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Autore: Fonissa    12/09/2015    2 recensioni
*Dal primo capitolo*
Era si alza in piedi e fa cenno a Nico di avvicinarsi. Lui cammina fino a mettersi affianco a me. La Dea fa dei strani gesti con le mani e si vede un bagliore provenire dalla pancia di Nico.
“Ecco fatto.” Dice Era freddamente. Io e il figlio di Ade ci guardiamo. Siamo increduli, ma anche felici, anzi, più che felici, stra-felici.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Non so bene come ho fatto a ritrovarmi in questa situazione. So solo che è giugno, che sono in un centro commerciale, che affianco a me c'è Nico incinto di sette mesi e di fronte Hazel, Annabeth, Reyna e Piper che ci guardano emozionate.

“Bene, ripetetelo: perchè siete qui?” chiedo.

Reyna sbuffa prima di rispondermi:
“Perchè voi due non sareste mai in grado di comprare dei mobili funzionali che entrino in camera di Percy senza troppi ingombri”

Al suo fianco, Annabeth annuisce vigorosamente.

“Io sono qui per dedicarmi al buon gusto” afferma Piper.

“E Hazel è qui in veste di zia emozionata” aggiunge poi la bionda, ricevendo un'occhiataccia da parte di Hazel.

“E allora noi che ci facciamo qui?” chiedo confuso.

Questa volta è la figlia di Atena a sbuffare.

Purtroppo, in queste cose è necessario che i genitori vedano da subito gli acquisti”

Io e Nico ci scambiamo uno sguardo confuso, per poi seguire le ragazze verso il negozio di articoli per l'infanzia. Guardando le quattro davanti a me, non posso far a meno di sorridere al ricordo di quel che è successo circa un mese fa.

 

Era il giorno in cui i semidei che decidevano di trascorrere solo l'estate in uno dei due campi partivano per poi ritornare tre mesi dopo. Io me ne stavo sul mio letto a guardare il soffitto sospirando. Nico era andato a prendere delle cose a casa sua e mia madre e Paul erano a lavoro. Io ero solo li, quando all'improvviso suonò il campanello. Convinto che fosse Nico, andai ad aprire. Non mi aspettavo di certo di ritrovarmi davanti Jason sorridente.

“Ho delle notizie, Bro!”

Senza aspettare il mio permesso, entrò. Solo allora notai che c'erano tutti i miei amici che entrarono come se nulla fosse.

“Non dovevate partire oggi?!” esclamai stupito.

“E' questa la notizia! Non partiamo! -rispose Leo aprendo il frigo- ehy amico, hai qualcosa da bere che non sia blu o di qualunque altra sua sfumatura?”

“Nel ripiano in alto” disse Annabeth sedendosi sul divano. Il figlio di Efesto prese alcune bottiglie di Coca Cola e le distribuì agli altri, che si erano accomodati anche loro sul divano oppure a terra. Io ero ancora troppo sconvolto per replicare.

“Chiudi la bocca Percy, ci entrano le mosce” disse Piper sorseggiando la sua Coca Cola.

“Ehm... Percy? Che succede qui?” Nico, con in mano una busta piena di vestiti, era in piedi sulla soglia della porta, che nella confusione era stata lasciata aperta.

“Me lo chiedo anche io” risposi debolmente, mentre Hazel si alzava dal pavimento per andare a salutare il fratello.

“E' semplice: ci siamo presi un anno di pausa per starvi accanto” spiegò Reyna tranquillamente.

“Seriamente? E come farete tu e Frank col vostro impiego da pretore?” Ormai lo shock era passato, ma ero comunque un po' scosso. Solo qualche minuto prima stavo accettando l'idea che non avrei rivisto i miei amici per altri tre mesi e in quel momento me li ritrovavo tutti nel mio salotto a ridere e scherzare. Con la mia Coca Cola.

“Abbiamo già trovato dei sostituti. Il campo Giove è preparato a queste evenienze” mi rispose Frank. Io guardai Nico sorridendo. Luì, stranamente, ricambiò.

 

Il negozio è molto grande, diviso in varie zone, a seconda del tipo di prodotto. Appena entriamo una sorridente signora di circa trentacinque anni con indosso una maglia che riporta il logo del negozio ci saluta. Ha dei corti boccoli biondi e grandi occhi nocciola. Con qualche difficoltà, leggo il nome sulla sua targhetta: Isabelle. La foschia qui deve essere molto forte se non è scappata o svenuta.

“Salve, posso aiutarvi?” ci chiede.

“Si, grazie. Questi due hanno bisogno di comprare tutto partendo da zero, ma non sarebbero mai in grado da soli, per questo ci siamo noi. Può gentilmente indicarci i vari articoli?” rispose Annabeth indicandoci.

Hazel, Piper e Isabelle ridacchiarono, mentre Reyna si concesse un largo sorriso.

“Certamente” rispose la commessa, per poi farci segno di seguirla tra i vari reparti. Per prima cosa ci porta nello spazio dedicato alle culle e ai mobili.

“E' un maschietto o una femminuccia?”

“Un maschietto” risponde Nico arrossendo leggermente. Isabelle ci sorride incoraggiante. Il suo sorriso mi sembra familiare, come i suoi occhi color nocciola.

“Non c'è niente di cui vergognarsi, ho incontrato molti ragazzi diventati genitori presto”

Noi annuiamo, mentre Reyna, Hazel, Piper e Annabeth partono guardando le varie culle. Le guardano una a una, scartandone alcune per estetica o perchè occuperebbero troppo spazio. La scena è anche un po' comica con quelle quattro che studiano ogni culla come se fossero delle esperte di mobili infantili. Alla fine selezionano tre culle non molto grandi, ma abbastanza perchè il bambino possa muoversi tranquillamente. Ne scegliamo una celeste chiaro, con un materassino con coperte e cuscino bianchi con ricami azzurri e sopra un velo anch'esso bianco che scende leggero. Sui lati ci sono delle sbarre vicine tra loro mentre sul davanti e sul dietro ci sono due orsacchiotti bianchi circondati da piccole pietre. Accompagnato c'è un mobile azzurro con manopole bianche non molto largo con cinque cassette e sopra il fasciatoio e davanti a questo un piccolo cestino dove tenere il necessario, così da non occupare troppo spazio.

“Ascoltatemi -inizia Annabeth- Percy, nella tua camera ci sono letto, armadio e cassettone. Considerando che dovrai prendere un letto più grande, metterai quello vicino alla porta, culla e fasciatoio sulla parte opposta e i tuoi mobili sulla parete di fronte. Capito?” mi spiega Annabeth.

“Si, capo” dico ridacchiando

“Tutte le vostre scelte saranno portate nella zona ritiro dove potrete prenderle appena avrete finito” ci informa Isabelle. Io la ringrazio e continuiamo col giro.

La stessa scena si ripete con i passeggini. Alla fine ne prendiamo uno nero con all'interno nuvolette bianche disegnate che, staccando la parte di sopra, diventa un ovetto. Fino ad ora sono molto soddisfatto delle nostre scelte.

Spostandoci ancora, arriviamo agli accessori. Prendiamo un seggiolino per auto grigio, un seggiolone grigio perla e azzurro e un paio di cesti in vimini bianco alti, uno per i giocattoli e uno per i panni sporchi.

“Quello per i giocattoli vicino alla culla, quello per i vestiti vicino al fasciatoio” dice Reyna.

Piper prende qualche tutina di vari colori, cappellini, berretti, bavaglini, ciucci, biberon e scarpine. Sembra molto entusiasta e fiera delle sue scelte.

“Questi possiamo anche portarli a mano in delle buste” dice, mentre Hazel analizza gli oggetti uno a uno con occhi brillanti. Poi si dirige verso il reparto giocattoli, iniziando a sceglierne alcuni. Io non posso che essere felice di tutto quello che stanno facendo per noi. Faccio un largo sorriso, prendendo la mano di Nico, che se la lascia stringere borbottando qualcosa.

Alla fine pago il tutto con la carta di credito che mi ha prestato Paul.

Ringraziamo Isabelle e sto per andarmene, quando lei ci ferma chiamandoci.

“State per andare a riposarvi al bar, giusto? Vi dispiace se vi aggrego a voi? Il mio turno finisce tra venti secondi e devo aspettare una persona li”

“Certo che non ci dispiace!” esclamo sorridendo.

“Allora vado a cambiarmi la maglia. Datemi pure del tu d'ora in poi eh” e detto questo, corre a cambiarsi.

Una decina di minuti dopo siamo seduti a uno dei tavolini del bar del centro, bevendo succhi di frutta.

“Quando nascerà il piccolo?” ci chiede Isabelle.

“Verso fine agosto” rispondo prontamente.

“Ah beh, manca poco. Avete già scelto il nome?”

Inizio a girare lentamente la cannuccia nel mio succo ai mirtilli.

“Ancora no..”

“Prendetevi tutto il tempo che vi serve, un nome è per sempre. Conosco genitori che hanno scelto il nome del proprio figlio il giorno stesso in cui è nato”

Sorrido, rassicurato. All'improvviso sentiamo una voce chiamare Isabelle. Ci giriamo, e con mia grande sorpresa vedo la dottoressa Nelson venirci incontro.

“Ehy sorellina! Sei in ritardo!” esclama Isabelle alzandosi e abbracciando Darcy. Quest'ultima ci guarda per qualche secondo stupita, poi sorride.

“Ma c'è anche la mia coppietta preferita qui!” dice. Io e Nico la salutiamo, mentre Annabeth spiega chi è Darcy alle altre.

“Siete sorelle?” chiede Nico, anche lui stupito.

“Già, lei è la mia sorellina ritardataria” ridacchia Isabelle.

“Aspetta, questo vuol dire che lei sa... cioè, hai capito...” dico non riuscendo a esprimermi bene. Isabelle ci fa l'occhiolino, sorridendo. Parliamo per qualche altro minuto, poi loro ci salutano e vanno via.

“Che coincidenza...” dice Annabeth.

“Già” concordo io. In quel momento sento il mio cellulare vibrare. Lo apro, leggendo il messaggio.

“E' Paul. Ci aspetta alla zone di ritiro. Può anche accompagnarvi a casa” dico rivolgendomi alle ragazze. Loro si guardano, per poi ridacchiare.

“Accompagnaci pure tutte a casa di Annabeth” dice Piper.

“Perchè?”

“Serata tra ragazze!” esclama Hazel.

“Okay, non mi interessa”

E tra le risate, lasciamo il bar.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Finalmente ho aggiornato! Non so perchè, ma ci tengo molto a questo capitolo :3

Che dite, hanno fatto delle belle scelte la nostra coppietta? Certo, se non ci sarebbero state Hazel, Piper, Annabeth e Reyna chissà dove sarebbero finiti...

Ci vediamo alla prossima! (e siamo sempre più vicini alla nascita...)

Sciao sciao

-Animalia

 

  
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