Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Horse_    10/09/2015    11 recensioni
{Sequel Una vita senza di te significa non vivere per niente.}
(Per capire qualcosa consiglio di leggere anche l’altra storia)
Ian e Nina hanno appena capito cosa provano veramente l’un per l’altra e, dopo una notte d’amore e passione, si preparano per tornare a casa. Sono entrambi decisi ad iniziare una nuova vita insieme con i loro figli, perché sono stati separati fin troppo, ma, una volta tornati a casa, dovranno fari i conti con la cruda realtà. Ian è sposato con Nikki, che è ancora sua moglie, mentre Nina sta, quasi in modo fisso, con Eric. Una notizia sconvolgente porterà i due a separarsi definitivamente, ma sarà per sempre? Riusciranno a lottare contro tutto e tutti per stare finalmente insieme con i loro bambini e con il loro vero amore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                      Problems.            


Second Chapter.

Pov Ian.

Sono felice, dopo tanto tempo finalmente sono di nuovo felice come non lo sono mai stato -esclusi i bambini, loro saranno sempre la mia felicità.

Nessuno ha sospettato niente, la scusa del lavoro è andata a buon fine, e un po’ mi sento in colpa, ma ho capito che nella mia vita ho sacrificato davvero tanto e ora per me è venuto il momento di essere di nuovo felice. Mi dispiace per Nikki, infondo è stata con me per quasi nove anni, e le voglio bene, ma non la amo più e non avrebbe più senso. Sembrava andasse tutto bene, prima, ma poi le cose da due mesi, circa, sono capitolate di nuovo e, ora, l’unica cosa che ha senso è farla finita, per davvero. Dopo vivrò con Nina, la donna che amo, e i miei figli e finalmente potremo essere una vera famiglia.

L’unica cosa che mi preme sapere, però, è quello che Nikki abbia da dirmi. Sembrava seria, tesa, forse un po’ emozionata. La cosa mi spaventa un po’, ma prima mi dirà quello che deve dirmi e prima tornerò da Nina.

La raggiungo a casa nostra, che tra poco sarà solo sua, parcheggio la macchina e, una volta essere sceso, mi dirigo verso l’appartamento. Non busso nemmeno, apro la porta con le chiavi, e trovo la luce accesa con Nikki seduta sul divano con qualcosa in mano.

Non appena mi vede un sorriso spontaneo le nasce sulle labbra e io sorrido di rimando, ma è più un sorriso falso. Mi viene incontro felice e mi abbraccia.

Sul serio mi sta abbracciando dopo che, in questi ultimi due mesi, non abbiamo fatto altro che urlarci contro?

Io le donne non le capirò mai.

 

“Finalmente sei tornato!”- mi dice sorridendo.

“Si, uhm.”- mormoro grattandomi la testa. -“Senti Nikki, devo dirti una cosa.”

“Anche io, è davvero importante.”- mi sorride e, a differenza mia, non sembra affatto tesa.

 

Forse dovrei lasciare che parli prima lei, almeno dopo, quando avrà finito, potrò finalmente sganciare la bomba.

 

“Prima tu.”- le dico cercando di sembrare tranquillo.

“Io… Io non so come sia possibile, non… L’abbiamo cercato per tanto tempo, è… Fantastico!”- mormora emozionata. Cosa vuole dirmi? Cos’è che abbiamo cercato per tanto tempo? -“Sono così felice, Ian, finalmente ora potremo andare avanti.”

 

Ha trovato qualcun altro e mi sta lasciando? Se è felice per questo credo che sia tutto più semplice, ma sarebbe troppo facile. Tra le mani tiene qualcosa di bianco, di rettangolare. Senza giri di parole me lo porge con mani tremanti mordendosi il labbro.

Prendo l’oggetto tra le mani e sbianco di colpo.

No, non può essere.

 

“Sono incinta, avremo un bambino!”- mi dice euforica.

 

Ian, svegliati, ti prego. E’ un sogno, anzi, è un incubo. Deve essere un incubo! Ora mi sveglierò e sarò tra le braccia di Nina, deve essere così. Lei non… Non può essere incinta, non può aspettare un bambino da me.

Io… No, non può essere. Non ora.

 

“Non dici nulla?”- mi domanda leggermente turbata scuotendomi dai miei pensieri. -“Hai sempre voluto un bambino, ora ne avrei uno. Sarà nostro. Certo, ci sono anche i gemelli, ma avremo qualcosa di nostro.”

 

Cosa dovrei dirle? Che ero venuto qui per lasciarla e che non voglio prendermi la responsabilità di questo bambino?

Che razza di uomo sarei? Non posso farlo, è pur sempre mio figlio. Sto ancora sperando, però, che qualcuno sbuchi dal nulla e urli pesce d’aprile, anche se non siamo ad aprile.

Ma nessuno esce dal nulla, siamo solo io, impietrito, e Nikki, confusa. E’ incinta, Nikki aspetta un bambino, mio figlio. Perché il karma è così stronzo? Perché proprio ora?

Nikki mi prende una mano e se la porta sulla pancia chiara. 

 

“Non sei felice?”- mi domanda amareggiata. -“Qui dentro sta crescendo nostro figlio.”

 

No, non sono felice, ma non posso nemmeno abbandonare mio figlio. E’ mio, così come i gemelli, non… Non posso fare lo stesso errore che ho fatto tempo fa, lui ha diritto di crescere con me.

Sorrido allora, seppur il mio sorriso sia falso come le banconote del Monopoli, sorrido. Goffamente, cercando di mettere in atto le mie doti d’attore, abbraccio Nikki, ma non provo nulla. Non provo le scosse e i brividi che provo con Nina, provo il vuoto.

 

“Certo che sono felice.”- mento tentando di risultare convincente. Nikki mi stringe ancora più forte. -“Sono rimasto solo sorpreso.”

“Credevo che non lo fossi.”- mormora contro una mia spalla. -“Credevo non lo volessi.”

“Non potrei mai farvi questo…”- mormoro mordendomi la lingua.

 

Perché non posso avere nemmeno un briciolo di felicità? Non posso abbandonarla ora che porta in grembo mio figlio, ma così distruggerò completamente Nina, e io non voglio ferirla.

Ma non posso nemmeno abbandonare questa piccola creatura nata per sbaglio e so, nel profondo del mio cuore, che Nina non me lo permetterebbe mai. Nina, sapendo quello che hanno provato i gemelli, non mi permetterebbe mai di abbandonare questo bambino, mentre io non so cosa fare.

Non voglio abbandonare questo bambino, è pur sempre mio figlio, ma anche i gemelli lo sono e Nina è la donna che amo. Se stessi con Nina farei felice me, lei e i bambini, ma priverei un altro bambino, quello di mia moglie, di avere una figura costante nella sua vita. Ma se stessi con Nikki renderei felice solo lei, mentre starei male io -e di conseguenza i bambini e Nina.

Non so cosa fare.

 

“Avremo un bambino…”- mormora felice contro la mia spalla. -“Uno tutto nostro.”

“Avremo un bambino, si…”- mormoro anche io, ma molto meno felicemente.

 


















 

                                                                       * * *


















 

 

Questa notte, dopo così tanto tempo, Nikki ha dormito abbracciata a me e ha continuato a parlare per quasi due ore di questo bambino e di come lei sia felice. Ho cercato di starle dietro, ho veramente tentato, e forse ci sono pure riuscito visto che lei non ha sospettato nulla.

Ha detto che voleva dirmelo ieri, nel giorno del mio compleanno, per farmi un regalo, ma io ovviamente non c’ero e quindi me l’ha detto solo oggi.

Non ho dormito per niente e oggi devo lavorare, devo recuperare qualche scena. Lavoreremo per un’altra settimana circa, poi andremo in pausa per le vacanza di Natale. Questa notte non ho dormito, ho pensato troppo e ho cercato di venire a capo di qualche soluzione, ma non l’ho trovata. Forse una ne ho trovata, ma sarebbe quella peggiore.

So quanto delicata sia una gravidanza e se dicessi a Nikki che la voglio lasciare potrebbe accadere qualcosa di brutto e io non voglio. Mia sorella mi ha raccontato, ancora tempo fa, che il malessere della madre si riflette sul bambino e io non posso farlo e non voglio neppure ferire Nikki in questo preciso momento della sua vita. Ci sarò per questo bambino, mi sembra ovvio, ma non so come. Dall’altra parte c’è una donna, quella che amo, che questa notte avrà dormito serenamente e felice di rivedermi ancora una volta, non sapendo quello che l’aspetta. Con che coraggio dirò a Nina che Nikki è incinta di mio figlio? Non andavamo d’accordo da tempo, ma per sbaglio, o per provare a riparare qualcosa, meno di due mesi fa sono andato a letto con lei e, come se fosse uno scherzo del destino, è rimasta incinta, proprio ora. 

Chi devo mettere davanti prima? Nina, con i miei figli, o Nikki, con un bambino non ancora nato? I bambini non sanno nulla dell’attuale avvicinamento, in questo modo provocherei dolore solo a Nina, ma io non voglio farle del male, la amo troppo per distruggerla. Ma dall’altra parte farei del male a due persone, facendo lo stesso errore che ho fatto con Nina e che mi sono ripromesso di non fare mai più. Molto probabilmente perderò alcune cose importanti di mio figlio, quello non ancora nato, perché Nikki sarà troppo incazzata perfino per farmelo vedere. Potrei ricorrere all’uso di un avvocato, ma a che pro? Non ci sarebbe nessuna spiegazione logica per ricorrere a questa via, lo so.

La sveglia suona e mi alzo dal letto attento a non svegliare la donna accanto a me -penso che sia troppo stanca.

Mi preparo svogliatamente, non faccio nemmeno colazione, e, una volta uscito, mi blocco con le chiavi in mano davanti alla macchina.

Cosa devo fare? Ho promesso ai bambini che li avrei accompagnati a scuola, ma questo significa rivedere Nina. Voglio vederla, ho veramente bisogno di farlo, ma come posso dirle quello che ho appena scoperto?

Non posso fare un torto ai bambini però -e non posso tenere Nina all’oscuro di tutto. Devo parlarne con qualcuno, qualcuno che non sia Nina, tipo Paul. Mi… Ci ucciderà per quello che abbiamo fatto, ma ho veramente bisogno di un consiglio. 

In cinque minuti arrivo a casa di Nina e busso alla porta mentre mi preparo a mettere su un’espressione quasi convincente. Ad aprirmi la porta, come temevo e speravo allo stesso tempo, è Nina. Mi sorride raggiante e mi da un casto bacio sulle labbra che mi fa tremare leggermente le gambe e mi fa salire un magone in gola, che sono costretto a ricacciare. Come posso rovinare tutto questo?

 

“Non ti aspettavo così presto.”- mi dice lei sorridendo mentre entro in casa.

“Ho promesso ai bambini che li avrei portati a scuola.”- le spiego cercando di non far trasparire il mio malessere.

“Certo, sono praticamente pronti. Mi faresti un favore enorme.”- mi sorride afferrando la borsa. -“Io devo andare da Candice per portarle una cosa, un libro.”

“Si, uhm… Va bene.”- biascico.

“E’ successo qualcosa?”- mi domanda rabbuiandosi. -“Gliel’hai detto?”

“Non… Non ne ho avuto il tempo…”- borbotto.

“Non ne sei più sicuro?”- mi domanda con la voce che trema.

 

Esserne sicuro? Ucciderei per stare con lei, solo che non posso dirle quello che ho scoperto, non ora. La ucciderei e ho bisogno di qualche consiglio. La amo così tanto e non voglio accollarle tutte le mie preoccupazioni.

 

“Certo che ne sono sicuro.”- le dico baciandola spinto dal desiderio. E’ sbagliato, lo so, ma questa può essere anche l’ultima volta e io ho bisogno di farle capire quanto la amo. Assaporo piano le sue labbra e lei fa lo stesso con le mie gettando le sue braccia oltre il mio collo. -“Devo solo trovare il… Momento adatto.

 

Nina si stacca da me accarezzandomi dolcemente la guancia.

 

“Va bene, si, lo capisco.”- mi sorride raggiante. -“Mi è sembrato che avessi qualcosa, tutto qui.”

“Non è niente, non ho dormito molto.”- le dico spostandole una ciocca di capelli dalla fronte. -“Andrà tutto bene.”

“Papàààà!”- sento urlare dal salotto.

 

In poco tempo due furie castane si abbattono contro di me facendomi sorridere. Mi si stringe il cuore al pensiero di quello che avrebbero potuto avere i miei figli e che, forse, non potranno più avere. Li abbraccio veramente forte e loro ridono dicendomi che rischio di soffocarli.

 

“Andiamo o faremo tardi.”- dico ad entrami prendendoli per mano. -“Ci… Ci vediamo dopo, sul set.”

 

Nina annuisce e, seppur poco convinta, ci lascia andare chiudendosi la porta alle spalle. I bambini, per tutto il viaggio, mi raccontato cosa hanno fatto con mia madre e il resto della mia famiglia e di come Klaus, o palla di pelo, abbia distrutto quasi tutta la carta da regalo. Mi fingo interessato ai loro discorsi, e qualche volta rispondo pure, ma la mia testa è completamente da tutt’altra parte. Quando arriviamo a scuola saluto i bambini e si dirigono dentro l’edificio insieme ad alcuni amichetti e amichette, ed io approfitto della situazione e del fatto che Phoebe sia andata ad accompagnare all’asilo Rachel per andare da Paul.

Quando mi viene ad aprire la porta è già completamente vestito di tutto punto per andare sul set.

 

“Hey, Ian, vieni, entra!”- mi dice cordiale facendomi entrare.

 

Seguo Paul in salotto e mi siedo sul divano accanto a lui. Ho bisogno di qualcosa da bere, di qualcosa di forte, tipo bourbon.

 

“E’ successo qualcosa?”- mi domanda apprensivo. -“Ti vedo turbato.”

“E’ successo di tutto. Hai qualcosa da bere?”- gli domando.

“Certo, si. Cosa vuoi? Acqua? Coca-Cola? Aranciata? Succo?”- mi domanda e io inarco un sopracciglio facendo una smorfia. Davvero mi conosce così poco? Sembra capire quello che mi passa per la testa e afferra una bottiglia del mio adorato bourbon. -“La situazione deve essere grave se bevi a quest’ora.”

 

Versa il liquido ambrato su un bicchiere di vetro e me lo porge. Lo bevo tutto in un sorso e sento il liquido bruciarmi la gola, ma non mi importa. Ho così tanti pensieri e problemi per la testa che bere un po’ non mi farà di certo male.

 

“Ho combinato un disastro!”- esplodo così.

“Che cos’hai combinato, Ian?”- mi domanda esasperato mentre io mi porto una mano tra i capelli. -“L’ultima volta che mi hai detto di aver combinato un disastro è stato quando hai iniziato ad andare a letto con Nina e, per la cronaca, si, quello era un disastro.”

 

Sto zitto e improvvisamente mi fisso le scarpe. Credo che siano più interessanti dello sguardo di Paul in questo momento. Il disastro a cui mi riferivo non è stato certamente andare a letto con Nina -tra l’altro abbiamo fatto l’amore, c’è una notevole differenza- ma all’aver messo incinta Nikki, però comunque ha c’entrato una delle cose che ho fatto.

Paul non parla e la cosa mi spaventa. Ho il brutto presentimento che possa uccidermi da un momento all’altro, ma non lo fa, mi fissa sconvolto.

 

“Voi due avete fatto… Cosa?”- mi domanda balbettando.

“Siamo andati a letto insieme, ma non è questo il disastro di cui ti stavo parlando. Io la a-”

 

Paul mi blocca e la sua espressione, per quanto possa essere possibile, diventa ancora più sconvolta con una sfumatura di rabbia -tanta rabbia.

 

“L’hai messa incinta di nuovo?”- quasi lo urla.

 

Cosa? No!

 

“Cosa?”- domando sconvolto. -“No, certo che no. Noi… Sai il giorno della festa? Quando lei è andata fuori io l’ho seguita e l’ho baciata. Dannazione se l’ho baciata, Paul!”

“Quindi… Tu… L’hai baciata…”- constata cauto.

“Si, l’ho baciata, e non puoi nemmeno immaginare cos’ho provato in quel momento. Te l’ho detto un mese fa e te lo ripeto ora: io amo Nina.”- lo dico tutto ad un fiato.

 

Per un attimo, parlando di Nina, mi dimentico del vero disastro.

 

“Si, l’avevo capito già dalla prima volta in cui vi siete rivisti, ma, ovviamente, masochisti come siete, l’avete capito dopo la bellezza di”- si ferma un attimo per pensare. -“cinque mesi, più o meno. Ma… Quando è successo tutto?”

“L’ho seguita fino a Toronto perché vedi… Dopo che l’ho baciata mi ha tirato uno schiaffo e, dopo avermi urlato contro, se n’è andata. Ma non potevo lasciare che finisse così… Così l’ho seguita. L’ho obbligata ad ascoltarmi e, dopo avermi tirato un’altra sberla, mi ha baciato lei.”- racconto.

“Quindi… Tu hai baciato Nina, ma poi lei ti ha tirato uno schiaffo. Poi tu l’hai rincorsa fino a Toronto dove Nina, prima ti ha tirato un altro schiaffo, e poi ti ha baciato. Deduco, perciò, che poi siate finiti a letto insieme…”- conclude.

“Si, è un po’ più complicata di così, ma si. Io le ho raccontato tutto e mi sono aperto con lei. Le ho detto, per l’ennesima volta di amarla, e anche lei ha detto che mi ama. Abbiamo parlato e poi… E’ stato… Fantastico.”- continuo a raccontargli.

“Tu sei felice, deduco che lo sia anche lei.”- constata. -“Qual è il problema, dunque? Nina si è pentita?”

“Nina non si è pentita, nemmeno io. Volevo iniziare una nuova vita con lei, la donna che amo, e i miei figli, veramente, ma…”- mi blocco lasciando tutto in sospeso.

“Quel volevo mi spaventa.”- mi dice.

“Ma questa mattina, quando sono tornato a casa per dire a Nikki di volerla lasciare, lei mi ha detto di…”- mi blocco coprendomi il viso con le mani. -“Di essere incinta. Quel… Bambino, per ragion di logica, è mio figlio.”

 

E Paul entra nuovamente in uno stato di shock, ma questa volta china il capo e vi ci appoggia sopra le mani. Questa, più o meno, è la reazioni che ho avuto io ieri sera, solo che la mia doveva essere molto più tragica, ma mi sono trattenuto.

 

“Io voglio stare con Nina, la amo, ma la mia attuale moglie aspetta un figlio da me e io…”- mi fermo.

“Non sai che cosa fare.”- termina lui per me. -“Non so cosa dirti…”

“Speravo in un tuo consiglio…”- mormoro affranto.

“Io ti direi di seguire dove ti porta il cuore, Ian. Ho sempre visto in te e Nina la coppia perfetta, quella da imitare, ma ora è… Diverso. C’è un bambino di mezzo…”- mormora.

“Come ci sono anche i gemelli, i figli miei e di Nina.”- gli dico.

“Lo so questo, ma loro… Loro non sanno nulla.”- mi sorride amaramente. -“Io non sono nessuno per dirti cosa fare, la decisione è tua, solo che è tutto così incasinato. Devi capire cosa ti rende più felice, anche se, per una o per l’altra, proverai sempre rimorso. Dillo a Nina. Dille quello che hai scoperto, forse, insieme, troverete la soluzione giusta.”

 

E per quanto sia difficile Paul ha ragione.

 

“Lo farò.”

 

____________________________________________________

 

Okay, dopo questo capitolo credo di dovermi nascondere. Molte di voi, se non quasi tutte, avevano intuito che cosa c’era sotto e si, l’avete indovinato. Mi avete implorato di non farlo, ma ormai la storia me la sono già tutta immaginata ed ho messo giù così tante idee e non potevo stravolgere tutto così. So che non approverete la mia scelta -l’ho capito in alcune recensioni- ma vi dico solo di aver fiducia in questa storia e, se alcune cose vi sembrano sbagliate, tutto ha comunque una connessione e un senso logico.

Sembra tutto così scontato, ma quando alcune questioni verranno a galla capirete il perché di tutto.

Bene, dopo avervi lasciato questo piccolo commento, passiamo direttamente al capitolo. Nikki è incinta, si e non sta fingendo nessuna gravidanza. Il bambino c’è. Ian è andato a letto con lei per tentare, fino all’ultimo, di recuperare qualcosa e non ha pensato a quello che sarebbe potuto accadere dopo -in modo molto stupido aggiungerei- e il karma l’ha punito. Ora starà a lui risolvere la situazione, ma l’ostacolo più grande non è lui, ma Nina. Capirete nel prossimo capitolo il perché di tutto questo.

Ian, come ha sempre fatto, ha chiesto un consiglio a Paul, ma anche lui, seppur lo conosca da una vita, si è trovato alle strette perché la situazione non potrebbe essere più complicata di così.

Ringrazio le fantastiche 13 ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo con parole meravigliose e spero che, indipendentemente dalle mie scelte, la storia continuerà ad essere seguita e recensita con la stessa passione ^^

Ringrazio anche coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite, siete veramente tantissime.

Come ultima cosa voglio dirvi che ieri pomeriggio ho postato il primo Missing Moments della raccolta che vi avevo promesso, si intitola Meeting e spero che vi piaccia.

A domenica 13 settembre :)

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Horse_