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Autore: Icee    15/09/2015    0 recensioni
Il mondo dei nostri agenti si mischia con quello delle favole.
Saranno davvero dei semplici agenti del NCIS, oppure nascondono un lato magico?
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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5.

Anni fa un potente stregone riucì a costruire un portale magico, che lo condusse in un mondo popolato da "uomini", il mago rimase affascinato da queste creature, così tanto da iniziare uno studio accurato su di loro.

Notò molte usanze particolari, ma l'attività che lo colpì di più fu il fatto che ognuno di loro possedeva un qualcosa che lui nominò "routine".

Un giorno, preso dalla curiosità decise di dialogare con alcuni di loro, si presentò e diede le sue provenienze, ovviamente questi umani come facevano a credere alle parole di un povero pazzo, che ammetteva di venire da un mondo fatato?

Lo stregone capendo la difficoltà dei suoi esemplari nel credere li portò aldilà del portale, nel suo mondo.

Quello fu l'errore più grande.

Una volta scoperto questo nuovo luogo gli esseri umani non persero tempo nel popolarlo.
Iniziò così una guerra tra i due mondi.

Il portale oramai era diventato troppo potente, nessuno dei più grandi stregoni riuscì a chiuderlo e quindi l'unica vera salvezza era l'autore.

Ovviamente starete pensando, ma fra un mondo magico e uno senza magia, come può essere in difficoltà colui che ha i poteri?
La magia nel mondo reale non esisteva, quindi per poterla usare dovevano aspettare che l'uomo attraversasse il confine.

I nostri protagonisti non esistevano ancora.

Nel mondo magico vivevano solo 5 maghi, i quali non se la sentivano di sterminare un'intera popolazione.

Tornando alla guerra, colui che poteva salvare tutti da quell'orribile situazione era l'autore.

Lo stregone pentito di ciò che aveva combinato andò dall'autore, un'andata senza ritorno.
Perchè lo stregone avrebbe dovuto chiedere aiuto? In fondo l'autore scrisse il suo destino.
Lo stregone supplicò di correggere questo suo errore e l'autore decise di accontentarlo, quasi tutti gli uomini si dimenticarono del mondo magico e viceversa, ma nessuno si ricordò più del "salvatore", il quale dal suo atto di coraggio non fece più ritorno.

Quegli uomini che credevano ancora nella magia, si ribattezzarono come "veri credenti", rispetto al mondo erano davvero una piccola comunità ed era difficile riuscire ad arruolare nuovi membri , credere alle loro parole non era facile.

Decisi di dimostrare al mondo la verità, la comunità riuscì con strumenti costruiti da loro a identificare ancora della magia presente nel loro mondo, quando la trovarono iniziarono ad inserirla in piccoli oggetti per ricreare un portale.
Ripensando alle vecchie favole decisero di usare dei fagioli, dopo molteplici tentativi riuscirono a crearne 3, ma uno di questi venne rubato.

*l'autore non aveva "riportato tutto alla normalità", adesso anche se in piccola quantità la magia era presente nel mondo reale. 

  Vance porse il fagiolo a Gibbs.

-Quindi voi avete rubato uno dei tre fagioli.- sussurrò Abby.
-Si e non vado fiero di ciò, ma come potete vedere ci serve, non abbiamo idea di cosa abbia in mente Tremotino.-
-McGee recupera i nostri zaini, Abby prendi le tue cose, partiamo all'alba.-

Gli ordini di Gibbs vanno eseguiti.
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La mattina.

Ziva era sveglia già da almeno un'ora, doveva alzarsi, non riusciva più a stare in quella tenda, aveva bisogno di aria.

Gli incubi si impossessarono della sua mente per tutta la notte, sembrava tutto così dannatamente reale, Tony che le correva incontro urlando il suo nome e appena le loro mani si toccarono lui cadde a terra a peso morto. Le voci davano colpa a Ziva, alla donna che stringeva tra le sue braccia il corpo oramai senza vita mentre delle lacrime le rigavano il volto.

Ziva aveva paura, aveva un brutto presentimento.

Si avvicinò al torrente vicino all'accampamento per rinfrescarsi il viso, ne aveva proprio bisogno.

Poco più avanti vide una sagoma, una donna dai capelli lunghi seduta vicina alla riva mentre lanciava dei sassolini nell'acqua, Regina.

Quella donna le nascondeva qualcosa ne era sicura.

Si avvicinò e si sedette vicino a lei.

-Hai mai visto il mondo da cui provengo?-
-Si, ho vissuto lì per un pò di tempo-
-allora un giorno ti farò conoscere la mia famiglia-
-hai una famiglia? Ti rende felice?- chiese Regina con un sorriso.
-Beh la mia famiglia biologica non c'è più, avevo una sorellina, Tali, e un fratellastro, Ari.-
-Che cosa è successo?-
-Sono morti...ma ora ho una nuova famiglia, ho Abby, la mia migliore amica, McGee, Gibbs che è come un padre per me, Ducky, Palmer e Tony...sono felice, sto bene.-

Regina si sentiva in colpa, sua figlia aveva sofferto e sicuramente se le avrebbe detto che in realtà la sua vera famiglia era lei, non avrebbe reagito bene.

Fortuna che arrivò qualcuno a distrarle dal discorso "famiglia".

-Signore!-
-Robin?-
-Regina dobbiamo andare a prendere possesso del vostro castello-
-io andrò da sola, non ho bisogno di un "uomoforesta" tra i piedi.- Ziva faceva di tutto per non ridere, quella donna era proprio cocciuta.
-Vostra Maestà sentite io...-
-vengo anche io.-

Robin e Regina si voltarono verso Ziva.

-Non se ne parla.-
-Per me va benissimo.-

Regina perse e Robin vinse, partirono tutti e tre per il castello.
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-State tutti bene?Abby? McGee?-
-Si capo, ho avuto un atterraggio morbido, scusami McGee-
-tranquilla Abby, ma adesso potresti alzarti?-
-Ossih scusami.-
-Dove siamo capo?-
-Nella foresta incantata-
-non siete emozionati? Vedremo tutti i personaggi delle favole, finalmente incontrerò Brontolo, il mio nano preferito-
- il mio era Gongolo-

Scappellotti.

-Scusa capo.- dissero insieme
-Muoviamoci, dobbiamo arrivare al castello della Regina Cattiva.-
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Ziva, Regina e Robin riuscirono ad entrare nel castello, dovettero schivare alcune trappole, ma riuscirono a rimanere sani e salvi, tornarono dagli altri e insieme si trasferirono al castello.

Si fece notte velocemente.

Il castello era così grande che ognuno ebbe una camera per se, Ziva non riusciva ad addormentarsi, era preoccupata per Tony e ripensava continuamente agli ultimi avvenimenti, non riusciva a crederci.

Continuava a rigirarsi tra le mani il cellulare, aveva come sfondo una foto di lei e Tony mentre facevano una buffa faccia, sorrise al ricordo.

Il cellulare iniziò a vibrare, qualcuno la stava chiamando.
Com'era possibile? I cellulari non esistevano neanche in quel mondo.
Guardò il display e vide l'immagine di Tony, Tony la stava chiamando, decise di rispondere.

-Tony?-
-Ehi piccola ninja.-
   
 
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