compito mio occuparmene non tuo. Non voglio che indaghi. Metti via questo libro e torna a goderti la festa oppure prendi dei soldi dal mio portafoglio e porta la tua ragazza al cinema, ma per piacere non cercare informazioni che potrebbero spaventarti».
«Va bene» mormorai incerto, uscendo di casa ancora più confuso di quando c'ero entrato.
Erano poche le volte dove davvero ascoltavo Harry, ma sapevo che quella volta avrei dovuto farlo. Il suo sguardo ed il suo viso erano stati irremovibili, mi chiedevo solo… che cosa l’aveva spinto a cambiare idea?
Cosa sapeva che io ignoravo?
 
 
( HARRY )
 
Orfin.
Perchè quel nome mi risultava così famigliare?
Perchè sentirlo pronunciare mi metteva i brividi e soprattutto, perchè avevo acconsentito ad accompagnare Teddy in orfanatrofio il giorno seguente?
Sconsolato mi presi la testa fra le mani bevendo un bicchiere di Scotch.
Avevo davvero paura che si potesse trattare di un bambino oscuro, oppure avevo semplicemente nostalgia dei vecchi tempi?
Da quando Voldemort era stato ucciso, l’unico vero impegno che avevo avuto come capo auror, era stato quello di catturare tutti i mangiamorte e rinchiuderli ad Azkaban, con la certezza di farli rimanere al suo interno.
Scossi la testa a quel pensiero e mi accarezzai la cicatrice. Ero confuso e su questo non c'erano dubbi, ma allora perchè il mio cuore continuava a battere all'impazzata e perchè la mia testa mi consigliava di andare ad Hogwarts ad usare uno degli ultimi regali di Silente?
Uno di quei regali che non erano stati scritti nel testamento. ma che solo io sapevo come far funzionare e che quindi mi aspettavano di conseguenza?
«Amore ti senti bene» mi domandò Ginny entrando in biblioteca all'improvviso e abbracciandomi da dietro.
«S... si, ma ho bisogno di andare ad Hogwarts. Non aspettarmi, cerco di fare il prima possibile» e con queste parole, mi smaterealizzai nel grande ufficio.
Tutto sommato essere il capo degli Auror aveva i suoi vantaggi, infatti nessun incantesimo di protezione poteva impedirmi di comparire all’improvviso ovunque desiderassi.
Non che la materealizzazione fosse una delle mie specialità, odiavo sentirmi soffocare, ma negli anni avevo appurato che fosse indispensabile.
«Signor Potter che piacere vederla, non mi aspettavo una sua visita» esclamò la professoressa Mc Granit, calcando molto sull’umorismo.
Subito le regalai un mezzo sorriso per avvicinarmi e stringerle la mano. Non lo avrei mai ammesso a voce alta, ma avevo nutrivo decisamente molto rispetto nei suoi confronti, soprattutto ricordando come, durate la grande battaglia, avesse risvegliato tutte le statue del castello.
«Professoressa, mi dispiace averla disturbata».
«Ha bisogno di qualcosa signor Potter? »
«Avrei bisogno di usare una cosa del professor Silente se non le dispiace».
«No certo che no, faccia come se fosse casa sua, non si preoccupi».
Contento della risposta mi incamminai verso un armadio pieno di polvere. Erano anni che non toccavo quell’armadio, ma mi rendevo conto che quel giorno fosse necessario e così, con un colpo di bacchetta lo aprii  trovandomi a contemplare una specie di vasca ornata interamente di antiche rune.
«Signor Potter é forse successo qualcosa di male?» domandò la McGranitt osservandomi preoccupata.
«Non si preoccupi, ho solo bisogno di tranquillità per contemplare un vecchio ricordo».
«Certo certo…»
Sorrisi e mi concentrai nuovamente su quella giornata di tanti anni prima per poi, con grazia ed eleganza estrarre il ricordo di cui avevo bisogno.
Sorrisi alla vista della nuvoletta blu sulla punta della mia bacchetta che svolazzava in giro, ma non mi concentrai molto su quello, velocizzandomi ad analizzare il ricordo.
 
 
"«Vedi Harry, Tom era un ragazzo speciale. Ha esercitato la magia fin dall'inizio senza sapere neanche di essere un mago. Lui poteva spostare gli oggetti senza toccarli, poteva far accadere cose brutte a chi voleva, riusciva a fare tutto quello che gli passava per la mente» mormorò Silente, accarezzandosi la barba con una mano.
«Signore ma... Tom aveva amici?»
«No., direi di no. Aveva sempre fatto paura a tutti, nessuno insisteva per stargli vicino, anzi, cercavano addirittura di evitarlo»."

 


 
CIAO!
DAI, ANCORA VERAMENTE POCO E  SI TORNERA’ ALLA LETTERA CHE HARRY HA RICEVUTO DA NEVILLE!
UN BACIONE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE DEL CAPITOLO!
CIAOOO
  
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