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Autore: Layla    14/09/2015    1 recensioni
Leah è la dottoressa dei Pierce The Veil, ama Mike Fuentes da anni, ma proprio quando lei decide che è arrivato il momento di dichiararsi lui inizia una relazione con Alysha Nett.
Lei scappa e, ascoltando il consiglio dell'amico Jacky Vincent, diventa medico dei Falling In Reverse.
Ma la fuga non risolve nessuno dei suoi problemi e sarà chiaro quando le due band dovranno fare un tour insieme.
Leah dovrà fare i conti con i suoi sentimenti e decidere chi vuole veramente: Ronnie o Mike.
Asia è la merchgirl dei Falling in Reverse, da sempre innamorata di Jacky riesce a vivere con lui una notte di passione che porterà a delle conseguenze. Asia vuole scappare, riuscirà a capire che non è la cosa giusta?
Delilah è la nuova dottoressa dei Pierce The Veil. Stringe amicizia con Ronnie, ma quando le cose si faranno serie vorrà scappare. Riuscirà a non farlo e ad affrontare le sue paure?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Fuentes, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1)And if you try to find me now I'm in all the echoes that have faded out

 

Ogni tanto ancora non ci credo di essere qui.
Non mi è mai piaciuta particolarmente Las Vegas, è troppo falsa e piena di copie di cose che appartengono ad altri posti e che sono state trapiantate a forza in mezzo al deserto.
Non amo nemmeno il gioco d’azzardo, per me la ludopatia è una malattia seria, da trattare in modo clinico o almeno così mi dice il mio occhio da medico.
È passato un anno da quando me ne sono andata dalla mia casa e dai miei amici di san Diego, per i primi giorni in cui ho vissuto qui il mio telefono rischiava di esplodere a causa dei loro messaggi e delle loro chiamate, dopo non aver risposto per un sacco di tempo ci hanno rinunciato.
Ho festeggiato il mio ventisettesimo compleanno con i miei nuovi amici, rimpiangendo quelli vecchi, per me i Pierce The Veil erano più che pazienti, erano amici.
Sono stata il loro medico per anni, ho assistito a tanti tour e a tante avventure e – purtroppo per me – mi sono anche innamorata della persona sbagliata: Mike Fuentes.
Non è che sia un cattivo ragazzo – tolto il fatto che fumi un po’ tropo spesso erba – ma non sa cosa vuol dire impegnarsi in una relazione seria, che è quello che avrei voluto io per noi.
E così per anni ho ingoiato il mio amore, finché non mi soffocata sul serio e sono scappata. Ho chiuso la mia villetta che dà sul mare e sono sbarcata qui su consiglio di un amico: Jacky Vincent.
Mi ha detto che la sua band – i Falling in Riverse – avevano bisogno di un medico e io ho colto l’occasione. Ho presentato le mie referenze e sono stata assunta.
Una prima svolta alla mia vita e un secondo tentativo di fuga, questa volta un po’ più organizzato del primo.
Brava, Leah.
La prima volta che ho visto Ronnie Radke ero piuttosto prevenuta, mi erano arrivate all’orecchio troppe voci negative su di lui, ma alla fine non è male.
Come ha detto Jacky parla e flirta troppo, ma non è male.
Il che è un eufemismo, non appena i miei occhi si sono scontrati con le sue iridi di un castano ironico è scattato qualcosa tra di noi, la chiamerei attrazione perché dell’amore romantico non c’è niente, e siamo finiti a letto.
Dal letto sono finita ad abitare a casa sua e a conoscere sua figlia Willow, un’adorabile bambina di due anni, che parla un sacco anche lei nel balbettio incomprensibile dei bambini.
In qualche modo lei mi ha preso in simpatia e accetta abbastanza bene l’idea che io stia con suo padre o per lo meno quanto lo possano accettare i bambini così piccoli.
Lui sa che ho in mente un altro – non ho idea di come l’abbia capito – io so che mi ha concesso di vivere qui solo per dimostrare alla sua ex che poteva trovarsi un’altra ragazza quando voleva e che nessuno è insostituibile a questo mondo.
Che lui non ci metteva molto a trovare una nuova ragazza, migliore della precedente: una dottoressa dark immagino sia un’ottima preda.
Almeno è una ragazza intelligente con cui divertirsi a punzecchiarsi, o almeno penso sia così.
Come ho già detto non credo affatto che Ronnie sia innamorato di me, non è un tipo che si innamori, non è durata nemmeno la storia con la madre di Willow che – tanto per cambiare – è una modella.
In ogni caso sono seduta sul divano di questa grande villa con in mano una rivista medica, Ronnie è fuori con gli altri e a me va bene così.
All’improvviso qualcuno si attacca furiosamente al campanello di casa e poco dopo la guardia al cancello mi chiama.
Dimitri, un gigantesco russo, ha suonato il campanello interno, io mi affretto a rispondere.
“Sì?”
“Signorina, c’è questa ragazza che dice di essere vostra amica. Bugie, bugie, bugie, dico io.”
Inquadra una ragazza minuta dai capelli viola che stranamente fiammeggiano come i suoi occhi: Liz Marino.
“É davvero mia amica, Dimitri.
Lasciala passare.”
Il russo annuisce e cinque minuti dopo la porta di casa si apre con violenza.
“Tu!”
Liz mi punta addosso un dito, nei suoi occhi bonari c’è una vena di rabbia che sconfina nella pazzia.
“Si può sapere cosa ti è venuto in mente di andartene così?
Senza avvisare nessuno?
Siamo stati preoccupatissimi per te! Non rispondevi al cellulare, casa tua era chiusa e il manager ci ha detto che avevi dato le dimissioni!”
“Sì, in effetti ho ritenuto opportuno cambiare aria.
San Diego mi andava stretta.”
Lei alza gli occhi al cielo e sbuffa platealmente, come se non credesse a una parola di quello che ho detto e fa bene. Ho detto qualche stronzata e lo sappiamo entrambe.
“San Diego ti va stretta, eh?
E la Terra è un gigantesco disco piatto con un bel fiume di lava ai bordi in cui cadono gli oceani e gli incauti viaggiatori che vogliono sapere cosa ci sia ai confini della Terra.”
“Liz…”
“No, niente Liz.
Non ci provare!
Stai dicendo una marea di stronzate e non me lo aspettavo da te, cazzo!
Quando volevo tornare a New York per evitare di continuare a vedere Vic senza dirgli dei miei sentimenti per lui mi hai incoraggiata a restare. Me le ricordo le tue parole, sai?
Che scappando non avrei risolto nulla, che lui sarebbe rimasto nella mia testa, che quando tu te ne sei andata due settimane il pensiero di Mike non ti ha abbandonata.
E adesso cosa scopro?
Che sei scappata, come mi avevi detto di non fare!
E peggio che adesso ti scopi Ronnie Radke, quando lo sappiamo tutti che non lo ami.”
“Beh, non potete esserne tutti così certi, non vivete nella mia testa!”
Rispondo piccata, lei mi lancia un’occhiata in tralice.
“Per favore, dammi il medaglione che hai al collo.”
Io stringo spasmodicamente le mani attorno a un medaglione ovale d’argento decorato.
“No, Liz. Sono cose personali.”
“E noi siamo amiche, se non contiene nulla di scandaloso non dovresti avere paura di mostrarmelo.”
“Liz, sono cose mie, ok?”
Con una mossa fulminea me lo strappa dalle mani e lo apre con aria di trionfo.
Dentro c’è una vecchia foto di Mike e lei me la mostra senza pietà.
“Non dovrebbe esserci Ronnie qui dentro se lo ami?
Cosa ci fa qui Mike?”
“Non sono affari tuoi!
E non credo che lui senta la mia mancanza! Le vedo le sue foto con Alysha su Instagram, non sono cieca!
Non ho il diritto di rifarmi una vita?”
“Non se ti lasci indietro i problemi della tua vita precedente senza risolverli!”
I suoi occhi fiammeggiano ancora.
“Piantala! Mi sono rotta le palle!
Che senso ha andare da Fuentes e dirgli “Ehi, scusa ti amo da non so quanti anni che ho perso il conto”?
Mi riderebbe in faccia e mi direbbe che lui ha Alysha e non ha bisogno di me.”
“Questo è tutto da vedere.”
“Non illudermi! Non rifilarmi le stesse stronzate del tuo ragazzo perché non vo credo più!
Lui diceva di provarci con suo fratello e l’unico risultato è che questa vacca è saltata fuori dal cappello e adesso lui ha una ragazza!”
Lei rimane in silenzio per un po’.
“Non sono venuta solo a rimproverarti.”
Dice con un non so che di sadico nella voce.
“Sono venuta a darti una notizia.”
“Spara.”
Rispondo seccata.
“I Pierce The Veil e i Falling In Reverse faranno un tour insieme, la Epitaph e la Fearless stanno prendendo gli accordi proprio ora, è per questo che sono qui.”
Io faccio appello a tutto il mio autocontrollo per non svenire e mi lascio cadere con grazia sul divano, da cui mi ero alzata nella foga della discussione.
“Non stai dicendo sul serio, vero?
È una collaborazione impossibile!”
Lei mi sorride sardonica.
“Mi dispiace scuotere il tuo piccolo mondo di plastica, ma la collaborazione si farà.”
“No, Liz. Non può essere vero.”
E questa volta la voce mi esce come un guaito implorante che la fa sogghignare.
“Si farà. Ci hai ricacciato come spazzatura nel passato e adesso siamo tornati e devi farci i conti.
Ciao, Leah.”
Detto questo se ne va, lasciandomi nel panico più totale.

 

Ronnie torna a mezzogiorno con Willow e tre pizze e si accorge subito che qualcosa non va.
Decide di fare finta di niente per non far preoccupare sua figlia, ma il silenzio in cui mangiamo è abbastanza eloquente, solo la piccola parla.
Ronnie le sorride e le risponde, io sono concentrata sui pezzi di pizza. Tagliarla, mangiarla, sforzarsi di non vomitarla sul cartone per la tensione e avanti così.
Dopo pranzo i due Radke spariscono ai piani superiori e Ronnie ricompare dopo mezzora.
“Ho messo a letto Willow, vuoi dirmi cosa succede?”
“Nulla, perché?”
“Ti tremano le mani e poi Dimitri mi ha detto che stamattina è passata una ragazza, dalla sua descrizione sono certo che si tratti della ragazza di Vic Fuentes, che – guarda caso – oggi non c’era al meeting.”
Io mi siedo sul divano e cerco di mantenere un ferreo autocontrollo.
È una mia amica, non c’è nulla di strano nel fatto che sia passata a trovarmi.”
”Sai cosa odio, Leah?
Le bugie, non sopporto che mi si dicano bugie.
Non è un mistero per nessuno che il tuo cambio di lavoro sia stata una fuga dalla band o meglio da un componente della band, non ho ancora capito chi, ma lo capirò appena lascerai incustodito quel medaglione che ti porti al collo. Oggi passa una tua amica che, stando alle parole di Dimitri, era una furia dell’inferno, signore, e ti trovo sconvolta.”
Io boccheggio per un attimo, alla ricerca di qualche parola che abbia senso.
“Farete un tour con i Pierce The Veil, la mia vecchia band.”
Che bella spiegazione del cazzo! Come se Ronnie non lo sapesse meglio di te con chi andrà in tour la sua band!
Lui rimane un attimo in silenzio.
“Chi è?
“Chi è chi?”
“Il membro dei Pierce The Veil che ti piace.”
Io abbasso la testa e lascio che il mio ciuffo bianco mi copra la faccia, come la tenda di un teatro.
“Mike.”
Sussurro alla fine.
“Chi?”
“Mike.”
Dico a voce più alta.
“Grazie per la sincerità.”
Se ne va nel suo studio, io invece prendo una sigaretta da un portasigarette d’argento che era di mia nonna ed esco dalla portafinestra. Mi siedo su una delle sdraio accanto alla piscina e tiro una lunga boccata.
Sì, sono un pessimo medico.
Bevo e fumo, faccio esattamente quello che dico di non fare ai miei pazienti e forse già questo dice qualcosa su di me e sulla mia coerenza.
Rivedrò Mike, cosa farò?
E cosa diranno gli altri?
Saranno furiosi come Liz?
Immagino di sì, in fondo sono sparita senza dare notizie come se di loro non mi importasse nulla. Non è vero, ho solo cercato di andarmene senza guardarmi indietro, perché se l’avessi fatto sarei rimasta e mi sarei condannata a dell’altro dolore.
Sono stanca di soffrire, ma sembra essere il mio destino, qualsiasi cosa faccia per evitarlo.
A volte mi chiedo se non sarebbe stato meglio rimanere con la mia famiglia, poi ripenso al clima soffocante e trasudante di ipocrisia e mi dico che lì non sarei sopravvissuta.
Come mia nonna non sono fatta per l’alta società e le sue regole stupide e forse è per questo che sono stata la sua nipote preferita, quella di cui si è ricordata nel testamento lasciandomi un patrimonio e briciole ai miei. Me lo diceva sempre e i miei si stizzivano, quella vecchietta aveva il potere di irritarli in una maniera incredibile.
Basta ricordi di famiglia, devo pensare a come uscire da questo guaio.
Rientro in casa e torno a leggere la mia rivista, ma i miei occhi non riescono a concentrarsi sulle parole, scivolano, perdono di significato.
La mia mente continua ossessivamente a tornare su tutto quello che io e i Pierce The Veil abbiamo condiviso e che io ho ignorato scappando qui.
“Leah?”
“Sì?”
Guardo Ronnie, sembra più calmo rispetto a prima.
“Stasera ci sarà una cena tra le band.”
Io gemo.
“Non puoi scappare per sempre. Devi decidere chi ami, con chi vuoi vivere e per chi vuoi lottare.”
“Questo potrebbe significare che la nostra storia finisca.”
“Accetto il rischio.”
“I tuoi sentimenti per me sono cambiati?”
Gli chiedo esitante.
“Cosa vuoi dire?”
“Abbiamo iniziato questa storia dicendoci che non era seria, è ancora così?”
Lui tace.
“Non lo so. Ho sempre saputo che avevi in testa un altro e sapere chi è non mi rende felice come pensavo.”
“Ok. Forse è meglio lasciarci.”
“No.”
La sua risposta è decisa.
“Non ho intenzione di renderti le cose facili, e per te?
È sempre ancora sesso o altro?”
Io deglutisco, stando con lui ho maturato una certa amicizia verso di lui e forse – chissà – un piccolo germe di qualcos’altro.
“Non lo so.”
“Ed è questa la ragione per cui non possiamo lasciarci, adesso portiamo Willow al parco e poi la riporto da sua madre, tu preparati per la cena.”
“Va bene.”
Rispondo nervosa, poco dopo sale al piano di sopra e torna con Willow, il riposino pomeridiano sembra averla riempita di energia.
Andiamo al parco poco distante da casa, a piedi, e lei sale immediatamente su un’altalena, con un paio di spinte di Ronnie va subito forte. I suoi piedini si tendono verso il cielo come se volessero toccarlo, intanto strilla felice.
La cosa mi strappa un sorriso, vorrei essere anche io innocente come una bambina, vorrei che mi bastasse salire su un’altalena per dimenticarmi i miei problemi e tornare di buon umore.
Le altalena per i grandi non ci sono.
I grandi affogano lentamente nei loro problemi fino a perdere il ricordo della luce del sole, della purezza e della spensieratezza.
Crescere è una fregatura.
“Che famigliola carina.”
Una voce morbida e tagliente allo stesso tempo mi fa gelare il sangue nelle vene. Non ho bisogno di voltarmi per sapere a chi appartiene, perché fin troppo spesso ha abitato i miei sogni.
Michael Christopher Fuentes.
“Ciao, Mike.”
La mia voce è controllata, ma non mi sfugge come non sia cambiato e come quell’oca bionda non stia bene accanto a lui.
Non credo che mi piacerà mai Alysha Nett.
“Chi non muore si rivede, rispondere a qualcuno dei nostri messaggi non ti avrebbe fatto venire il cancro alle dita.”
“Mike!”
Dice con voce da gatta morta la bionda.
“Chi è questa ragazza?”
“La nostra ex dottoressa, diceva di essere nostra amica.”
”Oh, ma se non è più nelle vostre vite perché perdere tempo e parlarle?
Mi avevi promesso che mi avresti portato a fare shopping!”
Fa un’espressione da cucciolo che è rivoltante, fa venire voglia di prenderla a sprangate sulle gengive.
“Hai ragione, amore.
Adesso andiamo.”
I due si allontanano, non prima che Mike mi abbia rivolto un’altra occhiata velenosa che comprende anche Ronnie. Lo disprezza, ormai ne sono certa. Ho rovinato i rapporti tra due band solo con la mia presenza e il tour non è ancora incominciato!
Quando sono a ragionevole distanza tiro un calcio a uno dei pali dell’altalena, così mi ritrovo a saltellare in modo ridicolo per il dolore.
“Non proprio un incontro felice, direi che il tuo vecchio amico mi disprezza.”
“Lo so, maledizione.”
“Non dire parolacce quando c’è Willow!”
“Scusa! Sì, ti odia. Ho rotto l’armonia tra due band ancora prima che il tour fosse iniziato, un ottimo risultato.”
”Non mi pare che i Pierce The Veil siano formati solo da Mike Fuentes, non puoi sapere come reagiranno gli altri.”
“Anche questo è vero, ma saranno arrabbiati.”
“utto ene, ia ea?”
Mi chiede Willow, piuttosto premurosa.
“Sì, tesoro. Ho solo incontrato un vecchio amico che è ancora arrabbiato con me.”
“ate ace, no?”
“Non è così facile fare pace tra grandi.”
Lei mi guarda e poi scuote la testa, sembra non capire le mie parole. Forse pensa che i grandi siano una congrega di pazzi che ha conquistato il mondo e quasi sicuramente ha ragione.
Un’oretta dopo Ronnie la stacca a forza dal recinto della sabbia dove sta giocando con altri bambini e la porta a casa.
“Amore, ti riporto dalla mamma, non sei felice?”
"Will voleva giocare!”
“Sono sicuro che la mamma domani ti riporterà al parco.”
Dopo un ultimo scambio di battute Ronnie la lega sul suo seggiolino e poi salta in macchina.
Io mi faccio una doccia, mi rado e poi penso a quello che potrei mettere.
Indosso un abito nero, con un corpetto attraversato da una striscia di pizzo decorato, una gonna di  tulle corta davanti e lunga dietro.
Eccentrico, ma non troppo.
Non credo che Ronnie gradirebbe qualcuno più eccentrico di lui, ma è molto difficile esserlo, dato che ha tatuaggi persino in faccia!
Ridendo istericamente scendo in salotto e tento di nuovo di immergermi nella lettura della mia rivista, ma all’improvviso la porta si apre.
“Ronnie!”
Urla qualcuno all’ingresso.
“Non c’è!”
Urlo io di risposta.
Jacky entra in salotto e mi guarda ammirato.
“Wow! Stai benissimo!
Perché diavolo non ci ho provato con te invece che con Alena?”
“Perché come tutti gli uomini preferisci le bionde, magari dall’aria un po’ tonta.”
La battuta mi esce più acida di quanto dovrebbe essere.
“Tutto bene, Leah?”
“Sì, ho solo incontrato Mike e la sua zoccola. Una gattamorta e lui mi ha trattata come una traditrice.”
“Uhn, capisco. Sì, l’ho vista anche io, le altre non la sopportano. Credo che Sofia la ucciderebbe se potesse.”
“Non ama le modelle e ha i suoi buoni motivi.”
”Capisco. Sai dove sia Ronnie? Mi ha detto di venire qui che gli era venuto in mente qualcosa.”
“Sta riportando Willow da Crissy”
“Ok. Ti dà fastidio se ti faccio compagnia.”
“Per niente. Le birre sono in frigo, se vuoi fumare vai fuori perché Ronnie non ha disattivato l’allarme anti-incendio per le sue fumatine da rockstar nervosa.”
Poco dopo torna con due birre e ne passa una a me.
“Prima le signore.”
“Troppo gentile, mister Vincent!”
Apro la lattina e poi lui apre la sua, le facciamo scontrare come per uno strano brindisi.
“Come ti sembra questo tour?”
“Di sicuro interessante. Loro non sono male, Jaime sembra uno capace di far ridere anche Tardar Sauce.”
“Sì, lui sa far ridere.”
Dico con uno strano tono nostalgico che non sfugge al mio amico.
“Ti mancano.”
“Mentirei se ti dicessi di no.”
“Hai paura?”
Stringo il pugno libero dalla lattina.
“Da morire.”
Di nuovo abbasso la testa e lascio che i miei capelli coprano il mio volto.
“Sono scappata come una vigliacca, senza dare spiegazioni, senza voltarmi indietro e adesso ho paura di affrontare le conseguenze.
Stamattina è venuta Liz, la ragazza di Vic, ed era fuori dalla divina grazia e non posso nemmeno biasimarla.”
Lui mi dà una pacca sulla spalla.
“Sono sicuro che andrà bene, Leah.
Sei una ragazza forte e sono sicuro che loro capiranno.”
“Io no e non sono una ragazza forte.
Credono tutti che sia una roccia, ma nessuno sa che le rocce possono essere scavate dall’interno e frantumarsi.”
Jacky mi dà un’altra pacca, lui sembra così convinto che andrà bene che non oso più fare obbiezioni. Lui è il mio più vecchio amico, il primo che ho incontrato quando mi sono trasferita qui ed ero solo un’inglese persa. Insieme siamo stati due inglesi persi e adesso io e lui abbiamo entrambi realizzato i nostri sogni: lui è il chitarrista per una band importante e io un medico.
Spero solo che lui abbia ragione.
Lo spero con tutto il cuore.

Angolo di Layla

Ringrazio TheSkyUnderTheSea per la recensione, spero che questo ti piaccia. I Pierce The Veil stanno per rientrare in scena e sembrano gustamente arrabbiati con Leah. Faranno pace prima o poi?
   
 
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