Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Chia_084    16/09/2015    2 recensioni
un principe e un mago, due facce della stessa medaglia, con un destino in comune, riportare la magia nel regno di Camelot.
[dal testo]
“sapete Artù Pendragon, voi siete un gran egoista! Pensate che vi sia tutto dovuto!” il moro si alzò in piedi e continuò “ Ma è normale, siete cresciuto nella comodità, sempre servito e riverito, non sapete com’è doversi guadagnare qualcosa! Mi dispiace dirvelo sire, voi non sapete nulla sulla gratitudine!” Merlino prese la sua roba e si diresse verso la porta
ArtùMerlino MerlinoGalvano ArtùGinevra
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic


“aspettate un attimo! Sono l’unico che non ci sta capendo nulla!?” disse Artù rompendo il momento “ovvio che non capite nulla… siete un asino!” borbottò Merlino tra i denti, Clare ridacchiò sotto i baffi “ti ho sentito Merlino! Poi facciamo i conti!” il principe si avvicinò a Galvano  e Mithian “gradirei delle spiegazioni…” disse in tono serio,“vedete sire, è una storia lunga…” tentò di svicolare il castano “oh sono sicuro che riuscirai a farla molto breve…” insisté il biondo “Artù in realtà è molto semplice, io e Gerard…”
“Mith, loro mi conoscono come Galvano …” la interruppe il ragazzo “oh… beh, io e Galvano siamo fratelli…” disse la principessa “cosa!?” esclamarono gli altri tre in coro “ragazzi, meglio se vi sedete… ho un po’ di cose da raccontarvi…” detto ciò Galvano  si sedette al tavolo, imitato poi dagl’altri e cominciò il suo racconto:
 
5 ANNI PRIMA…
a quel tempo vivevo ancora a palazzo con mio padre e mia sorella Mithian; lei aveva da poco perso la sua serva a causa di una bruttissima malattia e al suo posto le era stata assegnata una giovane ragazza, Annabeth.
Era una ragazza dolcissima, dai lunghi capelli mori raccolti sempre in una traccia laterale ornata di fiori, i suoi occhi erano verdi come due smeraldi e riflettevano tutti i colori della sua anima, profumava sempre di gelsomino e io me ne innamorai perdutamente.
Sfortunatamente lei non voleva saperne di me, era sicura che le mie intenzioni non erano concrete, pensava che cercassi solo qualcuno con cui divertirmi; io però non mi persi d’animo e dopo quasi un anno ci fidanzammo.
La nostra relazione clandestina iniziò un mese prima che mio padre mi annunciasse il mio matrimonio combinato con la figlia di un re nostro vicino.
Posso assicurarvi che mi cadde il mondo addosso, non volevo lasciare Annabeth, lei era l’amore della mia vita…
“potremmo scappare e andare lontano, dove nessuno ci conosce, potremmo avere una nuova vita, insieme” le proposi una sera mentre guardavamo le selle stesi nel giardinetto segreto del castello “tu sei il principe Ger, tuo padre smuoverebbe mari e monti per ritrovarti…” rispose lei baciandomi la punta del naso “e se non fossi più il principe ereditario? Se lasciassi il trono a mia sorella, rinunciando al titolo, tu saresti disposta a fuggire con me?” le chiesi “certo mio principe” mi sedetti e la guardai negl’occhi “tu mi ami?” lei sorrise “con tutto il mio cuore” disse e io la baciai.
L mattina seguente andai da mio padre con tutte le intenzioni di rinunciare al mio titolo;
“padre” esordii entrando nella sala del trono “io non voglio sposarmi per convenzione… voglio farlo per amore!” disse, lui rise “non essere stupido figliolo, un principe non si sposa mai per amore, col tempo imparerai ad amarla, come io ho fatto con tua madre, che la Dea l’abbia in gloria”
“allora non voglio più essere un principe, rinuncio a titolo, alla corona e al trono!” dissi dirigendomi verso la porta, mio padre si alzò in piedi adirato e prima che potessi uscire urlò “varca quella soglia e non sarai più mio figlio, non potrai più mettere piede a palazzo e sarai privato di tutti i privilegi”
“addio padre” dissi chiudendomi il portone alle spalle.
Annabeth e Mithian mi aspettavano nel bosco, non sai quanto mi è dispiaciuto lasciarti cara sorella, non è passato giorno in cui io non sentivo la tua mancanza.
Per qualche anno io e Ann vivemmo in un paesino poco distante dal centro di Nemeth, lei faceva la sarta e io avevo sfruttato le mie conoscenze aprendo una biblioteca, eravamo felici, avevamo una vita tutta nostra, più umile e più bella di quella che avevo a palazzo.
 Sembrava tutto perfetto, fino a quando un giorno di maggio, Felipe, il mio ex servo si presentò a casa mia, e mi avvertì che mio padre aveva organizzato una squadra di ricerca per riportarmi a palazzo.
 Grazie lui riuscimmo a scappare prima che si trovassero e ci trasferimmo nuovamente, questa volta al confine del territorio di Nemeth, dove ero sicuro che mio padre non ci avrebbe cercato.
Un anno dopo Annabeth mi rese l’uomo più felice del mondo “Galvano” era così che avevo cominciato a farmi chiamare per non essere riconosciuto “aspettiamo un bambino” mi disse e io mi illuminai, la mia vita era veramente completa, ma si sa che la cattiveria e l’egoismo umano non hanno limite; cinque mesi dopo le guardie di mio padre ci trovarono.
“verrò con voi! Ma lasciate andare mia moglie!” urlai loro nascondendo Annabeth dietro di me “gli ordini del re sono chiari, ha richiesto una punizione esemplare” detto ciò estrasse la spada “non azzardatevi a toccarla!” le nostre spade cozzarono, ero così preso dal combattimento che non mi accorsi della seconda guardia che, con un movimento svelto prese Ann e le piantò la spada nel cuore, urlai, urlai con tutta la voce che avevo in corpo, mi accasciai a terra e strisciai verso di lei.
“Ann… non mi lasciare ti prego!” le dissi accarezzando i capelli già sporchi di sangue “ti… ti amo…” mi disse con voce flebile “anch’io, con tutto il mio cuore” le risposi, da li a poco i suoi occhi si chiusero e la testa si piegò di lato, era morta, e con lei anche mio figlio.
Ero arrabbiato, furioso, triste e distrutto, portai il suo corpo al lago li vicino e, in una notte stellata le offrii il mio ultimo saluto; la depositai su una barca, circondata da fiori di gelsomino “addio amore mio, non amerò mai nessun’altra come te, non voglio amare nessun’altra che non sia tu” le dissi spingendo l’imbarcazione in acqua, la corrente la trasportò al centro del lago poi sempre più lontano, fino a farla scomparire nell’oscurità.
Dopo questi tragici eventi decisi di non fermarmi mai troppo a lungo in un posto per non rischiare di affezionarmi a nessuno, poi una sera, questi due si presentarono in una locanda dove, per colpa di una scommessa che avevo perso, scoppiò una lite e questo maghetto da quattro soldi rimase ferito.
 Vederlo lì a terra con una macchia di sangue addosso mi fece tornare alla mente Ann e decisi di aiutarlo, ci vuol poco ad immaginare che da lì a qualche giorno diventammo inseparabili, lui diventò il mio migliore amico, e adesso che ho nuovamente rivisto voi, sono finalmente felice.
 Galvano  concluso il suo racconto commovente, “nostro padre è un uomo malvagio, l’ho sempre sospettato, e ora ne ho la prova!” Affermò la principessa abbracciando il fratello
“il passato è passato sorella” disse il castano accarezzando la chioma della sorella.
“sai fratello, dopo che nostra madre morì, papà si risposò, Vivienne è molto dolce e hanno avuto un altro figlio, il principe ereditario, così vuole vedermi sposata con un nobile per non rinunciare alla corona, ma gli parlerò, io voglio vivere felice… ho incontrato un ragazzo… è un nobile, non un reale, ma abbastanza in alto nella scala sociale… parlerò con nostro padre e lo convincerò!” disse alzandosi “domani torneremo a casa, insieme, sempre se tu vorrai venire fratello mio…” detto ciò uscì, seguita da Clare che chiuse la porta lanciando uno sguardo triste a Merlino.
Artù notò lo scambio di occhiate e sbuffò rumorosamente “mi ritiro anch’io, questa novità mi ha spossato, Merlino ti aspetto tra 5 minuti per prepararmi, non fare tardi!” detto ciò uscì anche lui e il moro si avvicinò a Galvano  “così sei… siete… un nobile” disse “ Merl, dammi un’altra volta del voi e ti spedisco alla gogna” rispose l’altro ridendo “come vuoi” rispose il corvino con un sorriso “comunque non mi sento tale, ho visto come la nobiltà può rovinare le persone”
“ma tu non sei così, come dire… sgarbato, spocchioso... un asino!”
il castano rise amaramente e posò una mano sulla spalla dell’amico “lo so, perché non voglio esserlo, l’ho promesso a mia madre prima che morisse” abbassò lo sguardo “lei mi disse che la nobiltà non dipende da ciò che fai, ma da ciò che hai dentro”
“tua madre era molto saggia” disse il moro “si, era una grande regina” detto ciò Galvano  si alzò e uscì dalla sala del trono lasciando il mago da solo.
“sono preoccupato per Galvano…” disse Merlino rimboccando le coperte ad Artù “tu sei sempre preoccupato idiota”.
Il principe batté con la mano sul letto a suo fianco “non questa sera, preferisco restare con lui, lo vedo scosso, non mi va di lasciarlo solo. Poi Clare deve venire da me per salutarmi prima della partenza…” rispose il corvino con un sorrisetto “ti piace quella ragazza?!” chiese irritato il biondo “le voglio bene” rispose l’altro prima di uscire dalla stanza.
“Merlino, perdonami se non ti ho mai raccontato del mio passato…” disse Galvano  stendendosi nel suo letto di fianco al mago “è stato troppo doloroso e non volevo ricordare”
“Galvano , è tutto a posto, sono tuo amico e accetto le tue scelte e quando ti sentirai pronto per parlarne io sarò qui ad ascoltarti… ma a proposito, cosa farai? Tornerai a Nemeth con tua sorella?” disse il corvino voltandosi verso l’amico “non penso… quella è una vita passata non mi appartiene più… ma dimmi…” il castano si voltò verso il moro sorridendo maliziosamente “tra te e Clare, cosa c’è di preciso?” il mago per poco non si strozzò con la saliva diventando rosso come un peperone “ nulla, nulla, non c’è nulla, assolutamente nulla, niente, nada, nulla, niente di niente! Siamo solo amici!”
“mmmm… dalle occhiate che vi lancia un certo asino mi verrebbe da pensare che anche lui ha qualche dubbio…” disse Galvano  ridendo “diciamo che Clare non è il mio tipo… poi… sono impegnato” balbettò l’altro “oh… ma adesso è tutto più chiaro! Tu e il principe… poi arriva lei… diventate “amici”, lui è geloso marcio e, quando ne avete l’occasione bombate come ricci per non uccidervi a vicenda!” a queste parole il moro si infiammò nuovamente “noi non… intendo che non… bhe hai capito! Solo qualche bacio rubato, nulla di più”
“dallo stato del tuo collo non si direbbe”.
Merlino si portò istintivamente le mani al collo scoprendosi senza fazzoletto “accidenti a te Artù e alla tua mania di marcare il territorio!” pensò mentre il suo viso si imporporava nuovamente “dai amico, com’è!? Sono curioso, l’asino ci sa fare?” continuò Galvano  divertito “non ti dirò nulla Galvano!” esclamò il corvino “dai, siamo amici noi due!”
“no non ti riguarda”
“dai Merl!”
“no!”
“pensavo mi volessi bene!”
“Galvano …” improvvisamente qualcuno bussò alla porta e il mago ringraziò tutti gli Dei per averlo tolto da quella situazione, corse così ad aprire ritrovandosi davanti Clare che gli saltò al collo “mi mancherai un sacco Merlino” disse “vieni, facciamo due passi” il moro la prese per mano e insieme arrivarono alla piazza di Camelot e si sedettero su una panchina “anche tu mi mancherai Clare, sei una buona amica, mi è piaciuto stare con te ed essere me stesso usando la magia, come ti ho già detto mi è successo solo un’altra volta e non è finita bene…” disse guardandola negli occhi “anch’io mi sono sentita finalmente apprezzata e non sono più tanto spaventata dal mio potere” disse la ragazza.
Quelle chiacchiere svegliarono Artù che, guarda caso, dormiva proprio nella camera sopra di loro; il biondo si affacciò alla finestra maledicendo subito la sua curiosità.
“vorrei togliermi uno sfizio…” disse Clare avvicinandosi di più a Merlino “cosa stai facendo?” chiese il corvino, il principe si domandò se il mago fosse veramente così idiota da non capire le intenzioni della serva “sssh… rimani solo fermo così” gli disse prima di baciarlo “no!” esclamò Artù per poi abbassarsi per non essere visto, piano piano si rialzò e notò che Merlino non stava rispondendo al bacio “Bravo Merlin! Così si…” il suo entusiasmo si spense quando il moro passò una mano alla vita della ragazza e una dietro la nuca accarezzando i capelli.
 Quando i due si staccarono il primo a parlare fu il mago “Claire, io…”
“No, no non ti preoccupare, era una cosa che volevo fare da un po’”risposi lei sorridendogli "lo so che tu ami Artù …" a queste parole il principe si riscosse "perdonami Claire…" disse il corvino abbassando a testa tristemente.
 La ragazza gli prese il mento con due dita sollevando del capo “ehi… Non è colpa tua… Sono io che mi sono innamorata di te, e se tu ami un altro non ci posso fare nulla, tranne che farmene una ragione.  Poi siete così carini insieme” disse scoccando un’occhiata verso la finestra alla quale era affacciato il reale asino.
Merlino voltò la testa e Artù fu troppo lento, i loro sguardi si incontrarono, la domanda era chiara negli occhi del moro e la risposta lo era altrettanto in quelli del biondo, aveva visto tutto e sentito tutto, ma non sembrava arrabbiato, anzi sembrava quasi contento.
Il principe si vergognò di quella situazione e chiuse la finestra, i due ragazzi di sotto risero “Comincia a fare freddo, è meglio rientrare, ti accompagno” disse Merlino e riaccompagnò il folletto nelle sue stanze.
 La mattina arrivo e con lei anche l’ora dei saluti;
”ciao cara sorella, fatevi sentire di tanto in tanto” disse Galvano abbracciando Mithian “certo fratello lo farò, ora che ti ho ritrovato non ti perderò di nuovo”
“fate buon viaggio principessa “la saluto Artù baciandole delicatamente il dorso della mano.
 Salutata la principessa lo sguardo il biondo volò sul moro intento a salutare Claire “blotsma”  disse chiudendo le mani attorno ad un sassolino bianco, quando le riaprì apparve una margherita che sistemo tra i nodi della treccia bionda della ragazza “questo fiore non appassirà, giudicano un regalo di addio” 
“grazie, tu prendi questo “disse Claire porgendogli un medaglione con un ciondolo in pietra scura intagliato a forma di cuore ”si chiama il bacio del folletto, è un amuleto portafortuna, adesso lo attivo” detto ciò gli diede un bacio al lato della bocca “fatto”.
“ Claire andiamo!" la principessa chiamo la sua serva e insieme partirono verso casa.
Una volta che le ragazze furono lontane il principe tirò uno scappellotto al mago “non provare mai più ad abbracciare qualcuno che non sia io se non lo avessi capito, i segni sul tuo collo indicano che sei mio, mio soltanto" gli sussurrò "io bacio chi voglio fino a quando non dite di essere geloso” il moro sorrise vittorioso “io non sono geloso!” esclamò il biondo “allora sono libero di fare ciò che voglio…” continuò Merlino “no! Tu sei mio e basta!” rispose Artù.
Galvano  scoppiò a ridere “ma guardatevi, non state neanche insieme ufficialmente e già litigate come una coppia sposata da anni!” i due si voltarono rivolgendogli uno sguardo assassino, il castano smise di ridere e cominciò a correre inseguito dal principe e dal mago che gli balzarono addosso atterrandolo “sarei onorato di fare una cosa a tre, ma non siete i miei tipi e non mi sembra questo il posto” disse Galvano .
Tutti scoppiarono a rialzandosi e spolverandosi i vestiti “Sono lusingata di vedervi così felici per il mio ritorno” disse qualcuno, i tre si girarono “Morgana!” esclamò Artù "Lady Morgana" disse Merlino cercando di nascondere la sua preoccupazione "M.-Merlino!?” la ragazza sbiancò nel vedere il mago ancora vivo “tutto bene Morgana?” chiese Galvano  “S-sì, sono solo un po’ stanca tutto qui, un bagno mi tirerà su “detto ciò entrò nel castello scoccando occhiata terrorizzata al corvino.
 




salve a tutti! oggi sono rientrata ufficialmente a scuola... questa 4 superiore già mi disturba...per fortuna riesco a scribacchiare qualcosa durante alcune ore particolarmente "interessanti" domani interrogazione aiuto!! a voi com'è andato il ritorno? 
comunque ho finalmente aggiornato la ff, mi sembrava un secolo che non publicavo qualcosa... Ah ho anche una nuova news... siccome la mia fangerlaggine non ha limite, ho preso due conigliette e indovinate come le ho chiamate... Aithusa( quella marroncina) e Nimueh "quella bianca e grigia) 
  Image and video hosting by TinyPic
va beh, forse non interessava a nessuno ma fa lo stesso... spero di sentirvi in qualche recensione(me ne mancano 5 per arrivare a 30, aiutatemi)!! a presto chia <3

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Chia_084