Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: A_GleekOfHouseStark    13/09/2015    1 recensioni
AU ambientata in una Westeros dove il tiranno Aerys Targaryen ha deciso di adottare gli Hunger Games, basandosi sul modello della nazione di Panem, per punire la popolazione che quindici anni fa, seguendo Robert Baratheon, Jon Arryn e Ned Stark, si ribellò al suo potere. Ogni anno otto tributi vengono spediti in un'arena per combattere l'uno contro l'altro, ad uccidersi a vicenda sotto gli occhi delle famiglie impotenti che possono solo seguire le vicende dagli schermi nelle proprie case.
Otto tributi partono.
Uno solo però è destinato a tornare indietro.
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Joffrey Baratheon, Jon Snow, Shireen Baratheon, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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La Mischia
I due giorni successivi seguirono con una routine ferrea: sveglia, colazione, allenamento. Pranzo, un'ora di pausa e altre tre ore in palestra. Sembrava quasi che volessero privarli di ogni forza prima di farli entrare nell'arena. I momenti di gruppo erano sempre intrisi di un silenzio imbarazzante poiché nessuno aveva legato (o voleva legare) con persone che presto sarebbero morte. Dopo la conversazione del primo giorno, Jon e Arya non avevano più parlato e il ragazzo era grato che lei lo stesse evitando perché non avrebbe potuto sopportare di instaurare un rapporto con sua sorella poco prima dell'inizio della carneficina, inoltre sembrava che la Stark si stesse avvicinando a Gendry, l'altro bastardo dato che i due si allenavano insieme e si punzecchiavano spesso con commenti sarcastici.
"Forse è un bene." Rifletté Jon "Se si alleano sono meno vulnerabile."
Se si fossero alleati sarebbero stati anche più pericolosi ma a questo preferì non pensarci.
Il ragazzo non aveva mai avuto una vera conversazione neanche con Ygritte ma avevano continuato ad osservarsi, a studiarsi per tutta la durata dell'addestramento. Quando Oberyn Martell, dopo aver fatto iniettare i chip nei loro avambracci, li ebbe scortati uno alla volta nei cilindri di vetro che li avrebbero condotti direttamente sulle piattaforme d’inizio gli otto tributi, volenti o nolenti, capirono che i giochi stavano iniziando e la battaglia per la sopravvivenza sarebbe stata più ardua del previsto. Anche nelle case di tutta Westeros regnavano l’ansia e il terrore, specialmente in quelle in cui vivevano i parenti dei tributi, costretti a guardare in diretta quel macello.
 
Tutti dovevano attendere un minuto sulle piattaforme prima del fischio d’inizio e l'attesa serviva principalmente osservare l’ambiente, i possibili luoghi verso cui correre per nascondersi e le armi accatastate sulla cornucopia. Tutte quelle usate negli addestramenti erano presenti. Jon notò un arco in cima alla pila, una mazza ferrata che Gendry avrebbe preso senza ombra di dubbio e anche una lama scintillante al sole. Doveva essere una spada e se lo era, doveva essere sua ad ogni costo.
Dieci.
Nove.
Il conto alla rovescia era partito. I tributi si stavano ancora guardando attorno. Cercavano di capire dove fossero, sondare il territorio per quanto fosse possibile farlo da lontano.
Otto.
Sette.
Erano su una pianura, circondati da un bosco ed essendo nelle Terre dei Fiumi avrebbero trovato senza dubbio terreni paludosi e qualche corso d'acqua.
Sei.
Cinque.
La tensione si poteva tagliare con un coltello. Tutti avevano paura, era inutile negarlo o nasconderlo sotto un ghigno o un sorriso furbo.
Quattro.
Tre.
Il momento stava arrivando anche se nessuno di loro lo aveva chiesto. Nessuno voleva stare lì, ma ormai erano sulla pista e dovevano ballare.
Due.
Uno.
Le voci di Petyr Baelish e Varys, i commentatori degli Hunger Games, stavano annunciando all'unisono la partenza, la temuta mischia iniziale dove solitamente almeno ne morivano uno o due. Arya Stark fu la più veloce ad uscirne: prese dalla cornucopia una delle numerose spade e uno zaino pieno di viveri e fu seguita a ruota da Gendry Waters, il quale corse via nella stessa direzione della ragazza. Jon lo notò e si ritrovò a sperare che i due si alleassero sul serio perché se si fossero scontrati, per Arya sarebbe stato difficile uscire viva da uno scontro così impari. Il ragazzo giunse alla cornucopia e come la sorellastra prese un'arma e uno zaino per poi scappare, ma non tutti furono così fortunati. Joffrey Baratheon infatti, per accaparrarsi un sacco a pelo colpí la cugina Shireen, attaccandola da dietro. La bambina non se lo aspettava, così perse l'equilibrio e sbatté la testa sul freddo acciaio della struttura al centro dell'arena. Cadde a terra e un lago di sangue si formò sull'erba all'altezza del capo. Non aveva avuto neanche il tempo di provare a difendersi perché il ragazzo l'aveva colta di sorpresa attaccandola alle spalle.
Una vita troppo giovane spezzata brutalmente da una gomitata inaspettata.
Finita, morta.
Il primo cannone rombò.
Margaery Tyrell era proprio lì quando Shireen cadde. Era stata testimone di tutto e la vista di quella bambina riversa a terra la fece stare male. Non era abituata al sangue, alla violenza gratuita. Non era di certo una debole, ma aveva imparato a prendersela solo con chi la maltrattava e il corpo di Shireen le fece realizzare che non sarebbe sopravvissuta a lungo se avesse continuato ad agire in questo modo. Si sentì strattonare e quando ritornò alla realtà e si rese conto di essere immobile a fissare quel corpicino inerme.
"Margaery! Margaery smettila!" La voce era di suo fratello "Andiamo via da qui!"
Lei non rispose.
"Margaery ci uccideranno. Vieni con me."
Ella rinsaví e corse con Loras verso il bosco.
 
Uscito dalla mischia, Jon iniziò a perlustrare l'arena. Era ovviamente una zona palustre con fango, giunchi e salici ovunque. La nota positiva era che si stava avvicinando ad un corso d'acqua dolce perché il terreno sotto i suoi piedi stava diventando sempre più molle. Lo trovò dopo circa un'ora e finalmente riempì la borraccia che aveva trovato nello zaino, poi si mise alla ricerca di un posto per stabilirsi e qualche animale da uccidere per sfamarsi. Avrebbe voluto accendere un fuoco ma non si arrischiava perché avrebbe certamente attirato ospiti poco desiderati. Voleva rimanere da solo il più possibile ma sapeva che con un alleato sarebbe stato tutto più facile e meno pericoloso: insieme avrebbero potuto anche cuocere ciò che avrebbero cacciato perché uno dei due sarebbe stato sull'attenti per scorgere eventuali attacchi.
Stava girovagando ormai da un paio d'ore ma non aveva ancora trovato nulla che potesse costituire una cena sostanziosa.
Non si aspettava un banchetto ma neanche di patire la fame.
Non era nello stile dei giochi far morire i tributi in questo modo.
Ad un tratto sentì dei rumori fra i cespugli e lentamente tirò fuori la spada dalla cintura dell'equipaggiamento. Non sapeva se fosse un animale o una persona ma quell'arma tenuta ben salda in mano gli dava sicurezza, anche se non era sicuro di usarla. Si avvicinò piano alla fonte del rumore e scorse finalmente una massa di capelli rossi.
Ygritte.
Era impressionante che fosse ovunque lui andasse.
La ragazza si girò verso Jon e disse sorridendo leggermente:
"Finalmente ti ho trovato!"
"Mi stavi cercando?" chiese lui stupito.
"Certo. Ti ho osservato mentre ti allenavi e sei bravo." poi abbassò la voce, che si trasformò in una sorta di sussurro "E sono sicura che anche tu hai osservato me."
"Cosa vuoi?" domandò lui senza dar segno di aver colto la provocazione di Ygritte.
"Certamente non voglio ucciderti, quindi abbassa quella spada per favore."
Jon si irrigidì ancora di più e servì un'altra rassicurazione della ragazza per convincerlo.
"Seriamente, la mia arma è l'arco e tu saresti in grado di mozzarmi una mano ancora prima che io riesca ad incoccare una freccia. Voglio semplicemente allearmi con te."
"Un'alleanza?" ripeté lui.
"Sì. Saremo meno vulnerabili in due." Esclamò una volta che lui si fu calmato "Ascolta, so che ci stai pensando, riesco a leggerlo nei tuoi occhi. Questo accordo ci porterà solo dei vantaggi perché è meglio avere qualcuno da proteggere e da cui essere protetto. Il bastardo e la Stark sono insieme, li ho visti mentre venivo qui, così come i fratelli Tyrell che sono andati via insieme. Da sola non rimango, non con quel pazzo di Joffrey nei paraggi, dato che è in grado solo di attaccarti alle spalle. Hai visto cosa ha fatto a sua cugina?"
"Sì... Ho visto." Ammise lui. Era stata sufficientemente convincente "D'accordo, siamo alleati."
"Grazie Jon Snow."
"Non so se debba esattamente essere ringraziato..."
Ygritte lo superò per aiutarlo a cacciare, poi si voltò verso di lui e gli sorrise. Era un sorriso sincero, diverso da tutte quelle smorfiette ironiche che le aveva visto sfoggiare in precedenza. Jon sentì qualcosa dentro, all'altezza dello stomaco, ed era sicuro che non avrebbe portato a nulla di buono, ma in quel momento si impose di non pensarci.
Ormai glielo aveva promesso.
Ygritte era sua alleata.


Note dell'autrice :3
Come promesso, i tributi sono finalmente entrati nell'arena quindi preparatevi ad una morte ad ogni capitolo (o quasi) D: 
A causa dell'inizio della scuola non sono sicura di riuscire ad aggiornare così frequentemente ma mi auguro di farcela. Ad ogni modo spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al più presto.
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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