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Autore: _miky_    09/09/2015    6 recensioni
Sequel di “Ci sei stata sempre e solo tu”.
Sana e Akito dopo non poche difficoltà sono finalmente riusciti a dichiararsi e a trovare il loro giusto equilibrio.
Ma come in tutte le relazioni dovranno affrontare nuove sfide, nuove gelosie e nuovi problemi.
Riusciranno a rimanere uniti e a superare gli ostacoli che il futuro gli riserverà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 44 ● CAMBIAMENTI
 
Che amica sei, non tradirmi mai.
Gli amori vanno tu resterai.
Che amica sei, chiama quando vuoi
Se hai bisogno di ridere un po’.
Passa il tempo volando
Noi aspetteremo qui,
Tra un segreto e l’altro.
Fidati di me.
Io mi fiderò di te.
E stare ore a parlare
E raccontarsi di noi.
Io ti sto vicina non sarai sola mai.
Il giorno seguente la maggior parte degli ospiti che alloggiavano nel Hotel si erano svegliati in tarda mattinata, così gli operatori ne avevano approfittato per ripulire tutto il caos dovuto alla festa avvenuta solo la sera precedente.
Sana, Aya, Hisae e Fuka si erano date appuntamento davanti all’ascensore intorno alle 14:00, avevano deciso di trascorrere il resto del pomeriggio insieme visto e considerato che quello sarebbe stato l’ultimo giorno di vacanza. Infatti, qualche giorno prima, avevano avuto la brillante idea di prenotare l’idromassaggio così da potersi riprendere dalla festa di Capodanno e per concludere nei migliori dei modi quella vacanza.
“È un vero disastro…” affermò Hisae con la testa appoggiata all’indietro e gli occhi chiusi.
“Se ti riferisci che domani torneremo alla vita di tutti i giorni… Beh quoto in pieno!” concordò Sana immergendosi maggiormente nella vasca.
“Che musi lunghi che avete ragazze…” commentò Fuka notando anche l’espressione assente di Aya “È forse successo qualcosa?”.
Nessuna di loro decise di rispondere, ognuno guardava un punto indefinito della stanza mentre musiche rilassanti riempivano quel silenzio.
“Mi sembrava tutto apposto ieri sera…” continuò Fuka “Mi state facendo preoccupare!”.
“Ha rovinato tutto!” disse Hisae mentre sia Aya che Sana annuivano ognuna immerse nei loro pensieri.
“Andava tutto bene…” si agitò la bionda portandosi in avanti con il busto “Si, insomma l’avete visto anche voi!”.
“Abbiamo visto chi?!” domandò Fuka non capendo di chi stesse parlando.
“Ma come chi! Gomi, e chi se no!” si alterò Hisae appoggiandosi nuovamente al bordo vasca e incrociando le braccia al petto “Ha detto che è innamorato di me…”.
“Che cosa?!” esclamarono in coro le ragazze mentre l’amica alzava gli occhi al cielo e sbuffava.
“Non c’è proprio nulla per cui essere felici! Non doveva accadere… Punto!”
“Ma cosa stai dicendo!”
“Ah! Voi proprio non capite il problema?!”
“No…” scossero la testa le tre amiche “Anche tu lo ami, non vedo dove sia il problema…”.
“Il problema...” spiegò puntigliosa “È che io non voglio finire come voi!”.
Sana, Fuka e Aya si guardarono spaesate, non riuscivano proprio a comprendere il nocciolo della questione.
“Ma proprio non vi vedete?! Tu cara Sana” affermò indicandola con un dito “Stai tenendo il piede in due scarpe, e non dire che non è vero perché non ti credo! È da mesi che Marco ti sta facendo la corte e non sei stata ancora in grado di metterlo al suo posto. A volte mi domando se non ti stia innamorando di lui, perché a parer mio sembra proprio che ti piaccia! E poi, vorrei tanto capire la situazione tra te e Akito! Un giorno vi amate e il giorno dopo non potete nemmeno vedervi! Ok, è vero che il vostro rapporto è sempre stato burrascoso ma mai in questo modo! Inoltre sei gelosa dell’amicizia tra lui e Alex, che secondo me in confronto a Marco, lei non ha fatto nulla per metterti in imbarazzo ma comunque… Non sei mai riuscita ad affrontarla e a far valere i tuoi motivi. Per non parlare di te Aya” continuò spostando il suo sguardo sulla diretta interessata “Quando eri insieme a Tsuyoshi passavi molto tempo con Naozumi. Capisco che a volte parlare con una persona estranea alla vita di tutti i giorni possa far bene ma non si può arrivare al punto di confondere i propri sentimenti! Tra parentesi, questo discorso vale anche per te Sana. Successivamente tu e Tsuyoshi vi siete lasciati e se posso dire la mia, vi siete lasciati in modo drastico. Senza pensarci due volte ti sei rifugiata nelle braccia di Naozumi e ora dopo qualche mese tu e il tuo ex siete riusciti a chiarire una situazione accaduta tempo addietro. Come se non bastasse, tanto per concludere il quadro, ora stai ripetendo lo stesso errore, solo con ruoli invertiti!”.
Sia Sana che Aya rimasero sorprese nell’essere in un certo senso sgridate, ma ciò che le sbalordì fu il tono di voce utilizzato dell’amica. Sembrava sull’orlo dell’esasperazione.
“Invece tu Fuka…” affermò titubante la ragazza “Ecco... Su di te non ho molto da commentare in realtà. Però, c’è da dire che tu e Takaishi mi sembrate fin troppo sereni e ciò mi preoccupa! Oh mamma!” urlò come per sfogarsi “Sto impazzendo!”.
“Tutto apposto?” affermò una voce estranea a loro.
Era l’estetista che si assicurava che il trattamento da loro richiesto procedeva nei migliori dei modi.
“Si, grazie!” rispose Fuka con un sorriso e attendendo che la ragazza uscisse dalla porta per poi rivolgersi alla sua amica. “Stai meglio?”.
“Decisamente!” sospirò sollevata Hisae mentre Fuka si limitava a sorridere “È da due giorni che mi porto questo peso dentro!”.
“È solo che con Gomi sto bene… Davvero” riprese la ragazza sta volta con un tono più tranquillo “Non voglio che la nostra relazione venga rovinata da uno stupido sentimento chiamato amore. Ho paura che avvenga qualche cambiamento nel nostro rapporto e io… Non voglio… “.
“Tesoro…” l’abbracciò forte “Non cambierà nulla tra di voi. Per quanto Gomi possa essere infantile, ti posso assicurare che lui non sta giocando con te. Sei importante per lui e si vede che aveva il desiderio di dirtelo… So che puoi essere spaventata da ciò, però il segreto è di vivere un progetto comune costruendo la relazione giorno dopo giorno, mantenendo così vivo il romanticismo che è alla base del sentimento”.
Sentendo quelle parole Hisae si rilassò maggiorente anche se le sue paranoie continuavano imperterrite a ronzargli in testa.
“Si, Fuka ha ragione!” annuì sicura Aya “Se non vuoi essere come noi, non compiere i nostri stessi errori!”.
“Con Nao non è tutto perfetto come pensavi?”
Aya scosse semplicemente la testa.
Era inutile ripetere alle sue amiche e soprattutto a sé stessa lo sbaglio che aveva compiuto, perché ormai lo aveva capito, la soluzione non stava nel voltare pagina.
Avrebbe dovuto combattere per ciò che desiderava.
La sua scelta era Tsuyoshi e invece si era buttata fra le braccia di Naozumi.
Quella sera non aveva compreso le parole del suo ex ragazzo e ora era troppo tardi per tornare indietro.
Credeva veramente che chiodo schiaccia chiodo avrebbe funzionato?!
Con Naozumi stava bene, questo non poteva biasimarlo però non riusciva a vederlo come suo fidanzato. Non sapeva se ciò dipendesse dal sentimento che provava tutt’ora nei confronti di Tsuyoshi o se era dal fatto che non aveva avuto esperienze con altri ragazzi.
Solo il tempo avrebbe potuto darle delle risposte, e lei lentamente le stava trovando.

“Mi sei mancata così tanto…” sussurrò Nao sul collo di Aya.
I due ragazzi si trovavano nella camera prenotata da lui.
Qualche tempo fa le era sembrata una splendida idea, ora invece la trovava pessima.
Aya mantenendo gli occhi chiusi non rispose.
Il suo corpo era alquanto rigido, non riusciva a rilassarsi soprattutto perché la sua mente continuava a pensare all’espressione di Tsuyoshi di qualche ora prima, quando l’aveva lasciata andare da Nao.
Le labbra di lui iniziarono a lasciare una lunga scia di baci mentre la sua mano vagava sotto la maglietta di lei per raggiungere i suoi seni sodi.
Si sentiva a disagio.
Era come infastidita da quel tocco, tanto che l’unico suo desiderio era quello di scappare da quel letto.
“Nao…” affermò la ragazza inclinando la testa come per spostarsi da quel bacio a fior di labbra.
Non riusciva a capire il perché ma qualche settimana fa, quando lo baciava, era come una sorta di distrazione dai suoi sensi di colpa, mentre ora era il contrario, pensava anche fin troppo.
“No, non posso… Non ce la faccio!” esclamò scostandosi da quell’abbraccio “È troppo pesto. Non sono pronta!”.
Naozumi nell’oscurità della notte la guardò sorpreso, non si aspettava di certo una tale reazione. Ormai era da qualche mese che uscivano insieme e gli era sembrato di essersi comportato sempre in modo corretto, senza mai obbligarla o farle pressioni.
“Ok…” cercò di mantenere la calma “Tranquilla… Non dobbiamo farlo per forza…”.
“Scusa. È che non ce la faccio…”
“È per lui?” domandò il ragazzo con naturalezza mentre lei non riuscì a rispondere.
“Sai perché non mi sono mai arrabbiato quando mi parlavi di lui?” continuò il ragazzo dopo un attimo di silenzio “Perché ti ho sempre incoraggiato nel parlarci? Proprio perché in fondo ho sempre pensato che tu fossi ancora confusa, solo che non lo volevi ammettere. Non mi hai mai spiegato perché la vostra relazione fosse finita e io non ti ho mai fatto pressione. Ho voluto e voglio tutt’ora lasciarti i tuoi spazi e i tuoi tempi, solo che vorrei capire se entrambi stiamo costruendo un noi o se mi sto solo illudendo…”.


“No, non lo è… O almeno sono io a non renderlo tale!”
“Non volevo offenderti…” affermò Hisae ripensando al tono di voce utilizzato.
“Sei stata sincera…” sorrise Aya.
“È… È vero…” annuì Sana.
Stava inevitabilmente tenendo il piede in due scarpe e inconsciamente stava facendo soffrire sia Akito che Marco. Il punto è che non avrebbe mai potuto scegliere l’uno o l’altro perché entrambi la rendevano felice in modo diverso.
Era forse egoista?

“Credo che dovremmo goderci questa settimana di vacanza…
Con il tempo sicuramente avremo le risposte che stiamo cercando…”

Improvvisamente le vennero in mente le parole di Akito pronunciate qualche mattina fa.
Il tempo.
Il tempo avrebbe dato tutte le risposte sul loro rapporto e forse, proprio quella stessa mattina, aveva compreso la sua scelta guidata dalla forza del destino.
Quante probabilità c’erano nel vedere uscire quella ragazza dalla camera di Marco.
“Devo dirvi una cosa…” affermò Sana titubante interrompendo quel silenzio.
Finalmente aveva deciso di rivelare alle sue più care amiche le ulteriori avances di Marco, le discussioni avute con Akito, la litigata con Alex.
“Sono incinta!” esclamò tutto di un fiato Fuka precedendo così il discorso di Sana.
Sana, Aya e Hisae guardarono la loro amica con occhi spalancati.
Avevano notato l’atteggiamento strano di Fuka, ma mai si sarebbero aspettate una notizia del genere.
“Stai scherzando?!”
“Da quanto?”
Avevano affermato in coro abbracciandola.
“Un po’ dovevamo immaginarcelo!” disse Hisae “Niente alcol, niente serate stravaganti, scuse che non reggevano e, lasciatelo dire, avevi messo su qualche kilo di troppo!”.
“Conosci già i sesso?” domandò Aya.
“Ma perché non ce lo hai detto prima?!” esclamò Sana.
“Se mi lasciate parlare vi spiego tutto!” rise Fuka pensando a quanto si era preoccupata nell’annunciarlo “Lo so da ottobre circa e il sesso non lo conosciamo ancora… La ginegologa dovrebbe dircelo nella prossima visita. Non sapete poi che paura ho avuto nel dirlo a Takaishi!”
“Oh mamma! E lui come l’ha presa?”
“Diventerete genitori!”
“L’ha presa molto meglio di me… Non potete nemmeno immaginare il panico che ho provato vedendo il ritardo. Ero spaesata e sembrava che ogni cosa mi portasse a pensare alla mia situazione. La prima visita l’ho fatta da sola, non ero sicura e volevo esserlo. Per questo ho aspettato a dirvelo, avevo il timore che potesse capitare qualcosa. E poi… E poi tutte voi eravate così prese dai vostri problemi che non trovavo mai il momento per dirvelo!”.
Rimasero lì, a parlare, a ridere, a fantasticare su quel piccolo fagiolino che cresceva ogni giorno. 
 
***
 
La mattina seguente, Sana in compagnia di Akito si diresse verso l’ascensore e non appena le porte si aprirono videro la figura di Naozumi alzare lo sguardo verso di loro.
“Ciao!” salutò alzando la mano con un sorriso.
“Nao!” esclamò Sana abbracciandolo “Come stai? Oh, finalmente posso salutarti!”.
“Abbastanza bene dai! Voi?”
“Tutto bene…” scrollò le spalle la ragazza mentre Akito premeva il tasto dell’ascensore diretto al piano terra “Ho saputo che hai raggiunto Aya all’ultimo!”.
“Dai Sana finiscila!” affermò imbarazzato per lo sguardo di lei “Vi aiuto con i bagagli!”.
“No… Non disturbati!” si allarmò la ragazza conoscendo sia il peso della sua valigia che la forza di Naozumi.
“Figurati cosa vuoi che…” disse cercando di sollevare il bagaglio “Ce… Ce la… faccio!”.
“Kurata inizio a portare queste in macchina!” ignorò la scena Akito con un ghigno.
“Posso sapere che cosa ci hai messo dentro?!” affermò massaggiandosi la schiena.
“Oh… Nulla di che! Si, insomma solo lo stretto necessario!”
“Con Akito, tutto bene?”
“Oh si… Lo sai come si sta insieme a lui. Un giro sulle montagne russe!”
“Mi fa piacere… Ascolta, posso chiederti una cosa?”
“Certo! Spero di poterti essere utile!”
“Si. Come la trovi Aya?”
“Beh…” affermò Sana titubante.
Che cosa doveva rispondergli? Entrambi erano suoi amici.

“Anche se sono il tuo ragazzo, ci sono degli argomenti che possono rimanere estranei al nostro rapporto e di conseguenza non è necessario raccontarle perché appunto non riguardano noi…”
“Questo vuol dire che ci potrebbero essere dei segreti tra di noi?!” esclamò contrariata.
“Questo vuol dire che ci potrebbero essere persone che hanno il bisogno di confidarsi o di sfogarsi con qualcuno, e quel qualcuno potremmo appunto essere io o te. Se tu per esempio raccontassi un problema personale ad una tua cara amica, saresti d’accordo che lei lo confidasse al suo ragazzo?”

“Ecco… Ammetto che mi trovi un po’ in difficoltà” affermò ricordando il discorso di Akito “Siete tutti e due miei amici e non posso dirti ciò che pensa Aya, tradirei la sua fiducia… Però posso spronarti nel non arrenderti! L’hai desiderata tanto, no? Allora insisti! Cerca di liberarla dal suo passato… Oh mamma!” si fermò di colpo “Così vado anche contro a Tsuyoshi!”.
“Non preoccuparti!” rise Nao “Vorrei solo capire se sto andando incontro all’impossibile…”.
“Nessuna causa è persa finché ci sarà un solo folle a combattere per essa!” **
“Grazie Sana!” sorrise il ragazzo abbracciandola.
“Spero di esserti stata utile!”
“Kurata guarda che ti lascio qui se non ti muovi!” affermò Akito prendendo in mano l’ultima valigia.
“Che ansia che sei!” rispose Sana alzando gli occhi al cielo “Ciao Nao! E non lavorare troppo!”.
“Ciao Sana!” salutò osservandoli da lontano.
Non erano proprio cambiati, erano sempre i soliti Sana e Akito.
 
***
 
Il viaggio del ritorno fu molto simile a quello dell’andata.
Ognuno, immerso nei propri pensieri, osservava distrattamente il paesaggio che man mano cambiava. I bei colori della natura avevano lasciato spazio agli edifici grigi e caotici della città.
Sana seduta scomposta sul sedile davanti teneva lo sguardo fisso sul finestrino.
Da quando era salita in macchina era stata di poche parole e ad Akito ciò non sfuggi. Aveva infatti notato il cambiamento d’umore della sua ragazza e non poté non pensare che fosse causato dalla presenza di Alex. D’altronde il ragazzo non poteva certo sapere che Sana stava pensando a tutto eccetto che alla sua amica. Un pensiero che forse avrebbe provocato addirittura ad una loro rottura.
Sana infatti continuava a rimuginare sull’incontro avvenuto quella stessa mattina. A quando involontariamente aveva visto per sbaglio uscire dalla camera di Marco, la ragazza salutata da lui la sera precedente. Non le ci vuole molto per capire cosa fosse accaduto dentro quella stanza, visto e considerato che indossava anche lo stesso abito della sera precedente.
Come aveva potuto?
Dopo tutte le belle parole che le aveva detto più e più volte ancora, andava a letto con la prima che gli capitava!
Ma cosa credeva? Che lui fosse cambiato?
Era e rimaneva un farfallone!
Figurati se era la prima volta.
Come aveva fatto a non accorgersi?
Era stata davvero una stupida ad aver creduto e ad aver sognato con le sue parole.
Il suo unico scopo era quello di portarsi a letto anche lei, così da potersi vantare davanti a tutti.
Ma cosa stava combinando?!
Hisae aveva pienamente ragione!
Stava rovinando il suo rapporto con Akito per chi?
Per uno stronzo a cui importava solo spezzare il cuore alle ragazze.
Aveva combinato un grande e fottuto casino.
“Siamo arrivati…” affermò Akito fermandosi davanti all’abitazione di lei.
La ragazza aprì gli occhi e lentamente si voltò verso i sedili posteriori.
“Ti hanno salutato ma tu dormivi…” spiegò il ragazzo.
“Ah… Ok!” rispose slacciandosi la cintura “Mi aiuti a portare le borse dentro, per favore?”.
“Sana…” la chiamò il ragazzo mentre lei scendeva dall’auto senza ascoltarlo.
Era come avvolta dai suoi pensieri.
“Sana!” ripeté Akito afferrandole il polso “Tutto bene?”.
“Ahia!” affermò la ragazza riscossa da quel tocco “Mi hai fatto male!”.
“C’è forse qualcosa che non va?” le chiese invano Akito.
Sapeva perfettamente che quella era una domanda inutile in quanto non avrebbe mai ricevuto alcuna risposta. Perché Sana era così. Aveva l’incredibile forza di tenersi dentro tutto il dolore per poi farlo uscire quando meno se lo aspettava.
“Va tutto bene!” esclamò leggermente irritata e cercando di guardarlo negli occhi.
“Ok…” sbuffò appoggiandosi al baule della macchina.
“Ok” ripeté lei.
“Non avrei dovuto sforzarti nel far amicizia con Alex…” le disse poco dopo.
La ragazza alzò di scatto lo sguardo, non si aspettava di sentire tali parole.
In questi giorni aveva avuto infatti il timore che Akito, si fosse arrabbiato per il suo atteggiamento avventato nei confronti di Alex. Invece, in quell’unica frase pronunciata, era come se le stesse chiedendo scusa. Per la prima volta, agli occhi di Akito, si sentì più importante rispetto ad Alex.
“Non…” affermò mentre Akito dolcemente l’attirava verso di sé “Preoccuparti…”.
Le loro labbra si unirono in un bacio timoroso che lentamente acquisiva sicurezza.
“Ti porto in un posto, ti va?”
“Si…” annuì semplicemente Sana per poi dirigersi nuovamente in macchina.
Allacciò la cintura e senza domandargli nulla su dove fossero diretti, si riaccomodò sul sedile mentre Akito ingranava la marcia.
Erano quasi le 17:00 e da lì a poco il sole sarebbe tramontato.
Sana osservando il caldo colore del cielo non poteva non pensare a quanto quelle magnifiche sfumature avevano l’incredibile potere di distrarla dalle sue preoccupazioni.
Riusciva perfettamente a comprendere il motivo per cui alla fine dell’ottocento i pittori impressionisti avevano deciso di abbandonare i loro atelier per poter dipingere all’aria aperta, cogliendo così il tanto atteso attimo fuggente.
Era magnifico.
Il rumore di una portiera sbattuta, riportò la ragazza alla realtà.
“Non ci credo!” esclamò Sana scendendo dall’automobile per seguire Akito “Ancora qui?! Lo sai che servono le chiavi per entrare! Aspetta… Non dirmi che…”.
“Già!” ghignò soddisfatto Akito mostrandole un mazzo di chiavi.
“E tu… E tu come fai ad averle?! No… Non dirmi che…” affermò totalmente sorpresa mentre Akito annuiva.
“Tu hai comprato questa casa! Oh Dio…” continuò ravviandosi più e più volte ancora i capelli “Perché?”.
“Davvero non ci arrivi Kurata?!” le rispose aprendo il lucchetto che teneva chiuso il cancello.
Non poteva davvero crederci.
Akito Hayama le aveva appena proposto di andare a vivere con lui.
Quante volte aveva desiderato che questo momento accadesse?
Quante volte se lo era immaginato?
E ora… Ora lui la stava invitando ad entrare nella loro futura casa.
Quel posto in cui fin da piccola aveva fantasticato un futuro che, ai tempi, le pareva davvero impossibile.
Le sembrava tutto così strano.
Erano successe talmente tante cose nell’arco di quei mesi, anni. E anche se tutt’ora erano sull’orlo della crisi, Sana provava ancora per Akito quel sentimento forte e profondo.
“Pronta?” le domandò aprendo il cancello mentre Sana, immersa nei suoi pensieri, alzò lo sguardo.
“Si!” sorrise la ragazza intrecciando le proprie dite in quelle di lui.
Doveva pensare a lei, ad Akito e a creare un futuro felice insieme.
 
***
 
Erano passate due settimane dal rientro delle vacanze e ognuno aveva dovuto riprendere la vita di tutti i giorni.
Gli esami, per gli studenti universitari, erano ormai vicini e Sana si era ritrovata a trascorrere le sue giornate seduta sulla propria disordinata scrivania.
Diversamente dalle altre volte trovava lo studio un ottimo metodo di distrazione.
Aveva infatti raccontato alle sue più care amiche che presto sarebbe andata a convivere con Akito e, per quanto fossero felici di questa scelta, le avevano regalato l’ennesima terzo grado. Inutile dire che l’argomento fosse Marco e il loro rapporto.
Sana aveva deciso di non raccontare a nessuno di ciò che aveva visto il primo dell’anno e, dopo ripetute raccomandazioni soprattutto da parte di Hisae, aveva declinato il discorso affermando che non dovevano assolutamente preoccuparsi. Aveva chiuso con lui e non voleva più saperne.
Successivamente cambiò discorso e stranamente Aya, Hisae e Fuka non le chiesero più nulla.
L’improvvisa vibrazione del suo cellulare, posto accanto al suo libro, distrasse la ragazza.

Ci vediamo per un aperitivo?

Leggendo semplicemente l’anteprima del messaggio le venne un tuffo al cuore.
Come aveva detto alle sue amiche non aveva più visto Marco dalle fine delle vacanze.
Era sparita dalla sua vita senza neanche una spiegazione.
Non sapeva esattamente se ciò dipendesse dalla mancanza di coraggio o dalla delusione provata.
Era sicura però che non voleva più sentire bugie. E siccome Marco era molto bravo con le parole, non voleva in alcun modo aver un confronto con lui perché sapeva perfettamente che sarebbe ricascata nel suo tranello.
Agitata prese in mano il suo cellulare cliccando sul tasto rispondi.
“Sana è arrivata Asako!” esclamò la voce di sua madre dal corridoio.
“Arrivo!” affermò alzandosi immediatamente dalla scrivania e dimenticandosi appositamente il cellulare in camera.
Stava per cedere alla tentazione di scrivergli, d’altronde sapeva che sarebbe stato estremamente difficile allontanarsi da lui.
“Ciao Sana!” la salutò Asako vedendola scendere dalle scale “Pronta per andare a scegliere il vestito per il matrimonio?”.
“Finalmente sei arrivata! Non vedevo l’ora!” rispose Sana indossando la sua solita maschera.
 
* Giorgia – Che amica sei
** Pirati dei caraibi


Ciao a tutti ! ^.^
Trascorso bene le vacanze?
Io si però purtroppo sono già terminate e domani rinizio .-.
Sinceramente non ho scritto nulla durante le vacanze e così ieri sera mi sono messa a terminare questo capitolo che avevo già iniziato a luglio. Di conseguenza non posso regalarvi nessuno spoiler in quanto non ho proprio scritto il successivo capitolo !!
Comunque sia, tra un dubbio e l'altro, ho deciso lo stesso di  aggiornare visto e considerato che è da un mese e passa che non aggiorno.
Spero che nonostante gli impegni riuscirò lo stesso ad aver tempo e ispirazione per ultimare questa FF. Anche perchè ormai ci stiamo dirigendo erso il gran finale ^.^
Un bacio grande! <3
Buon inizio a tutti e in bocca al lupo!

Miky

 
  
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