Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Dalia_Storie31    06/09/2015    3 recensioni
Un grande amore, può nascere anche da un grande odio. Ce lo insegnano Romeo e Giulietta...e se nella vita reale succedesse lo stesso ai nostri protagonisti? Che farebbero Davide e Giulia? Buona lettura e ricordate di recensire!
Prima e unica fanfiction sulla coppia Giulia/Davide scritta a quattro mani!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 29-Riavvicinarsi (Giulia)
Preparo la borsa per andare in piscina mentre Federica sta scattando foto a Viola da circa mezz'ora ormai dopo aver dichiarato che "Con il costume che le ha regalato zia Fede sembra davvero una star"
. "Sei bellissima pupetta mia, oggi farai innamorare tutti!" la prende in braccio dal fasciatoio prima di rivolgere l'attenzione a me che ancora sono in pantaloncini e canottiera da notte.
"Ma tu stai ancora così? Dobbiamo scegliere un costume...mmh fammi dare un'occhiata all'armadio..." si posiziona davanti al mio armadio. Il suo sguardo si fa pensieroso. Poi ne prende uno e lo esamina con la mano libera.
"Che dici stellina, questo costume farà impazzire il papà? Dai mammina mettilo..." mi lancia il mio Victoria's Secret che mi ha regalato lei stessa per la maturità dicendomi di metterlo per andare a mare con "quel Figo del mio nuovo amico", ma non avevo mai seguito il suo consiglio e avevo messo quel bellissimo costume solo una volta per andare a prendere il sole con lei.
Esce fuori dall'armadio anche un copricostume lilla corto e anche questo mi viene lanciato addosso perché per Fede porgere le cose con eleganza è un optional.
"Dai tesoro! Non vorrai mica deludere le aspettative del Principino il salotto...gli ho detto di aspettarsi grandi sorprese e ho lasciato intendere qualcosa..." mi fa l'occhiolino prima di continuare "...siamo di là, veloce sta arrivando Federico!" esce dalla mia stanza e mi lascia sola.
Ha insistito per organizzare questa giornata di fine agosto in uno dei resort più in di Roma sia per stare tutti insieme, per stare tutti insieme intende cercare di farmi stare con Davide il più tempo possibile, e anche per rilassarci un po' prima di ricominciare con i ritmi invernali.
Vado a fare una doccia, metto il costume e il copricostume, lego i capelli in una coda e sono pronta. Passo di nuovo dalla mia camera per prendere il borsone prima di raggiungere il salone Davide, Fede e Viola.
"Giù le scarpe dal divano!" esclamo appena entro nel salone dove Davide sta tranquillamente sdraiato sul divano.
"Buongiorno anche a te raggio di sole!" risponde invece lui con un sorrisino soddisfatto. Scoppio a ridere e lo raggiungo.
Lo bacio sulle guance, entrambe, lentamente. Lui mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue ginocchia posandomi un bacio sulla guancia sinistra.
"Buongiorno idiota." dico con la risata ancora nella voce.
Durante l'estate si è creato il tacito accordo di far andare le cose così come vanno. Niente gesti eclatanti, niente freddezza, ognuno con la propria vita ma senza mai dimenticarci l'uno dell'altra.
È un po' come se stessimo ricominciando a conoscerci, da amici e persone mature. Sembriamo più due migliori amici che altro, ma la cosa mi piace.
"Sai che potrei iniziare ad offendermi per questo soprannome? Insomma non è carino..." protesta mettendo un finto broncio.
"Su dai non fare il permaloso e prendi la carrozzina di tua figlia." gli scompiglio i capelli e mi alzo prendendo Viola dalle braccia di Federica che ancora non si è abituata a queste scene e ci guarda con un sorriso malizioso.
"Smettila Fede!" la rimprovero sorridendole.
"Di fare che? Scendiamo, Federico è arrivato..." prende la sua borsa del mare e continuando a sorridere apre la porta di casa mia per chiamare l'ascensore.

In macchina hanno parlato per lo più Davide e Federico, mentre io allattavo Viola, e Fede cantava come una delirante uscita dal manicomio il CD di Tiziano Ferro. Lo adoro...ma sentirlo cantare da Federica alle 9 di mattina con tua figlia attaccata al seno che si lamenta non è il massimo.
Non appena arriviamo, lasciamo il "facchinaggio", come lo definisce la mia migliore amica, e il parcheggio ai ragazzi e noi ci dirigiamo alla reception per prendere le nostre postazioni.
"Allora ho visto che tra te e Mr SeNonTiStupiscoNonSonoContento le cose vanno sempre meglio eh..." mi da un colpetto sul gomito ammiccando verso i due rimasti indietro.
Cerco di tralasciare il soprannome ma non riesco a trattenere una risata.
"Direi che abbiamo trovato un equilibrio...sai meglio di chiunque altro che senza lui non sto bene, mi fa sentire completa in un certo senso..." ammetto sistemando il parasole della carrozzina.
"Scusa tesoro, ma non ho mai visto una persona più incasinata di voi...sembrate una fiction! Innamoramenti, colpi di scena, tradimenti, figli, amiche fantastiche!" scoppia a ridere rendendosi conto di essere completamente fuori di testa.
Ma è la mia migliore amica proprio per questo. Il mondo è pieno di gente noiosa e io ho bisogno di chi faccia sempre tornare il sole, non le nuvole.
"Concordo in parte..." rido anche io e mia figlia sembra contagiata dalle nostre risate. "Comunque tu con Fede?"
Ci fermiamo davanti all'ingresso aspettando il nostro turno.
"Oh tutto alla grande! Credo che sposerò quel ragazzo...lui è fantastico, in tutti i sensi fidati, mi sento perfettamente al mio posto insieme a lui! Certo i nomi uguali non sono il massimo ma del resto chi si somiglia si piglia!" le brillano gli occhi mentre parla di Federico e io non posso che essere felice per lei.
Rido e lei con me, mentre prendo Viola, che ha iniziato a lamentarsi, dalla carrozzina.
Dopo dieci minuti, insieme ai ragazzi che ci hanno raggiunto, prendiamo due postazioni alla piscina e ci avviamo verso quel paradiso.

Sto messa sulla sdraio sotto l'ombrellone con Viola che gioca con una ciocca dei miei capelli, più che giocarci me la tira ma non mi importa. La guardo sempre come se fosse la cosa più bella del mondo.
È così cresciuta ormai...mi sembra ieri che la portavo a casa per la prima volta e invece ha già quattro mesi.
Fede e Federico stanno letteralmente spalmati l'uno contro l'altra su una sola sdraio parlando tra di loro e scoppiando a ridere di tanto in tanto per poi baciarsi.
Davide invece guarda me e Viola attraverso gli occhiali da sole sorridendoci.
"Vi va di fare un bagno?" propone dopo un po'.
Guardo la piscina ed è libera, essendo l'una molte persone sono a pranzo, cosa che dovremmo fare anche noi quando i piccioncini smetteranno di togliersi il fiato a vicenda.
Li guardo un attimo e accetto la proposta.
L'acqua è piacevole e rinfrescante, in questi giorni c'è un caldo pazzesco.
Viola ovviamente sta in braccio a Davide, durante tutta l'estate non ha fatto un bagno in braccio a nessun altro...se qualcuno prova a toglierla dalle braccia di suo padre mentre è in acqua gli strilli li sentono anche in Germania. La cosa non mi dispiace del tutto, non sono una grande nuotatrice e tenere anche lei mi metteva già in ansia.
Fissa suo papà con quegli occhi grandi e gli sorride schizzando acqua con le manine per cercare di tirare i capelli anche a lui.
Quando guarda Davide non esiste nient'altro e la cosa è reciproca, lui vive praticamente di sua figlia. In queste vacanze estive dal tour, essendo stato libero, ha passato tutti i giorni con lei.
Veniva a casa la mattina presto, la svegliava e dopo che io la facevo mangiare, lui le faceva il bagnetto, la cambiava, la portava al parco o andavamo a mare tutti e tre insieme.
L'ha portata con sé tre giorni a Bassano, con grande disappunto di Emma per la mia assenza, e lei è stata tranquillissima da quello che mi ha raccontato. È un papà perfetto direi. Non gli manca nulla.
"Ci sei Giulia?" la sua voce mi scuote dai miei pensieri.
"Eh? Sì, cioè no...ero soprappensiero."
"Dicevo che Viola ha fame, non è meglio se usciamo?"
"Sì certo, vado al bagno per darmi una sistemata e poi andiamo a pranzo..." esco dalla piscina lasciando mia figlia con lui, e dopo aver comunicato alla mia migliore amica che volevamo pranzare siamo andate in bagno insieme per mettere i copricostume e pettinare i capelli.
Mi metto davanti allo specchio del bagno grande quasi quanto casa mia e cerco di dare un po' di ordine ai miei ricci impossibili da spazzolare.
"Sai penso che dovremmo fare una luuuunga vacanza qui l'estate prossima...è un paradiso!" dice Fede mentre fa una treccia ai suoi meravigliosi, lunghi capelli lisci.
"Approvo, magari con Viola più grande sarebbe anche più rilassante..." infilo il vestito e lo sistemo.
"Scherzi vero?" scoppia a ridere la mia migliore amica "Si sta occupando di lei solo quel santissimo ragazzo che sopporta i tuoi tira e molla!"
"La tua sincerità colpisce sempre con eleganza e delicatezza devo dire!" doveva essere un insulto ma la mia risata non lo rende credibile.
Usciamo dal bagno e ci avviamo alle nostre sdraio per prendere le borse prima di andare al ristorante.
All'improvviso Federica di ferma "Sì...la mia sincerità mi fa dire anche che è proprio vero che i papà giovani e premurosi piacciono molto alle ragazze..." mi da una gomitata e mi fa un cenno con la testa verso il bordo piscina dove Davide, che tiene in braccio Viola, parla con delle..."simpatiche" ragazze con dei costumi che forse coprono solo tre centimetri quadrati dei loro corpi magri e perfetti.
Ricominciamo a camminare facendo finta di nulla.
Un'idea...mi serve un'idea per all'allontanare le oche... Ho il tempo di formulare questo pensiero e sedermi sulla mia sdraio che mi sento chiamare da...
"Andrea!" mi alzo subito per abbracciarlo. Lui mi stringe e mi prende la mani per farmi fare una giravolta.
"Sei bellissima come sempre! Dov'è la piccolina? Non mi dire che l'hai lasciata a casa!" ho appurato nell'ultimo periodo che Andrea è completamente innamorato di mia figlia! Siamo usciti insieme qualche volta e voleva sempre che portassi anche lei, mi ha raccontato di avere due fratellini gemelli di due anni e che adora i bambini. Viola sta benissimo con lui e spesso la fa addormentare senza problemi.
"Oh no! Lei è qua, con suo padre...piuttosto tu che ci fai qui?" chiedo per evitare l'argomento ma senza trattenermi dal lanciare un'occhiata veloce verso Davide che ancora parla con le galline senza piume.
"Tutto questo che vedi è di mia madre! Ristorante, albergo, spiaggia, piscina..." mi spiega e si guarda attorno.
Chi l'avrebbe mai detto?
"Ah...non lo sapevo..." che originalità Giulia! Davvero complimenti.
"Beh ora lo sai! Se qualche volta sei libera e hai voglia di rilassarti fammi uno squillo e ti prenoto una giornata alla SPA!" mi sorride gentilmente e mi rendo conto che ci teniamo ancora le mani.
Continuiamo a parlare del più e del meno fino a quando non sento un braccio cingermi la vita.
"Giulia, Viola stava piangendo e ho pensato volesse la mamma." Davide guarda Andrea che sorride amichevolmente in segno di saluto.
Io guardo Viola che sta tranquilla un braccio a suo padre.
Mi trattengo dallo scoppiare a ridere e sposto lo sguardo su Davide.
"A me sembra calma a dire il vero..." riesco a dire.
"Emh...ora sì...insomma si è tranquillizzata, ma prima...piangeva!"
"Violi!" esclama Andrea, che contagiato da Federica ha iniziato a chiamarla così.
Viola lo guarda prima di rivolgergli un sorrisetto e stendere le braccine verso di lui che guarda me e Davide come per chiederci il permesso.
Con mia sorpresa Davide gli da nostra figlia in braccio. Subito lei ride, felice di stare con Andrea.
Restiamo ancora un po' a chiacchierare fin quando anche Fede e Federico ci raggiungono per andare a pranzare.
Davide saluta Andrea e riprende Viola per andare a metterle una maglia.
"Ciao Giuli, ci vediamo allora!" mi da un bacio sulla guancia e io faccio lo stesso.
"Certo, ciao Andrea!"
Mi allontano e raggiungo gli altri che mi stanno aspettando.
I due piccioncini vanno avanti mentre io resto indietro con Davide che spinge il passeggino.
"Simpatiche le ragazze di prima..." buttò lì sapendo già di ricevere una risposta allusiva.
"Erano stupite dal fatto che mia moglie mi avesse lasciato solo con la bambina...sai molti uomini non sanno gestire i figli."
L'unica risposta che non mi sarei mai aspettata. Ma è scemo forse?
"Sei impazzito? Hai detto che sono tua moglie?" sbotto fulminandolo con lo sguardo.
"Che ti faccia pensare che ho detto che tu sei mia moglie? Ci sono altre cento ragazze qui dentro!"
Lo uccido. Ora.
Credo si accorga della mia espressione perché scoppia a ridere.
"Pensi davvero che io possa spacciare qualche altra ragazza per mia moglie?" mi sorride con dolcezza "L'unica che vorrei lo fosse è accanto a me e non potrei mai sostituirla con nessuna al mondo, soprattutto ora che cerco di conquistarla!"
È incredibile come riesca sempre a dire qualcosa che io non mi aspetto e spiazzarmi completamente. Fino a stamattina eravamo solo amici.
Non so cosa rispondere e così sorrido imbarazzata.
"Giulia, tranquilla, non ti sto mica chiedendo di sposarci! Piuttosto stai attenta al gradino."
Ha il tempo di dirlo che io inciampo contro un piccolo, bianco, lucido, odioso scalino della veranda del ristorante.
"Ti avevo avvertita!" lo sento ridere.
E io rido con lui.

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Il tempo passa velocemente dal mio ritorno sul palcoscenico. Ora che ho ricominciato la mia vecchia routine mi sembra quasi di ritornare indietro nel tempo. Un anno fa io ero ancora incinta della mia bambina che adesso invece dorme tra le mie braccia. Sono al computer e sto cercando le decorazioni per il mio albero di Natale. È già il 19 Dicembre e non l'ho ancora addobbato.
Avrei potuto...ma ho deciso di cambiare tutto. Con Viola sono arrivate tante novità..e perché non rinnovare anche questo?
Ho deciso di farlo sui colori del bianco e del blu, anche se mia mamma all'inizio non era tanto d'accordo. Ma alla fine l'ho spuntata io.
Cosa darei per avere una casa tutta mia da arredare come voglio...ma dopo tutto quello che i miei hanno fatto-e fanno- per me non posso chiedergli anche una casa. Me la guadagnerò da sola...magari quando Viola sarà più grande.
Sento squillare il telefono. È Davide.
"Davide dimmi." rispondo.
"Giulia ciao, sono a Bassano e i miei insistono per averti con noi alla cena di Natale. Tu e i tuoi genitori ovviamente. Ma se siete già organizzati nessun problema..." mi dice.
Un Natale in famiglia con Davide? Quindi evitare domande imbarazzanti e che le guance della mia bambina siano l'oggetto preferito tra le mani delle mie zie...
La risposta è quasi automatica.
"Conta su di noi!" esclamo.
"Perfetto! Allora vengo a prendervi io il 24 pomeriggio!" risponde e mi sembra quasi di sentire il sorriso nella sua voce.
Passerò il Natale dai suoi.
Non so se sia propriamente adeguato, ma mi fa piacere quindi...
E poi così Viola potrà passare il suo primo Natale con la sua intera famiglia.
Porto la mia bambina nella culla per poi tornare alla ricerca delle decorazioni.

"Mamma!! Davide ci sta aspettando da un quarto d'ora ormai!" esclamo dal divano del soggiorno.
Federica è seduta accanto a me e gioca con Viola sulle sue gambe. Mi viene da ridere a guardarle, quando Fede é con mia figlia...diciamo che quasi non si coglie la differenza di età!
"Arrivo tesoro! Papà non trovava la cravatta!" mi risponde mia mamma raggiungendoci insieme a mio padre che ancora sta chiudendo la valigia.
"Possiamo andare?" chiedo alzandomi e incrociando le braccia al petto.
"Sì signora!" esclama mio padre sarcastico prendendo la carrozzina di Viola e precedendomi nell'uscire di casa.
Federica si alza e mi porge Viola. Tutte e tre seguiamo mia mamma che una volta fuori chiude la porta a chiave e raggiunge mio padre in ascensore.
Faccio per raggiungerli anch'io ma Federica mi ferma.
"Giuli posso chiederti un favore?" mi dice con quella sua tipica faccia da falsa innocente.
"Fede ho davvero paura a risponderti..."
"Perché?"
"Perché quella faccia non mi piace per niente!"
"E dai Giulii!" mi prega.
"Cosa ti servirebbe?" sospiro.
"Le tue chiavi...insomma le chiavi di casa tua..."
"Cosa?!"
"Ti prego Giulii io e Fede facciamo l'anniversario tra due giorni e tu hai casa libera..."
"Ma stai impazzendo?" esclamo.
"Giuli! Davide non ci stava aspettando già da un quarto d'ora?" mi richiama mia mamma dall'ascensore.
"Arrivo!" rispondo e torno a guardare Federica che mi guarda con occhi supplicanti. Sbuffo. Ricordo bene cos'è successo l'ultima volta che le ho lasciato le mie chiavi.
Ma comunque se lo avessi chiesto io lei non avrebbe avuto problemi. Questo lo so.
Metto una mano in tasca ed esco le mie chiavi.
"Quando torniamo la casa deve essere assolutamente perfetta! Nessun cuscino fuori posto, nessuna macchia, nessuna porta aperta né finestra spalancata, voglio il bagno perfettamente pulito e NIENTE in giro!" le raccomando prima di lasciarle cadere le chiavi in mano.
"Siii, graziee!!" esclama abbracciandomi prima di correre giù per le scale. Saluta velocemente i miei e mi augura buon divertimento.
Finalmente raggiungo i miei in ascensore e tutti scendiamo da Davide.
Lui ci aspetta davanti alla sua nuova macchina che ha comprato qualche mese fa dato che la 500 non era più adatta con Viola.
Appena mio padre si avvicina, lui da bravo papino premuroso monta il seggiolino dietro e mette la carrozzina nel cofano insieme alle nostre valigie. Saluta i miei e viene verso di me.
"Possiamo andare?" mi chiede raggiante. Annuisco ed entro in auto. Davide è al settimo cielo. Penso non veda l'ora di stare con la sua bambina il giorno di Natale.
Il viaggio dura più del previsto; più ci avviciniamo a Bassano più troviamo deviazioni a causa delle strade bloccate per la neve.
Arrivati a casa però troviamo Carlo ed Emma ad aspettarci difronte il cancello. Scendo dall'auto con Viola seguita da mia madre. Emma ci viene in contro e mi stringe in un caldo abbraccio prima di prendere la sua nipotina in braccio e sparire in casa con mia mamma. Mi avvicino a Carlo che mi abbraccia velocemente e corre da Davide che con mio padre sta scaricando i bagagli. Toglie tutte le borse dalle mani di Davide ed entra in casa. Mio padre prende le ultime valige restanti e lo segue. Davide chiude il cofano e mi si avvicina.
"Andiamo." dice sorridendo e mi poggia una mano sulla schiena guidandomi verso la porta di ingresso.
Mi aspettavo di trovare tutti i suoi più remoti parenti e invece non c'è nessuno.
Come leggendomi nel pensiero Davide mi dice "Per stasera siamo solo noi...il resto della ciurma ci raggiungerà domani a pranzo!"
Sorrido in risposta e mi avvicino ad Emma che è seduta in salotto con la mia bimba sulle gambe. La prima cosa che vedo è il loro grande albero di Natale. È diverso rispetto all'anno scorso, infatti quando eravamo venuti per dare la notizia della gravidanza, l'anno scorso, era appena il 2 gennaio e l'abete era decorato sui toni dell'argento. Ora invece fiocchi e palline rosse e dorate lo fanno brillare di una luce accesa che rende l'atmosfera ancora più calda di quanto sia grazie al loro bellissimo camino di mattoni. A quanto pare non sono stata l'unica a voler cambiare!
Adoro questa casa, anche se...ci sono tanti ricordi.
"Davide!" esclama Carlo che stava parlando con mio padre "Fai vedere a Giulia le loro stanze!"
"Vado." risponde Davide e inizia a salire le scale facendomi segno di seguirlo.
Ricordo bene questo posto.
Davide mi indica la stanza degli ospiti: "Qui dormiranno i tuoi."
Annuisco alle sue spalle.
Poi apre la porta della sua camera: "E qui starete tu e Viola."
"Ottimo grazie...ma..." rispondo indicandolo. Se io prendo la sua stanza e i miei quella degli ospiti...dove dormirá lui?
"Oh tranquilla! Il mio divano è comodissimo!" esclama sorridendo.
"Sul divano? Ma Davide non c'è bisogno! Puoi dormire in camera tua! Siamo capaci di dormire insieme senza litigare o ucciderci ormai!" dico ridendo.
"Davvero Giulia...non c'è bisogno..."
"Insisto! Non voglio portare scompiglio qui." termino la conversazione. Non aspetto la sua risposta e scendo le scale. Non so se gli ho proposto di dormire con me per evitare davvero di portare scompiglio o se in fondo...mi alletta l'idea di dormire con lui di nuovo.

"Che ne dite di andare a fare una passeggiata prima di cena? In piazza c'è una festa per aspettare la mezzanotte, Alessandro è li con i suoi amici." esclama Emma.
Non ci avevo fatto caso che Alessandro non ci fosse!
I miei sono entusiasti all'idea e acconsento pure io, anche se avrei preferito stare al calduccio del camino piuttosto che rischiare di incontrare Sara in una tormenta di neve.
Ma sono un ospite qui.

"Davide posso sapere dove andiamo? Stiamo camminando da un quarto d'ora ormai!" chiedo sottovoce a Davide che accanto a me spinge la carrozzina di Viola.
"Stiamo arrivando, dopo quell'angolo c'è la piazza." dice indicandomi la fine del marciapiede a metri di distanza da noi. Sgrano gli occhi e sospiro.
Decisamente meglio il caminetto.
Più ci avviciniamo alla piazza più sento forte la musica di sottofondo.
Finalmente arriviamo alla piazza stracolma di gente attorno ad un palco. Avranno tutti più o meno la nostra età ma a giudicare dal loro comportamento loro non avranno una figlia di otto mesi a cui badare...
"Ecco Alessandro!" esclama Davide indicando un gruppo di ragazzi che beve birre seduti ad un tavolo.
Gli si avvicina e io lo seguo.
"Ale! Eccoti! Come va la serata?" dice Davide dandogli una pacca sulla spalla. Alessandro si alza e mi saluta velocemente prima di iniziare a parlare col fratello. Prendo la carrozzina di Viola e mi allontano.
"C'è troppo rumore per lei..." mi giustifico con Davide. In realtà mi sentivo fin troppo osservata...
Quando Emma si accorge del figlio mi ritrovo ad assistere in lontanaza ad una discussione sui vari motivi per il quale lui debba lasciare i suoi amici e la festa per unirsi a noi per la cena di Natale.
Andava tutto relativamente bene finché...non la vedo.
Sara. (Inizio a credere di essere veggente!)
Sta ballando con alcuni ragazzi non lontana da me. Indossa un mini-mini abito nero aderente con un'ampia scollatura a cuore e delle maniche di pizzo.
I nostri sguardi si incrociano e sono costretta a salutarla. Mi fa cenno di avicinarmi e io lo faccio...il perché mi è ignoto...
"Giulia!" esclama baciandomi su entrambe le guance.
Falsa...
"Sara!" rispondo io imitando il suo tono. Si avventa sulla mia bambina e inizia a parlarle con una vocina stridula e insopportabile.
In confronto a lei sembro davvero una...mamma!
Indosso un cappotto beige come gli stivaletti e ho la faccia di chi ha passato la notte tra pappa e pannolini...mentre lei è perfettamente truccata e indossa quell'abitino cortissimo seppur ci siano meno due gradi qua fuori!
Inizia a chiedermi come va la mia vita, se sono a cena da Davide stasera, come va tra noi.
Non sopporto più che ficchi il naso nella mia vita e con una scusa mi allontano.
"Sara...devo raggiungere gli altri dobbbimo tornare...mi dispiace..." dico e lei mi saluta con una (fintissima) faccia triste.
Mi allontano e raggiungo Davide.
"Possiamo andare?" mi chiede passandomi un braccio intorno alle spalle.
E me lo chiedi?
Annuisco e tutti, compreso Alessandro, ricominciamo a camminare verso casa.

"Allora Giulia...com'è andato il ritorno in scena?" mi chiede Emma durante la cena.
Le racconto tutto.
Mi trovo molto bene con lei, è come se fosse per me una seconda mamma.
Alessandro ha tenuto il broncio praticamente per tutta la sera mentre Davide, mio padre e Carlo parlavano di sport.
Finito di cenare Emma esce le carte da gioco e le poggia sul tavolo sparecchiato.
"Pokerino?"
Tutti rispondono entusiasti, tranne Ale naturalmente.
Io e Davide riusciamo ad evitare la giocata con la scusa di dover addormentare Viola e ci allontaniamo nel soggiorno
. Ci sediamo sul soggiorno e Davide culla Viola nella sua carrozzina mormorando una canzone mentre mangia i biscotti natalizi di Emma.
"Ho incontrato Sara." dico da un momento all'altro. Non so perché ma dovevo dirlo.
La sua reazione è inaspettata. Pensavo mi facesse qualche faccia sconvolta o che come minimo il biscotto che sta mangiando ora gli andasse di traverso e invece...
"E allora?" dice invece indifferente.
"Oh beh allora niente...ci siamo salutate..." rispondo. Coglie la sorpresa nella mia voce e distoglie gli occhi da sua figlia per guardarmi con un sorriso storto sul volto.
"Giulia..." inizia come se stesse spiegando qualcosa ad una bambina "...Sara non vale più nulla per me...è acqua passata. Tutto ciò di cui ho bisogno è qui nella carrozzina che spingo...e al mio fianco."
Sento le gote arrossarsi. Deglutisco a fatica. Davide è vicinissimo e adesso i suoi occhi sono puntati nei miei.
Non so perché mi fa quest'effetto.
So solo che adesso...vorrei baciarlo...vorrei...
"Buon Natale!!" la voce squillante di mio padre mi riporta alla realtà.
Guardo l'orologio. È mezzanotte. Tutti ci raggiungono in salotto e iniziano a scambiarsi gli auguri gridando.
Mia mamma prende Viola in braccio e inizia a cantarle un'allegra canzoncina di Natale a cui si uniscono anche gli altri. E addio al piano di addormentarla.
Davide guarda prima loro e poi me e scoppia a ridere.
Li starò guardando davvero sconvolta...
"Ah Giulia!" esclama poi "Il tuo regalo!"
Esce dalla tasca un pacchettino Pandora. Ormai credo abbia una specie di contratto con quel negozio!
Sgrano gli occhi.
Lo prendo e lo apro.
Mi aspettavo un ciondolo...e invece è un bellissimo anello d'argento.
"Davide...è...è stupendo! Grazie!!" esclamo prima di gettargli le braccia al collo.
"Ma di che!" risponde ridendo "Su provalo!"
Lo metto e i suoi occhi s'illuminano.
"È perfetto..." dice.
Poi mi guarda.
Non capisco perché mi fissa...ma...
Il suo regalo!
Il...suo...regalo....
No.
Non l'ho comprato!!
Non è possibile!
"Davide...io..." sto per ammettere il mio essere una persona tremenda quando mia mamma piomba su di noi con un pacco in mano.
"Davide! Il nostro regalo! Giulia voleva farti un regalo tutto suo ma l'ho costretta a includerci!" esclama facendomi l'occhiolino.
Grazie mamma!
Anche se ho paura di cosa possa esserci nel pacchetto.
Davide apre la busta e mi guarda divertito.
Ho già paura...
Esce un paio di boxer neri e scozzesi con un fiocco rosso.
Voglio morire. Adesso.
Le mie guance stanno per prendere fuoco sotto i suoi occhi divertiti.
Non posso che accennare un sorriso e gustarmi la sua risata.
"Grazie Giulia..." dice dandomi un bacio sulla guancia.
Sorrido desiderando di non aver mai coinvolto mia madre nella nostra relazione.
Finito lo scambio dei regali Viola finalmente dorme tra le braccia di suo padre, Alessandro è di nuovo uscito e i nostri genitori stanno sfogliando album di vecchie foto.
È ora di andare a dormire.
"Io vado." annuncio alzandomi.
"Buonanotte tesoro!" mi salutano tutti e io salgo le scale dirigendomi in camera di Davide. Prendo la mia camicia da notte e il mio beauty-case e mi chiudo in bagno. Quando sono pronta per dormire ed esco trovo Davide.
Sta mettendo Viola nella culla davanti al letto e indossa già il pigiama. Istintivamente chiudo la mia vestaglia. Nella stanza fa caldo con i termosifoni accessi e quindi invece di mettere il mio pigiamone natalizio ho indossato la mia camicia da notte di raso bordata in pizzo..abbastanza corta...
Mi avvicino a lui ed entrambi guardiamo nostra figlia dormire.
"Era la mia culla questa..." dice "...è bello vederla qui, dove stavo io."
Sorrido e gli poggio una mano sulla schiena.
Lui mi guarda e la sua espressione cambia.
"Sbaglio..." dice allontanandosi quanto basta per guardarmi "...o indossavi la stessa cosa l'ultima volta che...bhe sei stata qui..."
Annuisco sorridendo.
"Già..." aggiunge con una risata avvicinandosi al letto.
Mi ricordo l'ultima volta che ho dormito qui,c'era anche Sara quella notte.
Sara...con i suoi mini abiti e i suoi tacchi dodici...
Impossibile che non l'abbia vista.
So essere sensuale anche io, cosa crede?
"Davide!" esclamo slacciandomi la vestaglia "Ti sembro una mamma?" chiedo. Mi accorgo solo dopo di quello che è uscito dalla mia bocca.
Mi guarda stranito.
"Bhe...dato che tua figlia è proprio dietro di te...direi che SEI una mamma!" risponde.
"Non fare l'idiota...hai capito cosa intendo." ripeto.
Mi sorride e si avvicina.
"Giulia...sappi che sei la mamma più bella e più sexy che io conosca." dice sorridendo e prendendomi per i fianchi.
Accenno un sorriso.
"Lo hai detto solo per farmi piacere..." borbotto.
"Assolutamente no!" risponde "Piuttosto fammi allontanare prima che io confermi ulteriormente la mia affermazione..."
Rido e mi tolgo la vestaglia prima di sdraiarmi a letto.
"Io dormo da questo lato." annuncio cercando di sembrare più autoritaria possibile.
"Lo so." risponde con un sorriso e si sdraia accanto a me.
L'imbarazzo della situazione è palese.
Davide è al lato opposto del letto, potrebbero dormire altre due persone nello spazio tra di noi.
"Guarda che puoi anche avvicinarti...non ti mordo!" dico con lo stesso tono di prima.
"Non serve..." risponde con una naturalezza spiazzante e ringrazio il buio della stanza che nasconde il rossore del mio viso.
Sono le ultime cose che ci diciamo per questa notte.

Il mattino seguente quando apro gli occhi il mio anello riflette la luce dei raggi del sole. La mia mano stretta ad un altra. Stretta alla sua.
Ci metto un attimo a capire la situazione. Davide è sdraiato di fianco accanto a me. Il suo petto attaccato alla mia schiena. Le nostre gambe si sfiorano come i nostri bacini. Il suo braccio sinistro avvogle il mio corpo fino a stringermi la mano.
Uno strano calore si estende nel mio corpo...un calore che mi mancava.
Mi sembra quasi un peccato sciogliere questo bellissimo abbraccio svegliandolo, quindi resto ferma a guardare le nostre mani intrecciate e a godermi il suo profumo così forte, così vicino.
Davide si sveglia dopo pochi minuti e si allontana lentamente una volta capita la situazione.
"G..Giulia io..." inzia a farfugliare.
"Buongiorno anche a te..." lo interrompo prima che possa scusarsi per colpe che non ha.
Mi alzo e vado in bagno.
È la mattina di Natale.
Sto per conoscere l'intera famiglia di Davide...aiuto.
Mi lavo e mi trucco. Esco dal bagno in accappatoio e vedo che Davide è già pronto.
"Ho usato il bagno di sotto..." dice. Inizio a pensare che riesca a leggermi le pensiero.
"Io vado a dare una mano a mio padre...ci vediamo giù..." annuncia. Annuisco.
Fa per uscire e intravedo una striscia scozzese uscire dai suoi pantaloni prima che chiuda la porta. Sorrido sotto i baffi.
Indosso i miei vestiti. Un vestito rosso a tubino con delle larghe maniche. Metto le scarpe e vesto la mia bambina che si è svegliata da qualche minuto.
Siamo entrambe pronte e bellissime.
E adesso, si va a festeggiare.
   
 
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