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Autore: sognatrice errante 92    06/09/2015    1 recensioni
- Ti prego... ti prego Spence non mollare – disse infine cercando di tirare fuori tutto quello che si teneva dentro, la voce di Aria tremava mentre teneva la mano fredda di Spencer. - Non puoi mollare... che diavolo tu sei Spencer Hatings, tu non molli mai... quindi ti supplico non farlo adesso, svegliati! -, ogni parola che pronunciava sembrava un macigno che pesava sul cuore mentre ricordi dei momenti passati con la sua migliore amica le invadevano la mente. - Svegliati... Toby ti aspetta per portarti all'altare... e le tue amiche ti aspettano, abbiamo bisogno di te... Io ho bisogno di te, lo hai detto tu ricordi? Noi siamo il team Sparia... quindi non lasciarmi da sola... ti prego, potrai anche odiarmi per sempre dopo, l'importante è che torni qui, ti prego... ti prego apri gli occhi... torna qui. -. La notte si faceva più cupa, e le lacrime appesantivano gli occhi di Aria che alla fine crollò sotto il peso del suo senso di colpa.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aria Montgomery, Spencer Hastings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad Aria non era mai piaciuto litigare, odiava sopra ogni cosa il modo in cui si sentiva dopo una discussione, le mani che tremavano, lo stomaco sottosopra, il cuore che scoppiava nel petto. Sin da piccola era stato così, ma litigare con una delle sue migliori amiche a due settimane dal matrimonio al quale avrebbe dovuto presenziare come damigella la faceva sentire un vero schifo.

Lei e Spencer non litigavano così dai tempi della scuola, anzi nemmeno in quel periodo avevano mai litigato davvero, certo avevano discusso una volta o due ma solo perchè cercavano di difendersi a vicenda da una pazza in cappuccio nero che rendeva la loro vita un autentico inferno, e ovviamente questo di tanto in tanto portava a scelte discutibili da parte di entrambe, ma litigare mai, non con Spencer. Discutere seriamente con lei era sempre sembrata una cosa impossibile, insomma loro erano la coppia perfetta, si capivano al volo, quando una aveva un problema non aveva bisogno nemmeno di aprir bocca perchè l'altra capisse di dover intervenire e niente sembrava poter cambiare il loro rapporto, almeno fino a tre giorni prima. Mentre guidava verso casa quasi non badava alla strada che percorreva, gli ultimi giorni erano trascorsi senza che nemmeno se ne accorgesse, tutto quello che la circondava le appariva confuso e annebbiato, l'unica cosa chiara era una sola ed unica scena che continuava a danzarle nella mente senza sosta; "Forse Toby dovrebbe sapere che hai baciato tutti quelli che ti sono capitati a tiro ogni volta che tu e lui avete avuto un problema". Come?... come aveva potuto dirle quelle cose?... come aveva fatto un pomeriggio trascorso ad assaggiare torte a finire in quel modo?, eppure era così, e quelle parole orribili erano venute fuori proprio dalla sua bocca, avrebbe voluto rimangiarsele e chiedere scusa il secondo dopo, ma Spencer era corsa via in lacrime e la forza di correrle dietro le era mancata.

Aria aveva ripensato a quel pomeriggio in continuazione, mentre assaggiavano la red velvet, Spencer le aveva chiesto se Ezra le avrebbe fatto da cavaliere al matrimonio perchè a Toby avrebbe fatto piacere averlo al suo fianco tra i testimoni, aveva scherzato sul fatto che al momento di aprire le danze si sarebbero ritrovati di nuovo tutti insieme sulla pista dopo tanto tempo, ma lei aveva ribattuto sul fatto che forse non era una buona idea prendere un impegno così importante con Ezra visto che in fondo di rifrequentavano solo da pochi mesi. A quelle parole Spencer aveva sorriso "Beh se vogliamo essere onesti Aria vi frequentate da anni ormai, conosciamo Ezra da sempre e vi ho visto superare di tutto insieme, insomma voi siete biologicamente nati per amarvi e per stare insieme, quindi non sarebbe ora di rendere le cose più stabili tra voi due?" le aveva detto con la solita dolcezza, ma quando si parlava di Ezra la parte razionale del cervello di Aria si bloccava e ragionare diventava impossibile. A quel punto una parola ne aveva tirata un'altra, i toni avevano finito per alzarsi e il risultato era stato quello di ferire l'unica persona al mondo che l'aveva sempre consigliata al meglio sul suo rapporto Ezra. Le strade di Philadelphia erano quasi deserte, era ora di cena e inoltre una tempesta era in arrivo, ma mentre guidava Aria non badava a nulla, avrebbe facilmente potuto investire qualcuno e comunque tirare dritto senza accorgersene, l'unica cosa che aveva la sua piena attenzione era il display del cellulare fissato al cruscotto, mentre una preghiera silenziosa le ronzava in testa sperando che quel dannato display s'illuminasse facendo comparire il nome di Spencer per parlare con lei, oppure che lei stessa riuscisse a trovare il coraggio di cercare il suo nome in rubrica per chiederle scusa. 

Quando finalmente posteggiò sotto casa si sentiva totalmente a pezzi, decise quindi di fare l'unica cosa che le avrebbe fatto ritrovare un po di pace o che l'avrebbe definitivamente distrutta. Compose il numero di Spencer, e ad ogni squillo sperava che lei potesse trovare ancora una volta la forza di ascoltarla. - Cosa c'è? - rispose con un tono distaccato dopo un po d'insistenza, - Spencer senti... non riattaccare ok?... lascia che... che io... - le parole s'incastravano nella gola di Aria tutte insieme mentre cercava in ogni modo di trattenere le lacrime. - Ascolta mi dispiace tanto, per quello che ho detto, non... non volevo te lo assicuro, non so cosa mi sia preso, io ... Spencer mi dispiace tanto -, - Non sai cosa ti sia preso eh? ... bene allora te lo spiego io. Tu non vuoi accettare il fatto che le cose con Ezra stiano tornando a farsi serie, e te la prendi con me perchè ti metto d'avanti alla reale situazione, questo non ti rende solo dannatamente immatura, ma anche un po stronza. Ti basta come spiegazione o preferisci un'analisi più approfondita? -. Aria rimase in silenzio, come al solito Spencer aveva centrato il colpo al primo tentativo, ma quando parlavi con una Hastings dovevi aspettarti cose del genere. - Ascoltami per favore... io... io non volevo dirti quelle cose orribili, non le pensavo nemmeno... sono stata un idiota... e solo che... - - Senti Aria... - la interruppe Spencer - Lo so che ti dispiace... ma non voglio parlarne ora, così per telefono - - Dove sei ora? - chiese Aria prima di perdere definitivamente il coraggio. - Ho ritirato la cena in questo momento, sto andando a casa -, - Beh allora devia e vieni da me... possiamo parlare e mangiare la confezione maxi di gelato che ho comprato... mi farò insultare senza fermarti te lo assicuro - Il tono con cui parlava era diventato praticamente di supplica ma non le importava, Spencer era più importante dell'orgoglio. - Non sono sicura di essere pronta a parlarne Aria... e poi sono praticamente sotto casa quindi... - - Spence ascolta... sono passati tre giorni e non voglio rimandare ancora per... - un boato enorme fece spegnere la voce di Aria, il rumore assordante di un antifurto sovrastava ogni cosa e la voce di Spencer era sparita.

- Spence? … Spencer? … Spence! -, senza pensare troppo mise in moto l'auto e corse verso casa di Spencer che per fortuna distava solo pochi isolati; ricompose il suo numero almeno altre cento volte ma senza avere nessun risultato. Svoltò l'angolo alla velocità di un pilota di formula uno, ma lo spettacolo che si ritrovò di fronte la congelò totalmente. La sirena della polizia illuminava tutto il quartiere, un semi articolato enorme era fermo al centro della strada mentre 2 paramedici prestavano attenzione a quello che c'era in un'automobile dall'aria troppo familiare. L'auto di Spencer era schiacciata contro un muro dal lato del passeggero, ma anche il lato sinistro era praticamente stato distrutto da un impatto, il cuore di Aria era praticamente salito nelle orecchie, i muscoli rifiutavano di muoversi ma quando i paramedici si diressero alle ambulanze spingendo una barella, saltò dalla macchina e corse più veloce che poteva. - Spencer... oh mio dio … ti prego - Spencer giaceva inerme sulla barella, il sangue che le colava da una ferita sulla testa, un collare medico al collo, e la maschera dell'ossigeno che le copriva il volto. -Cosa... cosa è successo?- chiese implorante ad uno dei paramedici che spingeva la barella, - L'autista del camion ha perso il controllo e le è finito contro - Aria prese la mano di Spencer, - Sono qui Spencer... apri gli occhi ti prego - le lacrime iniziarono a scendere senza controllo mentre caricavano la barella sull'ambulanza, Aria provò a salire ma il paramedico la bloccò, - Cosa stà facendo... mi faccia passare - disse Aria con il tono più autoritario che riuscisse ad usare, - Mi dispiace signorina, ma se lei non è una familiare non può salire... quindi per favore ci lasci... - - Senta... - lo interruppe mentre la rabbia cresceva come un mostro dentro di lei, - Quella che avete lì è la mia migliore amica... anzi quella che avete lì è mia sorella, quindi a meno che non abbiate un fucile con il quale minacciarmi non m'impedirete di stare con lei... mi sono spiegata? -. - Dobbiamo andare è in condizioni critiche- disse il secondo paramedico che si occupava di Spencer mentre Aria sfidava l'altro con lo sguardo, - D'accordo salga - disse infine, e si precipitarono verso l'ospedale.

Il tragitto in ambulanza fu forse anche peggiore di quello che fecero sul treno di Halloween all'ultimo anno, eppure quella volta Aria era finita drogata e rinchiusa in una cassa con un cadavere. I due ragazzi somministravano a Spencer farmaci e cercavano di stabilizzarla in ogni modo, mentre Aria faceva andare a fuoco il suo cellulare cercando di avvisare tutti sull'accaduto; Toby era in centrale ma corse subito via, i genitori di Spencer mollarono una cena col sindaco e Hanna ed Emily stavano arrivando da New York il più in fretta possibile, ma nonostante riuscì a trovare tutti Aria si sentiva comunque inutile e assolutamente colpevole, era stata tutta colpa sua, la vera responsabile dell'incidente che aveva ridotto in quello stato la sua migliore amica era lei, e nessuno poteva dirle che non era vero. Quando giunsero in ospedale Toby ed i signori Hastings erano già in attesa al pronto soccorso, Aria scese dall'ambulanza e tutto quello che le accadeva intorno sembrava solo il frutto di un terribile incubo; Spencer fu portata d'urgenza in sala operatoria dopo una rapida visita del neurologo che temeva un forte emorragia celebrale per via del trauma alla testa, e da quel momento rimasero tutti in sala d'attesa ad aspettare. Emily e Hanna arrivarono dopo circa due ore dall'inizio dell'operazione e Aria fu felice di averle al suo fianco quando loro la strinsero forte. Dopo tre ore finalmente un tirocinante venne fuori dalla sala per informare i genitori sulle condizioni di Spencer, -Signori Hatings sono il dottor Nickols... - - Come sta Spencer lo interruppe Emily - - Il neurochirurgo ha fermato l'emorragia facilmente, la ferita interna era meno grave di quanto ipotizzasse per fortuna e questa è una buona notizia -, - E la cattiva? - disse subito Toby prima che i signori Hastings potessero aprire bocca, - La cattiva è che oltre al trauma cranico ha subito diverse lesioni addominali, una delle costole si è spezzata e un frammento ha perforato un polmone - ogni parola che il dottore pronunciava era come uno spillo nel petto di Aria - Il chirurgo sta riparando la lesione ma... - - Ma?... c'è anche un ma? - sbottò Hanna, - Lasciala finire - disse Emily cercando di calmarla, - Continui la prego - il signor Hastings sembrava pronunciare a fatica ogni parola per quanto era spaventato, mentre sua moglie cercava di non crollare dietro di lui, - Abbiamo avuto dei problemi alla banca del sangue - continuò il ragazzo facendo letteralmente sbiancare tutti i presenti, - Purtroppo stiamo esaurendo le scorte di sangue del gruppo di sua figlia, e se questo dovesse accadere mentre è ancora in sala operatoria potrebbe peggiorare ulteriormente le cose -. -Ma questo è inaccettabile -, la signora Hastings si fece avanti in tutta la sua autorevolezza - Non potete chiamare qualcuno per farvi mandare altre sacche? -, - Potremmo ma... - il povero tirocinante sembrava davvero terrorizzato ora che si trovava di fronte la madre di Spencer, e come dargli torto, - Potrebbero comunque arrivare troppo tardi... se invece uno di voi donasse il sangue potremmo risolvere il problema -, - No... invece non possiamo – disse d'un tratto la signora Hastings, - Spencer è 0 positivo, e purtroppo ne io ne mio marito siamo compatibili con lei... solo Melissa potrebbe farlo ma è a Londra al momento -.

Scese il silenzio, nessuno sembrava respirare, l'incubo sembrava davvero senza fine. - Contatteremo nuovamente chi di dovere per ricevere altro sangue, speriamo di... - - Le dono io il sangue – Disse Aria all'improvviso mentre tutti le piantavano gli occhi addosso, - Aria cosa? … - provò a chiedere la signora Hastings senza fiato, - Anche io sono 0 positivo, quindi sono compatibile no? - chiese al dottore sperando che rispondesse in modo positivo, - Si... - disse mentre tutti riprendevano fiato, - Tu puoi aiutarla -, - Bene allora non perdiamo tempo … Emily, Hanna, mi accompagnate? … odio gli aghi potrei aver bisogno di distrarmi. -

Prelevarono due sacche di sangue, ma Aria si sarebbe fatta prosciugare ogni vena per aiutare la sua amica; rimase stesa sul lettino della sala prelievi a fissare il soffitto per quelle che sembrarono ore, -Ecco la cioccolata -, Hanna ed Emily tornarono al suo fianco con un enorme bicchiere in mano, le avevano tenuto la mano per tutto il tempo mentre l'infermiera le prelevava il sangue e questo aveva reso la cosa meno terrificante, - Ok Hanna spiegami come posso bere tutta quella cioccolata senza esplodere – la prese in giro Aria, - Credimi ho provato a dirle che era esagerato – rispose Emily, ma Hanna porse il bicchiere ad Aria e dalla borsa tirò fuori tre cannucce, - Primo la cioccolata non è mai abbastanza, e secondo... chi dice che è solo per te? - a quelle parole sorrisero, Hanna Marin era sempre la persona giusta per farti ridere, - Avete avvisato Alison? - chiese Aria quando il cioccolato iniziò a ridarle un pizzo di energia, - E' ancora a Portland per quella conferenza … sta cercando di anticipare il volo di ritorno ma fin ora non ha avuto molta fortuna – rispose Emily, - Ho detto a Caleb di non venire, troppe persone agiterebbero solo ulteriolmente i signori Hastings – disse Hanna mentre faceva qualche sorso dal bicchiere, - Ezra ti raggiunge? - chiese come se fosse la cosa più normale del mondo, - No, non l'ho avvisato … lo chiamo più tardi quando sapremo di più – e dal tono che usò le ragazze capirono che Aria non era entusiasta di parlare di Ezra. Dopo che si fu rimessa in piedi raggiunsero gli altri nella sala d'attesa; era l'una passata e un temporale impazzava all'esterno facendo sembrare quel posto ancora più terrficante; Toby sedeva stremato dall'attesa tenendo la mano alla signora Hastings, mentre il signor Hastings era a telefono con Melissa, - Aria... stai bene? - chiese la signora Hastings quando le vide, - Si signora tutto bene – disse lei anche se le girava un po' la testa, - Grazie per quello che hai fatto per Spencer, te ne siamo grati – disse il signor Hastings facendola sentire ancora peggio - Davvero è il minimo, io … io spero che... - Aria non sapeva nemmeno come finire la frase, voleva solo sedersi e piangere, ma Hanna le prese la mano e gliela strinse forte - Respira... - le sussurrò, - Andrà tutto bene – 5 secondi dopo aver pronunciato quelle parole, il neurochirurgo che aveva portato Spencer in sala operatoria si materializzò insieme ad un secondo dottore. - Signori Hastings … - cominciò con un tono calmo, -Vostra figlia ha superato l'intervento, abbiamo fermato l'emorragia celebrale e abbiamo riparato la costola e il foro nel polmone- tutti tirarono un sospiro di sollievo, gli occhi di Aria si riempirono di lacrime mentre stringeva le sue amiche, -Quindi è fuori pericolo? - chiese Toby con la voce rotta dalla preoccupazione. I due dottori si scambiarono un'occhiata preoccupata, e improvvisamente la notte sembrò farsi ancora più buia, -Questo non si può ancora dare per certo... - disse il secondo chirurgo infine, - Noi abbiamo fatto tutto il possibile, ma ora dipende da lei. Le prossime ore saranno decisive, se supera la notte allora... sarà fuori pericolo -.

Spencer fu trasferita in terapia intensiva e finalmente poterono farle visita; distesa in quel letto con tubi che le spuntavano dal braccio e il tubicino dell'ossigeno al naso, Spencer sembrava così piccola. Aveva la testa fasciata e dal camice s'intravedeva l'incisione che avevano effettuato al torace. I suoi genitori entrarono per primi, Toby li seguì poco dopo e rimase con lei per ore. Nessuna delle ragazze voleva entrare mentre Toby era con lei, sapevano che aveva bisogno di un momento da solo per dirle quanto l'amasse, infine però lui capì che la sua ragazza aveva bisogno delle sue amiche lasciò a loro il posto e convinse i signori Hastings a fare una pausa per un caffè.

Le amiche presero posto intorno al letto in silenzio, Aria le prese la mano e crollò sulla sedia mentre le lacrime che stava trattenendo da ore ormai iniziarono a scorrere senza sosta; Emily l'abbracciò forte ma non servì a molto, un misto di rabbia e colpevolezza le corrodeva l'anima, - E' tutta colpa mia – disse infine alla amiche che la guardarono come se fosse impazzita, - Aria come può essere colpa tua? Non dirlo neanche – disse subito Hanna per tranquillizzarla, - Parlavamo al cellulare … - continuò lei, - Volevo scusarmi con lei... l'ho distratta mentre era alla guida... la colpa è mia... è solo mia -. - Aria... - cominciò Emily continuando a tenerle la mano, - E' stato un incidente … gli incidenti capitano... e non devi prenderti colpe che non hai -, - Ed il litigio che avete avuto... - continuò Hanna dall'altro capo del letto – Non ha niente a che fare con questo... ok avete discusso, ma non per questo sei colpevole di questo -, - Si ma … - - Niente ma... - la interruppe Hanna prima che potesse ribattere, - Non è colpa tua, e Spencer starà benissimo... ne abbiamo passate di peggiori, lei è tosta, andrà tutto bene – prese l'altra mano di Spencer e la strinse forte, - So che adori contraddirmi... ma cerca di non farlo questa volta ok? -.

Le ore passavano, e le ragazze si assopirono più di una volta, ma alle porte dell'alba crollarono tutti; Toby su una panca nel corridoio appena fuori dalla porta, i signori Hastings sulle poltroncine della sala d'attesa e Hanna ed Emily sulle loro sedie nella camera di Spencer, mentre Aria cercava di rimanere vigile nel caso qualcosa fosse cambiato, - Ti prego... ti prego Spence non mollare – disse infine cercando di tirare fuori tutto quello che si teneva dentro, la voce di Aria tremava mentre teneva la mano fredda di Spencer. - Non puoi mollare... che diavolo tu sei Spencer Hatings, tu non molli mai... quindi ti supplico non farlo adesso, svegliati! -, ogni parola che pronunciava sembrava un macigno che pesava sul cuore mentre ricordi dei momenti passati con la sua migliore amica le invadevano la mente. - Svegliati... Toby ti aspetta per portarti all'altare... e le tue amiche ti aspettano, abbiamo bisogno di te... Io ho bisogno di te, lo hai detto tu ricordi? Noi siamo il team Sparia... quindi non lasciarmi da sola... ti prego, potrai anche odiarmi per sempre dopo, l'importante è che torni qui, ti prego... ti prego apri gli occhi... torna qui. -. L'alba era ormai quasi arrivata, la notte infinita era ormai al termine, e le lacrime appesantivano gli occhi di Aria che alla fine crollò sotto il peso del suo senso di colpa.

Ad Aria sembrò di aver dormito per ore, ma quando riaprì gli occhi le sue amiche erano ancora appisolate ai loro posti quindi non doveva essere passato poi molto anche se la stanza era luminosa; i muscoli erano indolenziti e la testa le faceva male da morire, mentre tra le mani stringeva ancora la mano di Spencer, - Buongiorno dormigliona! -, una voce familiare alla sua destra la fece tornare vigile, si voltò di scatto e ad attenderla trovò Spencer che le sorrideva dal letto. - Spence … - provò a parlare, ma l'emozione non le permise di dire altro, - Hai sempre un espressione adorabile quando dormi lo sai? - scherzò lei come niente fosse, Aria la fissava senza spiccicare parola per la gioia ed il sollievo che la invadevano, - Aria ti prego parlami... inizi a farmi paura -. Aria non disse nulla, scattò dalla sedia e l'abbracciò forte, - Grazie al cielo, stai bene … - le sussurrò mentre la teneva stretta, - Mi dispiace … mi dispiace tanto … è colpa mia se... se tu … Dio non posso neanche pensare che tu sia quasi... - - No Aria... no – la fermo Spencer, - Non è stata colpa tua ok? … quel tizio è sbucato come una furia dall'incrocio... non sei stata tu – Aria non riusciva a fermare le lacirime, - Ho avuto così paura di perderti … io ...- -Sono di nuovo qui... tranquilla sorellina -, - Cosa? - chiese Aria mentre si separavano, - Quando mi sono svegliata è passato un certo dottor Nickols a controllarmi e mi ha detto che mi hai donato il sangue quando ero in sala operatoria... direi che questo ci rende un po' sorelle no? - le disse Spencer con il solito sorriso dolce, - Mi hai salvata... grazie -, - Sono stata una vera cretina – disse Aria in lacrime – Quelle cose orribili che ti ho detto … - Spencer le mise una mano sulla guancia e le asciugò le lacrime, - Tutto dimenticato credimi -. - Spencer – urlarono in coro Emily e Hanna saltando sul letto per riabbracciare l'amica, le ragazze si strinsero forte insieme in un abbraccio senza fine, finalmente tutto era al loro posto.

***

- Guardate chi ha portato le ciambelle ? - disse Toby entrando in camera mentre Ezra e Caleb lo seguivano con una scatola enorme di ciambelle tra le mani. - Come va Spencer? - disse Ezra baciandola sulla fronte, - Ci hai fatto spaventare un bel po' lo sai? - disse Caleb abbracciandola, e nonostante fossero in un'ospedale dopo aver passato la notte peggiore della loro vita, in quel momento tutto sembrava perfetto, - Sono in tempo per la festa? - la voce di Alison colse tutti di sorpresa mentre lei entrava nella stanza abbracciando le amiche e prendendo posto al fianco di Spencer sul lettino per soffocarla in un abbraccio, - Quando sei tornata da Portland? - le chiese Emily ancora incredula di vederla lì, - Circa tre minuti fa, non mi cambiavano il volo quindi ho preso una macchina a noleggio ed ho guidato tutta la notte -. Le ore che seguirono furono piene di risate e divertimento, Spencer stava bene e scherzava con le sue amiche mentre il suo ragazzo al suo fianco continuava ad accarezzarle il braccio, Hanna stringeva Caleb ed Aria era seduta sulle ginocchia di Ezra che ogni tanto le baciava il collo quando era sicuro che nessuno sbirciasse, e in quei momenti Aria sentiva di essere al sicuro da tutto. - Ok prima che i farmaci facciano definitivamente effetto ed io inizi a delirare devo chiedere una cosa importante ad una persona – disse d'un tratto Spencer mentre Hanna le diceva di non preoccuparsi delle ferite, avrebbe fatto in modo che il vestito le calzasse a pennello al suo matrimonio, - Aria, ora che siamo ufficialmente sorelle di sangue … ti andrebbe di essere la mia damigella d'onore? - le ragazze sorrisero, Aria rimase senza fiato senza sapere come rispondere, e in effetti non c'è ne fu bisogno, - Bene prendo il silenzio e gli occhi lucidi come un si! - concluse Spencer e a quelle parole tutti risero di gusto, - Ezra... - gli disse sottovoce quando finalmente tutto le apparve chiaro, - Mi faresti da cavaliere ad un matrimonio? - Ezra sorrise come se avesse aspettato da sempre quella domanda, baciò Aria sulla guancia e le prese la mano, - Sarebbe un onore signorina Montgomery – Aria lo baciò e quando si voltò di nuovo verso i suoi amici trovò il sorriso di Spencer ad accoglierla, e in quel momento seppe che sarebbe andato tutto bene.

   
 
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