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Autore: PaperHero    06/09/2015    0 recensioni
La storia è ambientata qualche mese dopo gli avvenimenti di Buon Natale, Paperone. I nostri amici sono sulle tracce del tesoro di Magger ma, dopo averlo trovato, accade l'imprevedibile ...
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goldie O' Gilt, Paperino, Paperon De' Paperoni
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scrooge&Goldie'
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-Zio Scrooge! Zio Scrooge! Mi senti?- urlava Donald, cercando tracce dello zio, aiutato dai nipoti che guardavano in ogni posto possibile e immaginabile con attenzione.                                               
Erano tremendamente preoccupati per la sorte del loro povero vecchio parente, rimasto vittima, insieme a Goldie, di una terribile esplosione che aveva fatto crollare la caverna dove si trovavano. E tutto questo per colpa di Cuordipietra Famedoro che, di sicuro, dopo averla fatta esplodere con della dinamite, si stava godendo la sua vittoria sul rivale, rintanato nel suo accampamento.                                                                                              


Dato che non sentivano rumori di alcun genere, i quattro persero ogni speranza di trovare lo zione vivo e vegeto e, sconsolati e addolorati, decisero di andare a sedersi nel loro accampamento, allestito qualche giorno prima e non tanto distante da lì. Avevano appena mosso qualche passo che furono fermati dal suono di sassi che venivano spostati e, carichi di nuova speranza, ritornarono al cumulo di rocce dov’era accaduto il fatto. Quello che videro riempi di gioia e di sollievo i loro cuori: davanti a loro, si trovava uno Scrooge McDuck in piedi che teneva tra le braccia una Goldie svenuta e ferita. Anche lui aveva delle ferite su un braccio, una gamba e un lungo taglio che sanguinava sul volto, ma il suo sguardo era deciso e combattivo, segno che ci voleva ben altro per metterlo fuori gioco.                                                                                                                                                         
Con andatura zoppicante, Scrooge si avvicinò a loro e Donald, sollevato, esclamò:-Zio, sei vivo. Come stai?-                                                             
-Non lo vedi con i tuoi occhi, nipote? Piuttosto, dov’è Cuordipietra?- rispose Scrooge, con tono freddo e lasciando stupiti i nipoti.                              
Gli tremavano le mani e moriva dalla voglia di dare un’altra lezione a Famedoro per aver tentato di uccidere lui e Goldie e per avergli soffiato il tesoro di Magger. Quest’ultima era una metropoli situata nell’Efir settentrionale, un’isoletta avvolta dalla nebbia e a largo dell’America settentrionale.               
-Non pensare a lui, zio. Tu e Goldie siete feriti e avete bisogno di cure- cercò di farlo ragionare Louie                                                                      
  - Tsk, sono solo dei graffi superficiali. Nipote, affido Goldie alle tue mani. Sappi che se le succede qualcosa, ti riterrò responsabile- ebbe l’ultima parola Scrooge, lasciando la papera al nipote e incominciando ad allontanarsi                                                                                                   
 -Dove vai, zio?- chiese Donald, mentre lo guardava prendere la sua spingarda caricata a sale e riprendere a camminare.                                       
Chissà come mai se l’è portata dietro …                                                                                                                                                               
-Vado a dare una lezione a Famedoro- replicò Scrooge, fermandosi ma continuando a dare le spalle                                                                         
  … Ah, ecco perché …                                                                                                                                                                                       
- E stavolta non mi fermerò- aggiunse con voce incredibilmente seria, voltandosi verso di loro e mostrando uno sguardo che fece gelare sul posto i nipoti.                                                                                                                                                                                                               
Erano rare le volte che l’avevano visto cosi: gli occhi dello zio erano di ghiaccio e questo significava che era notevolmente incavolato. Sotto il loro sguardo, Scrooge si allontanò, diretto verso l’accampamento nemico che distava all’incirca due orette. Appena fu lontano, il nipotame riprese a respirare e Huey constatò:- Avete visto? Lo zio è furioso-                                                                                                                                 
-Già, speriamo che non combini pazzie- concordò Dewey                                                                                                                                  
-Tranquilli, ragazzi. Anche se è fuori di se, lo zio è lucido e sa fin dove può spingersi - li, tranquillizzò Donald, sperando di non sbagliarsi – E ora, pensiamo a Goldie- terminò, guardando la papera tra le sue braccia. 
 
 
 
 
 
   
 
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