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Autore: Dreamer2015    15/09/2015    5 recensioni
Ra's al Ghul è stato sconfitto. Oliver è cambiato, per l'ennesima volta si è scontrato con la realtà. Il giustiziere Non può permettersi il lusso di avere ciò che vuole compreso l'amore di Felicity. Allontanarsi da lei sarà la battaglia più difficile che dovrà affrontare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Ray Palmer
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Voglio recuperare la nostra amicizia - ma come gli era saltato in mente una frase così banale?!? 
Con lei! Con la sua Felicity!
Iniziò ad allenarsi al covo , sfogando la sua rabbia fino a che i muscoli non gli fecero così male da doversi fermare.
Lei non meritava il buio della sua anima, era troppo pura per costringerla ad accettare i suoi mostri.
Diggle entrò nel covo imbestialito e lui sapeva il perchè.
" Oliver non puoi uscire in missione senza avvisare nessuno. Ho visto le immagini al telegiornale, erano troppi uomini solo per te e dai lividi sul tuo corpo ho giustamente ragione!!"
"Hai sentito Felicity?"
"Oliver ma ti senti? Stai distruggendo entrambi con questa stupida storia che non puoi stare con lei per proteggerla..."
"Non è quello che ho detto a lei e sei pregato di tenere per te i tuoi pensieri. Ci ho provato Dig ma appena abbasso la guardia qualcuno rischia di morire."
“E’ un'idea assurda anche per un paranoico come te. E poi questa storia che non provi nulla per lei , si vede ad un miglio di distanza cosa provate entrambi. Non ci crede nessuno Oliver..."
" Beh a quanto pare Felicity ci ha creduto senza esitazione!! Non ti sembra assurdo anche questo?" e prese a colpire il sacco con tutta la rabbia che aveva.
Sapeva che non poteva prendersela con lei per l’assurda situazione in cui si trovavano , ma nel profondo si sentì stranamente offeso dal fatto che lei avesse subito mollato la presa. Che l’avesse creduto alla prima esitazione, come se tutto quello che avevano vissuto negli ultimi anni non l’avesse convinta dei suoi sentimenti.
Era una cosa che lo faceva imbestialire.
 
 
Quel pomeriggio Felicity decise di rimettersi in carreggiata. Sciolse i lunghi capelli biondi e mise il suo rossetto preferito, ciliegia. Fece un lungo respiro per incoraggiarsi e varcò la soglia del covo sfoggiando il suo miglior sorriso.
“Salve a tutti!nottata movimentata capo?" 
Cercò di essere più disinvolta possibile anche se ribolliva di rabbia per la cocciutaggine di quell’uomo davanti a lei a torso nudo, poi i suoi occhi si posarono sugli addominali scolpiti di Oliver...
- così non è giusto, questo è un colpo basso- sospirò
" non trovate che faccia un po' caldo qui? Darò un' occhiata all'impianto di areazione visto che a quanto pare Oliver fa tutto da solo ultimamente" disse la ragazza
"Ok basta così e lo dico ad entrambi. Non ho calcolato bene la missione e avevo bisogno di voi.  Detto questo, che ne dite di metterci a lavoro? Diggle vai in perlustrazione ,voglio scoprire tutto su questa banda di criminali, ci sentiamo dopo"
Il ragazzo uscì scuotendo la testa lasciando i due giovani in balia dei loro sentimenti.
Per Oliver improvvisamente il covo era diventato troppo piccolo per contenere lui, Felicity e la smisurata freddezza della ragazza.
"Dovremmo fare una ricerca molto più ampia per scovare il loro nascondiglio. Ci vorrà tutta la notte"
disse il ragazzo avvicinandosi ai computer. Anche da quella distanza riusciva a percepire il dolce profumo della sua pelle.
"Beh non questa notte però. Ho un appuntamento" 
Felicity non gli degnò di uno sguardo e continuava a tormentare quella tastiera.
"Ma ...ma certo. Anche io devo uscire stasera.."
"Buon per te!" Disse Felicity fingendo di cercare qualcosa di vitale al pc
" Bene!!" Oliver si trovò quasi ad urlare
"Bene!! Ora è meglio che io vada” Rispose la ragazza ancora più stizzita. Prese la borsetta e con finta calma uscì dal covo senza voltarsi.
 
Quella stessa sera Oliver invitò a cena la moretta della festa al Verdant. 
Era davvero impazzito se pensava di ingannare Felicity con la scusa della coincidenza. Si trovava in quel ristorante perchè aveva intercettato una sua chiamata con quello spilungone di Ray ed era riuscito a sapere il locale del loro appuntamento.
Ed eccolo lì con il suo abito migliore con al suo braccio la bella modella.
Quando però la vide sorridere in lontananza in attesa del suo tavolo gli mancò il respiro.
Che razza di persona era diventata?
" tesoro puoi aspettarmi in macchina? Questo posto mette troppa tristezza, andiamo via” Oliver a stento riuscì a formulare una frase di senso compiuto.
La modella sgattaiolò fuori a comando senza chiedere spiegazione e Oliver prese uno scotch veloce prima di andare via al riparo da occhi indiscreti.
"Oliver Queen, ma che sorpresa”la voce in lontananza non lo scompose. Lo stava aspettando.
"Ray Palmer, qualche tuo scagnozzo ti ha informato di me?"
" Non darti tutta questa importanza Mr Queen, è solo che non voglio interferenze stasera..." 
Il giovane imprenditore aveva chiesto giusto in tempo a Felicity di spostarsi in giardino per evitare che lo vedesse.
Aveva atteso per mesi un passo falso di Oliver, perchè sapeva che sarebbe successo e ora non aveva alcuna intenzione di mollare la presa.
"Ray,  Felicity merita un uomo onesto che la ami. So che sei migliore di me in questo. La lascio andare…ora vado via”
"Oliver non sei tu che la lasci andare, è lei che ha capito finalmente che la persona più importante per la vita di Felicity è Felicity!" continuò avvicinandosi minaccioso "tu cosa le hai dato?"
Il tono di sfida di Ray non passò inosservato ma non si fece provocare.
" Tu- non - sai- niente" scandì lentamente le parole e bevve l'ultimo sorso di quel liquore ambrato
" se una di queste mattine non la vedrò con il suo solito sorriso, se per caso non le darai tutto quello che hai per farla felice… Oh Ray io e te ci divertiremo molto fidati" gli diede un pacca sulle spalle e andò via.
Non appena uscì dal ristorante Oliver riaccompagnò la giovane moretta e andò a casa di pessimo umore.
 
Diverse ore dopo stava tentando invano di rilassarsi, provò con un vecchio disco jazz di suo padre e un sorso del suo whisky preferito ma non riusciva a staccare la spina. Immaginava mani che si cercavano e pelle troppo scoperta. Riusciva persino a sentire gemiti e promesse affrettate..
Come aveva potuto voltare pagina così in fretta?
Si alzò dalla poltrona e si diresse verso il covo, doveva agire. Strada facendo chiamò prima Diggle informandolo che aveva una nuova pista che voleva analizzare con il suo amico.
Poi la chiamò, aveva il cuore a mille. 
Temeva che se avesse risposto Ray sarebbe anche potuto morire quella sera. Il telefono squillò fino a che non attaccò la segreteria. Chiamò ancora e ancora fino a che non si rese conto che aveva proprio parcheggiato sotto casa sua.
Le luci erano spente.
Scese dalla moto e si guardò intorno. Che diavolo voleva fare? Se avesse avuto Ray tra le mani in quel momento di sicuro sarebbe tornato ad uccidere.
- maledetta te, guarda che mi stai facendo fare- pensò furioso. 
Si arrampicò fino alla finestra che trovò aperta. La casa era deserta ed un brivido lungo la schiena lo immobilizzò davanti a ciò che vide. Pezzi di vetro sparsi sulla moquette, una sedia trascinata al centro della stanza e i suoi adorati libri strappati e distrutti ai piedi della libreria. Automaticamente chiamò Diggle. 
" Oliver, dove sei?"
"Rintracciami Ray Palmer"
" Oliver cosa sta succedendo?"
Il ragazzo esitò come non gli era mai successo. E freddamente si rese conto di quello che stava accadendo
"Felicity è stata rapita..."
   
 
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