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Autore: Flowerina    14/09/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se una normale ragazza, semplicemente guardando una puntata del suo telefilm preferito, si ritrovasse protagonista di una situazione surreale? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 7
 
Il mattino seguente mi risvegliai di scatto, destata da un movimento del mio letto, e ai piedi dello stesso ritrovai seduto Meddorr.
“Mandare quei due idioti ad indagare sul mio conto?!” mi disse. “Non è stata una mossa saggia!”
“Dove sono Merlino e Artù?” gli chiesi, terrorizzata.
“Sono ancora vivi, tranquilla” mi rispose. “E forse lo resteranno, se mi seguirai senza opporre resistenza.”
“Chi sei, veramente?” dissi io. “E cosa vuoi da me?”
“Sono un mago” rispose semplicemente lui.
“Quindi, hai mentito sul fatto di provenire dal ventunesimo secolo?” dedussi io.
“In realtà, quella è l’unica cosa vera che ti ho detto di me” rivelò lui.
“Come è possibile???” domandai io.
“Fai attenzione al mio nome” mi disse. “Se sei brava con gli anagrammi, scoprirai che sono erede di un grande mago di questo secolo.”
“MORDRED!” capii io, dopo averci riflettuto su un bel po’ (gli anagrammi non sono il mio forte!).
“Proprio così” confermò Meddorr. “Sono il suo legittimo erede, il suo sangue scorre nelle mie vene, e non solo quello … ho tutti i suoi poteri.”
“Non può essere, la magia non esiste!” ribattei io.
“E cosa credi che sia quella praticata dal tuo amichetto Merlino?!” fece lui, sarcastico.
“Ma questo è un film!” sbottai io.
“Un film???” si stupì lui. “Ma allora, ancora non ci sei arrivata? Questo non è un film, sciocca ragazza … questa è la realtà.”
“Tu sei pazzo!” sentenziai io. “Merlin è un telefilm, e lo stavo guardando prima di finirci dentro, chissà come …”
“Non sei finita dentro il telefilm, cara Milena” replicò lui. “Tu sei tornata nel passato, all’epoca di Merlino e Artù. Non hai notato le differenze rispetto alla serie?”
“Beh, magari sono dovute al fatto che io e te ci stiamo intromettendo, modificando la storia!” tentai io. “E perché, poi, sarei dovuta tornare nel passato?”
“Beh, è semplice” rispose lui. “Per …”
“Meddorr, cosa diavolo stai facendo?” lo interruppe una voce, fuori dalla stanza.
La porta si aprì e irruppe all’interno uno degli uomini che aveva tentato di rapirmi qualche sera prima.
“Mordred ci sta aspettando” gridò l’uomo. “Non perdere altro tempo in chiacchiere.”
“Andiamo” acconsentì Meddorr. Mi tirò su violentemente per un braccio e mi trascinò fuori dal castello.
“Che ne avete fatto di Gaius?” gli chiesi io, notando la sua assenza.
“Sta bene” mi rispose Meddorr. “È stato convocato da Uther per un’altra morte sospetta.”
“Morte sospetta, sì” ridacchiò l’uomo che lo aveva interrotto poco prima. “Mordred ha fatto proprio un bel lavoro!”
“È stato lui?” mi indignai io. “Perché li ha uccisi?”
“Si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato” mi disse Meddorr, sarcastico.
“Siete dei …” li apostrofai io, elencando una serie di termini che non è opportuno citare in questa sede.
Ma nessuno dei due parve scosso dalle mie parole, anzi reagirono ridendosela di gusto.
“Puoi allentare la presa?” chiesi poco dopo a Meddorr, mentre ci addentravamo sempre più nel bosco. “Mi stai stritolando il braccio.”
“Sta’ zitta e cammina” mi disse lui, in tutta risposta.
Dopo quelli che parvero venti buoni minuti, finalmente l’uomo davanti a noi entrò in una grotta. Meddorr lo seguì, tenendomi sempre stretta, e mi trascinò lungo alcuni stretti passaggi all’interno. Ci fermammo, infine, dove la grotta si apriva su un fiume che scorreva al di sotto, e lì, legati l’uno all’altro e seduti in terra, vidi Merlino e Artù, quest’ultimo chiaramente privo di sensi.
Meddorr mi scagliò con violenza vicino ai due, ed io mi precipitai a verificare le condizioni di salute del principe e del suo fedele servo.
“Tutto bene, Merlino?” gli chiesi.
“Potrei stare meglio!” mi rispose, sorridendo.
“Cos’è successo ad Artù?” mi informai.
“Oh, sai com’è: sviene sempre quando c’è bisogno di lui!” tentò di sdrammatizzare. Solo allora notai che aveva la faccia ricoperta di sangue e lividi, mentre il labbro sanguinava copiosamente.
 “Emrys sta bene” disse una voce davanti a noi.
Alzai lo sguardo e notai Mordred mimetizzato nell’oscurità. Quando ne uscì fuori, vidi che non era più il bambino di qualche giorno prima, ma era il Mordred ragazzo dell’ultima serie.
“Ho fatto cadere Artù in un sonno incantato, per parlare più liberamente” mi disse.
“Come hai fatto a cambiare aspetto?” gli chiesi, meravigliata. “E perché Merlino è pieno di lividi?” aggiunsi, piena di rabbia.
“Non voleva rispondere alle mie domande” rispose con un’alzata di spalle, ignorando il primo interrogativo.
La sua totale indifferenza verso la situazione dei due mi fece adirare ancor di più, tanto che dovetti trattenermi per non saltargli addosso. (Ma, in effetti, quante possibilità avrei avuto, allora, di vincere in un corpo a corpo con Mordred?).
“Cosa volevi sapere da lui?” domandai, tenendo stretti i pugni dietro le spalle.
“La verità su di te” rispose lui.
“Quale verità?” mi stupii. “Ora hai me qui: lascia andare loro.”
“Non posso più farlo, sanno troppo” disse, come se fosse la cosa più scontata del mondo.
“Cosa hai intenzione di fare, allora?” lo spronai, irritata dal fatto che dovessi tirargli le parole fuori di bocca.
“Dipende da cosa farai tu” mi rivelò.
“Cosa vuoi che faccia?” chiesi io.
“Fammi vedere quanto sono grandi i tuoi poteri” mi ordinò, avvicinandosi un po’ a me.
“Quali poteri?” dissi, guardandolo stupita.
“Mi prendi in giro?” replicò, alzando un sopracciglio.
“Grande Mordred, penso che stia dicendo la verità” si intromise Meddorr. “Quando le ho detto che sono un mago, pensava che la prendessi in giro. Crede ancora di trovarsi in un telefilm diffuso nel nostro secolo”.
“Ma io mi trovo in un telefilm!” sbottai io, angosciata.
“Com’è possibile che non abbia ancora scoperto nulla?” chiese Mordred a Meddorr, ignorandomi totalmente.
“Forse non ha ancora sviluppato a pieno i suoi poteri” tentò Meddorr. “Forse la sua magia ha bisogno di più tempo per sprigionarsi.”
“Quale magia? Di cosa state parlando?” cercai di capire, voltando lo sguardo dall’uno all’altro.
“Forse hai ragione sui suoi poteri, Meddorr” concesse Mordred. “Ma la profezia ha previsto il suo arrivo, e non posso permetterle di cambiare ancora la mia storia. La farò fuori qui ed ora, senza aspettare che la sua magia si riveli”.
“Ma Mordred, pensateci” tentò Meddorr. “È un’occasione da non farsi sfuggire. Pensate se tutti quei poteri fossero vostri: non avreste più alcun avversario, neanche Merlino”.
“Merlino non può vincere senza l’aiuto di un discendente” lo corresse Mordred. “È destinato a perdere miseramente”.
“Mi volete spiegare cosa sta succedendo?” li interruppi io, urlando per farmi notare.
Mordred si voltò lentamente verso di me, guardandomi con disgusto come se fossi una mosca su un piatto di pasta.
“Milena Morrango, tu sei la discendente di Merlino e Morgana” mi rivelò. “Saresti stata una maga potentissima se i tuoi poteri si fossero sprigionati, ma non avrai il tempo di diventarlo. Addio!”
L’ossigeno cominciò a mancarmi e mi portai d’istinto le mani al collo. Mordred mi puntava una mano contro e stava usando la magia per farmi soffocare.
   
 
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