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Autore: black dalia    09/09/2015    4 recensioni
(Storia ad OC, iscrizioni chiuse!)
30 anni fà, Artemisia è stata sconfitta ma ora un nuovo
nemico è apparso ed una nuova squadra è stata formata per fermarlo.
Ma cosa sucederebbe se questo nemico decidesse di tornare indietro
nel tempo per eliminare i genitori di questi nuovi eroi?
E se i futuri genitori fossero proprio Squall e i suoi amici?
Scopritelo leggendo!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Squall Leonheart, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER SALVARE IL FUTURO

 

Cap.6) In fondo al cuore

 

Squall continuava a guardare il se stesso del futuro con un'espressione di shock totale: com'era possibile una cosa del genere?
Come aveva fatto a portarlo qui?
Cosa stava succedendo veramente?
-So che sei confuso, adesso...- iniziò il vecchio Squall -confuso è dire poco- lo interruppe il più giovane; a quelle parole, l'altro sorrise leggermente e chiuse gli occhi -ti posso spiegare tutto- disse riaprendo gli occhi e fissandoli in quelli del suo io più giovane -ma... devi farmi una promessa- lo Squall giovane lo guardò con un sopracciglio alzato -una promessa?- il più grande annuì -non dovrai dire a nessuno quello che sto per raccontarti, ok?- gli chiese -perché?- chiese il giovane, confuso da questa richiesta, ma l'altro scosse la testa -promettimelo e basta- i due si guardarono negli occhi, quasi come per cercare di scoprire le intenzioni dell'altro, finché lo Squall giovane non sospirò, massaggiandosi il ponte del naso, facendo scivolare le dita sulla cicatrice -d'accordo... te lo prometto, non dirò niente a nessuno ma, adesso, dimmi che diamine sta succedendo!- l'altro Squall annuì -d'accordo... ma è meglio se ti siedi perché quello che ti sto per raccontare potrebbe scioccarti parecchio- gli disse e si accomodò per terra, sul ghiaccio, seguito subito dallo Squall giovane che, con sua grande sorpresa, notò che non provava freddo sedendosi su quella superficie che doveva essere gelida; notando la sua espressione, il più grande gli spiegò -sei un'anima... non puoi avvertire la temperatura delle cose- a quelle parole il più giovane lo guardò, soppesando la sua risposta -dove siamo?- gli chiese -nel cuore di Raine- gli rispose lui, facendogli sgranare gli occhi -che cosa vuoi dire?!- esclamò guardandosi attorno; come poteva, quel luogo desolato, essere l'interno di un cuore?
A quella reazione, il più grande, sorrise leggermente -il cuore non è solo un muscolo... è anche il luogo dove si trova la nostra anima- disse facendo tornare l'attenzione dell'altro su di se -questo luogo... può essere visto solo da un'altra anima- gli spiegò -anche se, di solito, non appare come una distesa ghiacciata-
-allora... se questo è il cuore di Raine, tu cosa ci fai qui?- gli chiese lo Squall giovane, ovviamente confuso, e l'altro sospirò, lasciando che un espressione di tristezza gli si disegnasse sul volto -è una lunga storia... che inizierà tra 24 anni...- disse il più grande iniziando a raccontare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nello stesso momento in cui Squall stava parlando con il se stesso più vecchio, dalla parte opposta a dove si trovava lui, Rinoa stava camminando tra le lastre di ghiaccio cercando, ovunque il suo sguardo si posasse, il suo cavaliere.
-SQUALL! SQUALL, MI SENTI?!- gridò la ragazza con tutto il fiato che aveva nei polmoni; non sapeva esattamente da quanto tempo si trovava in quello strano luogo ma, ogni minuto che passava, si scopriva sempre più stanca di quella landa desolata.
“Uff, ma dove può essere?” si chiese la mora guardandosi attorno, sconsolata: in quel momento, con la coda dell'occhio, intravide una figura, alla sua destra, a qualche metro da lei.
Si girò di scatto, pensando ad un possibile nemico, ma quello che vide la stupì: una giovane donna, che levitava a qualche centimetro da terra e sembrava avvolta in un'aura di luce, si stava dirigendo verso una strana struttura di ghiaccio lontana da loro che, fino ad allora, la mora non aveva neanche notato.
Rinoa osservò, attentamente, la sconosciuta: era alta più o meno quanto lei, la corporatura sottile, aveva la carnagione rosea, il viso ovale, le labbra lunghe e sottili, gli occhi grandi color azzurro cielo incorniciati da lunghe ciglia nere, i capelli lunghi, mossi color del grano, indossava un abito bianco in stile impero cinto alla vita con una cintura in cuoio e calzava dei sandali.
La vista di quella donna le trasmise uno strano senso di pace: si sentì come rinfrancata, senza paura, come se sapesse di non dover temere nulla da lei.
In quel momento, la sconosciuta si fermò, si voltò e la fissò con un'espressione dolce: alzò il braccio e le porse la mano -vieni da me...- Rinoa avvertì una voce sussurrarle nell'orecchio; era melodiosa come il canto di un uccellino.
La mora ampliò gli occhi quando capì che la voce che sentiva proveniva dalla donna di fronte a lei; questa le sorrise e piegò leggermente la testa di lato -non temere... non ti farò alcun male... so perché sei qui- a quelle parole Rinoa fece un passo verso di lei, chiedendole -davvero? Allora sai dove posso trovare Squall?- la donna annuì -lui è qui per una missione importante... non ha molto tempo... ma tu lo puoi aiutare-
-davvero?! Che cosa devo fare?- gli chiese Riona, preoccupata “questa missione potrebbe anche essere pericolosa! Farò qualunque cosa per aiutarlo! Non voglio rischiare di perderlo” pensò, annuendo a se stessa e stringendo le mani al petto.
-Vieni con me... ti spiegherò tutto appena saremo arrivate- le rispose la donna -arrivate dove?- le chiese la mora prendendole la mano che le stava porgendo -alla cupola di ghiaccio che la sta imprigionando... sai, sono contenta che tu sia arrivata... in due sarà più facile aprire un varco per entrare- le rispose la bionda sorridendo ed, in un attimo, le due donne si trovarono di fronte ad una gigantesca cupola di ghiaccio.
-Ma... ma come hai fatto?!- le chiese Rinoa scioccata “quella strana struttura di ghiaccio era così lontana da noi” pensò la mora; la donna le sorrise -qui è facile spostarsi velocemente: ti basta pensare a dove vuoi essere ed, in un attimo, ti trovi lì- le spiegò, dopo di che si girò verso la cupola -ora dobbiamo concentrarci...- ma venne interrotta da Rinoa -aspetta!-
-cosa c'è?-
-è che... non so neanche il tuo nome...- disse la mora, un po' imbarazzata -oh, giusto! Che maniere... non mi sono neanche presentata: il mio nome è Annika e tu sei Rinoa, giusto?-
-sì... come lo fa a sapere?- gli chiese la mora, guardandola sia stupita che curiosa, la bionda ridacchiò dolcemente -oh, so molte cose su di te e Squall ma, adesso, non abbiamo tempo per parlarne... dobbiamo aprire un varco nel ghiaccio altrimenti il tuo cavaliere non potrà entrare ed è di vitale importanza che la sua missione riesca... non so per quanto tempo ancora Amarant riuscirà a tenere Lucrezia lontano da lei- disse la donna poggiando le mani sul ghiaccio per poi richiamare la magia del fuoco.
“Amarant? Non è uno di quei ragazzi venuti dal futuro? Che cosa centra con tutto questo?” si chiese Rinoa, aggrottando la fronte, pensierosa -scusa, ma dovresti darmi una mano, non ce la posso fare da sola- il richiamo soffice di Annika riportò la mora alla realtà -oh, sì, scusa- e si affrettò a poggiare le mani sul ghiaccio, vicino a quelle della bionda, per poi richiamare la sua magia.
“Mi chiedo che cosa si trovi qui dentro e cosa Squall debba fare per poter tornare indietro?- si chiese Rinoa preoccupata, pensando al suo cavaliere.
Non sapeva esattamente da quanto tempo stava usando la magia per rompere la cupola di ghiaccio ma, all'improvviso, Annika parlò -ci siamo quasi... ancora un po' e ce l'avremo fatta!- disse con una nota di sollievo nella voce e Rinoa non poté fare a meno che essere d'accordo con lei; l'utilizzo prolungato della magia richiedeva un bel po' di energie e lei era stanca morta.
In quel momento, avvertì che la parete della cupola, sotto le sue mani, si stava crepando -presto, allontanati! Sta per crollare!- esclamò la bionda accanto a lei facendo, subito dopo, un salto indietro, copiata da Rinoa, per mettersi al sicuro: un attimo dopo la parete crollò rivelando, quella che sembrava, un'entrata.
-Bene! Ce l'abbiamo fatta!- esclamò Annika saltando dalla gioia con un gran sorriso e Rinoa guardò il loro operato con un'espressione di soddisfazione dipinta sul volto che, però, mutò subito in curiosità quando una strana luce, molto simile a quella che emanava Annika, iniziò a riversarsi dall'apertura.
Rinoa iniziò ad incamminarsi verso la luce, non sapendo esattamente quello che le stava succedendo: si sentiva attratta da essa, come se ci fosse una vocina nella parte posteriore della sua testa che la chiamava e le intimava di avvicinarsi.
Vedendo la reazione della mora, Annika si precipitò subito di fronte a lei per fermarla -no! Non puoi andare!- esclamò afferrandola per le spalle per impedirle di proseguire -perché no?- le chiese Rinoa che sembrava essere caduta in trance; voleva sentire il calore di quella luce, assaporare il grande potere che sembrava emanare.
-Perché sei una strega! Questo è un meccanismo di difesa per evitare che un'altra strega manipoli la Strega dell'Ordine: se ti avvicini alla luce, la tua anima finirà per bruciare e scomparirà ed il tuo corpo rimarrà come un guscio vuoto!- esclamò la biondina cercando di tenere l'altra lontano dall'entrata -è la stessa cosa anche per me! Anch'io sono una strega ed è per questo che non posso avvicinarmi alla sua anima, altrimenti verrò bruciata... è per questo che avevamo bisogno di Squall: lui è un cavaliere e non possiede alcun potere magico per questo è l'unico che può svegliarla prima che sia troppo tardi... ma, adesso, fermati!- esclamò Annika mentre continuava a cercare di trattenere Rinoa ma la mora era fisicamente più forte di lei e la luce continuava ad attirarla.
“E' così bella... come può qualcosa di così bello farmi del male?” si chiese quando ormai era arrivata alla soglia dell'entrata mentre la bionda, disperatamente, cercava una soluzione “dannazione! Non avrei mai immaginato che la luce avrebbe avuto un effetto simile su di lei!” pensò guardando la mora alzare la mano ormai vicinissima a toccare uno dei raggi -NO!- gridò disperatamente con gli occhi sgranati dalla paura -Rinoa!- esclamò un'altra voce alle sue spalle ed, in un attimo, entrambe le ragazze furono allontanate dall'entrata e dalla luce.
La bionda si ritrovò col sedere a terra, un po' confusa da quanto era appena successo, ma appena alzò lo sguardo capì che cosa, o per meglio dire chi, le aveva salvate da una fine tragica: Squall teneva stretta Rinoa tra le braccia mentre la ragazza scuoteva la testa per riprendersi.
-Rinoa, stai bene?- gli chiese il ragazzo allontanandola un po' da se per poterla guardare in viso -sì... io... sto bene...- rispose lei, sbattendo le palpebre ed alzando lo sguardo per fissare i suoi occhi in quelli di lui -Squall, sei tu!- esclamò rendendosi conto, solo allora, di chi aveva davanti: lo abbracciò di slancio ed il castano sospirò, sollevato che la sua strega stesse bene.
Annika, che si era appena rialzata, li guardava con un sorriso dolce e leggermente divertito “sono proprio carini insieme” pensò, rimembrando tutte le storie che Squall le aveva raccontato su loro due “si vede che sono fatti l'uno per l'altra”.
Appena Rinoa lasciò il collo del ragazzo lui le chiese, guardandola riprovevole -che cosa ci fai qui? Come ci sei arrivata?-
-beh... ero preoccupata per te e così ho usato una magia che mi permettesse di trovare la tua anima e... sono finita qui- gli rispose lei abbassando lo sguardo, dispiaciuta; sapeva che era arrabbiato perché aveva fatto le cose senza pensare alle conseguenze ma, sorprendendola, Squall non la sgridò, passandosi solo una mano tra i capelli e sospirando -che cosa devo fare con te?- si chiese sussurrando per poi accarezzarle il viso in uno strano, per lui, gesto d'affetto -per fortuna che stai bene...-
-ehm, scusate se v'interrompo...- disse una voce attirando la loro attenzione e Squall guardò la bionda, notandola per la prima volta -oh, scusa...- disse il ragazzo -tu... sei Annuka, giusto?- gli chiese e la donna annuì -ti ha già detto tutto, vero?- gli chiese lei ed, a quella domanda, il viso di Squall s'incupì, annuendo poco dopo -bene...- annuì Annika guardandolo con un sorriso compassionevole; doveva essere stato difficile per lui fare i conti con tutto quello che gli aveva detto il suo sé più vecchio.
“Oppure non ci ha ancora fatto i conti preferendo mettere da parte tutto fino a quando non saranno usciti di qui” pensò la bionda, annuendo a se stessa “probabilmente, ha fatto così”; conosceva abbastanza bene Squall da prevedere le sue reazioni.
“Immagino che il suo sé più giovane non sia così diverso” pensò, guardandolo parlare con Rinoa -di chi state parlando? E, cosa devi fare?- chiese la mora al suo cavaliere, guardando prima l'altra ragazza e poi lui -devo aiutare una persona e, tranquilla, non sarà una cosa pericolosa- gli rispose Squall, tenendole le spalle nel tentativo di calmarla: Rinoa lo guardò con occhio critico stando bene attenta alla sua espressione; non sembrava che gli stesse mentendo.
La mora sospirò, visibilmente rilassata -allora... la persona in questione si trova in quella cupola?- chiese, tornando a guardare la struttura -sì, dovrebbe essere lì ed è meglio che vada subito perché, da quanto mi ha detto, non è rimasto molto tempo- rispose Squall spostando lo sguardo sulla cupola che si stagliava a qualche metro da loro.
-Vai pure... noi ti aspettiamo qui- disse Annika, avvicinandosi alla coppia e prendendo la mano di Rinoa per staccarla dal suo cavaliere; non voleva essere invadente, né mettere fretta a nessuno ma non avevano più tempo.
Capendo il messaggio dietro il suo gesto, Squall annuì e si voltò, dirigendosi verso l'entrata della cupola che le due streghe avevano creato.
Una volta arrivato davanti, prese un respiro profondo ed entrò nell'apertura, lasciando che i raggi di luce lo toccassero e, con suo grande sollievo, non successe nulla; dopo quello che aveva detto Annika aveva paura che la luce lo bruciasse, distruggendo, così, la sua anima.
Continuò a camminare, penetrando sempre più nella struttura finché, da fuori, non ci fu più alcuna traccia di lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pov. Amarant

 

“Dannazione! Quella maledetta non vuole cedere!” pensò mentre schivo, per l'ennesima volta, la frusta di Lucrezia che crea una piccola buca nel punto in cui ha colpito la terra dove, fino ad un attimo prima, stavano i miei piedi.
Non so esattamente da quanto tempo stiamo andando avanti in questo modo: mi ci sono voluti appena una decina di minuti per eliminare i mostri che quella strega aveva evocato ma, dopo averlo fatto, mi sono trovato a combattere proprio contro di lei e, devo a malincuore ammettere, che quell'arpia è molto abile nell'usare quella sua stramaledetta frusta.
All'inizio dello scontro avevo pensato di continuare con gli attacchi aerei lanciando i miei Chakra ma, poco dopo, ho capito che, una strategia del genere, era inutile contro di lei: le bastava evocare un Reflex e le mie armi gli rimbalzavano contro senza farle neanche un graffio così sono dovuto ricorrere allo scontro frontale, tornando a terra, ma anche questa tattica si sta rivelando difficile: è molto abile a schivare e sa usare la sua frusta in modi davvero ingegnosi per parare e ribattere hai miei attacchi.
Così, eccoci qui, fermi a riprendere fiato mentre ci studiamo a vicenda perché, se lei ha reso le cose difficili a me, non si può dire che io non le abbia rese difficili a lei: all'inizio, dopo che avevo eliminato i suoi mostri, mi aveva iniziato ad attaccare con la magia ma, molto probabilmente, si era dimenticata che, essendo il cavaliere di una strega, sono altamente addestrato ad evitare ed annullare gli attacchi magici.
Mi sono allenato per due anni con Leon ed è stata un'esperienza veramente massacrante, all'inizio, sopratutto perché a lei non importava di farmi male o no, in compenso ora gli attacchi magici mi fanno un baffo.
Così, dopo aver urlato volgarità perché non riusciva a colpirmi, è ricorsa alla sua frusta sfruttando egregiamente la sua flessuosità e manovrabilità, riuscendo anche ad infliggermi un paio di colpi, anche se sono riuscito a diminuire il danno che mi hanno procurato, fortunatamente.
-Non ti sei ancora stancato di proteggere quella nullità?- mi chiede Lucrezia stringendo tra le mani la frusta, facendo un cenno con la testa al blocco di ghiaccio dov'era intrappolata Leon -sai... ho sempre pensato che sei troppo abile per essere il cavaliere di una morta che cammina- sbuffo seccato alle sue parole, assottigliando lo sguardo -allora rispondi a questa domanda: se Leon è davvero una nullità come dici tu allora perché Darkar, il tuo “grande signore”, non l'ha mai voluta affrontare di persona? Me lo sai dire?- gli chiedo sarcastico con una punta di veleno nella voce; era vero però, il “Signore del Caos”, come si fa chiamare lui, non si è mai avvicinato a Leon preferendo mandarle contro i suoi mostri.
A quelle parole, vedo Lucrezia inviperirsi, stringere i denti e spuntando con rabbia -non osare deridere il mio signore! Lui vi spazzerà via tutti e governerà il mondo! Dovete solo stare a vedere!- gridò districando la sua frusta per provare ad attaccarmi nuovamente: mi preparo a parare o schivare il suo colpo ma, in quel momento, una luce inizia a fuoriuscire dal blocco di ghiaccio che è dietro di me, fermando ogni nostro movimento.
Sento la magia della Luce dentro di me avvertire il richiamo e le mie ali iniziano a brillare: mi giro verso il blocco di ghiaccio e vedo il corpo di Leon che diventa via, via sempre più luminoso mentre il ghiaccio in cui è intrappolata inizia a creparsi.
-Che cosa?!- sento la voce di Lucrezia fare, sconcertata, quella domanda per poi dire -no! Non è possibile! L'incantesimo di assorbimento dovrebbe averle tolto tutta la magia! Com'è possibile che si stia liberando!?- a quelle parole, mi volto verso di lei, appena in tempo per vederla evocare un portale oscuro nella quale si butta un attimo prima che il ghiaccio, che teneva imprigionata la mia strega, si frantumasse ed una luce accecante pervadesse tutto attorno a me.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao!
Eccomi con il sesto capitolo di questa storia! ^^
Ed ecco che nuove domande sorgono: cosa ci farà Squall nel cuore di Raine? Come ci sarà arrivato? Cosa si sono detti i due Squall? Chi è Annika?
Mi dispiace per voi ma rimarranno domande senza risposta per diversi capitoli (sì, lo so, sono cattiva >:3).
Ringrazio tutti quelli che recensiscono la mia storia e quelli che l'hanno messa tra le preferite/seguite/ricordate: vi ringrazio per sopportare i miei immensi ritardi nell'aggiornare questa storia! Vi voglio un mondo di bene! XD
Ci sentiamo al prossimo capitolo!
Saluti e baci da black dalia

  
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