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Autore: LesA7X    13/09/2015    2 recensioni
Una nuova vita qui ad Huntington Beach, nuovi amici, nuova scuola, nuove abitudini. Leslie,una ragazza timida e insicura, dovrà iniziare tutto daccapo, cercando di trovarsi a suo agio in ogni situazione. Ma un ragazzo in particolare la aiuterà a rifarsi una vita, sarà per lei un punto di riferimento, un nuovo amico...o forse no. Ecco una storia incentrata su colpi di scena, amore, amicizia e naturalmente gli Avenged Sevenfold non possono mancare!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10

 

L'amore.

Magico mondo fiabesco che tutti si ostinano a chiamare "paradiso".

Dicono che quando sei innamorata non capisci più nulla e passi intere giornate a pensare al tuo lui; senti fastidiose farfalle nello stomaco che ti impediscono di parlare, di pensare lucido e di concentrarti sulle cose apparentemente più importanti…il tutto generosamente arricchito con disegni di cuori e romantici aforismi scritti nel bagno della scuola.

Disgustoso.

Eppure il prototipo di ragazza innamorata era questo.
Sinceramente non sapevo cosa stessi provando in quel momento: se fosse una cotta, amore, fase di innamoramento, non ne avevo la più pallida idea. Sapevo solo che era da quattro ore che non facevo altro che girarmi e rigirarmi tra le coperte senza chiudere occhio nemmeno un secondo.
Forse in quel prototipo qualcosa di vero c'era: i miei pensieri erano costantemente rivolti a Zacky ed era impossibile divincolarsene. Il sapore delle sue labbra era ancora impresso sulle mie, sentivo le sue mani accarezzarmi i capelli, il viso, le guance; quegli attimi si ripetevano come nastri di film nella mia testa.

Guardai la sveglia: le lancette segnavano le 3:45. Non sapendo cosa fare, mi alzai dal letto e mi avvicinai alla scrivania. Dentro il cassetto tenevo il mio diario personale, che non aggiornavo ormai da molto tempo: l'ultima volta fu cinque mesi fa, quando scrissi di un interessantissimo pomeriggio passato a studiare.
Non ho mai avuto la costanza di scrivere giornalmente un diario segreto, mi stancavo ben presto e di solito finivano per essere riempiti a metà…se andava bene. Decisi tuttavia di sfogliarlo, tanto per curiosità.

Le pagine iniziali erano stracolme di racconti, con tanto di disegni e adesivi e via via che proseguivo la lettura, le pagine diventavano sempre più povere di contenuto. Mi si strinse il cuore davanti a tale trascuratezza, così presi una penna iniziai a scrivere una pagina.

"Dopo sei mesi eccomi qui, seduta alla scrivania alle 4:00 di notte a scrivere di nuovo. Ieri sono stata ad una festa e ho baciato un ragazzo."

Dopo attimi di riflessione, descrissi minuziosamente ogni dettaglio, fino a riempire tre pagine. Era da tanto che non succedeva una cosa del genere, da quando scrivere era l'unico modo per sfogarmi e mi piaceva dare vita ai ricordi mettendoli per iscritto. 
Passai delle ore a perdermi in quelle pagine, per poi addormentarmi lentamente, fino a cadere in un sonno profondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< Ehi Leslie, ti sei addormentata tre volte questa mattina >>. Schiusi le palpebre e scorsi Zacky che se la rideva di gusto.

<< Cosa? C-che ci fai qui? >>

<< Il professore mi ha spostato qui, non te ne sei accorta? >>

<< No >>. Mi strofinai gli occhi. Il professore era ancora impegnato a scrivere formule di matematica sulla lavagna.

<< Sei adorabile quando dormi >>. Sbarrai gli occhi, arrossendo violentemente.

<< Mi hai osservata mentre dormivo? >>

<< Sissignora >>

<< Non osare mai più! >>. Gli diedi una gomitata.

<< Sei tu che mi provochi >>

<< Contieniti Baker >>

<< Signorina Liddel, vorresti risolvere il problema 7 a pagina 361? >>. Merda. Doveva avermi visto parlare con Zacky.

<< Sono sicuro che sei perfettamente in grado di farlo >>. Astuto il professore Mendler. Sapeva far fare una figura di merda colossale anche al più secchione della classe, ma questa non era la volta buona per lui. Infatti, riuscii a risolvere il problema senza difficoltà.

<< Molto bene signorina Liddel >>. Mi rivolse uno sguardo di ammirazione, per poi incrociarlo con quello di Zacky.

<< Baker, a te il problema successivo >>

<< Ehm, io…>>. Era visibilmente in difficoltà, e il professore captò subito il segnale.

<< Per superare l'anno dovresti impegnarti di più; certo, la fine è ancora lontana purtroppo per voi, ma gli argomenti diventeranno sempre più difficili >>. Si alzò e si avvicinò ai nostri banchi.

<< Se non ti decidi a imparare le basi adesso non ce la farai a seguire gli argomenti successivi >>. Il suo sguardo gelava il sangue, scrutò gli occhi del ragazzo che aveva di fronte, che però non sembrava affatto intimorito. Poi spostò gli occhi verso di me, e da quanta suggestione mi facevano, abbassai lo sguardo.

<< Liddel, ti dispiace dare delle ripetizioni al signorino Baker per questo mese? >>

<< No affatto >>

<< Bene. Baker, impegnati, voglio dei risultati >>

<< Certo professore >> disse Zacky con il tono più tranquillo di questo mondo.

<< Per domani fatemi i problemi 8 e 9 >>.

 

 

 

La campanella suonò e dopo essere usciti dall'aula, Zacky mi prese il polso e mi portò in un angolo:

<< Così da adesso sei la mia insegnante >>. Mi scoprì la spalla e diede dei piccoli baci su essa, per poi procedere verso il collo, molto lentamente. Ansimai. Volevo rispondergli, ma non riuscivo a dire nulla, nè tantomeno a fermarlo.

<< Dovrei obbedirti...>>. Continuò la lunga scia di baci lungo il collo, tra i miei sospiri.

<< Ti prego >> lo pregai, cercando esasperata le sue labbra.

Lo volevo. Adesso. In quell'istante, in quell'angolo isolato.

<< Mmm…troppo presto professoressa >>. Sussurrò impregnando un'altra volta le mie labbra con il suo sapore, in un lungo interminabile bacio tutt'altro che casto. 

Ad un tratto si staccò definitivamente, lasciandomi imbambolata.

<< Oggi pomeriggio a casa mia, ok? >>

<< Ok >>

<< Scusami, ma ora devo andare alle prove della band. A dopo piccola >>. Mi stampò un ultimo bacio e si allontanò di corsa dall'edificio.

Dopo alcuni minuti di esitazione, presi lo zaino e mi incamminai verso casa. 

 

 

 

 

Dopo aver finito di mangiare, salii in camera e cominciai a preparare i libri che avrei dovuto portare con me.
Mi veniva da ridere pensando che molto probabilmente avremmo fatto tutt'altro che studiare; ma decisi che lo avrei tenuto sulle spine.
Esatto, cazzo dovevo avere io il potere. In fondo, ero diventata la sua "professoressa".
Presi lo zaino e uscii di casa.

 

 

 

 

 

 

 

Casa Baker si presentava sì e no il doppio della mia; si trovava in una zona abbastanza tranquilla e vicina al quartiere dove abitava Brian. Suonai il campanello e subito Zacky mi aprì la porta, dandomi un tenero bacio. Cazzo ormai ne ero dipendente.

<< Benvenuta, fai come se fossi a casa tua >>

<< Wow Vee, è veramente enorme. Vivi con i tuoi? >>

<< Si e no. Loro sono sempre fuori per lavoro >>

<< Ah capisco >>. Mi portò in camera sua ed era molto diversa da come me la sarei aspettata: lo stile era basico, pareti bianche e parquet, mobili di legno e letto a due piazze; a dare colore alla camera erano tre o quattro poster appesi sopra la scrivania.

<< Bene, vogliamo iniziare? >>. Mi guardò con malizia, ma risposi prontamente alla frecciatina.

Sapevo benissimo cosa volesse far capire con quello sguardo, ma dovevo tenere testa.

<< Certo >>. Iniziai a posizionare l'occorrente e a preparare le pagine.
Sentivo il suo sguardo su di me. 
Le mie guance minacciavano di andare in fiamme. Cercai di non farci caso e iniziai la spiegazione.

 

 

ZACKY P.O.V.

Stava prendendo un colore rossastro e mi stavo trattenendo dal ridere. Cercava di spiegarmi la risoluzione dei problemi con le equazioni, ma non riuscivo a prestare attenzione alle sue parole. Guardavo le sue labbra muoversi e avrei voluto morderle in quell'istante. 

Non avevo mai provato un'attrazione così forte per una ragazza. Per la prima volta mi ero innamorato; il suo carattere timido, la sua dolcezza, la sua forza nell'aver affrontato un burrascoso passato. Mi piaceva tutto di lei.

<< Mi stai ascoltando? >>

<< Si si >>

<< Sicuro? >>. Incrociò le braccia, alzando dubbiosa un sopracciglio. 

<< Che ne dici di una pausa? Sono un po' stanco >>

<< Ma abbiamo appena cominciato! >> non si lasciò sfuggire una risatina.

Mi avvicinai al suo orecchio sussurrando un "Eddai professoressa", seguito da una scia di baci sul collo. La sentivo deglutire, evidentemente stava cercando di trattenersi.

La tirai verso il letto e la feci adagiare sotto di me.

 

 

LESLIE P.O.V.

I miei ormoni stavano impazzendo. Le nostre labbra erano calamite che si attiravano, le lingue si cercavano, si creò una tale armonia da cui era impossibile sottrarsi.

Mi sbottonò la camicia, lasciandomi in reggiseno e tra un bacio e l'altro mi chiedeva se mi volessi fermare, concludendo ironicamente con il nomignolo "professoressa". Le mie risposte erano un continuo susseguirsi di gemiti interpretati con un "non ti fermare, continua". 
Mi tolse i jeans e mi baciò le cosce:

<< è un peccato togliere via queste >>. Si stava probabilmente riferendo alle mutandine in pizzo che tolse in meno di un secondo.

Sentivo i suoi sospiri sulla mia pelle, le sue mani vagavano come in cerca di un tesoro nascosto. Dopo aver sufficientemente torturato le mie cosce, portò la sua attenzione…lì.
Inarcai la schiena, in preda al piacere e sentii delle piccole risa da parte sua.

Si avvicinò al mio orecchio, sussurrando:

<< Vuoi che continui? >>

<< Si >>

Riprese a baciarmi e con delicatezza affondò dentro di me, provocando un mio leggero sussulto. Si mise a scrutare ogni mia reazione e ad ogni mio sobbalzo mi baciava, come per rassicurarmi.
Lui era lì con me, sentivo la sua pelle strofinare contro la mia, il suo profumo inondare le mie narici.
Mi sentivo al sicuro, protetta.

Gli lasciai un segno viola sul collo, graffi e morsi dall'eccitazione, dopodiché, tra mille gemiti, si adagiò accanto a me.
Ero stanca, esausta, ma i miei ormoni stavano ancora facendo festa.
Ci guardammo per un secondo e avvicinai le mie labbra alle sue.

 

Proprio in quel momento qualcosa rovinò tutto.
O meglio, qualcuno stava ripetutamente suonando al campanello.
Zacky si alzò sbuffando e borbottando qualcosa di incomprensibile e diede un'occhiata fuori dalla finestra.
Subito si rivestì e mi porse i miei vestiti:

<< Scusami, non pensavo venisse adesso >>

<< Chi è? >> 

<< Un coglione >>. Uscì dalla stanza e mi affrettai a rivestirmi. Un coglione ha detto?

 

Sentivo da sopra una voce familiare, così mi affacciai dalla scala.

Brian.

Chi altro poteva essere?

Scesi al piano di sotto, richiamando subito la sua attenzione:

<< Hey Leslie, che ci fai qua? >>

<< Ciao Brian. Ripetizioni >>.

Mi guardò con un sorrisetto ambiguo, poi passò all'amico. Disse qualcosa sottovoce a Vee, per poi ridere come un posseduto:

<< Va bene, ho afferrato il segno. Tieni il cd che avevi dimenticato >>. Mentre si diresse verso il portone, ci abbandonò con questa meravigliosa perla:

<< Buona scopata! >>. Subito assunsi un colore violaceo, seguito da una risatina imbarazzata di Zacky.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Oggi, 13 settembre 2015, LesA7X ritorna con un nuovo capitolo. Dopo tanto lavoro (e una vacanza :P) ce l'ho fatta :)
Spero di non aver esagerato con alcune scene, oppure sarò costretta a cambiare da arancione a rosso xD

Spero come sempre che vi piaccia, ci terrei veramente tanto a sapere cosa ne pensate non solo del capitolo, ma anche dell'intera storia, se la state seguendo. 
Alla prossima!
Un bacio,
LesA7X

   
 
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