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Autore: AmonAmarth    08/09/2015    3 recensioni
RACCOLTA DI OS
Piccoli missing moment di Amnesia (non collegati comunque alla storia) legati al rapporto molto fluff tra Darren e Brian.
Il nostro Brian è stato messo a dieta dal suo padroncino Chris, ma la nostra piccola mongolfiera di pelo non l'ha presa tanto bene ... vediamo come reagirà e cosa farà Darren per consolarlo ...
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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BRIAN E IL MISTERO DEI DONUTS SCOMPARSI
 
Chris apre l’anta dell’armadietto. Ha proprio bisogno di zuccheri, tutto quello scrivere, quel correre dietro ai suoi bambini (uno dei quali dovrebbe essere suo marito!) … tutto troppo stancante. Se vuole finire il capitolo da mandare al suo editore entro sera, ha bisogno di nutrire il suo cervello e si sa, il cibo del cervello è lo zucchero. Ergo lui adesso mangerà un bel donut ricoperto di glassa e tanti zuccherini colorati sopra.
Afferra la scatola. La sente leggera, troppo leggera.
- Ma che? – Guarda dentro la scatola. Quella stessa scatola che solo quella mattina lui aveva comprato al supermercato e che sarebbe dovuta essere di norma chiusa e sigillata. Invece non solo è aperta, ma mancano già due donuts!
- BRARREN! VENITE IMMEDIATAMENTE QUI! –
Nella stanza accanto, Darren è seduto su quella minuscola sediolina colorata, ingobbito su un altrettanto minuscolo tavolino colorato, intento con suo figlio Dean a colorare un altro bel disegno da attaccare al loro frigorifero.
Darren alza lo sguardo, fissando Brian.
- Che hai combinato stavolta, Botolo? – Il gatto lo guarda indignato, soffiandogli contro per fargli capire quanto si sia offeso per quella completa mancanza di fiducia.
Accanto a loro, Dean sorride. Gli ha sempre fatto ridere quel buffo modo di comunicare che avevano suo padre e il suo micio.
- Che cosa hai fatto papi? – Darren guarda il suo figlioletto di soli quattro anni, adottato da non più di un anno. Si alza, sentendo le gambe tutte indolenzite. Arruffa un po’ i capelli rossi del figlio che comincia a ridere.
- Coop tu controlla Dean. Brian vieni con me prima che Chris distrugga mezza casa! –
Come a sentirsi preso in casa, lo scrittore ricomincia ad urlare dalla cucina.
- BRARREN! CE LA DIAMO UNA MOSSA? –
- Arriviamo! – Darren e Brian cominciano a correre, sapendo bene che ogni minuto di attesa in più per Chris, è un minuto in meno di vita per loro.
Arrivano in cucina. Chris li sta guardando con il suo solito sguardo omicida, le orecchie rosse per il vapore che vi sta uscendo fuori. In mano ha la scatola di donuts aperta, mentre con un piede ticchetta, fastidiosamente, lo scorrere inesorabile dei secondi.
- Allora? –
Darren guarda prima suo marito, poi la scatola. Non capisce dove sia il problema. Quella mattina era andato Chris a fare la spesa, i donuts sono quelli giusti, i suoi preferiti. Quindi perché è così arrabbiato?
- Allora cosa, amore mio? –
- Non cercare di ingraziarmi, Dare. Non attacca. Chi è stato di voi due? – Chris punta minacciosamente il dito, prima contro Darren, poi contro Brian.
- Chi è stato a fare cosa, amore? – Darren continua veramente a non capire quale sia il problema.
- A mangiare due donuts, Dare! Sei stato tu o è stato Brian? –
Darren guarda confuso la scatola. Chris sta davvero facendo tutte queste storie per due donuts scomparsi? Poi si ricorda l’ossessione maniacale che Chris ha per quei dolci. Si, Chris sta facendo storie per due donuts mancanti. Due donuts che non possono più finire nel suo stomaco.
Abbassa lo sguardo e guarda Brian. Lo prende in braccio. Se è stato lui, deve avere ancora qualche traccia addosso, qualche briciola, qualche filo di zucchero a velo.
Il gatto comincia a miagolare infastidito. Darren non trova niente, nemmeno la minima briciola nascosta nel piccolo papillon che Brian usa come collare. Lui non è stato di sicuro, Chris nemmeno, l’unico colpevole possibile è Brian. I golosi sono loro tre!
- Brian cosa hai fatto? – Domanda il riccio. Il gatto gli soffia contro minaccioso.
- Brian, lo sai che devi continuare a rispettare la dieta. Non vuoi tornare ad essere una mongolfiera di pelo che rotola, vero? – Il gatto lo guarda con severità, assottigliando quei suoi enormi occhioni verdi, fino a farli diventare due fessure.
- Brian, te lo chiederò una sola volta. Sei stato tu a mangiare le merendine di Chris? – Il gatto scuote la testa, offeso da quelle accuse.
- E’ ridicolo. E’ logico che è stato lui! – Sbotta Chris, sbattendo il pacco di merendine sul tavolo.
- Ha detto di no, Chris. –
- Già perché tu gli credi! –
- Certo che si! Botolone non mentirebbe mai a me! – Chris inarca un sopracciglio, incrociando anche le braccia al petto.
- Si, come no! Ad ogni modo, Brian stasera andrai a letto senza cena! – Il gatto comincia a miagolare più forte, dimenandosi come un indemoniato tra le braccia di Darren.
- Chris non puoi! Non è stato lui! –
- Allora confessa che sei stato tu! –
- Non sono stato io! –
- E allora chi? I donuts mancanti hanno deciso di mettere su le gambine e andarsene in giro per le strade di LA? – Chris fulmina con lo sguardo il povero Darren. Il moro stringe a sé il suo micio. Lui sa che Botolo ha detto la verità, ma sa anche che non è stato lui a mangiare quei donuts. Forse Chris comincia a dare segno di stress. Forse li ha mangiati lui senza nemmeno rendersene conto. Si, deve essere proprio così. L’adozione di Dean, il nuovo libro, il nuovo film che sta girando, per non parlare del nuovo musical che sta scrivendo. Si, Chris è stressato e ha bisogno di una buona dose di Darren per rilassarsi.
- Chris, facciamo così. Chiudiamo un occhio per stavolta. Botolo promette che non lo farà mai più, vero Botolo? – Darren solleva Brian, in modo che il gatto lo guardi negli occhi, sperando che capisca di reggergli il gioco.
Il gatto lo squadra per diversi secondi, poi comincia a miagolare dolcemente.
- Vedi? Ha capito e ha promesso che non lo farà mai più! –
Chris guarda truce il gatto, assottigliando gli occhi ancora di più.
- E’ l’ultima volta, Brian! –
 
* * *
 
Poche ore dopo, Chris sta leggendo la fiaba della buonanotte a Dean. In realtà gli sta leggendo uno dei suoi libri.
- Papà? – Chris si ferma, alzando gli occhi da quelle pagine che ormai conosce a memoria.
- Che c’è, scricciolo? –
- Hai messo Botolo in punizione? – Chris sospira. Quel gatto prima o poi avrà una crisi d’identità. Nessuno, a parte lui, che lo chiami con il suo vero nome in quella casa.
- No tesoro, per stavolta gli ho dato la santa assoluzione. –
- Ma papà, non ha fatto niente di male. –
- Brian non deve mangiare schifezze, amore. Prima che tu nascessi, Brian era una mongolfiera di peso, pesava talmente tanto che non riusciva nemmeno a camminare. L’abbiamo dovuto mettere a dieta. Ormai si sta facendo vecchio, non può mangiare tutte le schifezze che vuole. Gli fanno male. – Mentre parla, Chris posa il libro sul comodino. Ha capito che suo figlio quella sera non ha tanta voglia di storie. Gli rimbocca dolcemente le coperte.
- Sono sicuro che non lo farà più, papà. –
- Sono sicuro anche io, amore mio. – Chris si piega e posa un dolce bacio sulla fronte di suo figlio. Poi si alza e si avvicina alla porta della camera. Sta quasi per spegnere la luce, ma suo figlio lo ferma.
- Papà, puoi tenerla accesa? – Chris resta leggermente interdetto. Suo figlio non ha mai avuto paura del buio.
- Amore, perché? –
- Beh … non vorrei che Botolo stanotte mi riservi qualche brutto scherzo … tutto qui. – Pigola suo figlio, a voce talmente bassa che Chris fa quasi fatica a sentirlo.
- Amore, non preoccuparti. Lo sai che Brian ti vuole un bene dell’anima. Al massimo verrà a dormire ai piedi del letto. Sta tranquillo. –
Chris spegne la luce.
- Buonanotte scricciolo mio! Sogni d’oro! –
- ‘Notte papà! –
 
Intanto in sala …
- Allora Botolo, Cooper. Statemi bene a sentire. Chris è stressato, ha bisogno di un bel po’ di coccole. Sono sicuro che li ha mangiati lui quei donuts, ma non se lo ricorda nemmeno. E’ in preda ad uno di quegli strani raptus! Perciò … io adesso mi chiudo in camera con mio marito e gli faccio sparire tutto lo stress. Voi due, ho bisogno che restiate di guardia alla cameretta di Dean e che vi assicurate che non senta assolutamente nulla. Sono stato chiaro? –
Darren guarda i suoi due cuccioli, che annuiscono con veemenza.
- Bene, che la missione abbia inizio. –
Con quelle parole solenni, Darren corre in camera da letto, chiudendola a chiave.
 
Brian entra nella stanzetta del piccolo Dean. Salta agilmente sul suo letto, sono finiti i tempi in cui non riesce più a compiere quel semplice movimento. Cooper anche sale sul letto e si accuccia ai piedi del bambino, mentre lui si va ad accucciare nell’incavo creato dallo stomaco del piccolo, che è steso di fianco, leggermente piegato a cucchiaio.
Dopo non molto dalla camera da letto dei suoi padroncini cominciano ad arrivare dei rumori inquietanti, strani gemiti, strani scricchiolii. Brian aguzza le orecchie. Il piccolo non si muove, probabilmente li sente solo lui grazie al suo udito molto più sviluppato di quello degli umani. Dalla camera i rumori cominciano ad alzarsi. Brian sbuffa, non riuscirà mai a dormire così. I suoi padroncini potrebbero anche essere più silenziosi e pensare anche a coloro che hanno un udito più sviluppato.
I rumori si affievoliscono molte ore dopo e solo allora Brian può finalmente addormentarsi, rendendosi vagamente conto di uno strano odore, ma è troppo stanco e decide di non pensarci troppo.
 
* * *
 
Chris si sveglia veramente bene quella mattina. La prima cosa che lo colpisce è l’intenso profumo di Darren che invade le sue narici. Inspira profondamente. Sente due calde labbra lasciargli umidi e dolci baci lungo la guancia e scendere lentamente verso il mento. Sorride e mugola di piacere. E’ bello svegliarsi così, essere riportati lentamente alla realtà dalle labbra di suo marito.
A fatica costringe i suoi occhi ad aprirsi, sa che verrà ripagato da una delle visioni più belle della sua vita: Darren appena sveglio, quel leggero filo di barba che gli scurisce le guance e il mento, i ricci sparati in tutte le direzioni, le labbra secche e screpolate e gli occhi luminosi e vispi.
- Mmm … buongiorno amore mio. – Sussurra Darren direttamente sulle labbra di Chris, incurante del pestilenziale alito mattutino di entrambi. Sente Chris fare le fusa sotto i suoi tocchi, sciolto e rilassato.
- Come ti senti questa mattina? –
- Mmm … dopo una nottata passata a far l’amore con te? Benissimo direi! – Mormora Chris. Ed effettivamente, sta alla grande. Fare l’amore con Darren è il migliore antistress che conosca.
- Bene, sono contento di aver rispettato i miei doveri coniugali! – Darren lo bacia con dolcezza, muovendo pigramente le sue labbra su quelle del marito, mentre con una mano gli massaggia delicatamente il fianco nudo.
Si baciano dolcemente per un po’, sfiorandosi con dolcezza, intrecciando le loro dita, sorridendo ancora come due ebeti alla vista delle loro fedi, ormai non più tanto scintillanti.
- Dare … fermati … dobbiamo svegliare Dean. Deve andare all’asilo. –
- Mmm … - Le labbra di Darren non accennano a separarsi dal morbido collo di Chris.
- Dare … dai … tirati su. – Chris si fa della vera violenza fisica e, appoggiando le mani sulle possenti spalle del marito, lo spinge via. Darren lo guarda con quell’adorabile broncio da cucciolo, inarcando verso il basso quelle buffe sopracciglia triangolari che si ritrova e sovrapponendo il labbro inferiore su quello superiore.
- Amore, dai … dobbiamo preparare la colazione, fare alzare tuo figlio … -
- Aspetta un momento vuoi dire nostro figlio! – Esclama Darren.
- No, quando fa i capricci per alzarsi è decisamente tuo figlio! – Dichiara Chris.
- Mi risulta … - In una mossa Darren si stende sul corpo di Chris, piegandosi e reggendo poi il suo peso sulle braccia, poggiate ai lati del volto del marito, e sulle ginocchia. - … che sono io quello che tutte le mattine si sveglia, prepara il caffè e poi viene a svegliarti riempiendoti di baci e di coccole. Quindi … direi che il fatto che Dean è duro a svegliarsi, lo ha preso tutto da te! – Sussurra Darren prima di baciare nuovamente Chris, stendendosi completamente sul suo corpo.
Avrebbero continuato a baciarsi per tutto il tempo, ma Cooper comincia ad uggiolare fuori dalla porta della camera da letto, intimandogli che è ora di alzarsi.
- Dai, su! Vieni! – In una mossa, Darren solleva Chris dal letto. Si lavano e si vestono, poi mentre Darren prepara la colazione, Chris sveglia Dean.
Quando Chris, una mezz’oretta dopo, ritorna in cucina, con Dean lavato e vestito e pronto per una nuova giornata di scuola, trova Darren in piedi, che gli da le spalle, intento a fare chissà cosa. Brian e Cooper stanno tranquillamente mangiando dalle loro ciotole la loro colazione.
- Dare, tutto ok? – Darren non risponde.
- Papi? – Mormora Dean. Di solito suo papà Darren a prima mattina è una macchinetta che saltella da una parte all’altra della cucina.
- Niente! – Sbotta Darren, girandosi di scatto. Chris lo guarda con attenzione. C’è qualcosa che non va.
- Chris, piccolino, potresti per favore accompagnare tu Dean all’asilo? – Domanda Darren mentre mette davanti a suo figlio e suo marito il piatto di pancake che ha preparato.
- Ma tocca a te, Dare. Io devo finire di scrivere il capitolo del libro. –
- Amore lo so, ma sai quella canzone che sto scrivendo per il tuo musical? Beh mi è appena venuta un’illuminazione e sai che se non la metto giù subito rischio di dimenticarmela. – Chris guarda Darren. Sa che c’è qualcosa che non va. Lo conosce troppo bene. Sa che sta mentendo. Darren ha pure il suo modo per capire quando mente, notando che arriccia il naso e gli si arrossano le orecchie; ma anche lui ha i suoi modi. Darren non sa mentire e quando lo fa … beh semplicemente non è in grado!
- Dare, sputa il rospo! Che c’è? – Chris incrocia le braccia al petto. Il piccolo Dean alterna lo sguardo dall’uno all’altro.
- Niente Chris. – Dice Darren grattandosi dietro la testa. Lancia ogni tanto delle strane occhiate, sia a Brian che a Chris.
- Sto aspettando, Dare! –
- Chris ho detto che non c’è niente! –
- Papi le bugie non le sai dire! – Esclama Dean. Darren guarda il figlio, sbuffando per il terribile colpo basso. Lì sono tutti coalizzati contro di lui.
- Sono spariti altri due donuts. – Esclama alla fine.
Chris ci mette due secondi per elaborare il concetto. Si fionda verso Darren e afferra la scatola dei donuts, che ormai contiene soltanto un dolcetto.
- BRIAN! –
Il gatto solleva infastidito la testolina dalla ciotola e punta i suoi occhi in quelli del suo padroncino.
- Chris, non è stato lui. Non è stato Botolo! –
- Non è stato lui? Chi altri se no? Cooper quelle cose non le mangia, Dean sa che deve sempre chiedere il permesso prima di mangiare schifezze fuori pasto, tu dici di non essere stato e per qualche strana e contorta ragione ti credo. Rimane solo Brian! –
- No, Chris, non è stato Botolo! – Chris si sta per avventare sul micino, ma Darren in uno slancio riesce a prenderlo in braccio prima di Chris.
- Ah no? Scommettiamo che se gli faccio una purga ritrovo il corpo del reato? –
- No, Chris. Io credo che sia stato tu! – Chris si blocca sul posto. Si porta le mani alle tempie, massaggiandosele.
- Io cosa? –
- Chris secondo me sei stato tu, ma … -
- Ma sei uscito completamente di senno, Dare? Che ragione avrei di dire che sono spariti? Quei donuts li ho comprati apposta per me, per nutrire il mio cervello mentre lavoro. Che ragione avrei di dire che sono spariti? –
- Amore, no. Ultimamente tu sei stressato, sei sempre nervoso. Probabilmente ti è preso uno di quei raptus … non te ne sei nemmeno accorto … -
Darren viene interrotto dalla mano di Chris, alzata a mo’ di ammonimento.
- Tu sei disposto ad incolpare me piuttosto che Brian? – Sibila Chris tra i denti.
Darren guarda gli occhi glaciali di suo marito. Poi guarda il suo Botolo, tra le sue braccia, lo sguardo confuso e spaventato. Lui sa che Botolo è innocente, lo sente. Dopo la Grande Punizione, Botolo non ha più mangiato nulla fuori dai pasti, a meno che non fossero loro stessi a darglielo.
- Chris, io so che Botolo non è stato. –
Chris li guarda con astio. Non ci può credere, suo marito crede di più al gatto che non a lui. Quello doveva essere uno scherzo. Uno di quelli veramente pessimi.
- Bene. Quand’è così. Tesoro vieni, facciamo colazione fuori tu ed io. Saluta papi. – Dean guarda prima Chris, poi poggia lo sguardo su Darren.
- Papi … non è stato papà. –
- Vedi Darren? Tuo figlio mi crede! Andiamo amore, su vieni che papà ti mette il cappottino. – Chris prende in braccio il piccolo Dean e dopo avergli messo il cappottino escono di casa.
Una volta rimasto solo con i cuccioli, Darren posa a terra Brian.
Chris si era veramente arrabbiato. Forse sta sbagliando tutto, forse quei donuts li ha veramente mangiati Brian.
- Botolo, voglio che tu sia sincero con me, sei stato tu? Qui rischio il divorzio e … Botolo … Botolo? –
Brian comincia ad annusare la scatola di donuts e poi lentamente comincia a girare la casa. Ha già sentito quell’odore, in maniera forte, molto forte. Deve solo capire dove.
Darren segue il gatto per tutta la casa, cercando di capire cosa stia facendo. Cooper accanto a lui lo segue, annusando anche lui la casa. Entrano entrambi in camera da letto, ci restano molto poco, non sentendo alcuna traccia dell’odore delle merendine.
Brian poi comincia a dirigersi verso la cameretta di Dean. Comincia a ricordare dove ha sentito quell’odore. Sul letto di Dean, proveniva dal comodino.
Salta sul letto del bambino, comincia a miagolare, cercando di attirare l’attenzione di Darren.
Il riccio lo guarda un po’ perplesso.
- Che c’è Botolo? – Il gatto continua a miagolare, allunga anche una zampetta per indicare il comodino a Darren.
- Il comodino di Dean? – I miagolii di Brian diventano più forti.
Darren allunga la mano e apre il comodino.
Il corpo del reato.
 
* * *
 
- Papà, sei arrabbiato con papi? –
- Ci puoi girare Dean! Tuo padre ha superato il limite! Anche io voglio bene a quella palla di pelo, ma addirittura credere a lui piuttosto che a me! No, stavolta tuo padre ha superato ogni limite! –
Chris spegne la macchina. Sono arrivati davanti all’asilo del piccolo Dean.
Chris non se ne accorge, troppo impegnato ad insultare suo marito e il suo gatto, ma Dean comincia a piangere. Quando finalmente un singhiozzo particolarmente rumoroso supera il livello di improperi che Chris stava dicendo contro suo marito, l’uomo si volta verso il sedile posteriore.
- Dean? Amore che c’è? – Senza pensarci due volte, Chris scende dalla macchina e apre la portiera posteriore, sganciando la cintura del seggiolino di suo figlio.
Il bambino si asciuga con i pugnetti gli occhioni grondanti di lacrime.
- Io non volevo papà. Non voglio che tu e papi vi lasciate per colpa mia. –
- Amore ma io non voglio lasciare il tuo papi. Certo sono un po’ arrabbiato con lui, ma non lo lascerei mai e poi mai. Lo amo. E poi non è colpa tua. Amore se tuo padre ed io litighiamo, ricordati che non è mai colpa tua. – Chris si siede sul sedile posteriore e prende in braccio il suo bambino, carezzandogli quei folti capelli rossi e cullandolo tra le sue braccia.
Il bambino dopo un po’ comincia lentamente a calmarsi, cullato dalle tenere carezze del padre.
- Papà? se ti dico la verità sui donuts scomparsi, prometti che non ti arrabbi con me? –
 
* * *
 
Darren continua ad andare avanti e indietro nel salone di casa. Brian comincia ad avere il mal di mare.
- Allora Botolo, ripetiamo. Tu ed io ci prendiamo la colpa, va bene? – Il gatto miagola il suo consenso. Darren lo guarda soddisfatto.
- Allora tu li hai rubati ieri e io stanotte e ho inventato la storia di Chris per proteggerti, giusto? – Darren guarda il micio davanti a lui. L’espressione di Brian è poco fraintendibile: non è per niente convinto. Quella scusa fa acqua da tutte le parti e non risparmierebbe entrambi da una lunga punizione.
Darren si passa nervoso una mano tra i ricci e si siede di peso sul divano. Il micio gli sale in grembo, leccandogli dolcemente la mano.
Restano fermi per un po’, Darren che cerca di rilassarsi al suono delle fusa del suo micino mentre gli fa dei morbidi grattini dietro le orecchie.
Dopo un po’ sentono le chiavi girare nella toppa. Chris è tornato.
- Beh meglio noi che il piccolo Dean. – Sussurra Darren e Brian annuisce leggermente con il capo.
- Chris … Botolo ed io dobbiamo … confessare! Dean che ci fai qui? –
Darren guarda suo figlio in braccio a Chris. Sembra aver pianto, ha le guance e gli occhi rossi rossi.
- Dean amore di papi, che è successo? –
Con ancora Botolo in braccio, Darren si avvicina a Chris e a suo figlio. Il piccolo Dean gira la testa, affossandola nel collo di Chris, nascondendosi alla vista di Darren e Brian.
- Chris, perché Dean non è all’asilo? –
Darren è preoccupato. Forse suo figlio sta male. Ha le carie? Ha mal di pancia? Ha fatto indigestione? Il suo secondo stomaco per i dolci è esploso? Cosa può essergli successo di così grave perché Chris non lo facesse andare a scuola?
- Diciamo che anche Dean ha una confessione da fare. Vero scricciolo? – Chris tira indietro leggermente la testa in modo da poter vedere il volto di suo figlio.
- Papi, Botolo, scusatemi. Li ho presi io quei donuts. – Darren guarda prima suo figlio, che ha la testa bassa e nemmeno li guarda in faccia, poi guarda affettuosamente suo marito, poi posa uno sguardo su Brian che lo sta guardando con gli occhioni spalancati.
Alla fine il loro grande piano per proteggere il piccolo Dean dall’ira di Chris è andato in fumo, perché il piccolo Dean è più coraggioso e onesto di quanto si possa pensare.
- Amore, Botolo ed io lo sappiamo. Abbiamo trovato il corpo del reato nel tuo comodino. –
- Papi, ti giuro che non volevo che papà se la prendesse con voi, neppure che tu dessi la colpa a papà. –
- Amore lo so che non lo volevi. Ma … perché non ce lo hai chiesto? Te le avremmo date noi le merendine. –
Il piccolo si rannicchiò ancora di più contro le braccia di Chris.
- Perché … -
- Coraggio scricciolo, dì a papi quello che hai detto a me. – Gli sussurra Chris all’orecchio, con tono abbastanza alto però che sentissero anche gli altri.
- Io … c’è una bambina che mi piace tanto tanto, ma lei non vuole mai giocare con me, dice che sono strano perché ho un gatto e un cane come amici di giochi.  Papi, tu mi hai detto che hai conquistato il cuore di papà con la cucina. A lei piacciono tanto i donuts, ma la sua mamma non glieli compra, così ho cominciato a portarglieli io a scuola. Ma papi, non volevo che tu e Brian ci andasse di mezzo. –
Darren guarda intenerito suo figlio. E’ vero, gli aveva raccontato che lui aveva fatto colpo su Chris con la sua cucina. Non era propriamente vero, ma di certo viziare il suo piccolo angelo con del buon cibo aveva di sicuro giocato a suo favore.
- Piccolo … - Tra le braccia del suo padroncino, Brian comincia a miagolare, sporgendosi per poter leccare la manina anche del suo padroncino più piccolo.
Il bambino lentamente si piega verso il padre, che lo prende in braccio, mentre Brian va ad accoccolarsi tra le braccia di Dean.
Restano così per un po’, finché Chris non comincia a schiarirsi la voce.
- Ehm … direi che qualcuno qui sta aspettando delle scuse! –
Darren alza lo sguardo verso suo marito, le braccia appoggiate ai fianchi sottili, gli occhi che non riescono a contenere la gioia per la bellezza di quel magnifico quadretto familiare.
Il moro posa Dean a terra e poi abbraccia forte suo marito.
- Scusami tanto piccolino, pensavo solo che fossi stressato. Stasera prometto che saprò farmi perdonare … ancora più di ieri notte. –
L’ultima frase Darren la mormora direttamente nell’orecchio di Chris, il quale rabbrividisce quando sente il fiato caldo del marito nel suo lobo.
- Sarà meglio per te, piccolo Hobbit della Contea! –
 
* * *
 
E’ notte fonda. Darren apre gli occhi. Chris è profondamente addormentato, esausto, ma pienamente soddisfatto.
Il ricciolino si districa dalle braccia di Chris il più silenziosamente possibile. Quando riesce ad uscire da quell’amorevole morsa, fa appena in tempo a sostituire il suo corpo con il cuscino, che Chris lo ha già arpionato, affossando la testa nel morbido cotone, ispirando il profumo di suo marito.
Darren si perde qualche attimo a guardarlo. Chris è un angelo e mentre dorme lo è ancora di più.
Si alza, si infila velocemente i pantaloni e la felpa di una tuta.
Apre lentamente la porta della camera da letto e ancora più lentamente la richiude.
In tutta la casa regna il silenzio più assoluto. Si dirige in cucina, verso la piccola cesta di Brian.
- Pss … Botolo … pss … svegliati. – Il gatto, con qualche infastidito miagolio, apre gli occhietti e con qualche difficoltà mette a fuoco il suo padroncino.
Darren gli poggia una mano sulla piccola bocca e si porta il dito indice alle labbra, intimandogli di non fare il minimo rumore.
- Coraggio Botolo, vieni. – Darren prende in braccio il gatto, capisce bene che non ha molta voglia di muoversi, ma sa che sarà estremamente contento quando scoprirà il motivo per cui lo ha svegliato.
Lentamente scendono le scale e si dirigono nel piccolo garage sotterraneo della loro magnifica villa. Brian comincia ad agitarsi tra le braccia di Darren, ha finalmente capito il motivo di tanta segretezza e adesso non vede l’ora.
- Direi che con tutta questa storia, ci siamo guadagnati un bel premio, non trovi Botolo? –
Darren si dirige verso l’armadietto dove tiene attrezzi da lavoro, pinze, martelli e altra roba inutile che ha comprato, ma che non ha mai usato!
Posa Brian a terra, afferra una scatola dentro l’armadietto. Sopra c’è una piccola etichetta: Cacciaviti. Si, come no.
La apre.
Dentro ci sono due scatole di donuts.
Brian comincia a girare intorno ai piedi di Darren, rischiando di farlo cadere, se non fosse che ormai l’altro è talmente abituato a muoversi con Brian tra i piedi, letteralmente, che sa esattamente come muoversi. Prende un dolcetto da una scatola, poi riposa tutto nell’armadietto.
Si siede a terra, gambe incrociate e scarta la merendina. Brian miagola felice, cercando di allungare le zampette per afferrare il dolcetto.
- Buono Botolo, lo dividiamo. Ecco … questo a te … e questo a me! – Darren porge metà donut al micio.
- Beh … cin cin! Alle nostre grandissime arti investigative! –
Mangiano il dolcetto in silenzio, con Darren che accarezza la testolina pelosa del micio.
Quando hanno finito, Darren prende una spazzola con peli morbidi e comincia a spazzolare il corpo di Brian, stando bene attento a far sparire qualsiasi briciola dal suo morbido pelo. Per sicurezza gli toglie anche il collarino e spazzola pure quello.
Fanno sparire tutte le prove, Darren si lava i denti almeno tre volte. Poi, ritornati in cucina, posa Brian nella sua bella cesta.
- Mi raccomando Botolo, è il nostro piccolo segreto! –
Facendogli l’occhiolino, Darren torna in camera da letto.
Chris non scoprirà mai il loro piccolo, sporco, ma delizioso segreto.
 
 
 
Quattro chiacchiere al “Drago Verde”
Si, quest’OS è diventata una raccolta molto prima di quanto immaginassi, ma più ho roba da fare, più la mia mente partorisce idee su idee ahahah Così tra una pausa studio e l’altra … ecco il risultato.
Ringrazio come sempre CCDreamer per il titolo della storia ;) D’ora in poi sei ufficialmente la Titolatrice (non so esiste sto termine ma in caso l’ho inventato) ufficiale della Locanda ahahah Yeeeeeee
Btw … le OS (se ce ne saranno altre … chissà … ) saranno scollegate le une dalle altre, potrebbero esserci salti temporali (come in questo caso) dipende dal colpo di fulmine che mi prende al momento ahahaah
Spero che questa vi sia piaciuta, con l’inserimento di un nuovo personaggio che in un certo senso vi fa capire che il finale di Amnesia non era poi così aperto come si pensava ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Un bacio e a venerdì con TRTIOL ;)
 
Pagina d’autore: Truppappa&AmonAmarth
 
PS: sono aperta ad eventuali vostre idee sui Brarren ;)
   
 
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