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Autore: Serenity93    15/09/2015    5 recensioni
: Può veramente l’amore essere una maledizione? Sicuramente per loro due lo era stato.
Due persone, due ragazzi. Un ragazzo maledetto, e , una ragazza maledetta che non si sarebbero dovuti conoscere.
Mavis e Zeref entrambi maledetti la cui unica colpa è stata di innamorarsi l’uno dell’altra.
Bene dopo questa introduzione di *bip* vi do il benvenuto in questa mia prima fanfic dedicata alla prima ZerVis week in assoluto. Che dire spero che qualche anima pia entri a leggere, e che possa piacere la storia ;)
Enjoy it!
Serenity93
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mavis, Zeref
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alternate Universe (AU)

Note Autrice: Prima di lasciarvi alla lettura di questo primo capitolo, vi informo che i capitoli saranno scritti dal punto di vista di Mavis e Zeref. Oggi il primo capitolo sarà raccontata dalla nostra amata nana gialla ^_^
Buona lettura!
 
 
 
 
 
“Oddio Mavis! Ma ancora così stai?Mettiti una sottoveste che dobbiamo aiutarti a vestire io e Layla?!” Mi urlò Zera* contro entrando nella mia stanza
“Guarda che sono vestita” le risposi, anche se forse avrei dovuto rivalutare il mio concetto di vestita.
“Sei intimo cretina, non sei vestita”
“Beh almeno non so nuda, no!?”
“Mavis tra un’ora devi essere sul altare quindi muoviti” Mi disse Zera riprendendomi ancora una volta in quel arco di pochi minuti
“Se tra un’ora devo stare in chiesa allora ho tutta il tempo di vestirmi” dissi io sorridente
“Il problema non è il vestito, il problema sono i tuoi capelli. Sai quando ci metteremo io, e tua sorella per farti un acconciatura? Minimo un’ora, quindi ora alza il culo è vieni a vestirti!”
“Ma io gli piaccio con i capelli sciolti, perché dovrei attaccarli?”
“Li tieni tutti i giorni sciolti, oggi è un giorno importante, e quindi devi cambiare”
Dopo quel ultima frase Zera mi fece ben capire che non voleva ritornare sul discorso, così con uno sbuffo mi alzai dal letto ed insieme a lei con il vestito che non aspettava altro che essere indossato dalla sottoscritta, andai nella stanza accanto alla mia dove mia sorella Layla ci stava aspettando.
“Finalmente! Credevo che Mavis se la stesse facendo addosso per la paura” ci disse mia sorella quando entrammo nella camera
“Molto divertente, sorellina” le risposi io
“Su, su Mavis non prendertela”
“Non me la sono presa”
“Invece si, ti conosco troppo bene”
“Aaah maledizione! Odio il fatto di essere un dannato libro aperto”
A dir la verità il fatto che tra poche ore sarei stata unita in matrimonio al uomo della mia vita, mi metteva paura e non poco.
Si, lo so è stupido aver paura del giorno che ogni donna definisce “il giorno più bella della propria vita”, ma io ne avevo, e molta anche … Sentivo un senso di ansia addosso non indifferente, ed era la prima volta che mi capitava. Se qualcuno mi avesse detto che prima del matrimonio sarei stata colta da un ansia ed una paura così terribili avrei rifiutato la proposta fattami dal mio futuro, dolce maritino , ma ormai avevo detto di si e non potevo tirarmi indietro, anche perché non lo avrei mai fatto in nessun caso.
Lo voglio con me in questo momento, mi ritrovai a pensare mentre Layla e Zera mi aiutavano a mettere il vestito.
Lui era l’unico che in quel momento avrebbe saputo dissipare ogni mio dubbio, timore o qualsiasi cosa mi stesse facendo sentire così strana.
“Mavis cerca di calmarti, guarda che stai per sposarti mica vai sul patibolo” disse Zera cercando di calmarmi, perché più si avvicinava il momento è più la mia ansia saliva
“Si sorellona, cerca di calmarti” disse anche Layla a sua volta
Per quanto adorassi quelle due, loro non potevano minimamente capire come io mi sentissi.
Le volevo bene, ma in quel momento l’unico che avrebbe saputo farmi calmare era Zeref è nessun altro. Ed è strano perché se guardo indietro, ricordo che agli inizii quel suo modo gentile di porsi mi dava leggermente ai nervi.
Ci eravamo conosciuti in un giorno di pioggia, sul tetto del più alto palazzo che si ergeva nella città dove viviamo e in un attimo non so cosa, o chi ma da quel momento siamo stati legati, Vi chiederete cosa ci facevamo su un tetto entrambi, vero? Beh stavamo per commettere la più grande stupidaggine che un essere umano può fare, stavamo per buttare le nostre vite.
A quel tempo io avevo terminato il mio primo anno di studi all’università di legge, mentre lui il quarto a quella di medicina.
Io avevo i miei motivi per farla finita e lui i suoi, eppure quando a quel tempo mi girai a guardarlo non mi capacitai del fatto come un ragazzo all’apparenza così bello e gentile volesse farla finita.
“Che cosa ti è successo?” Gli chiesi allora così d’impulso che allora mi sembro quasi che le parole mi uscissero di bocca di loro spontanea volontà.
“E, a te cos’è successo?” Mi chiese lui a sua volta
“Non potresti capire”
“Lo stesso vale per me”
Ancora oggi non riesco a capire perché lo fermai dal buttarsi, ma ricordo solo che non appena i nostri sguardi si incrociarono per un momento, riuscì a vedere negli suoi occhi tutta la sofferenza che quella persona aveva patito e che per tanto tempo si era tenuta dentro, mi chiesi come il mondo poteva aver ferito una persona come lui è mi fu spontaneo urlare: “Non farlo!”
Per mia, sua e nostra fortuna lui si girò verso di me è mi disse: “Perché non dovrei farlo?”
Allora in quel momento non seppi rispondere dando delle motivazioni valide, così mi lascia guidare dall’istinto.
“Perché non posso credere che un ragazzo bello come te voglia farla finita. Qualsiasi cosa ti sia successa, credimi ti passerà, perché tutto passa a questo mondo”
“Se la pensi così, allora perché vuoi farlo anche tu?” Mi chiese lui, il quale sicuramente a quel tempo non capiva perché una sconosciuta nonostante stesse per uccidersi a sua volta volesse che lui evitasse di farlo.
“E’ complicato …” dissi io nuovamente
“Lo hai detto anche prima”
“Se per questo anche tu l’hai detto”
“Già”
A quel punto ci guardammo nuovamente negli occhi è scoppiamo a ridere, così senza un motivo valido.
“Ahahah oddio forse sarà bene che scendiamo prima che qualcuno ci veda e ci prenda per dei pazzi” dissi asciugandomi una lacrima ai lato sinistro del occhio destro
“Concordo” disse lui per poi avvicinarsi a me, e tendermi una mano: “Piacere Zeref Dragneel, tu sei?”
“Il piacere è tutto mio. Io sono  Mavis, Mavis Vermillion” gli risposi stringendogli la mano.
Da quel giorno in cui ci eravamo incontrati così per caso, poi ne seguirono altri e altri ancora. Era come se il nostro incontro fosse stato predetto secoli prima, come se qualcuno più in alto di noi avesse deciso che io e lui ci saremmo dovuti incontrare su quel tetto, quel giorno ad un orario ben preciso.
Sinceramente non so dire cosa o chi possa essere stato, so solo che il mio incontro con Zeref mi ha cambiato la vita.
Certo nel corso degli anni abbiamo avuto i nostri alti e bassi e devo ammettere che ce ne abbiamo messo di tempo per capire di amarci. Eppure nonostante i litigi, le persone che cercavano di tenerci lontani, o per un motivo oppure un altro alla fine ci ritrovavamo sempre insieme, fino a quando non capimmo che era inutile cercare di odiarci quando non ci riuscivamo proprio.
Fu sempre in un giorno di pioggia, una pioggia estiva che decidemmo finalmente di calare le nostre maschere, ed essere sinceri tra noi …
“Perché non riesci a capire che io non sono la persona adatta a te. Io distruggo qualsiasi cosa che tocco, e chiunque entri a contatto con  me soffre” disse allora Zeref mentre la pioggia ci bagnava entrambi
“Io ti conosco Zeref e qualsiasi cosa tu creda di te, o le persone dicono sul tuo conto a me non mi interessa” dissi io prendendogli le mani tra le mie
“Io sono un mostro, come puoi voler star accanto ad una persona come me”
“Non che non lo sei”
“Ho ucciso mia madre come potrebbe non essere altrimenti”
“Non hai ucciso tua madre, è stato un incidente”
“Gli incidenti non esistono, e se esistono non capitano a persone del mio genere”
“Invece si esistono eccome, avevi solo sei anni al epoca né tu e nessun altro può darti colpa di una cosa così spiacevole” dissi io stringendogli ancor più le mani tra le mie
“Eppure mia madre è morta, ed io ne sono stata la causa”
“Anche se fosse quello che io penso di te non cambia, le cose brutte capitano purtroppo, è così la vita. Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Ti fermai proprio nel momento in cui ti stavi per buttare e sai perché? Perché nel momento in cui ho incrociato il mio sguardo con il tuo qualcosa mi colpì, allora non seppi dargli un nome o meglio non riuscì a capire cosa fosse, ma oggi le cose sono diverse. Oggi a distanza di anni so che cosa mi ha spinto a non dirti di farlo. Quindi allontanami, ma sappi che io accetto tutto di te in ogni caso”
“Sei incredibile” Mi disse lui attirandomi a lui ed abbracciandomi. Gesto che allora, ed ancora oggi mi trasmette lo stesso stupore e stesso senso di protezione.
“Lo so, ma anche tu lo sei. Te l’ho mai detto?” Gli chiese facendogli il miglior sorriso che potessi fare
“No, cosa?”
“Ti amo”
Dissi quelle parole con una naturalezza così semplice che non mi capacitai di come le avessi potute tenere dentro di me per tutto quel tempo.
Zeref non disse nulla mi attiro a lui dolcemente, è mi bacio. Fu il nostro primo bacio, un bacio che sapeva di tutto, di me , di lui … Che sapeva di noi.
Dal quel giorno sono passati anni, ed ora eccomi qui in una stanza di hotel a prepararmi per affrontare il giorno più importante della mia vita, ma anche della sua.
Il tempo passa in un attimo senza che io me ne accorga, e l’ansia che fino ad un attimo prima mi aveva assalito ora non c’è né più traccia.
Finalmente sono pronta mi guardo allo specchio, e quasi non riesco a credere che quella persona che viene riflessa sono io. Mi sento bellissima, e devo il merito a mia sorella Layla e , alla mia migliore amica Zera.
Al mio arrivo in chiesa trovo un mare di gente che sta aspettando solo me, ma io è solo una persona che voglio vedere … Lui.
E’ finalmente il momento arriva, quando le porte si aprano e la musica inizia a partire io inizio ad avanzare verso di lui. Vorrei correre, ma Yuri mi tiene per evitare che faccia una figuraccia delle mie.
Quando finalmente arrivo davanti all’altare è Yuri mi consegna nelle sue mani mi sento completa, unica … Viva.
Da questo momento in poi so che non saremmo più un io e un tu, ma un noi.
“Vuoi tu prendere …”
“Lo vogliamo” rispondemmo entrambi senza nemmeno far terminare al prete la frase i rito, dopotutto le nostre anime si erano dette si già da un bel pezzo.





Angolo autrice: Salve bella gente, in un ritardo pazzesco eccomi qui ad aggiornare con questo abominio   primo capitolo della prima ZerVis week. Che dire spero vi sia piaciuto, e se non vi è piaciuto vi capisco. Un bacio, e, a presto ;)

Serenity93
ps: scusate gli errori, sto pubblicando questo capitolo da super stanchissima. Quando sarà lo rivedrò e correggerò.
*Zera o Zeira è una dei protagonisti dello spin-off Fairy tail zero, che narra delle vicende che hanno portato poi alla fondazione della gilda
   
 
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