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Autore: Thiliol    09/02/2009    1 recensioni
Una raccolta di poesie su personaggi,eventi,luoghi e quant'altro il grande Tolkien abbia creato. Il titolo è preso dall'album dei Lingalad. Recensite!!!
Genere: Generale, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui di nuovo tra voi, ad aggiornare questa raccolta! In realtà la poesia era pronta già da un po’, ma sono incappata in uno dei miei problemi che più mi danno rogna: trovare un titolo.

La cosa è assurda, perché la parte più difficile dovrebbe essere comporre la poesia, ma per me trovare un titolo decente è un’impresa da Grigia Compagnia! Comunque sia, ora vi lascio alla lettura, non credo ci sia bisogno di spiegare o presentare quest’episodio, non solo è uno dei più belli ma credo che sia sufficientemente conosciuto da voi tutti. Bacio e sorriso di ringraziamento ad Helkamirie e doddola per le gentili recensioni e ai tantissimi lettori silenziosi!

 

Le Case di Guarigione

 

Ascoltatemi o uomini,

o donne porgete l’orecchio

mai un’altra storia potrà esser narrata

paragonabile a questa che la mia

bocca di pietra or canterà.

 

Una fanciulla passeggiava in questi giardini,

era pallida e triste

ma bella come un  prato che sboccia in primavera

e fredda come la brina che sulle foglie si posa.

 

E c’era un uomo con lei,

un uomo saggio e coraggioso,

di statura imponente e di sguardo gentile,

un uomo bruno e ridente

ma di malinconia latente.

 

Insieme camminavano

E con voci soavi delle loro vite parlavano.

Raccontavano di guerre e di ombre,

di spade, eroi, di amori e dolori.

 

Mai la fanciulla sorrideva,

i suoi occhi rimanevano tristi,

con le labbra serrate ascoltava il sire

e sempre a est lo sguardo volgeva.

 

Poi lentamente sul suo viso

apparve l’ombra di un sorriso.

Insieme ridevano e camminavano,

le mani intrecciate, gli sguardi sereni,

con le dita sfioravano le mie fredde pietre,

quei giorni di primavera.

 

Ma quando quel nobil signore

dai suoi impegni fu preso

e dalla candida dama si fu allontanato,

ella tornò triste e sola camminava.

Non più a est guardava,

ma sospirando appena, volgeva lo sguardo

alla Torre di Guardia.

 

E il suo signore tornò,

per conversare con lei

che era triste,

e camminarono insieme nel

mattino luminoso.

 

Altro non so.

Non so che si dissero,

né quali fossero i loro pensieri,

vidi soltanto i loro occhi incontrarsi

e i cuori cambiare.

La dama divenne ancora più bella.

L’uomo più saggio e gentile.

 

Non so che si dissero,

io che son solo il muro

di una casa di cura,

un freddo muro di pietra che

sulla città guarda.

 

Posso dirvi solo che

le mie pietre toccarono

mentre finalmente felici,

quella mattina di primavera,

si baciavano.

 

 

   
 
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