Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Crisi morena    16/09/2015    1 recensioni
Jenny 16 anni , figlia di un noto impresario ha quella che in molti chiamano ' una vita perfetta' : ottimi voti, una casa enorme,l'amore di suo padre e di chi le sta intorno.
In questo connubio di perfezione pulsa l'infelicità di jenny, timida e impacciata non riesce mai a dire ciò che pensa.
nick è una bolla confusa in cerca di libertà, dolce e menefreghista ma l'incontro con jenni cambierà la sua vita, ridefinendo le sue priorità.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
>La famiglia brown si era trasferirà in città da 4 anni per farsi una nuova vita " lontano dai ricordi" diceva il padre di jennifer, ma come si può chiedere ad una figlia di dimenticare la propria madre? Il signor brown ci riuscì con lezioni di portamento, viaggi, vestiti, cavalli tutto quello di cui sua figlia aveva bisogno.

Ogni regalo doveva servire come tappabuchi all'assenza della madre, ma ogni 5 novembre tutto tornava a galla e il dolore risaliva.

Nick era stato l'unico a capirla senza giudicarla, a consolare i suoi pianti e per nulla al mondo avrebbe lasciato che tutto si sfumasse. Doveva reagire senza paura come lui le aveva insegnato.

Quegli occhioni azzuri erano solo di jen!



Quella mattina fu terrificante a jenni bruciavano gli occhi, aveva le mani sudate e la lingua impagliata. Viveva nell'ansia.

Charlotte le aveva consigliato di affrontare la situazione come una persona matura.

"Parla con lui e digli quello che provi!" suggerí

Era davanti al portone della scuola con una centinaia di studenti ma quello che cercava lei non si trovava da nessuna parte. Cominciò a perdere il coraggio.

"Tu sei Jennifer no?" chiese una voce

"Si.. Perché?"

"Piacere sono Thomas, So che sei brava in matematica e volevo chiederti una mano"

Lei conosceva già Thomas, ma a quanto pare lui non conosceva lei.

"Scusa... Ma tra i corsi extra e l'incarico da rappresentante non so più dove sbattere la testa!"

Thomas aveva l'aria affranta ma ad un certo punto si illuminò come se avesse avuto in idea!

"Facciamo cosi, se tu mi aiuti, io posso farti entrare in gruppo sportivo ma senza l'obbligo di frequenza.. Così il preside é contento e tu pure!" sorrise con gli occhi di chi in quella scuola poteva fare quello che voleva, ed era così.

Thomas era figlio di un l'agricoltore che aveva fatto la sua fortuna con la sua terra a tal punto da convertire un attività agricola in una industriale. Il figlio era iscritto a tutti i club sportivi, amato dalle ragazzine e invidiato dai ragazzi.

"Allora ci vediamo alla fine delle lezioni?" scomparve nel nulla trasportato dalla valanga di gente che si dirigeva verso le classi. La campanella era suonata.

Parlare con Nick divenne sempre più difficile, la squadra di calcio portava più fama del dovuto e lui era sempre più distante, gli unici momenti in cui si rivolgevano la parola era nell'intervallo e anche in quel caso erano pochi minuti.

Jenni cominciò a credere di essersi immaginata tutto, che in quella panchina lei non ci fosse mai stata, che quelli abbracci sanatori non fossero mai arrivati.

"Casa mia o casa tua? " chiese il ragazzo con lo zaino in una mano e una palla nell'altra

"Oddio Thomas mi hai spaventato!"

"Mi dispiace, non sapevo di essere così brutto!" sorrise

Thomas era tutto tranne che brutto, aveva la corporatura muscolosa, i capelli corti e un sorriso malizioso perenne.

"Comunque dove andiamo a studiare, da me o da te?"

"Non é meglio una biblioteca?" chiese jenni imbarazzata

"Mi mettono ansia le biblioteche! Facciamo così andiamo a casa tua così sei piu tranquilla.."

Jenni si rese conto che tutta la scuola li stava fissando, e un gruppo di ragazzi si stava avvicinando, era la squadra di calcio.

"Thomas, vieni a bere qualcosa?" chiese il portiere

"No, grazie vado a casa con Jennifer" disse stringendola a se.

Jenni volle morire, non le interessavano gli occhi maliziosi di tutti,ma quelli accusatori di Nick che in mezzo al gruppo spiccavano.

"Andiamo?" chiese Thomas dirigendosi verso la moto

Il tragitto verso casa fu stranissimo, jenni ebbe la sensazione che Thomas sapesse esattamente dove andare ma forse era solo un impressione.

Casa brown era vuota 'stranamente' e jennifer non se la sentí di portare il ragazzo nella sua camera quindi occuparono la cucina tra biscotti e libri di matematica.

"Giuro che non ce la faccio più!" disse Thomas poggiando la testa sul tavolo

" allora facciamo una pausa" sorrise

"Parlami un pò di te.., della tua famiglia..." chiese il ragazzo prima d'ingiottire una patatina

"Bhe.. Vivo con mio padre e la sua fidanzata.."

"E tuo padre cosa fa?"

"Ha una ditta di cibi bío e dietetici"

Thomas sembrava veramente interessato a ciò che usciva dalla bocca di jennifer la fissava negli occhi intensamente a tal punto da metterla a disagio.

"Scusa se ti metto a disagio, ma hai degli occhi bellissimi."

Lei sorrise, e sposto lo sguardo

Thomas era sempre più vicino, a tal punto che jenni riusciva a sentire chiaramente il suo respiro mentre La sua mano accarezzava lentamente i capelli ribelli.

Thomas stava per baciarla quando la porta della cucina si aprì e il signor brown entro nella stanza; i due ragazzi si allontanarono di colpo mentre il disagio penetrava nell'aria!

"Buonasera.." disse Greta spezzando il silenzio

"Tu sei, un suo compagno di classe?" continuò

"No, io sono di un'altra sezione, siamo amici" spiegò Thomas

"Lei é il signor brown?" chiese

"Si.. Sono io"

"Sa, io e mio padre siamo dei grandi fan del suo lavoro!"

"Ah si? Chi é tuo padre?" chiese incuriosito

"Ha presente martin middle?"

"Si, si so chi é!" disse con un falso sorriso

Jennifer voleva morire, era il momento più imbarazzante della sua vita. Ma che per fortuna fini in fretta con la decisione di Thomas di tornare a casa.

"Grazie per la serata, devo sdebitarmi per averti svuotato il frigo " disse sulla soglia della porta

"Tranquillo, non ti preoccupare!"

" facciamo così, domani ti vengo a prendere così andiamo a scuola insieme" Thomas era il tipo di persona a cui non si poteva dire di no e jenni lo sapeva!

"Questo sorriso era un si?" chiese

"Va bene, alle 7.40 qui" sorrise

"Ai suoi ordini signora!"

Nessuno dei due aveva nominato il bacio inesistente , ma entrambi sapevano che prima o poi avrebbero dovuto affrontare il discorso.

Jenni aveva una sensazione strana che le percorreva il corpo un misto di felicita e paura.

Salì le scale, e noto che aveva 7 chiamate perse da Charlotte e un messaggio: "Jenn dobbiamo parlare!"

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Crisi morena