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Autore: _Aural    09/09/2015    2 recensioni
"Fu chiesto a un gufo di fare ciò che sapeva: egli gridò e parlò della Stella del mattino. E gridò ancora e parlò dell’Alba."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò nel mezzo della notte, scese dal letto e uscì dalla sua stanza, decise di fare quello che avrebbe voluto fare prima: raggiungere Legolas. Tutti gli altri erano nelle proprie camere e nessuno si aggirava per la Casa, se era fortunato avrebbe trovato il Principe dove l’aveva lasciato.

Nel silenzio della Notte era possibile udire ogni tanto il richiamo di qualche animale che non più desiderava la solitudine.

Una tenue luce illuminava il paesaggio attenuando i colori delle piante e senza accorgersene iniziò ad avanzare fino ad arrivare nel luogo desiderato. Il lago sembrava una ragnatela di fili d’argento che intrappolavano chiunque avvistasse il Padrone di tale trama.

E il Signore era lì, pronto ad accogliere l’Uomo che inevitabilmente era caduto nel suo chiarore.

Sotto la cascata c’era l’Elfo che questa volta gli dava le spalle. Poteva vedere i lunghi capelli chiari scendere sulla schiena e le dita affusolate passare fra le ciocche. Rimase ad ammirarlo e senza fare rumore cominciò a spogliarsi per entrare lentamente in quel lago.

Legolas non sembrava essersi accorto dell’Uomo e cantava parole che Aragorn non riusciva a comprendere.

Ormai si trovava dietro l’Elfo, se allungava la mano poteva sfiorarlo ed è quello che fece, appoggiò una mano sulla spalla mentre l’altro continuava il suo canto.

La pelle era morbida, liscia e fredda. Legolas lasciò cadere le braccia lungo i fianchi non appena l’Uomo iniziò a muovere piano la mano. Gli accarezzò il braccio, proseguì sull’avambraccio e scese sulla mano; poco dopo spostò la presa su un fianco e l’Elfo si ammutolì.

Aragorn avanzò, il corpo dell’altro era così vicino e non riuscì a trattenersi, iniziò a baciargli il collo, poteva sentire l’odore del bosco su quella pelle.

“Estel” fu un debole sussurro

“Estel” la voce si alzò.

Il Ramingo sentì più volte il suo nome venir pronunciato come da una voce lontana che sia avvicinava sempre di più

“Estel!” questo era un urlo, che venne accompagnato dal rumore di una porta aperta con poco garbo e dalla figura sfocata di un Elladan un poco alterato

“Estel ti vuoi alzare?”

L’Uomo spalancò gli occhi e la cosa che gli dispiacque di più non fu che c’era Elladan in camera sua a dirgli di alzarsi, ma l’aver interrotto il sogno. Giusto, il sogno.

Aragorn tralasciò l’Elfo della sua stanza per pensare a quello della sua illusione, soprattutto a cosa gli stava facendo e arrossì senza che l’ospite se ne accorgesse, merito anche della barba.

Il gemello lo avvertì che tutti stavano aspettando lui per fare colazione e se ne andò per farlo preparare.

Il Ramingo non aveva intenzione di fare attendere ulteriormente gli altri e si diede una sistemata veloce, rinfrescandosi con l’acqua della bacinella che aveva in camera.

 

Finalmente si presentò in sala e scusandosi andò al proprio posto, si mise a sedere e alzò gli occhi:

“Buongiorno Estel” gli disse qualcuno sorridendo

Rimase pietrificato, era la stessa voce iniziale del suo sogno… solo un pochino meno ansimante.

“Buongiorno Legolas”

Come poteva guardarlo negli occhi? Si sentiva colpevole per aver sognato certi atteggiamenti nei  confronti del Principe e si disse qualcosa di simile a Ricomponiti, e con questa stessa mente tu pensi a tua madre?

Doveva scordarsi di quel sogno. Cosa aveva intenzione di fare? Saltare addosso all’Elfo? Forse, ma non era una buona idea da mettere in atto. Quindi doveva fare finta di niente.

 

Quel giorno Legolas scrisse a suo Padre, gli disse della calda accoglienza ricevuta a Imladris, del gioioso incontro col Gufo Bianco Reale e infine gli raccontò del viaggio fatto con Estel, curioso Uomo cresciuto tra Elfi.

 

La penna appena tinta nel calamaio non trovò foglio da marchiare. Mentre ancora stava scrivendo sentì delle voci provenire dall’altro lato della porta della stanza che lo ospitava e capì che dovevano appartenere ad Aragorn e Arwen.

Parlavano di alcuni viaggi che il Ramingo aveva in programma di fare, ma la Dama di Gran Burrone gli chiedeva di fermarsi ancora un poco, il suo cuore era felice di vederlo.

Era seguito un momento di silenzio, a quanto pare l’Uomo non sapeva come rispondere e poco dopo disse che lei lo conosceva, non riusciva a stare per più di un certo tempo nello stesso luogo

“Ho bisogno di viaggiare, esplorare, vedere ancora una volta le terre dell’Ithilien e attraversare le rive dell’Anduin”

Gli occhi di Legolas si spalancarono a sentire quei nomi e la penna ancora sospesa venne definitivamente dimenticata, appoggiata in modo tale che non macchiasse il tavolo di legno su cui Legolas stava scrivendo.

La Stella del Vespro congedò il Ramingo dicendogli a bassa voce che si, lo conosceva e non poteva cambiare la natura di un Uomo. All’Elfo sembrò di aver davanti a sè il volto dell’amica che ora sicuramente mostrava un triste sorriso e sentì i lievi passi di lei allontanarsi.

 

Legolas aveva sospeso la scrittura, forse ci sarebbero stati dei cambiamenti nei suoi programmi, l’avrebbe ripresa una volta dopo pranzo.

 

Durante il banchetto il Principe e Aragorn si ritrovarono come sempre a conversare e l’Elfo biondo, scusandosi, ammise di aver sentito la conversazione di prima fra l’Uomo e la Dama.

“Sarei felice di vedere la Terra della Luna, molti racconti mi hanno cantato della sua bellezza, ma i miei occhi in tutti questi anni, ahimè, non l’hanno mai scorta”

Quegli occhi che non si erano mai beati dell’incanto dell’Ithilien, ora erano luminosi di gioia al solo pensiero di potersene beare e il Ramingo si trovò a sorridere davanti a un’espressione così infantile mostrata da un Elfo che lasciava dietro di sè un cammino lungo più di mille anni.

“Mi piacerebbe accompagnarti nel tuo viaggio, se per te non è un problema”

 

Prima che potesse rispondere Aragorn notò l’espressione afflitta di Arwen, seduta accanto a Legolas. Si sentì in colpa, ma non ne aveva motivo: non c’era niente fra lui e Arwen, nè fra lui e Legolas. Vero?

Forse il senso di colpa era dato dal fatto che Arwen sperava ci fosse qualcosa tra lei e il Ramingo, mentre l’Uomo desiderava la stessa cosa con l’Elfo biondo.

Ma il pensiero e la ragione degli Uomini sono ancora più fallaci quando cercano di capire e domare quello che viene chiamato amore, così che Aragorn non si rese conto, ancora, di tutto quello che stava succedendo e la Dama non lo poteva incolpare per quella sua umana ingenuità.

 

Il Ramingo rimase un attimo in silenzio e per un momento sentì solo il brusio di sottofondo degli altri Elfi che parlavano.

“Sarei onorato di avere la tua compagnia”

Non aveva avuto il cuore di deludere quei grandi occhi che lo fissavano e fu felice della sua risposta quando lo sguardo chiaro dell’altro divenne ancora più lucente.

 

Nel primo pomeriggio Legolas finì la lettera aggiungendo che sarebbe ripartito con Estel per andare a visitare la Terra della Luna, luogo dove si svolgevano molte storie che suo Padre gli aveva raccontato.

Non sapeva quando sarebbe ritornato, ma prometteva di far avere sue notizie non appena fosse possibile; e pregava di non inviargli messaggi se non fossero stati veramente importanti perchè difficilmente gli sarebbero arrivati se i due amici continuavano a muoversi.

 

Il giorno della partenza la sorpresa dei gemelli fu ancora maggiore e anche gli altri Elfi mostrarono stupore, soprattutto venendo a sapere che era stato il Principe a chiedere di potersi unire.

 

-

 

La prima meta furono le terre dell’Ithilien, il giardino di Gondor, che ancora era potente.

Legolas paragonò la bellezza del posto a quella di una driade. Lì sembrava che la Primavera si desse già molto da fare: piccoli fiorellini sbocciavano nell’erbetta e gli uccelli cantavano.(*)

Fu una visione che non abbandonò mai gli occhi e la memoria dell’Elfo.

 

Il Principe, per ricambiare il favore di quella vista che gli colmò il cuore di gioia, portò Aragorn nei giardini di Lothlórien dove gli abitanti, prevalentemente Elfi Silvani, erano chiamati Galadhrim.

Là conobbe la Dama dei Boschi, una nobile Elfa dalla rara bellezza, e il suo sposo Celeborn.

Entrambi furono accolti con molto piacere: Legolas era figlio del Re Thranduil, figlio di Oropher Signore Sindarin che si mise a capo dell’armata che prese parte all’Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini assieme a Amdír, Re del reame di Lórinand, più tardi chiamato Lothlórien.

Aragorn era conosciuto in quanto diretto discendente di Elendil e Isildur, fondatori e Re delle terre di Gondor e di Arnor; e in quanto figlio adottivo di Sire Elrond.

 

In quel luogo incantato ci soggiornarono per poco, una volta allontanatisi attraversarono l’Enedwaith e proseguirono per l’Eriador.

 

Durante il loro viaggio ebbero pochi incontri ravvicinati con degli Orchi, ma bastarono per rendere testimone il Ramingo della bravura e dell’agilità dell’Elfo in battaglia.

Ogni freccia scoccata era morte sicura per chiunque fosse il bersaglio.

 

Nei tanti giorni trascorsi insieme uno accanto all’altro il loro legame crebbe, ma la profonda amicizia che ormai li legava era accompagnata da grande reverenza e grande fiducia.

 

Fu triste il giorno in cui il loro cammino si divise. Nei pressi di Rivendell, prima del passaggio tra le Montagne Nebbiose che avrebbe portato Legolas nell’altopiano attraversato dall’Anduin, i due amici si salutarono.

Tutti e due scesero da cavallo e questa volta, al posto del tradizionale saluto elfico, si avvicinarono e ognuno appoggiò una mano sulla spalla dell’altro, stringendo la presa e facendo promesse di rivedersi, entrambi sorridendo.

 

Note

(*)“Qui la Primavera si dava già molto da fare: [...] piccoli fiorellini sbocciavano già nell’erbetta e gli uccelli cantavano. L’Ithilien, il giardino di Gondor ormai abbandonato, conservava ancora la scomposta bellezza di una driade”  (J.R.R. Tolkien, Le Due Torri, Libro II, cap. IV)

 Buona sera a tutti! Mi scuso per il ritardo, ma finalmente ho trovato il tempo per aggiornare!

Come sono andate le vacanze? Spero che vi siate svagati e riposati. Ditemi se questo font è leggibile, perchè quello che usavo prima non c'è più..

Il prossimo capitolo, più lungo di questo, lo pubblicherò la settimana del 21, ma… Ora che si sono separati, cosa succederà? Non vi resta che leggere per scoprirlo!

Ringrazio tutti quelli che stanno ancora seguendo la storia e recensendo :)

Alla prossima!

   
 
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