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Autore: Sha D Dragneel99    08/09/2015    4 recensioni
Mi chiamo Aerin. Io e il mio migliore amico ci siamo appena trasferiti in una nuova città, e questo, si sa...significa nuovo ambiente, nuovi amici ... nuove avventure. Avventure alquanto bizzarre e misteriose che mi capiteranno dopo aver incontrato un odioso ladro gentiluomo ... e adesso vi racconterò come è cambiata la mia vita da quell'incontro...
Genere: Avventura, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 18

Entro nel museo (stranamente lasciato aperto, forse perchè quegli storditi degli agenti se ne erano dimenticati -_-) e inizio a percorrere i corridoi scarsamente illuminati dalla luce notturna che entra dalle finestre.
Sento solamente il rumore dei miei passi, lenti e piuttosto insicuri, calpestare la superficie lucida del pavimento del museo, mentre il mio cuore inizia ad accellerare i battiti...
Ok, adesso qualcuno mi deve dire perchè ho accettato ... sto iniziando a credere che avrei fatto meglio a tornarmene a casa ... invece no ... cosa mi dice il cervello non lo so ...
Arrivo nella sala principale, e fermo nel centro del grande atrio, per poi guardarmi intorno con cautela. Ripercorro piu volte lo stesso percorso con gli occhi, finchè, davanti a me, oscurato dalla penombra della stanza, riesco a vederlo.
Quando si accorge che lo sto guardando, inizia ad avvicinarsi lentamente a me. Io, nel frattempo, mi sono praticamente bloccata ... si, non riesco a muovermi e non so perchè, accidenti!
-Ciao, piccola Aerin-, dice lui abbassandosi il cappello in segno di saluto. -Sono felice che tu abbia accettato il mio invito-.
-Cosa vuoi? Posso sapere perchè mi hai chiesto di vederci proprio qui ... e a quest'ora sopratutto ... ?-, chiedo io un po' perplessa.
-Perdonami, ultimamente non ho piu avuto modo di passare a farti visita-.
-Sai cosa me ne importa....-.
Bugia. Madornale bugia, ma non l'avrei mai ammesso apertamente...
-Ebbene, per farmi perdonare ho deciso di organizzare un incontro qui, questa notte-.
-Ehm ... gentile da parte tua, ma è quasi mezzanotte e io dovrei tornare a casa...-.
-Non ti ruberò molto tempo ... voglio solo mostrarti una cosa-, mi dice, porgendomi la mano. Io lo guardo perplessa per qualche secondo, e lui, accorgendosi della mia titubanza, mi sorride rassicurante.
-Non preoccuparti ,non ho cattive intenzioni-.
-Bha ... io ti considero un maniaco-, dico, schietta schietta, tanto che lui abbassa la testa, frustrato.
-Perchè mi consideri un maniaco -_-?-, mi chiede.
-Perchè lo sei ... sei un ladro maniaco!-.
Kid sospira esasperato, ma non sembra intenzionato a cedere.
-Ti do la mia parola che non ti succederà niente-, mi dice, sorridendo. -Fidati di me-.
Mi porge di nuovo la mano guantata, e io, dopo qualche secondo, gli porgo la mia, titubante ... ok, non so perchè ho accettato, non lo so ... Lo vedo sorridere, mentre inizia a condurmi per i corridoi del museo.
-Dove mi stai portando?-, chiedo io sospettosa, dietro di lui.
-E' una sorpresa ... aspetta e vedrai-.
Arriviamo in una stanza di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, con una scala che conduceva chissà dove... Kid inizia a salire, e mi fa cenno di seguirlo, così, titubante, lo raggiungo, e saliamo sino a quando la scala finisce, portandoci all'aperto, sotto il cielo stellato.
Siamo finiti sopra al tetto del museo, all'ultimo piano ... allora le scale conducevano qui ... ammetto che non lo sapevo ... del resto, ecco spiegato come Kid sia riuscito ad infiltrarsi nel museo senza utilizzare le entrate principali...
Inizio a fare qualche passo in giro, titubante, e mi sporgo dalla ringhiera, constatando che siamo veramente in alto ... ok, adesso ho paura di quello che potrebbe succedere ... Mi volto verso Kid, che nel frattempo è rimasto fermo a guardarmi con uno strano sorriso sulle labbra.
-Ebbene?-, chiedo io, perplessa. -Cosa ci facciamo qui?-.
-Vieni qui-, mi dice, muovendo il dito per farmi cenno di avvicinarmi. Io obbedisco, e lo raggiungo vicino alla ringhiera, sul lato opposto a dove mi trovavo io.
-Quindi?-.
-Guarda-.
Si affaccia dalla ringhiera, e dopo qualche secondo di esitazione, faccio lo stesso. E rimango senza fiato.
La luna piena brillava nel cielo scuro puntellato da una miriade di stelle, e le luci della città dormiente facevano da sfondo a quello spettacolo che gia di per se sembrava totalmente irreale.
Senza accorgermente, mi sporgo un po' di più dalla ringhiera, perdendomi ad osservare quel panorama magnifico ... e forse esagero un po', visto che improvvisamente mi sbilancio in avanti, rischiando di cadere ... ma inaspettatamente, sento le mani di Kid avvolgermi delicatamente, ma con una presa ferrea i fianchi, riuscendo a riportarmi abbastanza indietro per non farmi cadere ...
Quando riapro gli occhi, mi ritrovo incollata a lui, il petto premuto contro il suo torace, le sue mani ancora appoggiate sui miei fianchi ... e questo basta per farmi perdere quel briciolo di luicidità rimasta...
Arrossisco violentemente, ma nonostante questo non riesco a spostarmi, o forse ... semplicemente non voglio ... sta di fatto che restiamo così per qualche minuto, poi oso appoggiare le mani sul suo petto, cercando di allontanarlo, mentre lui mi guarda in modo leggermente contrariato.
-Hey ... -, mi dice, sollevandomi delicatamente il volto con un sorriso. -Tutto a posto?-.
Io annuisco, senza riuscire a proferire parola ... non so cosa mi prende, ma ogni volta è sempre così ... stare vicino a lui mi fa uno strano effetto, mi fa sentire ... strana ... è una cosa che non ho mai provato ... accidenti ...
-Kid ... -, chiedo, dopo un po'.
-Uhm?-.
-Perchè lo fai ... ?-.
-Eh?-.
-Perchè rubi ... deve esserci un motivo ... -.
Lui si allontana da me, guardando davanti a se, il panorama notturno.
-Sarebbe troppo complicato da spiegare...-, mormora.
-A-allora mi sforzerò di capire-, dico io, cogliendolo alla sprovvista. -Per favore ... -.
- ... ... e va bene-, risponde Kid, alla fine, con un mezzo sorriso rassegnato. -Devi sapere che da tempo ormai, sono alla ricerca di una pietra molto particolare...-.
-Una pietra?-.
-Si. Il suo nome è ... Pandora-.
- ... -.
-Si dice che sia in grado di donare l'immortalità-.
Sgrano gli occhi, stupita da quelle parole. Questo proprio non me lo aspettavo ... davvero esisteva una pietra con simili poteri? Comunque, non dico niente, e lo lascio proseguire senza interromperlo...
-E io devo riuscire a trovarla, per evitare che cada in mano a un'organizzazione criminale che la utilizzerebbe per i loro scopi ... ecco perchè rubo ... però come saprai, restituisco sempre la refurtiva, quando mi rendo conto che non si tratta di quello che cercavo-.
Mi guarda, e io mi sento una stupida ... l'ho trattato in modo così ... superficiale per tutto questo tempo, credendolo un criminale come tanti altri, ma non avevo minimamente tenuto conto di quelle che potevano essere le sue ragioni ... non avevo tenuto conto di quelli che potevano essere i veri motivi che lo spingevano a fare quello che l'aveva reso famoso...
Eppure mi sembra che non mi abbia detto tutto ... non so perchè ma ho l'impressione che abbia sorvolato dei dettagli importanti ... ma forse sono solo delle mie impressioni, e non ho intenzione di portare avanti la cosa ...
-E ... non l'hai ancora trovata, vero?-.
-No ... ancora niente ... -.
-Mi dispiace-, faccio io guardandolo. -Adesso ho capito che quello che fai lo fai per una buona causa...-.
-Eh? Davvero mi credi?-, mi domanda lui sopreso.
-Bhe ... si ... perchè, non dovrei ... ?-.
-No no, è solo che ... bhe ... grazie-, dice, sorridendomi. -Pensavo non mi avresti preso sul serio, sai com'è ... come cosa è abbastanza strana ... -.
-Sono proprio le cose strane che incitano la gente a volerne sapere di più, non ti pare?-, gli chiedo, sorridendo a mia volta.
-Forse hai ragione...-.
-E poi ... sarà che anche io sono strana...-, mi lascio sfuggire, mentre alzo lo sguardo al cielo stellato.
-Eh? Che intendi dire?-, mi chiede lui.
In risposta, alzo le spalle.
-Non lo so ... lo sono e basta ... me lo dicono tutti ... -.
-Bhe ... non devi vedere questa cosa come un male-, mi dice Kid posando lo sguardo verso lo stesso punto che stavo osservando io.
-Tu dici? Perchè?-.
-Perchè essere strani è solo un'effetto collaterale dell'essere meravigliosi-, mi dice lui sorridendomi. Io arrossisco leggermente a quelle parole, che mi hanno sinceramente colpita ... nessuno mi aveva mai detto niente del genere, l'ho trovato estremamente ... carino ... (ok, non posso credere di averlo detto -_-)
Senza rendermene conto, mi ritrovo ancora una volta vicino a lui. Ci guardiamo senza dire niente per qualche secondo, poi, lui alza una mano e la porta a sfiorarmi la guancia. Io sussulto leggermente a quel contatto che non mi aspettavo, ma non mi sposto... mi limito a guardarlo con gli occhi socchiusi, mentre lui avvicina piano, il viso al mio. I nostri nasi si sfioravano, le labbra erano così vicine che riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie...
-C'è qualcuno qui?-.
Una voce proveniente dall'interno del museo ci fa sobbalzare, e ci allontaniamo di scatto, mentre Kid si mette a guardare giu dalla scala.
-Che succede?-, faccio io perplessa.
-Accidenti ... mi sa che devo andare adesso ... -, risponde lui salendo sulla ringhiera del tetto.
-A-aspetta-, faccio io trattenendolo per il mantello. Lui mi guarda curioso, e subito abbasso lo sguardo, allentando la presa.
-Devo andare, dolce fanciulla ... ma ti assicuro che questo incontro non sarà l'ultimo-, mi dice, facendo apparire una rosa azzurra, per poi porgermela. Io afferro delicatamente il fiore, guardandolo con aria leggermente dispiaciuta, prima di sentire le sue labbra sfiorarmi la guancia, per lasciarvici un dolce bacio.
E poi sparisce. Come sempre. E anche questa volta, non so cosa dire o pensare ... però finalmente mi sto rendendo conto che il titolo di ladro gli si addice benissimo ... dal momento che sta cercando di rubarmi il cuore.
E guardando la luna piena splendere in cielo, mi rendo conto ... che ci sta riuscendo benissimo...

   
 
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