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Autore: thankyouzayn    13/09/2015    0 recensioni
Bradford, United Kingdom.
"Sembravano proprio una di quelle coppie delle riviste, quelle che se vai in prima pagina sei capace di fare il giro del mondo, quei giornali tanto importanti da avere un intero esercito di lettori ai loro piedi.
Insomma, capiamoci, erano una di quelle coppie che avresti voluto fotografare solo per cercare di riuscire a immortalare il modo in cui lo sguardo di Zayn si posava con adorazione sul volto e sul corpo di una Lilith che sorrideva, inconsapevole o meno dei sentimenti che si celavano dietro a quegli occhi tanto marroni quanto profondi."
© thankyouzayn | 2015
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Every Little Bit Of All Of It'
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

01

Era un martedì come tutti gli altri, anzi forse un po' più noioso del solito quando Zayn fu richiamato nel soggiorno della loro casa a Bradford insieme alle tre sorelle più piccole.
La madre ed il padre erano l'una accanto all'altro sulle due poltrone esattamente di fronte al divano dove si sarebbero dovuti sedere i figli.
Non capitava spesso che si ritrovassero insieme a quell'ora del pomeriggio e che per di più ci fosse tutta la famiglia.
Zayn si leccò le labbra prima di sedersi al centro del divano e appoggiare gli avambracci sulle gambe per poi congiungere le mani. Solamente pochi istanti dopo però sciolse la sua posizione quando Safaa, trotterellando fino a lui, lo guardò con quegli occhi tanto dolci e decisamente troppo uguali ai suoi, chiedendogli silenziosamente il permesso di sedersi in braccio.
Annuì solamente.
Trisha si schiarì la voce, sembrava più raggiante del solito ed una strana luce si era impossessata dei suoi occhi scuri e perfettamente truccati. Sorrise ai suoi figli e solo allora Zayn notò le mani dei genitori intrecciate: fece una mezza smorfia.
«Dobbiamo dirvi una cosa», esordì Yaser.
Doniya e Waliyha li guardarono incuriositi mentre la piccola di casa ascoltava i genitori come se fossero le persone più preziose al mondo: e lo erano, in effetti.
Batté le mani e lui la riprese con lo sguardo. 
Perché doveva essere sempre così agitata?
«So che non potrà essere molto semplice da accettare per voi ma...»
Contrasse istintivamente la mascella quando per l'ennesima volta uno dei due parlava senza arrivare alla conclusione.
«Aspettiamo un bambino», si decise poi a dire la madre.
Inutile dire che per qualche minuto nel soggiorno non si udì altro che silenzio.
Ognuno stava elaborando la notizia a modo suo.
Zayn, ricordava tutte le altre volte che era stato avvisato che un membro si sarebbe aggiunto alla sua famiglia ma con l'arrivo dell'ultima aveva semplicemente desiderato che si fermassero.
Aveva ancora impresso nella memoria quando ad appena tre anni i suoi genitori si erano seduti sul suo piccolo letto nella sua stanza dicendogli che di li a poco non sarebbe stato l'unico loro figlio. Lo shock iniziale non lo avrebbe mai dimenticato.
Ricordava anche quando a sei anni, attorno al tavolo della cucina, si erano seduti lui e la piccola Donyha per sapere che avrebbero avuto un'altra sorella.
Aveva anche in mente quando sette anni fa aveva capito dell'aggiunta di un altro fiocco rosa in famiglia.
L'ultimo, in teoria.
Una sorta di equilibrio si era dunque venuto a creare in questi anni, a cui ormai tutti erano abituati ma che per Zayn era quasi fondamentale.
Aveva imparato ad andare più o meno d'accordo con le sue sorelle e loro avevano finalmente compreso che non dovevano più di tanto invadere lo spazio personale dell'unico figlio maschio, sebbene qualche eccezione ci fosse stata.
I genitori sapevano destreggiare le attenzioni tra i loro quattro figli senza troppi problemi: non ricordava un solo istante in cui uno dei due avesse rinunciato a del tempo con lui per stare con le sorelle più piccole.
Zayn aveva compreso più o meno come si doveva comportare con ognuna di loro, ad essere responsabile e, se necessario, a sacrificarsi in caso di bisogno.
Era stato un duro lavoro ma tutti quegli anni avevano fruttato qualcosa ed ognuno aveva fatto la sua parte.
Per questo si ritrovò a pensare che in un modo o nell'altro quell'equilibrio si sarebbe, prima o poi, rotto perché l'arrivo di un quinto figlio avrebbe stravolto le loro vite, ancora una volta.
Gli occhi di Trisha non smettevano di saettare sulle figure dei figli seduti e ancora in silenzio.
Era felice. Questo non si poteva non notarlo. Il padre non era da meno.
«Non dite niente?» Mormorò a quel punto la madre.
«È..è una bella notizia, mamma», commentò Donyha.
Waliyha assecondò la sorella, sorridendo e annuendo, facendo muovere i lunghi capelli color pece.
«È fantastico, mamma!» Esordì anche.
La piccola Safaa si limitò a sorridere e fare qualche grido di gioia.
A quel punto gli occhi di entrambi i genitori si puntarono su colui che non aveva ancora parlato, che non aveva ancora osato proferire parola circa quella situazione complicata e confusa: Zayn.
«Cosa ne pensi, Zay?» Chiese Trisha. Poteva giurare di aver compreso una sfumatura di speranza nella sua voce.
Cosa ne pensava?
Pensava che fosse un'idea folle, che avrebbe stravolto la sua vita ancora una volta e che non sapeva se sarebbe stato pronto ad accogliere un'altra sorella. Se fosse stato un maschio magari avrebbe potuto semplificare le cose ma, ahimè, era ancora troppo presto per sapere questo genere di cose.
Sospirò, alla fine, perché sua madre, lo stava guardando in modo così adorante che non poteva di certo deluderla ed anche perché ormai non avrebbe potuto cambiare più niente.
Increspò le labbra in una sorta di mezzo sorriso, imbarazzato da quella troppa attenzione. «Sono felice per voi, mamma.»
Trisha a quel puntò si alzò dalla sua postazione per abbracciare ognuno dei figli e soprattutto per stringere forte il suo primogenito che come al solito era stato in grado di renderla più raggiante di quanto già non fosse.
E quando Zayn la guardò negli occhi non fu in grado di scorgere altro che un gran affetto e tutto l'amore che solo una mamma, la sua mamma, sa dare.
«Oh mio Dio», disse anche ad un certo punto Trisha. «Sono così contenta!» Trillò, portandosi una mano alle labbra.
Qualche secondo dopo le sue iridi di inumidirono e Yaser le si avvicinò.
Zayn si grattò la nuca a disagio e una parte di sè sospirò sollevato quando comprese che, almeno per il momento, il ritrovo di famiglia fosse concluso.
Aveva decisamente bisogno di uscire.

La madre gli baciò una guancia e gli aggiustò la cuffia sistemata sulla testa in modo premuroso quando le disse che sarebbe uscito, prima di sorridergli e lasciargli un'ultima carezza.
Zayn le allontanò le mani delicatamente quando si accorse dei risolini delle sorelle, al che riservò loro un'occhiata che le fece tacere ma pur sempre con un sorriso ben impresso sulle labbra, prima di allontanarsi dalla cucina.
«Tanto lo sappiamo che sei il cocco di mamma.»
«Doniya!» La riprese Trisha, giustamente.
Non che quello che aveva appena detto la sorella non fosse vero.
Con i suoi vent'anni sulle spalle era più che sicuro che Trisha e lui avessero un rapporto speciale, che andasse oltre quello tipico tra madre e figlio.
Non che lei volesse meno bene alle altre tre, intendiamoci, ma quando parlava di Zayn le si illuminavano gli occhi in un modo unico, difficile da descrivere e se capitava che le chiedessero il motivo lei rispondeva semplicemente dicendo: «È stato il primo. È in ogni parte di me.»
Lui, anche se cercava di mascherarlo, andava molto orgoglioso di ciò.
Il K2O si trovava non molto lontano da casa sua. Doveva solamente percorrere l'intera sua vita, svoltare a destra e dopo una ventina di metri c'era il bar.
L'insegna azzurra spiccava sul muro con mattoni a vista e due grandi vetrate permettevano di dare una sbirciata all'interno.
La porta d'ingresso era di legno, così come il pavimento che scricchiolava leggermente sotto le scarpe dei clienti.
Era accogliente e confortevole come posto.
Una leggera musica si diffondeva dalle casse poste in ogni angolo del locale e benché fosse di medie dimensioni la massa di gente non mancava, qualunque giorno della settimana fosse.
Zayn era sempre stato un tipo tranquillo, taciturno e poco loquace. Aveva una stretta cerchia di amici, di cui andava più che fiero.
Non amava molto uscire, anzi preferiva starsene in casa, immerso nella sua tranquillità, dov'era sicuro che nessuno gli potesse dare particolarmente fastidio e di avere tutto quello di cui avesse bisogno ma per quel posto poteva decisamente fare un'eccezione.
Louis era indaffarato nel servire un paio di clienti che, a giudicare dal suo sguardo, sembravano piuttosto esigenti quando entrò.
Sugli sgabelli erano appollaiati Liam, Niall e Harry: tutti con una birra stretta tra le dita.
Quando li raggiunse rispose al sorriso allegro di Louis per ringraziarlo quando gli diede una bottiglia e prendendo posto accanto agli altri.
Ormai avevamo un posto privilegiato: dopotutto essere i migliori amici del proprietario del bar aveva i suoi bei vantaggi.
«Buonasera», cinguettò Harry, impegnato nel cercare di rubare qualche patatina al barista. Louis in risposta gli diede una sberla sulle mani, facendogli una linguaccia.
Zayn sollevò le labbra verso l'alto per rispondere a quel saluto e per la scena che gli si presentava davanti.
«Che brutta faccia, Malik. Che ti è successo, è morto il gatto?»
Alzò gli occhi al cielo all'intervento di Niall per poi fulminarlo con lo sguardo. Non tollerava di essere chiamato per cognome.
«Uhm, tutto bene, Zayn?»
Si rincuorò solamente quando la voce calda e rassicurante di Liam gli si rivolse.
Sapeva sempre come prenderlo.
Si chiese poi distrattamente se fosse quello il momento per dire loro che presto avrebbe avuto un altro bambino per casa ma poi constatò che fosse meglio stare in silenzio, non sapeva nemmeno se sua madre avesse già divulgato la notizia a qualche parente.
Sicuramente sì, non riusciva a stare zitta quando c'era qualcosa che la rendeva particolarmente felice.
«Certo che sì», rispose quindi semplicemente, aggiungendo una scrollata di spalle, totalmente in suo stile.
Louis si voltò giusto in quel momento per rivolgergli una rapida occhiata, giusto per constatare che effettivamente stesse bene e Zayn non poté fare a meno che ridacchiare per i suoi capelli scompigliati.
Comprese a quel punto che per il momento fosse tutto ok.
«Credete di poter stare un po' qui dopo la chiusura? Ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano per mettere un po' in ordine.»
Tutti fecero una smorfia alla richiesta di Louis ma alla fine annuirono.
La sua totale apatia per l'ordine era ben nota ad ognuno.
«Si», borbottò Niall.
«Grande! Grazie ragazzi.»
Almeno aveva la decenza di ringraziarli.
Sembrò anche sul punto di dire altro quando fu distratto da una risata leggermente sguaiata e allora i suoi occhi azzurri si puntarono su una figura non molto lontano da loro che stringeva tra le mani un vassoio e chiacchierava animatamente con un cliente.
«Lilith!» La rimproverò subito dopo.
Lei si girò appena, giusto il tempo di rivolgere un sorrisino a Louis e poggiare una mano sulla spalla del ragazzo che sembrava intenzionato a non volerla lasciare.
Dopo pochi istanti si incamminò verso di loro.
«Ti pago per lavorare, non per chiacchierare», sibilò tra i denti.
La ragazza non si fece disturbare dalle quelle parole e dopo avergli assestato una pacca sul sedere chiese semplicemente un birra per un altro cliente.
Louis alzò gli occhi al cielo.
«E quella chi è?»
Gli occhi di Niall erano ancora rivolti verso il fondoschiena della ragazza quando parlò e sembrava proprio che non riuscisse a toglierle lo sguardo di dosso.
Liam gli diede una piccola sberla dietro la testa per farlo riprendere.
«È la figlia di un'amica di mia madre», soffiò a quel punto il Louis. «Starà da noi per un po'.»
Ognuno annuì e Zayn lanciò uno sguardo quasi casuale nella direzione della ragazza misteriosa.

L'orario di chiusura era ormai passato da un pezzo e seppure il bar avesse le saracinesche abbassate, dentro la luce era ancora accesa e i cinque ragazzi avevano preso posto ad un tavolo qualsiasi e si stavano godendo qualche risata, nella tranquillità più totale.
Niall stringeva tra le dita affusolate una bottiglia e benché avesse le guance arrossate e biascicasse appena non sembrava intenzionato a mollare l'oggetto.
Diciamo che più o meno tutti erano messi in quelle condizioni.
Il locale era stato ripulito ed era stata una fortuna che i ragazzi avessero deciso di aiutare Louis perché la ragazza che avrebbe dovuto dargli una mano era dovuta scappare di corsa.
Gli aveva assicurato, però, che dal giorno dopo si sarebbe trasformata in una dipendente modello.
Tutto sommato non lavorava male, chiacchierava un po' troppo spesso, quello sì, ma i clienti sembravano apprezzarla ed in più serviva qualche tocco femminile in quel posto.
A qualche minuto alle due la sedia di Liam strisciò rumorosamente sul pavimento, gettò la bottiglia nel sacco e salutò gli amici con la scusa che la mattina dopo si sarebbe dovuto alzare presto per lavorare.
Poco dopo, Harry e Niall lo imitarono.
Louis e Zayn rimasero soli.
«Coraggio Malik, spara.»
Alzò gli occhi al cielo anche quella volta, scroccando un'occhiata scocciata all'amico.
Quella sera parevano tutti in vena di chiamarlo per cognome.
«Non ho intenzione di ascoltare il tuo silenzio», lo avvertì a quel punto Louis, conoscendolo bene.
In effetti il suo migliore amico poteva rappresentare la persona perfetta per sfogarsi e senza ombra di dubbio lo avrebbe capito rapidamente.
Louis di sorelle ne aveva cinque e un solo fratello che rappresentava per lui una piccola speranza, sebbene fosse ancora troppo piccolo per qualsiasi cosa. Aveva davvero una grande famiglia e una gran quantità di ormoni per casa.
A volte Zayn si domandava come faceva.
«Cosa ti fa pensare che qualcosa non vada?»
Louis fece scontrare la lingua sul palato, producendo un rumore fastidioso e guardò l'amico di traverso.
«Beh, punto primo la tua stessa domanda, punto secondo sei più silenzioso del solito e, fidati, ce ne vuole perché tu sia più taciturno del normale.»
Zayn a quel punto sospirò e l'altro sorrise soddisfatto perché anche quella volta ci aveva preso.
«Ti odio.»
«Nah», rispose Louis. «Avanti parla.»
Sospirò: saper come perdere tempo era una sua dote.
«Mia madre è incinta, ancora.»
I minuti successivi furono silenziosi. Zayn non aveva più niente da dire e beh Louis stava cercando di elaborare la notizia. L'unica cosa che riusciva a pensare era che non solo sua madre era quella che non si stancava mai di avere figli, ma si trattenne dal dire questo
«E cosa c'è di male?» Domandò invece.
Louis conosceva Zayn da molto tempo e sapeva bene quanto questo fosse contrario ai cambiamenti, di qualsiasi natura fossero.
C'era equilibrio nella sua vita e solo Louis poteva capire bene quello che portava un neonato in una casa.
«È una bella notizia, Zay. Non la pensi così?»
Increspò lievemente le labbra al soprannome che solo poche ore prima aveva usato anche sua madre per chiedere la sua opinione, sempre sullo stesso argomento.
«Certo che è una bella notizia», borbottò a quel punto il ragazzo.
Louis annuì, posandogli una mano sulla spalla.
«Ma un bambino è un bambino. Piangerà, bisognerà prendersi cura di lui e un sacco di altre cose.»
«Beh certo che sì. I primi mesi saranno un po' difficili. I tuoi genitori ed anche te e le tue sorelle dovrete abituarvi ma dopo sembrerà tutto normale», lo rincuorò l'amico. «Il primi tempi a casa con i gemelli sembravano un inferno. Adesso va tutto bene.»
Zayn s'imbronciò, proprio come quand'era piccolo e non poteva avere il giocattolo che voleva perché la stanza era sommersa da tanti altri e dunque sua madre si rifiutava di prendergliene uno nuovo, ma annuì piano.
Non considerava quel bambino come una cosa negativa ma era ancora leggermente scioccato dalla notizia e gli sarebbe, di certo, voluto qualche altro giorno perché accettasse la cosa senza alcun problema.
«Quando l'hai saputo?» Chiese a quel punto Louis, impegnato nel far girare nella mano la bottiglia di birra ormai finita.
«Questo pomeriggio.»
«Uau.»
«Già», borbottò Zayn.



Note autore:
Buongiorno a tutti, belli e brutti. Non so con che coraggio dopo tanto tempo mi presento qui, sono davvero una brutta persona. Non ci crederete mai ma questa volta non ho una banale os con protagonista il nostro Zayn ma bensì con una storiellina che non so bene quanti capitoli avrà perché devo ancora finirla ma non penso che saranno molti. Sono davvero contenta di condividere questo momento con voi perché è dalla fine della scuola che ho questo piccolo progetto in testa e riesco a realizzarlo solo ora che praticamente mancano poche ore all'inizio di tutto, ancora una volta.
Spero con tutto il mio cuore che vi piaccia veramente perché ci sto mettendo anima e corpo in questo scritto.
Volevo anche svelarvi un segreto: inizialmente questa storia è partita come sempre come un'os perché adesso vanno di "moda", diciamo, one shot lunghe quanto un intero libro ma alla fine ho deciso che fosse meglio spezzare la storia in modo da riuscire a postare qualcosa.
La protagonista che affianca il nostro Zayn è una misteriosa ragazza dal nome Lilith che compare poco in questo capitolo ma a cui tengo, ovviamente e ugualmente, abbastanza.
Scoprirete di certo di più nei prossimi capitoli.
Come sempre, i restanti ragazzi compaiono ed affiancano il nostro protagonista e sono contenta di questo perché non sono proprio riuscita ad escludere nessuno di loro. In cinque sono nati e cinque, per me, rimarranno per sempre.
Tutti i ragazzi avranno dei ruoli ben definiti all'interno del racconto e come avete potuto vedere sin da subito ci sanno diversi momenti Zouis che per me me sono come l'aria. Mi mancano un sacco loro due assieme.
Comunque, già nel prossimo capitolo, si scopriranno maggiori informazioni riguardanti tutto.
Volevo dire il fatto che il bambino che sta aspettando Thisha non so nemmeno come mi sia venuto fuori. Zayn con i bambini è la mia cosa preferita, anche se all'inizio qui va un po' in crisi ahahah, ma davvero non so nemmeno se entro la fine della storia il piccolo fratellino, o sorellina, nascerà.
Una cosa che vi posso dire e confermare sarà la presenza dei gemellini Ernest e Doris per cui io stravedo.
Ah, quasi dimenticavo, ho cambiato qualcosa all'interno della famiglia Malik. Zayn nella storia risulta come il più grande ma nella realtà, penso che voi lo sappiate, è Doniya la figlia maggiore. Ci tenevo che lo sapeste perché è giusto informarvi su queste cose.
Bene, detto questo mi dileguo perché sono veramente di fretta e mi auguro che vi piaccia. Ci sentiamo al prossimo aggiornamento che non dovrebbe essere tra molto tempo (massimo una settimana).
Come sempre mi scuso in anticipo per gli errori ortografici che provvederò a correggere, nel caso ce ne fossero, nei prossimi giorni. Nel frattempo vi mando un bacio e buona lettura.
Inoltre vi ricordo, as usual, che nel caso voleste dare un'occhiata a tutto quello che ho scritto nei mesi precedenti basta che clicchiate semplicemente 
qui e per contattarmi potete usare anche il mio Ask (anche se non lo uso molto) ma è pur sempre esistente.
Baci e alla prossima. xx
-Micol :)

  
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