Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Draco394    16/09/2015    2 recensioni
Sesto e penultimo anno.
Cosa succederebbe se Harry decidesse di non rivelare ad Hermione il compito che Silente gli ha affidato?
{Dal II capitolo.
«Non una parola con nessuno.» voleva essere una minaccia, ma mi esce fuori più come un'implorazione.
{Dal VI capitolo.
Guardo il mio volto allo specchio e mi accorgo di quanto io mi odi. Odio me stesso con tutto me stesso. Odio l’uomo che sono diventato. Incapace di prendere decisioni se non per la paura di morire. Capace di fare del male a chiunque pur di salvarsi la pelle.Le lacrime scorrono dure, infedeli, come me.
{Dall'VIII capitolo.
E ridiamo, ridiamo come se lui non fosse Malfoy e io non fossi la Mezzosangue che si divertiva a punzecchiare.
Ridiamo perché è la cosa più naturale da fare.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Manca una settimana alla festa più attesa dell’anno ma, per la prima volta, non la attendo con l’ansia di sempre. Il Natale senza amici, che Natale è ?
Ron ed Harry sono rimasti a Scuola, il che mi spinge ancora a pensare che abbiano qualche compito da portare a termine e debbano rimanere qui. Io vorrei essere volentieri a casa, ma i miei sono partiti settimane fa per il viaggio del loro anniversario e io sono costretta ad Hogwarts.
Mi sveglio e indosso meccanicamente un maglione color mogano, convinta che questa giornata sarà noiosa come le precedenti.
Non potrei sbagliarmi di più.

 
 
Manca una settimana alla festa più attesa dell’anno, questo significa che il momento è sempre più vicino.
Il mio Natale non è mai stato come quello degli altri bambini, lo so. Me ne rendevo conto quando Blaise veniva al castello e mi raccontava delle sue di vacanze, con gli occhi che gli brillavano.
Sono costretto a restare qui e la cosa non mi piace per niente. Ma Blaise decide di tenermi compagnia per il resto delle vacanze, che saranno le più noiose di sempre.
Non potrei sbagliarmi di più.

 
 
«Hey Ron..» dico quando incrocio il rosso poco fuori la Sala Grande, dopo la colazione.
Mi indica di spostarci un po’ più a destra, in un posto più solitario, tra due colonne. Aspetto perché so che ha qualcosa di importante da dirmi.
«Io.. Ascolta Hermione, devo parlarti.» dice, guardando il pavimento e tormentandosi il collo.
«Non credo che ci sia un modo semplice per dire queste cose.. Io.. Io sono innamorato di te, Hermione. La cosa stava diventando opprimente per me e sarei potuto scoppiare da un momento all’altro.»
Da “io mi sono innamorato di te”, non ho più ascoltato nulla.
Come gli salta in mente? Quando è successo se non ci parliamo da mesi?
«Ron.. Io.. Ascolta, forse ti manco. E manchi tanto anche a me, ma noi siamo amici.. Siamo fratelli! Non riesco a immaginare che tra noi possa esserci qualcosa.»
Lui se le aspettava queste parole, forse non si aspettava il male che gli stanno facendo in questo momento.
Mi guarda, non riesce a trattenere la rabbia.
Provo a prendergli le mani per dirgli altro, lui corre via.
«RON!!» urlo, quando ormai è già lontano.

 
Colazione usuale, Blaise che cerca di conquistare la prima ragazza che gli capita, usuale anche quello.
Lo lascio con la sua prossima preda ed esco dalla Sala, dove un’Hermione Granger spettinata, tira un pugno a una colonna di fronte a lei.
«Deve averti proprio fatta incazzare quella colonna, Granger.» dico, più cordiale di quanto pensassi.
Lei si volta di soprassalto e mi studia attentamente. Capisco che sta pensando se raccontarmi o meno quello che la turba, perché capisce che il mio sguardo interrogativo vuole saperlo.
«I miei due migliori amici non mi parlano. Uno per chi sa quale motivo, l’altro perché è innamorato di me. Chi credi sia messo peggio?» mi dice, mentre si massaggia la mano dolorante.

«Decisamente quello che è innamorato di te» dice con il suo solito, fastidioso ghigno.
«Comunque non credo che ti interessi. Loro odiano te e tu odi noi, perciò fa finta che non ti abbia detto niente.» dico, d’un tratto innervosita senza un valido motivo apparente.
Ma il motivo invece c’è: lui è Malfoy. Quello che ho detto non è che la verità.
Mi avvio verso il mio dormitorio, quando la sua voce mi ferma.
«Io non credo di odiarti.» dice, con un tono silenzioso, come se quello fosse solo un nostro segreto.

Si volta e i nostri sguardi si incrociano. Lei non sembra lusingata dalle mie parole, anzi avanza verso di me e si ferma a pochi passi dal mio viso.
«Ah non mi odi, Malfoy? E tutti i tuoi insulti questi anni? Tutti i tuoi “Sporca Mezzosangue”? Credi che li abbia dimenticati?» dice, provando a rimanere calma ma con scarsi risultati.
«No, e non l’ho fatto neanche io.»
Non so perché sono qui e perché sto per dirle queste cose, ma so che avrei dovuto farlo tempo fa.
«Questa battaglia tra noi è cominciata da bambini, e io da bambino emulavo ogni gesto, azione o pensiero di mio padre. Non puoi colpevolizzarmi per questo.»
Credo siano le cose giuste da dire, perché sono quelle che penso e che da quando mi ha salvato in quel bagno, non smettono di frullarmi nella testa. Lei sta per interrompermi ma la freno con un segno della mano.

«Questo non giustifica i miei comportamenti più recenti, lo so bene. Ma tu hai la fortuna di poter scegliere da che parte stai, io no.» mi dice, mentre non riusciamo a staccarci gli occhi di dosso.
Ho la mente in subbuglio, non so cosa dire né cosa pensare.
Sto per proferire parola quando una Pensy Parkinson urlante, si rivolge a Draco.
«Ahhh e così ti sei trovato la ragazza, Draco?» urla, a pochi metri da noi che ancora siamo troppo vicini.
«Parkinson, che diamine vuoi?» urla Draco, quando ormai siamo rivolti verso di lei.
«Andiamo insieme al Ballo di Lumacorno?» dice, senza pudore, sbattendo le ciglia e toccandosi i capelli in quella che dovrebbe essere una posa sexy ma che appare solo ridicola.
Sto per andarmene, perché so di essere fuori luogo, quando Draco esclama:

«Verrei volentieri con te, ma ci vado già con… la Granger.»
Non ho saputo inventare di meglio, ma Hermione stava andando via e ho pensato che fosse una buona idea.
Le ragazze mi guardano sorprese ma Hermione è mille volte più furba di quella serpe e le dice : «Oh si, Pansy. Mi dispiace ma era già stato stabilito.»
La Parkinson fugge via furibonda, lasciando me e il mio imbarazzo con la Grinfondoro.

«Dovremo smetterla di farci favore del genere» mi dice ridendo.
«Questo è vero. Ma in fin dei conti, non sarebbe una cattiva idea: abbiamo entrambi qualcuno da evitare, no?»

«Questo è vero. Ma considerando che fino a poco fa quello da evitare eri tu, la cosa è parecchio strana.»
E ci troviamo di nuovo a ridere, di nuovo senza un motivo valido, se non quello della spontaneità.
Dopo qualche minuto, ci accorgiamo che siamo in ritardo per la lezione di Piton, e io ricordo che non ho detto nulla a Draco.
«Malofy..» provo a dire, ma lui mi interrompe.
«Non devi dirmi necessariamente qualcosa, Ganger. Volevo solo tu fossi a conoscenza dei miei pensieri.»
«E tu non vuoi conoscere i miei?» gli dico, mentre ci incamminiamo in classe.
«Forse no.» perché potrebbero rendermi vulnerabile, vorrei dire.
Draco Malfoy, credo che non ti capirò mai.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Draco394