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Autore: Christi    13/09/2015    2 recensioni
Tre ragazze e cinque ragazzi nella soleggiata Los Angeles.
Un'estate appena iniziata, che aspetta solo di essere vissuta.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A. Baby!
Chapter Twelve
It's so pink.


Joe sistemò il vestitino a stampa tropicale, prima di sorseggiare il suo tè verde. Era agitata. Molto agitata. Infondo, avrebbe dovuto surfare davanti a troppe persone per i suoi gusti. Assorta nei suoi pensieri, il suono del campanello la fece sobbalzare. Appoggiò il tè sul tavolo della cucina e corse ad aprire la porta. Sorrise, non appena Noah le lasciò un dolce bacio a fior di labbra, quasi fosse ormai routine. 
-Giorno splendore!- urlò lui, sedendosi o per meglio dire, buttandosi sul divano. 
Joe lo raggiunse. -Buongiorno- sorrise lei. Ancora stentava a credere che quello seduto davanti a lei, fosse il suo fidanzato. 
-Sei pronta?- domandò lui, guardandola dolcemente. Joe sorrise, annuendo. -Sono un po' agitata, ma credo sia normale- 
Noah si alzò, prendendola per mano. -Dato che mancano ancora due ore- iniziò lui, aprendo la porta -Devi mettere questa- 
Joe impallidì, non appena Noah tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una benda nera. 
-Che diavolo vuoi farci con quella?- domandò, portando le mani al cuore. Noah sorrise. 
-Fidati, voglio solo portarti in un posto che, te lo assicuro, ti piacerà- 
Joe spalancò gli occhi, ancora più confusa. -Sta tranquilla- disse di nuovo il moro, sorridente. 
Joe si lasciò sfuggire un sospiro, prima di afferrare la mano che Noah le tendeva e lasciarsi trascinare verso l'auto. 
-Adesso puoi toglierla- sentì dire Joe, completamente spaesata, dopo circa venti minuti di viaggio. 
Sapeva di essere uscita dall'abitacolo dell'auto e sapeva di essere in un posto dove faceva leggermente più fresco. Per il resto, vedeva ancora tutto nero. 
Tolse la benda scura esitando, e socchiuse gli occhi non appena la luce solare la colpì dritta in viso. 
Quando poi si riabituò alla luce, non poté trattenere un grido. 
La città degli angeli era sotto i suoi piedi mentre, lentamente, si svegliava. Era una splendida giornata, il sole splendeva e l'aria era, stranamente più pura del solito. 
Joe giurò a se stessa di non aver mai visto nulla di più bello, ma dovette ricredersi. Non appena si voltò per cercare il suo ragazzo, lo vide appoggiato ad una parete bianca. 
Spalancò la bocca, non appena realizzò che quella parete bianca era un'enorme lettera. 
Un 'H' per essere più precisi. 
-L'Hollywood Sign!- urlò lei, lanciandosi addosso a Noah. Lui rise, prima di stringerla in un abbraccio. 
-E non è finita qua- sorrise sornione lui, prima di lasciare un bacio veloce alla fidanzata. 
Joe lo guardò interrogativa, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 
Noah tirò fuori dalla tasca un pennarello nero. Joe guardò prima il pennarello, poi, seguendo lo sguardo di Noah, la parte inferiore della parete bianca, completamente ricoperta di scritte. 
-Scrivere il mio nome sull'Hollywood Sign- sussurrò Joe, afferrando il pennarello. Per qualcuno, sarebbe anche potuta sembrare un'azione banale, ma per Joe, era un sogno che si realizzava. 
L'idea di aver raggiunto la vetta, di essere riuscita ad arrivare laggiù la riempiva di gioia. 
-E' legale vero?- domandò, poco dopo aver aperto il pennarello. 
Noah sorrise divertito. -Tutto nella norma, ho comprato un piccolo spazietto della lettera sul sito ufficiale della collina di Hollywood- spiegò Noah, indicando il piccolo spazio bianco sul lato destro della parete. 
-E' tutto tuo- sorrise il moro, mentre Joe, tremante, scriveva il suo nome con una grafia perfetta. 
Sarebbe rimasto lì per sempre, ed anche se, probabilmente nessuno lo avrebbe notato fra gli altri nomi, Joe si sentiva completa. 
Sorrise, prima di voltarsi e baciare Noah. 
-Ti amo-
Il ragazzo puntò lo sguardo in quello profondo della fidanzata, sorridendo. 
Aveva trovato la sua persona.
-Ti amo anche io, piccola- 




Un raggio di luce colpì in piena faccia Kendall, che si rigirò nel letto, tentando invano di riprendere sonno.
Il biondo aprì lentamente gli occhi, ancora impastati dal sonno e cercò di realizzare che giorno o che ore fossero. Sentì qualcosa muoversi accanto a lui, prima di trovarsi quella cosa, abbracciata come un orsacchiotto di pezza. Kendall sorrise istintivamente, ricordando la serata precedente. Dopo lo spavento per la scomparsa di sua sorella, la perdita della scommessa e l'inevitabile maglioncino rosa, tutto il gruppo aveva lasciato casa Schmidt. Christina si era concessa un bagno caldo e rilassante e Kendall ne aveva approfittato per portare coperte e cuscini in salotto, accendere la TV per una maratona Disney ed appoggiare due cioccolate calde con marshmallow sul tavolino. Ancora ricordava il sorriso di sua sorella non appena era arrivata in salotto e l'abbraccio che quasi l'aveva fatto cadere qualche secondo dopo.
E non poteva nemmeno scordare le suppliche della sorella per poter dormire con lui. Alla fine si era lasciato convincere, nonostante sudasse solo all'idea di ritrovarsela abbracciata come un koala per tutta la notte. 
Sorrise divertito, iniziando ad accarezzare i capelli di Christina, ancora completamente tra le braccia di Morfeo. Era in momenti come questo che Kendall si rendeva conto di quanto fosse importante lo scricciolino che in quel momento stava abbracciando. Era sua madre, sua sorella, sua figlia e la sua migliore amica. Era la sua famiglia. E sapeva di essere lo stesso per lei. 
A volte immaginava la sua vita da figlio unico e doveva ammettere che in realtà, non gli sarebbe piaciuta affatto. Era vero, a volte litigavano e l'istinto di buttarla fuori casa era davvero tanto, ma in confronto, tutti i bei momenti con lei, bastavano a farlo ricredere. Infondo, con dei genitori lontani come i loro, sua sorella stava iniziando ad essere indispensabile. Kendall iniziava a provare un certo rancore nei confronti dei propri genitori, che non erano esattamente i genitori modello. Aveva parlato con suo padre Kent circa un mese prima e da quanto era riuscito a capire l'agenzia immobiliare a New York sembrava andare a gonfie vele e, con dispiacere, aveva capito che, suo padre, ricordasse dei figli solo il nome. E di sua madre Kathy, sapeva solo quando era stata l'ultima visita dal chirurgo estetico, dato che le telefonate erano minime e riusciva a scambiarci due parole solo per messaggio, dove la madre, divertita, gli mandava foto dello studio di chirurgia, facendo notare al figlio quanto sua madre tenesse a se stessa. 
Kendall era grato per la meravigliosa casa a Los Angeles, dell'assegno che ogni inizio mese arrivava da parte del padre con molti zero sopra, ma a volte desiderava solo poter abbracciare il padre o mangiare una buona crostata fatta dalla madre. 
I suoi pensieri furono interrotti dal borbottio di sua sorella, che si stava lentamente svegliando. 
-Giorno- sussurrò lei, stringendosi al petto del fratello. 
-Buongiorno scricciolo- le baciò la testa lui -Oggi è il grande giorno!- esclamò poi, alzandosi di scatto e facendo sobbalzare Christina, non ancora completamente sveglia. 
La ragazza si alzò di scatto. -Oddio faremo tardi!- urlò poi, correndo in camera sua, inciampando più volte e scatenando la risata di Kendall. 
Pochi attimi dopo, Christina faceva capolino dalla porta della camera del fratello. 
-Kendall- lo richiamò dolcemente. 
Il biondo, intento ad infilare una T-Shirt si voltò verso di lei. 
-Grazie fratellone- sorrise lei. 
Kendall sorrise dolcemente, guardando la sorella.
-Non devi nemmeno dirlo, sorellina
 


Aveva appena finito di intrecciare i capelli, quando il telefono la fece sobbalzare. 
Alexandra afferrò il cellulare, dopo aver letto il nome del mittente sullo schermo. 
-Pronto?- domandò, iniziando a camminare per il salotto. 
-Alex, buongiorno, ti disturbo?- domandò la voce di James dall'altro capo del telefono. 
Alex scosse la testa, ricordando poi che James non poteva vederla. 
-No, Jamie dimmi tutto- 
-Okay, uhm, a cosa corrisponde la Small nelle taglie femminili?- domandò titubante. 
Alexandra scoppiò a ridere. -James che diavolo?- domandò, ancora ridendo. 
Sentì il ragazzo sospirare. 
-Non ridere- esclamò il ragazzo, attirando l'attenzione delle persone intorno a se. 
-Volevo solo comprare un costume a Chris come regalo, ma non riesco a capire a cosa corrisponde la S- esitò un secondo, prima di abbassare la voce -Il sotto mi sembra così... piccolo
Alexandra dall'altro capo del telefono scosse la testa divertita. 
-Dove sei?- domandò ad un tratto. 
-A Rodeo Drive- 
Alexandra roteò gli occhi. 
-Ma dai!- esclamò fingendosi sorpresa. Shopping e Rodeo Drive erano due concetti che ormai, completavano l'uno, l'altro. 
-Intendo in che negozio- continuò la ragazza. 
-Ah, sono da Victoria's  Secret- 
Alexandra non poté di nuovo trattenere le risate, mentre immaginava il suo amico circondato da completini femminili e commesse tirate e lucido quasi dovessero sfilare invece che servire i clienti. 
-Alex, tu non capisci la mia situazione- iniziò James, abbassando la voce -Sono circondato da ragazze che mi guardano quasi fossi un maniaco- 
-O forse sono solo gelose della ragazza a cui stai per regalare quel costume- disse dolcemente Alexandra. 
Sentì James ridacchiare. 
-Comunque sto arrivando- 
-Questa è la mia Alexandra- 
-James-
-Cosa?-
-Non fare il ruffiano-




Non si era mai vista una Long Beach così affollata. Ragazzi, famiglie, turisti, tutti pronti ad assistere alla gara del Surf's Up Festival.
Alexandra si fece piccola nell'abbraccio di Kendall, mentre tutti lo prendevano in giro per il delizioso maglioncino rosa. 
-Io cercavo solo di essere incoraggiante- borbottò il biondo. 
-Kendall, come puoi pretendere di essere preso sul serio se indossi un maglioncino rosa sopra al costume?- domandò Joe ridendo. 
-Soprattutto a Long Beach- continuò Logan, sorridendo. 
-Durante il Surf's Up Party- continuò Carlos, stringendo sua sorella in un abbraccio. 
-Ragazzi, ho capito- borbottò di nuovo Kendall, facendo scoppiare a ridere tutti quanti. 
Erano arrivati più o meno tutti allo stesso orario ed ora stavano aspettando l'inizio della gara. 
James e Christina erano entrati in modalità Cupido e stavano organizzando un modo per realizzare il sogno di Bekie, Alexandra e Kendall parlavano scambiandosi ogni tanto qualche bacio, Noah e Joe ripassavano i concetti fondamentali del surf, mentre Carlos, Logan e Bekie, cercavano di intraprendere una conversazione con Sarah. 
Improvvisamente, una voce annunciò che la gara avrebbe avuto inizio di lì a poco. 
Christina, Alexandra e Joe si lanciarono uno sguardo complice, prima di avvicinarsi ad un'area recintata. 
Mostrarono il tesserino che portavano al collo, che le riconosceva come partecipanti alla gara, ad un ragazzo, che le fece entrare in una zona privé. 
-Oddio, non credo di farcela- sussurrò Joe, ricevendo come risposta gli sguardi avvelenati di Chris e Joe. 
-Finiscila Joe, andrà tutto bene- la rassicurò Alexandra, passando una mano sulla spalla della bionda. 
Fu un attimo. Un urlo squarciò il dolce brusio della folla, facendo calare il silenzio. 
Christina impallidì. 
-Era Sarah- sussurrò infatti, iniziando a correre verso la spiaggia, dove pochi minuti prima aveva lasciato il gruppo, seguita da Joe ed Alex. 
-Oh mio Dio- sussurrò, prima di portare la mano alla bocca ed iniziare a piangere. 
Kendall era a terra, circondato da Rebecca, Logan, Carlos, James e Noah, mentre Sarah sembrava scomparsa. 
Joe e Alex raggiunsero Christina, che si era inginocchiata davanti a suo fratello. 
-Kendall- sussurrò, ancora piangendo. 
Il biondo le sorrise, asciugando con il palmo della mano il sangue che gli colava dal naso. 
-Va tutto bene piccola, solo un po' di sangue- cercò di calmarla lui, mentre anche Alex e Joe si avvicinavano. Alexandra impallidì, prima di sedersi vicino a Chris. 
-Kendall- 
-Ehi amore- sorrise di nuovo lui, quasi non fosse successo nulla. 
-Che è successo?- domandò Joe, guardando Kendall.
Logan prese la parola. -Kendall ne ha dette quattro a Sarah, spiegandole quanto non sia bene accetta nel gruppo e pregandola di andare via e non tornare mai più- 
Christina, Joe ed Alex si sentirono per un secondo sollevate. Per lo meno un dente malato era stato tolto. 
-E lei non ha preso bene la cosa- continuò Logan, riferendosi al pugno che la ragazza aveva sferrato sul naso del biondo. 
-Ha urlato che sarebbe andata via se era quello che volevamo, poi si è voltata verso Kendall e gli ha sferrato un pugno- continuò Carlos. 
Christina abbracciò Kendall. -Sei un idiota, non riesci mai a star zitto-
-Stava parlando male di voi tre e dei ragazzi, non potevo star zitto- 
Joe sorrise, prima di sedersi sulla sabbia ed abbracciare Kendall. 
-Abbraccio di gruppo!- urlò Carlos, scatenando la risata di tutti, che si buttarono letteralmente addosso al biondo. 
-Vi voglio bene ragazzi, ma davvero, sto soffocando-


Seduta sulla sedia scomoda del Pronto Soccorso, Christina cercava di mettere in ordine i propri pensieri. 
Sarah se ne era andata, ricevendo quello che meritava. 
La loro partecipazione alla gara era stata annullata, dato che tutto il gruppo si era spostato all'ospedale. Il naso di Kendall continuava a sanguinare ed anche se non poteva essere considerato rotto, avevano ritenuto necessario il parere di un medico. 
Ed ora, si trovava seduta accanto a James, mentre gli altri parlottavano fra di loro. 
-Ehi-
James richiamò la sua attenzione, poggiando la sua mano su quella delicata della fidanzata. 
-Ehi- rispose lei, sorridendo appena. 
-Tutto bene?- domandò dolcemente James. 
-Sono solo un po' scossa, ma, sì, tutto bene- 
-Pensa che tuo fratello è dentro lo studio con un maglioncino rosa- 
Christina si lasciò sfuggire una risatina divertita. 
-E' così rosa- rise la castana, immaginando il fratello in quelle condizioni. 
James sorrise a sua volta, vedendo la ragazza sollevata. 
Si stava avvicinando pronta a baciarla, quando un telefono squillò, distraendo entrambi. 
-Scusa- sussurrò Christina a James, alzandosi ed allontanandosi dal gruppo per rispondere.
-Pronto?- chiese, quando fu lontana abbastanza da non disturbare le persone all'interno della sala d'attesa. 
-Tesoro-
-Mamma? Sei tu?- 
-Sì, tesoro, come va? Tutto bene?
-Sì, tutto, tutto okay, ma perché hai chiamato?- 
-Oh, tesoro, io e tuo padre dopo domani veniamo a trovarvi, contenta?-
Christina esitò, prima di rispondere. 
-Certo-
-Allora ci vediamo pulce, saluta tuo fratello-
Christina chiuse la chiamata, con un peso in più sul cuore.
Non aveva intenzione di fare le valige.
Non di nuovo. 



 
(Un piccolo regalo per chiedervi scusa. Io cerco di prenderlo in giro ma, Dio, è bellissimo anche con addosso quel maglioncino)



 
Chris' Corner
Okay, picchiatemi pure. 
Ma prima lasciatemi spiegare alcune cose, che chiariranno perché ho fatto questo ritardo immenso:
1) Ho avuto il blocco dello scrittore. E' tremendamente difficile scrivere di Los Angeles, quando guardando fuori dalla finestra vedi solo brutte giornate. 
2) La Maledizione del Capitolo Undici: ogni volta che in una ff arrivo al capitolo 11, succede qualcosa. O il capitolo mi si cancella ogni volta (come in questo caso) o non trovo più il tempo di scrivere o la connessione non collabora. Ma questa volta, ce l'ho fatta. 
3) Non c'è un motivo tre, è solo che di solito i punti sono tre quindi...
QUINDI CHIEDO SCUSA PER L'IMMENSO TITANICO RITARDO e spero che il capitolo vi sia piaciuto. 
Che dire? Il nostro povero Kendall si becca un pugno sul nasino, e cosa vorranno i genitori dei fratelli Schimdt? 
Lo scopriremo nella prossima puntata!
Va bene, passiamo ai ringraziamenti:
Ringrazio tutte le persone che leggono, seguono e recensiscono questa storia, ma un grazie particolare va a
La new entry Sempreverde03 ! Grazie mille per la recensione e benvenuta!
tall_blonde_pretty Splendore, le tue recensioni mi incoraggiano un sacco, grazie!
Arcadia_ Ormai lo sai che ti amo, quindi è inutile ringraziarti, ma GRAZIE lo stesso per le splendide recensioni!
Ora vi lascio piccole
Grazie ancora tante e scusate per il ritardo :,(
Un bacio
Chris

 
 
 
 
   
 
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