Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: mayamaya    06/09/2015    1 recensioni
Non ho mai scritto FF prima d'ora ma ho sognato questa storia e, seppur sia a tratti malinconica, ho pensato di condividerla con voi. Ogni commento, suggerimento o critica costruttiva è ben accetto. Grazie!
***
Sapeva chi c’era davanti a lui, ma non aveva la forza di alzare la testa. Le lacrime gli rigavano il volto e non voleva che lui lo vedesse in quello stato.
***
“Ho in mente una cosa per questa sera”
Disse Harry, sorridendo. Non c’era un’ombra di dubbio nella sua voce.
“Harry” mormorò esitante Louis.
“Andrà tutto bene”
***
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liam scese dal van sospirando. Aveva capito che era accaduto qualcosa alle prove, ma non aveva idea di cosa si trattasse. Aveva deciso, durante il tragitto, che avrebbe chiesto spiegazioni a Louis, non appena fossero arrivati in hotel.
Raggiunse la hall dell’albergo, si avviò verso gli ascensori e, mentre aspettava, sfilò il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans. Il famigerato recap era arrivato anche a lui. Lo aprì svogliatamente e iniziò a leggere attentamente le nuove direttive.
L’ascensore si aprì, rimase aperto per una decina di secondi e poi si richiuse. Liam non si era mosso di un centimetro. I suoi occhi scorrevano veloci tra le parole sullo schermo. Era uno scherzo. Doveva essere uno scherzo. Ma soprattutto, come aveva fatto a non accorgersi della gravità della cosa?
Si sentì profondamente in colpa per non aver prestato più attenzione durante le prove. Aveva pensato solo a ridere e scherzare, ad evitare le secchiate di Louis e lanciare microfoni. Come era potuto succedere?
Chiuse la mail e aprì la rubrica. Cercò velocemente il numero di Louis e aprì un nuovo messaggio.

“Raggiungimi in camera appena arrivi” scrisse velocemente e inviò il messaggio.

Entrò nell’ascensore appena si riaprì. Si appoggiò alla parete, si stropicciò gli occhi con una mano e la appoggiò davanti alla bocca. Che cavolo era successo?
Stava mentalmente ripercorrendo tutte le prove. Ricordava di aver visto l’uomo del management dirigersi verso Louis e impartire un ordine a denti stretti. Louis aveva avuto una strana reazione. Si era fermato e aveva guardato l’uomo con rabbia, poi aveva scrollato il capo e si era girato verso Liam. Aveva sorriso e gli aveva fatto l’occhiolino.
Cosa aveva ordinato il management in quel momento? Liam continuò a passare in rassegna tutti i ricordi di quel pomeriggio. Nulla. Le prove, per quanto ricordava, erano andate come al solito. L’unica novità era stata la decisione di Louis di intraprendere una battaglia d’acqua. Lo facevano solo durante i concerti. Aveva pensato che quella piccola peste malefica si fosse annoiata più del solito e avesse voluto movimentare la giornata.
Pieno di pensieri, raggiunse la porta della sua camera e entrò. Era ancora fradicio, quindi decise di fare una veloce doccia e indossare dei vestiti asciutti.
Fece giusto in tempo ad arrotolarsi l’asciugamano in vita quando sentì bussare alla porta. Corse ad aprire e trovò Louis che lo osservava con le mani dentro alle tasche della felpa verde, aperta a metà. Alla vista di Liam in asciugamano, Louis non potè che farsi scappare un fischio di approvazione e un bel “Payno!”. Liam non ci fece caso. Lo guardò fisso negli occhi con serietà.

“Che cazzo è successo?”

Il sorriso di Louis si affievolì, fino a scomparire totalmente. Liam lo fece accomodare l’interno della camera, si infilò velocemente il primo paio di pantaloni che trovò e una canottiera asciutta.
Louis si sedette sul letto. Lo sguardo fisso verso il pavimento, le gambe che ciondolavano, le punte delle vans che sfioravano il pavimento, le braccia appoggiate alle cosce e le mani intrecciate davanti a sè.
Liam si acciambellò sul pavimento con le gambe incrociate e lo sguardo fisso su Louis. Voleva ascoltare ogni parola. Capire cosa si era perso e come aveva potuto non prestare più attenzione.
Louis iniziò a raccontare quello che era successo. Lentamente ripercorse l’ultima settimana fino ad arrivare alle prove di quella mattina. Il racconto si fece sempre più profondo e malinconico.
Gli raccontò l’ultima trovata del management. Gli raccontò che ora aveva perso pure il controllo su cosa potessero fare i suoi stessi occhi. Gli raccontò tutto, dall’inizio alla fine.
Parlò trattenendo le lacrime e schiarendosi la voce più volte. Cercò di non crollare. Non poteva crollare anche davanti a Liam.
Quella doveva essere proprio la giornata più brutta della sua vita, pensò.
Liam, che aveva ascoltato ogni singola parola, non sapeva che fare. Il nodo alla gola era talmente stretto che, anche se avesse voluto, non sarebbe stato in grado di emettere alcun suono.
Ripensò a tutto quello che Louis aveva fatto per lui, alle risate, agli scherzi, alle battute. Ora era il suo turno. Ora era compito suo aiutarlo.
Nel giro di poche ore, Louis era passato dall’essere l’incorruttibile roccia che tutti conoscevano ad essere una fragile statua di cristallo. Si era trovato improvvisamente impotente e lo odiava. Si sarebbe preso in giro da solo, avrebbe sciorinato una serie di battute acide lui stesso, se solo non fosse a conoscenza di tutto il dolore che era celato dietro a quello sguardo.
Liam si alzò in piedi. Iniziò a camminare per la stanza, mordendosi nervosamente l’unghia del pollice destro. Non disse una parola. Cavolo, non sapeva davvero cosa dire. Voleva poter risolvere tutto in un attimo, ma facendo cosa?
Il management aveva esagerato, aveva davvero esagerato. Gli tornarono improvvisamente in mente le nuove disposizioni. Il recap! Louis non sapeva nulla. Come poteva aggiungere altro peso all'enorme macigno che poggiava già sulla testa di Louis?

“Louie” esordì con un filo di voce “le nuove disposizioni…”

“Lo so” lo interruppe Louis.

Sapeva tutto. Sceso dal van aveva sbloccato il cellulare e aveva visto la nuova email. Aveva chiesto a Lottie di aspettarlo in camera. Si era accucciato dietro una colonna della hall dell’albergo e aveva letto parola per parola.
Dopo le lacrime versate davanti a Harry e Lottie, aveva la sensazione di aver prosciugato ogni scorta di acqua presente nel suo corpo, ma quelle disposizioni bruciavano. Dio, se bruciavano. Ogni parola era un’ulteriore coltellata ad un cuore già malconcio.
Aveva trovato la forza di rialzarsi grazie al messaggio di Liam. Perché la realtà è che, ogni volta che si impegnava per salvare Liam dalla noia e dalla tristezza, salvava un po’ anche se stesso. Prendersi cura di Liam era diventato un modo per prendersi cura del Louis che risiedeva nel profondo, quello dolce e fragile. Quello che nel privato soffriva più di chiunque altro.

“Non pensare nemmeno per un attimo che te lo permetterò” lo riportò al presente Liam.

“Cosa?” chiese perplesso Louis.

“Di seguire quelle stupide disposizioni”

Liam allungò le braccia verso di Louis, gli prese i polsi e lo aiutò a rialzarsi.

“Mai”

Liam lo strinse in un lungo abbraccio, profondo e sincero. Louis si lasciò andare, chiuse gli occhi e avvolse, a sua volta, le braccia su Liam.

“Ti voglio bene, Payno”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: mayamaya