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Autore: Lady_Loire    10/09/2015    2 recensioni
Alen!
questo il suo unico pensiero da quando aveva cominciato a correre, veloce e terrorizzato, giù per il versante della montagna. Le sue gambe umane dolevano affaticate, ma non poteva permettersi ne di fermarsi, ne di trasformarsi. /// Abbassò lo sguardo sul fagottino che teneva tra le braccia, si chiuse a riccio cercando di proteggerlo con il proprio corpo, pronto al peggio. /// Un brivido gli percorse la schiena, annusò ancora e confermò ciò che aveva sentito. Una seconda folata gli portò l'inconfondibile odore dolciastro del compagno. Il terrore lo attanagliò.
Cominciò a correre veloce seguendo la scia rossa del vento, all'odore si aggiunsero i suoni: un pianto disperato d'infante e dopo poco ringhi e litigi di quelli che capì subito essere lupi.

^*^
Drew e Alen sono due mutanti, uomini in grado di trasformarsi nel loro animale guida. Vivono in una piccola casa di montagna, in un grande prato circondato dal verde. la loro vita è tranquilla, tranquilla fino al giorno in cui Drew non trova un piccolo tesoro.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
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Capire e Capire e lasciarsi amare

Era quasi il tramonto. Aveva passato l'intera giornata al paese a vendere legna, formaggio e a comprare ciò che serviva per la casa: un pezzo di sapone, del pane e una nuova brocca dell'acqua.
Si voltò a guardare il paese, che ormai era lontano, e sorrise aumentando il passo, voleva tornare a casa il più in fretta possibile.

Drew coprì nuovamente il pentolone sul fuoco dopo aver controllato lo stufato e sbuffò annoiato lasciandosi cadere seduto su una sedia.
Era stanco. Per la prima volta non stanco della vita, ma della giornata: aveva fatto il bucato e il pranzo, poi aveva messo a letto Amias per il sonnellino e pulito la casa.
Non lo faceva per fare la mamma, no di certo! …è che un bambino non può crescere nello sporco!
Questo è quello che si ripeteva ogni giorno per giustificare la sua voglia di crescere quel piccolo che ormai sgambettava da un anno e mezzo nella loro vita.
Sentì la camicia venir tirata con dolcezza e un leggero lamento, abbassò lo sguardo su Amias che gli stava porgendo l'unico libro che era riuscito a salvare quando gli avevano tolto tutto da ragazzo.
Prese il libro di favole tra le mani e sorrise alla copertina azzurra poi issò sulle gambe il piccolo biondino che subito gli si accoccolò al petto
“Leggi?” domandò
“si, cosa vuoi che leggiamo?” gli baciò una tempia con dolcezza aspettando la risposta dal piccolo che sembrava davvero concentrato
“Pinocchio!”
Drew sorrise cominciando a leggere quella che aveva capito essere la storia preferita dal figlio.
Accarezzava la fata turchina disegnata sulle pagine del libro e gli dava leggere ed affettuose testate sul mento ogni volta che faceva la sua comparsa, nascondeva il viso sul suo collo con Mangiafuoco e piangeva ogni volta che Pinocchio metteva piede nel paese dei balocchi.
Erano quasi alla fine quando la porta si spalancò lasciando entrare un po' di freddo in casa, i due si voltarono verso Alen, che stava levandosi il cappello dalla testa tremando. Quel Settembre era davvero rigido.

“PAPÀ!” Amias scese dal grembo di Drew e gli corse incontro trovandosi presto a due metri da terra, allargò le braccia ridendo e si lasciò stringere forte al petto cominciando a riempire di baci qualsiasi punto raggiungibile della faccia del padre.
“Sono tornato” sorrise l'uomo avvicinandosi al compagno che accennò un sorriso e tornò a guardare il fuoco e la cena.

A cena Amias mangiò le sue verdure calde assieme a dei fagioli poi sbadigliò assonnato, Alen sorrise guardandolo e tornò allo stufato caldo
“sai che stai diventando davvero bravo?” il compagno lo guardò un paio di secondi poi tornò a mangiare in fretta.
Una volta finito, Drew si alzò e prese il bambino cominciando a cullarlo nervosamente, Amias borbottava infastidito. Presto cominciò a mugolare pronto a piangere.
Altre due braccia si unirono al dondolio, rallentandolo e rendendolo più dolce.
Drew alzò lo sguardo verso Alen che sorrise e gli baciò una tempia. Amias li guardò un attimo poi sorrise felice. Gli piaceva vedere i suoi papà volersi bene.

Una volta che il piccolo si fu addormentato lo misero nel suo lettino e rimasero a guardarlo un po', Alen cinse i fianchi del compagno e pizzicò dolcemente la sua pancia
“mi sei mancato oggi”
“hai ordinato alla sarta i vestiti invernali nuovi?”
“si, l'ho fatto”
“e hai chiesto se verranno ad aiutarci con il tetto da sistemare”
Alen ridacchiò e gli baciò il collo
“ho fatto tutto amore mio”
Drew sospirò staccandosi da lui e andando a sistemare la parte della cucina. Lo fai per Amias! Lo stai facendo per lui, non puoi permettere che sia quest'orso a tirarlo su! Cosa ne sarebbe di lui? Diventerebbe analfabeta!
Scosse la testa e si mise a strofinare energicamente il piano della cucina.

Alen sospirò triste sedendosi sulla poltrona davanti al fuoco, il suo compagno aveva qualcosa che non andava, ne era certo. Non era mai stato affettuoso, ne solare o particolarmente attratto da lui, specialmente quando Amias era con loro. Ma negli ultimi giorni la situazione era peggiorata, il lupo si era fatto sempre più schivo e introverso.
Lo guardò sistemare i panni nel cassettone, sembrava completamente assorto in qualche pensiero complesso e, conoscendolo, molto triste.
Finito di sistemare i vestiti lo vide fermarsi.
“Drew?” mormorò “vieni qui?” tese una mano accennando un sorriso.
Il lupo lo osservò con quella che sembrava ansia, poi si decise a fare qualche passo verso Alen che con dolcezza se lo tirò sulle gambe, gli cinse il fianco ed espose il collo lasciando che l'altro vi poggiasse la fronte.
Rimasero a lungo in silenzio, fermi in quella posizione così calda e intima che poche volte Drew concedeva. I lunghi sospiri addormentati di Amias creavano un'armonia perfetta in quella stanza, accompagnavano lo scoppiettio del fuoco nel camino e l'ululato del vento alla finestra.

“Drew, ti amo.”
Altri momenti di silenzio poi la spalla cominciò a bagnarsi lentamente, il corpo del marito iniziò a tremare e una delle sue sottili mani scattò dritta a trattenere un singhiozzo di quel pianto improvviso.
“mi piacerebbe sapere perché tu ti stia tenendo tutto dentro. Qualsiasi cosa sia...” sussurrò al suo orecchio. Drew non rispose, continuò a piangere per altri lunghissimi e strazianti minuti, poi riuscì a quietarsi un poco.
Alen l'osservò con dolcezza e gli porse il suo fazzoletto di stoffa lasciandolo ricomporsi in pace.

“mi sento sbagliato. Sento che tutta la mia vita è sbagliata. Sento che avrei dovuto combattere fin dal primo giorno dalla morte dei miei! Avrei dovuto imparare a prendermi cura di me stesso! Diventare un vero lupo! Sarebbe stato meglio! Tutti mi avrebbero temuto e io sarei un uomo! Un uomo di quelli che vengono rispettati! Come te!” si sfogò senza riuscire a spostarsi dal calore del marito che ascoltava in silenzio.
“Sarei stato un predatore! Un grande terrore di queste montagne! Avrei potuto essere...!”

“adesso basta...” la voce di Alen era ferma, dura “Drew, per tutto il tempo che ti ho avuto al mio fianco ho lasciato che il tuo istinto ti annebbiasse la mente. Ho lasciato che le tue paure ti accecassero. Oggi ho capito che ho sbagliato” sospirò e lo sollevò dal suo petto per riuscire a guardarlo dritto negli occhi
“Per tutti questi anni ti sei distrutto per cercare di diventare quello che non sei, amore mio. Hai sempre cercato di diventare un lupo temibile quando invece sei una delle persone più adorabili e intelligenti di questa terra. Hai sempre cercato di fare da te, vivere in solitudine quando invece ti si legge negli occhi la paura di essere abbandonato. Amore mio ho sbagliato. È colpa mia se ora sei così triste”

Drew guardò negli occhi l'orso per tutto il tempo, non riusciva nemmeno a respirare. Sentiva un dolore dritto nel petto, al cuore. Una fitta che però non sapeva ancora se faceva male o bene.
Quando si vide riflesso negli occhi del compagno capì quanto profondamente stesse parlando. Non riuscì a fermare le mani che andarono al lati del volto del castano. I pollici ad asciugare le lacrime.
Sobbalzò quando lo vide singhiozzare appena, il volto deformato dal dolore.
Ora si che la fitta al cuore faceva male!
Scattò in piedi e lo strinse forte, tirando la testa dritta al petto. Alen non doveva piangere, non doveva soffrire.

“per gli Dei, Drew, sono stato così egoista tutto questo tempo! Ho pensato che sposandoti ti avrei salvato ed invece ti ho solo fatto del male! Sono un egoista, mi dispiace” continuò stringendolo forte, le mani aggrappate alla camicia candida ora leggermente bagnata.

Il lupo continuò a tenerlo fermo al cuore, si sentiva un idiota. È vero che si sentiva un pessimo lupo, ma Alen aveva ragione: lui odiava stare solo. Era terrorizzato. Lo era sempre stato.
Fin da piccolo quando i suoi genitori, una mutante ed un umano, lo lasciavano per andare a gestire il negozio alla città più grande a qualche ora da quel posticino sperduto.
Sua madre non era stata un esempio ne di lupo ne di madre, così come suo padre.
Fino alla loro morte era sempre stato abbandonato a se stesso, circondato solo da libri che i suoi gli portavano dalla città.
Quando una delle guardie del paese bussò alla sua porta, e gli annunciò la morte dei suoi genitori il suo istinto provò a proteggerlo, incattivendo e facendolo diventare ciò che non era mai stato.
Questa era la verità. Questa la soluzione a tutto quel peso che da anni gli schiacciava il cuore.

Abbassò lo sguardo sul marito, perché era davvero suo marito, e gli sollevò lo sguardo con due dita.
Alen lo guardò e per un momento parve scorgere qualcosa di diverso nei suoi occhi.
“Alen... tu non sei stato per niente egoista. Tu mi hai... mi hai davvero salvato quel giorno. Mi hai protetto nonostante tutto, nonostante... me.”
rimasero un attimo a guardarsi poi Drew scivolò in ginocchio ai suoi piedi
“hai capito più tu di me in questi anni, che io stesso.” sorrise, sentiva che l'orso si stava cercando di dare un contegno, sollevò lo sguardo su di lui e sorrise ancora
“Alen, grazie di tutto quello che mi hai dato. Grazie davvero.”

L'orso lo sollevò di peso, alzandosi e stringendolo forte a se. Non riusciva più a trattenersi. Non stava più capendo niente, non aveva davvero capito cosa fosse passato per la testa del compagno, ciò che sapeva era che ora Drew sorrideva, lo ringraziava ed era davvero felice di essere li.
Il lupo gli cinse le braccia al collo e gli baciò una guancia.
“però non sarò tua moglie...”
“non ti ho mai voluto come moglie” mormorò felice.
Rimasero qualche altro secondo abbracciati, poi Alen fece tornare il compagno con i piedi a terra, e gli baciò una guancia.
Drew sorrise e gli prese le mani
“Per tutti questi anni mi hai dato il calore e l'amore che mi hanno permesso di... di non morire. Hai contrastato e superato tutta la mia negatività. Oggi... oggi voglio provare a cambiare. Almeno voglio iniziare a farlo.”
“sarò al tuo fianco, se avrai bisogno di una mano” sorrise il castano
Drew cominciò a tirarlo verso il letto
“promettilo, promettimelo di nuovo”
“io, Alen Hugo Trump...” si stese sul letto tirandolo con dolcezza sul proprio petto “...prometto, al cospetto degli dei e di chi mi è testimone, che ti amerò e rispetterò fino a che morte non ci separi” sorrise accarezzandogli una guancia “ti amerò per sempre”
“io, Drew Tristan Gabriel Becker, prometto, al cospetto degli dei e di chi mi è testimone, che ti amerò e rispetterò fino a che morte non ci separi” strofinò la guancia sul palmo calloso del compagno “prometto anche che cercherò di cominciare a vivere questa vita come il dono che tu mi hai fatto cinque anni fa.”

Pochi minuti dopo erano uno stretto tra le braccia dell'altro, presi dalla passione di quella serata così lunga e complessa che li aveva legati in maniera definitiva.
Silenziosi, si concessero una notte d'amore vero, ricco e appassionato. Chiamandosi ad ogni sospiro e ad ogni gemito. Baciandosi fino a far mancare il fiato.
Sembrava si fossero scoperti per la prima volta quella notte... ma forse era davvero così.


*^*^*^*^*^*^*^*

Salve! grazie per aver letto questo capitolo un po' triste, un po' malinconico.
Lo pubblico il giorno prima del mio compleanno così ogni visualizzazione sarà un regalo per me! <3
se volete dire la vostra sul capitolo sarò ben felice di leggere e rispondere a tutti!!

un bacione a tutti! :D
   
 
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