The Flower's Events: L'inizio
Capitolo 1
Tutto nella nostra vita ha un inizio
e il nostro compito è fare in modo
di non arrivare alla fine senza nessun
rimpianto
Emmaline Colber Monaldi
Il mondo va avanti, invece io sono rinchiusa in questa camera color blu marino con una stampa del Big Bang in capo al letto, la mia libreria è piena zeppa di libri, che ho letto e riletto nel corso di questi 365 giorni.
Stamattina sono 366 giorni da quando i miei sono morti in un incidente stradale, per colpa di un inutile ubriaco che mi ha strappato in un secondo le mie radici, mentre lui è ancora vivo.
Mi alzo e vado verso lo specchio e vedo solo il fantasma di me stessa, i miei ricci definiti di un tempo sembrano paglia secca, i miei occhi di un azzurro accesso sono spenti e cerchiati di viola, e le mie curve una volta piene sono state svuotate dal dolore che provo da ben 366 giorni; faccio una smorfia di disgusto e poi chiudo gli occhi e vado verso la mia sedia/ armadio e prendo dei pantaloni neri di una tuta e una felpa oversize grigia, le indosso velocemente e poi prendo un deodorante e lo spruzzo.
Mi accuccio sotto al letto, e guardando attentamente vedo le mie converse nere e le indosso, prendo anche le chiavi della mia macchina, un fiat 500 suite, e anche quelle di casa.
Ritorno allo specchio e mi concentro su questo groviglio di capelli sistemandoli in uno cignon morbido, con qualche ciocca fuori posto, ma non mi interessa, esco dalla camera e scendo in cucina, mi affondo sulla moka e la mia tazza persola e verso la mia dose di caffè, quell’oro nero liquido che già pregusto dall’odore del caffè forte, quando mi giro vedo mia sorella seduta sul tavolo piccolo della nostra cucina.
«Buongiorno!» mi augura sorseggiando il suo succo di limone, è davvero convinta che questo aiuta ad eliminare i grassi dal suo corpo.
«Buongiorno Elle!» le rispondo apatica, e con la voglia di fuggire da quella casa
«Non ti fermi a mangiare qualcosa?» mi invoglia mia sorella facendo volteggiare sul mio naso un pain au chocolat
«No grazie, devo correre!» rifiuto il dolce e qualsiasi cosa solida e mi allontano da quella tentazione
«Maggie devi mangiare qualcosa, mancano anche a me!» esplode furiosa di fronte al mio ennesimo rifiuto a qualcosa di solido e nutriente
«Elle, ti prego non è il momento.» sbuffo irritata
«Maggie devi farti aiutare, non puoi rifiutare di vivere, proprio per questo motivo ho accetto l’invito per l’apertura del nuovo albergo questo sabato sera!» mi informa con un ghigno mentre io mi sono già allontanata dalla sala da pranzo e anche da quella casa che mi sta soffocando.
Salgo in macchina e prendo il cellulare ed invio un messaggio
A: Theo BBF
Da: Maggie Bitch
Data: 22/04/02 ora 10:30
Stai dormendo?
Se la domanda è si o no, non mi interessa, ti aspetto davanti alla barcaccia.
Risp
A: Maggie Bitch
Da: Theo BBF
Data: 22/04/02 10:40
Mi sono appena svegliato, dammi il tempo per farmi una lauta colazione e una doccia e ti raggiungo.
Non fare niente
TVB
A: Theo BBF
Da: Maggie Bitch
Data: 22/04/02 11:00
Cerco un parcheggio e vado in banca, dobbiamo fare shopping, mia sorella ha avuto la geniale idea di accettare l’invito per l’apertura di quello albergo di lusso in centro…
Fai presto Theo
Quando arrivo nel parcheggio coperto,comincio a girarlo per trovare un piccolo posto libero, e dopo dieci interminabili minuti, lo trovo, e con qualche manovra riesco a parcheggiare con dovere e scendo velocemente e prendendo la borsa enorme bianca ed oro che apparteneva a mia madre, vado nella macchinetta per il tagliando e dopo aver infilato almeno quattro euro, speriamo che bastino,questa nuova moneta la odio, ma è un’altra cosa che non si può cambiare, come la morte dei miei genitori e il mio stato di apatia, 366 giorni sembrano niente, ma quanti cambiamenti ho dovuto patire.
Mi reco velocemente ad uno sportello bancario e dopo aver prelevato una piccola somma, mi reco verso la barcaccia e con sorpresa vedo la figura di Theo divertito, con la sua chioma biondo rossiccio scompigliata dal vento e quegli occhi verdi smeraldo, e le sue labbra strette che mi stanno scrutando con disgusto
«Maggie, una tuta?» mi chiede scioccato dal mio abbigliamento
«È la prima cosa che ho visto sulla mia sedia/armadio!» rispondo infastidita dalla sua reazione
«Con questo tuo corpo ti puoi permettere di tutto e scegli una tuta e una felpa oversize!» mi sgrida scioccato e poi mi porta a braccetto e ci dirigiamo verso via Condotti, la via preferita di Theo, lo conoscono tutti i negozianti
«Allora sai qualcosa di questa inaugurazione?» chiedo per distendere questo silenzio imbarazzante
«Io ho visto l’hotel ieri è una meraviglia, sabato sera verrà svelato anche il nome definitivo, sull’invito c’è scritto serata in maschera!» mi spiega tutto eccitato per questa festa
«Bene, speriamo che questa serata non si propaga per lungo tempo!» sbuffo pensando a quanti shortini devo farmi per divertirmi in una serata di gala in maschera, deve avere un organizzatore di eventi fermo negli anni 90.
«Sei la solita guastafeste, ora cominciamo a trovare un abito lungo e seducente, questo tuo nuovo corpo ha bisogno di un stupefacente abito da sera!» comincia un discorso interminabile su quale modello e quale negozio dobbiamo andare per primo
«Theo non rendere lo shopping una tortura!» gli prego facendo degli occhioni dolci
«Sarai stupenda e mi ringrazierai domenica mattina!» mi riprende divertito, dalla mia preghiera disperata uscita dalle mie labbra, preferirei qualsiasi cosa anche mangiare qualcosa di solido ma non lo shopping con Theo in via condotti.
Buongiorno Ragazze
Sono tornata è ho deciso di scrivere questa storia dopo che ho pubblicare il prequel di una mia storia che sto scrivendo su Wattpad...
Spero che piaccia, perchè io sono orgogliosa del mio progetto.
Spero in qualche riscronto positivo
AniaS