Neve copriva colori appassiti,
per terra stracci di vestiti.
Nel ciel maestose nubi scure,
le loro ombre diramavano paure.
Le mani impugnavano fucili
attendendo sguardi ostili.
In guardia pronti a sparare
sospirando gelo senza tremare.
I corpi cadevano in un secondo
e lacrime invadevano il mondo.
Rosso carminio vestiva la loro sorte,
il vento alitava fetore di morte.
Polvere volteggiava velando il suolo,
si udiva sol il canto di un usignolo.
Con marcia dolente e borsa sulla spalle,
calavano quieti di ritorno alla valle.
Prime stelle sorgevano all’alba di quella sera,
mentre sussurri si univano nell’ultima preghiera.