Eccomi qui di nuovo tra voi, ad
aggiornare questa raccolta! In realtà la poesia era pronta già da un po’, ma
sono incappata in uno dei miei problemi che più mi danno rogna: trovare un
titolo.
La cosa è assurda, perché la parte più
difficile dovrebbe essere comporre la poesia, ma per me trovare un titolo
decente è un’impresa da Grigia Compagnia! Comunque sia, ora vi lascio alla
lettura, non credo ci sia bisogno di spiegare o presentare quest’episodio, non
solo è uno dei più belli ma credo che sia sufficientemente conosciuto da voi
tutti. Bacio e sorriso di ringraziamento ad Helkamirie
e doddola per le gentili recensioni e ai tantissimi
lettori silenziosi!
Le
Case di Guarigione
Ascoltatemi
o uomini,
o
donne porgete l’orecchio
mai
un’altra storia potrà esser narrata
paragonabile
a questa che la mia
bocca
di pietra or canterà.
Una
fanciulla passeggiava in questi giardini,
era
pallida e triste
ma
bella come un prato che sboccia in
primavera
e
fredda come la brina che sulle foglie si posa.
E
c’era un uomo con lei,
un
uomo saggio e coraggioso,
di
statura imponente e di sguardo gentile,
un
uomo bruno e ridente
ma
di malinconia latente.
Insieme
camminavano
E
con voci soavi delle loro vite parlavano.
Raccontavano
di guerre e di ombre,
di
spade, eroi, di amori e dolori.
Mai
la fanciulla sorrideva,
i
suoi occhi rimanevano tristi,
con
le labbra serrate ascoltava il sire
e
sempre a est lo sguardo volgeva.
Poi
lentamente sul suo viso
apparve
l’ombra di un sorriso.
Insieme
ridevano e camminavano,
le
mani intrecciate, gli sguardi sereni,
con
le dita sfioravano le mie fredde pietre,
quei
giorni di primavera.
Ma
quando quel nobil signore
dai
suoi impegni fu preso
e
dalla candida dama si fu allontanato,
ella
tornò triste e sola camminava.
Non
più a est guardava,
ma
sospirando appena, volgeva lo sguardo
alla
Torre di Guardia.
E
il suo signore tornò,
per
conversare con lei
che
era triste,
e
camminarono insieme nel
mattino
luminoso.
Altro
non so.
Non
so che si dissero,
né
quali fossero i loro pensieri,
vidi
soltanto i loro occhi incontrarsi
e
i cuori cambiare.
La
dama divenne ancora più bella.
L’uomo
più saggio e gentile.
Non
so che si dissero,
io
che son solo il muro
di
una casa di cura,
un
freddo muro di pietra che
sulla
città guarda.
Posso
dirvi solo che
le
mie pietre toccarono
mentre
finalmente felici,
quella
mattina di primavera,
si
baciavano.