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Autore: potteriani    17/09/2015    2 recensioni
"Chums" sarebbe la versione di "Friends" in Glee.
All'inizio l'avevo pensata solo come una oneshot, ma poi ho deciso di farla diventare una raccolta di os prendendo spunto dalle puntate di Friends!
Ancora non so quante ne pubblicherò, diciamo che è un lavoro in corso d'opera!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Artie/Brittany, Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aaaalluor, viste le recensioni positive alla prima os pubblicata ho deciso -ebbene si- di trasformare 'Chums' in una raccolta di oneshot! Le os non sono cronologicamente in ordine, spazieranno un po' fra tutte le stagioni senza un ordine ben preciso, diciamo che seguiranno la mia ispirazione! Non so quando le pubblicherò, appena ne avrò scritta una verrà pubblicata, ma come ho già detto non era una cosa programmata farle diventare una raccolta, quindi quando ce ne sarà una nuova... ce ne sarà una nuova!
Questa si svolge cronologicamente prima della primissa os che ho pubblicato, diciamo indicativamente un anno prima (?)
Più o meno ho detto tutto... ci vediamo alla fine! Enjoy!




Rachel si rigirò nel letto per l’ennesima volta. Non riusciva ad addormentarsi. Ma del resto come avrebbe potuto?
Avevano litigato di nuovo.

Sinceramente Rachel non capiva perché le cose stessero andando così. Quando avevano cominciato era tutto diverso.

Sam era diverso.
Dopo quasi due anni era stato il primo ragazzo a farle sperare di essere abbastanza carina da essere notata. Era stato il primo ragazzo che le aveva fatto provare qualcosa che non fossero tristezza o inadeguatezza, dopo quello che era successo.

Sam l’aveva fatta ridere, e nessuno ci riusciva più da tanto tempo. Non ci aveva neanche provato, semplicemente aveva fatto una delle sue solite imitazioni, e lei aveva riso. In quel momento Rachel aveva capito di essere di nuovo pronta.

Erano usciti un paio di volte, sempre prendendosi il loro tempo e facendo le cose con calma. Sam sapeva, e non voleva farle pressione di alcun tipo.
Rachel gli era stata riconoscente.

Avevano passato un mese circa a sorridersi timidamente dietro i loro caffè al bar sotto casa. Parlavano molto durante quei pomeriggi e Rachel si era accorta di provare inevitabilmente qualcosa per Sam.

Così avevano deciso di cominciare. E Sam era stato dolcissimo, sempre. Ma Rachel aveva avuto un blocco dopo poco. Non riusciva a guardare Sam senza sentirsi in colpa per ciò che sentiva… Si sentiva una traditrice, in qualche modo.

Avrebbe voluto parlarne con Kurt, ma sapeva che il ragazzo non parlava mai di lui, così era andata da Santana-nonostante non fosse esattamente ciò che aveva in mente.

La ragazza era stata molto diretta. Come sempre. Ma anche protettiva, in qualche modo.
“E’ passato tanto tempo Rachel. Tutti sappiamo che lui avrebbe voluto il meglio per te. Non dico che Bocca da Trota lo sia, ma potrebbe essere il ragazzo giusto con cui provare” le aveva detto Santana guardandola dritta negli occhi mentre Rachel si fissava le mani. “In ogni caso cerca di pensare alla tua felicità nanerottola”

E così Rachel l’aveva fatto. Ci aveva pensato, ed era giunta alla conclusione che stare con Sam la rendeva felice.

Era corsa nel suo appartamento alle undici e quaranta di un lunedì sera. Lo aveva trovato sul divano intento a guardare qualche stupido programma tv.

Quando avevano fatto l’amore per la prima volta Rachel si era sentita speciale, e amata. Non credeva che sarebbe stato possibile sentirsi di nuovo così con un ragazzo dopo Finn, ma era successo.
E in quel momento aveva davvero capito le parole di Santana.

L’anno passato insieme a Sam le era sembrato un paradiso, dopo l’inferno in cui aveva dovuto vivere per fin troppo tempo. Si supportavano a vicenda. Sam ascoltava sempre tutti i suoi discorsi su Broadway, e Rachel lo aiutava a prepararsi per i provini. Si amavano, ed entrambi ne erano profondamente consapevoli.

La sera della prima di Funny Girl era stato Sam a calmarla nei camerini, ed era stato il suo il mazzo di fiori più grande che aveva ricevuto.

Le litigate erano cominciate da poco. Lei non sopportava l’idea che Sam fosse stato preso per una nuova campagna pubblicitaria.
Non che non fosse felice per lui, in fondo si meritava tutti i traguardi che aveva raggiunto. Quello che faceva arrabbiare Rachel era il fatto che lui fosse l’unico ragazzo di tutta la campagna, circondato perennemente da bellissime donne.

Rachel aveva avuto paura.
Paura che lui si accorgesse di poter avere di meglio, paura di non essere abbastanza per Sam, paura di perderlo.

Ma aveva manifestato quella paura nel modo sbagliato: non ne aveva parlato con lui, lo aveva attaccato.

Del resto però lei faceva così. Era più facile attaccare qualcuno piuttosto che dover affrontare la realtà dei fatti.

Dopo un po’ Sam si era stancato. Nonostante i suoi tentativi di farle capire che per lui lei era l’unica, Rachel aveva continuato ad essere nervosa e ad accigliarsi ogni volta che saltava fuori il discorso ‘servizio fotografico’. Era arrivata al punto di chiedergli di scegliere fra lei e la sua carriera.

Non sapeva perché lo aveva fatto, era stata una cosa stupida, davvero stupida!

Avevano passato tutta la serata a litigare.

-Allora sai cosa ti dico? Vai! VAI! Corri da una delle tue modelle perfette!- aveva urlato lei da una parte della stanza.

-Si, ottima idea! Penso proprio che lo farò!- aveva ribattuto Sam.

-BENE!-

-BENE!-

E poi era uscito sbattendo la porta.

Rachel si era resa conto di aver fatto una cazzata nel secondo in cui la porta si era chiusa.
*

Sam era incazzato nero.

Non riusciva a credere che Rachel gli avesse davvero chiesto una cosa del genere. Non voleva crederci.

Quello era il suo lavoro, quello che voleva fare, che a lei piacesse o no. E poi lui era un modello professionale! Non aveva mai fatto niente con nessuna modella o fotografa del suo campo, anche se erano tutte delle ragazze bellissime.

Era incazzato nero. Era un ragazzo fedele, come faceva Rachel a dubitare di lui? Quante volte le aveva dimostrato di amarla? Quante?!

Era sempre pronto ad aiutarla e ad ascoltare le sue sclerate da diva-e neanche gli pesava perché la amava! Come faceva Rachel a non rendersene conto?

Era così incazzato che non si era neanche reso conto di essere entrato in un pub fino a che la puzza di alcol e fumo gli aveva fatto storcere il naso.

Fanculo, tanto valeva restare e farsi una birra. Non era lui quello a doversi sentire in colpa.

Mentre avanzava nella folla del locale scorse seduti a un tavolo due ragazzi parecchio familiari.

Erano Blaine e Artie, ed entrambi stavano per andarsene. Sam li fermò sedendosi con loro e appena possibile ordinò a una cameriera una dannatissima birra. Doveva sciogliere un po’ la tensione.

Artie e Blaine lo ascoltarono lasciandolo sfogare, interrompendo solo per dire qualche esclamazione. Sam ne fu felice: aveva bisogno di lasciar uscire un po’ di rabbia.

“Sai cosa ti dico amico? Se Rachel è così cieca da non vedere quanto sei perfetto per lei che si fotta!” aveva esclamato Artie a un certo punto. Anche lui aveva bevuto un po’. “Cioè, dico, ti sei visto? Lasciala stare quella! Stasera sei qui per divertiti, dico bene? Eh certo che dico bene!”

“Okay Artie, direi che posso riaccompagnarti a casa ora” aveva detto Blaine ridacchiando. Lui non aveva bevuto. “Cerca solo di non fare troppe cazzate, va bene Sam? Se vuoi lo accompagno e poi torno qui a farti compagnia” aveva proposto con un sorriso.

“No, vai. Voglio starmene un po’ per conto mio” aveva risposto Sam aprendo la sua seconda--terza?...  birra.

Così Artie e Blaine se ne erano andati. Non prima però di aver notato una donna molto bionda e molto bella che si sedeva esattamente dove fino a pochi minuti prima si trovavano loro.
Sam però non li vide.

Parlò invece quasi tutta la sera con quella ragazza, Tiffany. Che tra l’altro –non che Sam se lo ricordasse- scoprì essere una delle sue colleghe. Non l’avrebbe mai riconosciuta se lei non glielo avesse fatto notare.

Era carina, Tiffany. Parlava con un accento un po’ strano, ma era davvero carina.

Sam non aveva idea di come avessero fatto, ma a un certo punto si erano trovati nel suo appartamento, o meglio, nella sua camera.

Le labbra di Tiffany sapevano di Mojito. Ma era davvero bella… Questo almeno era quello che si diceva Sam. Se lo continuava a ripetere perché Rachel non sapeva di Mojito, ma di cannella e…

E Tiffany ora era sopra di lui e Sam non si ricordava di averle tolto il reggiseno, ma evidentemente lo aveva fatto.

Era strano… Non brutto, ma strano. Tiffany non era Rachel. Tiffany ansimava di più e faceva degli strani urletti.

Sam però fece comunque sesso con lei.
*

Erano le nove e mezza quando si svegliò. Vide Tiffany stesa accanto a lui, nuda.

Gli venne da vomitare. Corse in bagno non preoccupandosi di svegliarla o meno e rigettò tutto l’alcol della sera prima. Quando si alzò le gambe gli sembravano gelatina.
Si diresse malamente in salotto, con un mal di testa fortissimo. Si mise a cercare nei cassetti della cucina e alla fine prese un’aspirina.

Si sentiva uno schifo, e non a causa dell’alcol.

Stava per tornare con passo pesante in camera quando vide la spia rossa della segreteria telefonica accesa.

Si voltò verso la stanza di Blaine, e vide che il suo coinquilino era già uscito di casa.

Sospirando si sedette sul divano pronto ad ascoltare i messaggi.

Un-nuovo-messaggio.

-Qui sono Sam-

-E Blaine-

-Lasciate un messaggio dopo il BIIIP!-

*biiip*

-Ehi, Sam… Sono io-Rachel… Volevo, volevo solo dirti che mi dispiace. Ho fatto una cosa terribile e--Scusa. Non è stato giusto nei tuoi confronti. Non so cosa mi sia preso, io… Avevo paura di perderti Sam. Che tu mi lasciassi per una di quelle ragazze da copertina, e ora mi rendo conto di aver fatto un casino e mi dispiace, davvero, io--Vorrei solo chiederti scusa. Ti prego, chiamami appena senti il messaggio. Dobbiamo vederci. Non riesco a sopportare l’idea di aver rovinato tutto… Ho bisogno di te. Ti amo-

*biiip*

Cazzo.
*

Rachel bussò alla porta sistemandosi nervosamente la frangia. Prese un bel respiro e aspettò.

Sam le aprì quasi subito.

Aveva un po’ di occhiaie, ma era bellissimo come sempre. Probabilmente anche lui non aveva dormito molto la notte scorsa.

-Ehi- gli disse.

-Ciao- rispose lui. C’era qualcosa di strano nel suo sguardo, ma Rachel non volle farci troppo caso. Si sentiva già abbastanza male per aver detto quelle cose, non voleva vedere che effetto avessero avuto su Sam.

-Posso entrare?- chiese con voce piccola.

Sam la fissò per qualche secondo, poi annuì piano.

-Certo-
*

-Svelte, svelte ragazze. Entrate pure nel salone di bellezza firmato Kurt Hummel- disse Kurt facendosi da parte per far entrare Santana e Brittany in camera sua.

Aveva fissato con loro due per passare un pomeriggio di puro e sano relax nella tranquillità della sua stanza. Si sarebbero messi lo smalto (lui avrebbe aiutate lo ragazze), avrebbero fatto la ceretta alle gambe (lui avrebbe di nuovo aiutato le ragazze) e se fosse rientrato nella tabella di marcia avrebbero fatto un po’ di yoga.

Infatti Kurt indossava già il suo completo preferito per gli allenamenti-pantaloni grigi morbidi e maglietta blu con scollo a V.

-Ti sei messa in tiro Lady Hummel- commentò Santana vedendolo.

-Avanti Santana, sii buona. Ricordati chi potrebbe farti erroneamente male con quella cera- rispose Kurt mentre salutava Brittany con un abbraccio veloce.

Santana sbuffò ma non disse niente. Kurt le fece sedere sul suo letto e insieme cominciarono a preparare tutto l’occorrente.
*

Una volta che Sam ebbe chiuso la porta dell’appartamento Rachel si voltò a guardarlo. Anche solo vederlo lì, in piedi, con lo sguardo abbattuto, le fece trattenere il respiro.

-Mi dispiace così tanto Sam- disse fiondandosi tra le sue braccia. Lui non la respinse, e questo era già qualcosa. –Sono stata una stupida, un’idiota! Non avrei mai dovuto dire quello che ho detto- lo strinse un po’ più forte.

Si allontanò quanto bastava per poterlo guardare in faccia. Aveva lo sguardo triste, si poteva vedere benissimo. Ma c’era anche qualcos’altro…

-Ti prego, ti prego, possiamo far finta che non sia successo niente ieri sera?-

Lui la guardò a lungo, con quelle che sembravano lacrime agli angoli degli occhi, e alla fine -molto lentamente- annuì.

-Certo- sussurrò.

Rachel accennò un sorriso, tornando ad abbracciarlo forte. –Ti amo così tanto- sussurrò contro il suo petto.

-Ehi Sam… Oh…-

Rachel si staccò immediatamente, voltandosi verso la porta della stanza di Sam.

Poté sentire distintamente il rumore del suo cuore che andava in mille pezzi.

Sulla soglia della stanza c’era una ragazza –una ragazza bellissima- che Rachel aveva già visto l’unica volta in cui era andata a trovare Sam sul set del servizio fotografico.

Non sapeva il suo nome, ma non importava. La ragazza aveva addosso solo una maglietta di Sam -il… il suo Sam- e sul collo aveva due succhiotti ben evidenti. La sua espressione nel vederli insieme diceva tutto.

Sentendo il cuore all’altezza dello stomaco, Rachel si voltò per guardare Sam.

Era… sconvolto. Faceva correre lo sguardo tra lei e la ragazza sulla porta cercando di dire qualcosa.

Rachel aprì la bocca… ma non uscì niente. Non voleva credere a quello che vedeva.

Aveva dato tutto a Sam, tutta se stessa. Lo amava come credeva che non sarebbe stato possibile dopo la morte di Finn… Si fidava di lui… E in quel preciso istante tutte le sue certezze si stavano sbriciolando davanti ai suoi occhi.

Non disse niente.

Semplicemente spinse Sam con tutta la forza che aveva in corpo e singhiozzando uscì da quell’appartamento.

Non voleva innamorarsi mai più.
*

Britt aveva messo un po’ di musica rilassante dal suo Ipod e avevano già iniziato con lo smalto -le mani erano fatte, mancavano i piedi- quando Blaine e Artie fecero irruzione nella stanza.

-Ci dovete assolutamente prestare un computer!- quasi urlò Artie guardandoli con una faccia stralunata. Blaine dietro di lui non era da meno.

-Che succede?- chiese Kurt rimettendo il pennello dello smalto nella boccetta.

-Stavamo giocando a Destiny e il computer si è spento. PUFF! Quindi, se ancora non avete capito la gravità della situazione, CI SERVE UN COMPUTER!- disse Blaine spalleggiando l’amico.

-Siete così pateticamente nerd che insultarvi sarebbe uno spreco del mio tempo- commentò Santana disgustata.

-Mi dispiace ragazzi ma non ho più il computer. Lord Tubbington lo ha dovuto dare alla mafia russa o ci avrebbero preso la casa- rispose Brittany accigliandosi un po’. Tutti sorvolarono su quel commento.

-Non potreste aspettare? Vorrei prima finire qui con--

-No, Kurt, non possiamo aspettare- lo interruppe Artie mentre Blaine cercava di fare la sua miglior faccia da cucciolo per convincerlo. –Dobbiamo avere quel computer ora o--

-Ti prego Rachel aspetta!- tutti e cinque sentirono perfettamente la voce di Sam. Blaine si affrettò ad accostare la porta, poi rimasero tutti in silenzio, in ascolto, le facce confuse.

-VATTENE VIA SAM! Ti giuro che se non te ne vai immediatamente io-io--

Rachel stava singhiozzando. Kurt si avvicinò immediatamente alla porta per sentire meglio, seguito subito da Artie.

-Che succede?- chiese piano Brittany. Blaine fece spallucce mentre anche Santana si alzava. Artie provò ad aprire di uno spiraglio la porta, giusto per poter vedere cosa succedeva. Lui, Kurt e Santana si ammassarono lungo quella piccola apertura, mentre Blaine e Brittany restavano in ascolto dietro di loro.

-Rachel mi dispiace! Ho commesso un errore e--

-UN ERRORE?! Sam, si commette un errore se si compra la marca sbagliata di yogurt, TU MI HAI TRADITO-

Tutti nella stanza trattennero il fiato. Kurt poteva vedere solo la schiena di Rachel da quella posizione, ma riuscì comunque a capire che era devastata.

-HAI FATTO SESSO CON UN’ALTRA!- continuò Rachel.

Brittany si portò le mani alla bocca e Blaine si sedette sbigottito. Kurt era incredulo… non poteva credere che il ragazzo così per bene della sua migliore amica potesse essere… così.

-E non u-u-una qualunque! Con una delle modelle del servizio!- Kurt poté vedere le lacrime di Sam fin da quella distanza.

-Oh-oh… brutta storia- disse piano Artie. Aveva un tono di voce strano. Kurt guardò prima lui, poi Blaine. E purtroppo per il diretto interessato, la faccia di Blaine era un libro aperto per lui.

In un secondo diede uno schiaffo sulla testa a entrambi.

-Lo sapevate? Voi due lo sapevate?- li fulminò con lo sguardo.

-No, noi--provò a difendersi Artie.

-Non ne eravamo sicuri- ammise Blaine a testa bassa. Kurt lo stava per colpire di nuovo se non fosse stato per Santana che lo tirò indietro facendogli segno di fare silenzio.

-Te ne devi andare, devi-devi andartene SUBITO! VAI VIA!- urlò Rachel andando ad aprire la porta.

-No Rachel, ti prego, parliamone…- provò a dire Sam.

-VA BENE!- Rachel richiuse la porta con un tonfo. Si avvicinò di poco a Sam con le braccia incrociate, le lacrime che non smettevano di rigarle le guance.

-Com’è stato?- chiese con lo sguardo gelido.

-C…cosa?- chiese Sam.

-COM’E’ STATO?!-

-Non rispondere- sussurrò Artie. Kurt lo ignorò.

-Ne è valsa la pena?- sibilò Rachel.

-Rachel ti prego--

-Dici che ne vuoi parlare, PERFETTO! Dimmi com’è stato-

-Rachel per favore, ho sbagliato, non volevo--

-Ah, non volevi eh? Quindi è stato “per puro caso” se ci sei andato a letto?!-

-Questa storia non mi piace ragazzi- bisbigliò Brittany.

-Abbiamo litigato e io ero-confuso, e… e incazzato e…-

-Quindi per ogni nostra litigata sei andato a farti una modella? È questo il tuo protocollo?-

-Non ho mai visto Rachel così- sussurrò Santana. Kurt concordò annuendo. Era a pezzi, e… furiosa.

-Rachel io ti giuro che non volevo! Ho bevuto troppo ieri sera e-e non ho pensato! Quando mi sono svegliato stamattina ero così disgustato da me stesso che--

-Bene. Mi fa piacere che anche tu lo sia- disse Rachel sempre più freddamente. –Te ne devi andare-

-Rachel, amore, ti prego…-

-NO! Non ti azzardare a chiamarmi ‘amore’- sibilò Rachel puntandogli un dito contro. Era sconvolta. –Hai rovinato tutto Sam. Tutto. Vattene-

-Rachel per favore…- nessuno di loro aveva mai visto Sam piangere così. Fu immediatamente chiaro a tutti che questa rottura non sarebbe stata lieve.

-Io ti ho dato il mio cuore, Sam. E tu… Non riesco a capire come tu abbia potuto farmi questo. A me, a noi!-

-Credimi, se potessi tornare indietro a ieri sera non uscirei mai da quella porta- la supplicò Sam.

-Non si può tornare indietro- Kurt poté vedere un dolore profondo negli occhi della sua migliore amica. -Non ti voglio qui. Va via- a quel punto Rachel smise di guardarlo.

-No, no ascoltami…- provò a dire Sam.

-Non te lo ripeterò ancora-

Sam la guardò a lungo senza trattenere le lacrime. –Rachel io non posso stare senza di te… Ti prego, possiamo affrontare questa cosa insieme- disse con voce rotta.

-Lo stiamo già facendo Sam. E… io non riesco più a vederti come prima. Pensavo che non mi avresti mai ferita… Mai!- singhiozzò rumorosamente –E ora non riesco a togliermi dalla testa tu e lei che-- si coprì gli occhi con le mani, crollando sul divano. –E’ cambiato tutto ormai… Non-non posso…-

Brittany aveva appoggiato la testa sulla spalla di Blaine e lui la circondava con un braccio mentre due lacrime silenziose scendevano lungo le guance della ragazza.

Kurt si sentiva male per i suoi amici… Si sentiva male per Rachel, e anche per Sam. Niente sarebbe stato più come prima per loro. Sentì perfino Santana tirare su col naso.

-E’ finita- disse piano Rachel togliendosi le mani dal viso. –Ora ti prego, vattene- era sfinita, lo si vedeva chiaramente.

Sam continuò a singhiozzare, immobile a guardarla.
*

Rimasero chiusi in camera di Kurt per quasi un’ora prima che Artie si riaccostasse alla porta per controllare di poter uscire.

Brittany si era appisolata sul letto, Santana aveva finito di darsi lo smalto e Blaine e Kurt erano stesi accanto a Britt, piuttosto assonnati.

-Via libera- disse piano Artie. –Non vedo Rachel da nessuna parte-

Sam se ne era andato da un pezzo ormai.

Lentamente svegliarono Brittany e lei, Blaine e Artie raccolsero le loro cose per andare.

-Fammi sapere come sta Rachel, okay?- disse Blaine abbracciando velocemente Kurt.

Il ragazzo annuì. –Tu dammi notizie di Sam-

Blaine sorrise tristemente –Sinceramente ho paura delle condizioni in cui potrei trovarlo-

Kurt gli strinse piano la mano in segno d’incoraggiamento.

Dopo che anche Artie e Brittany ebbero salutato i tre uscirono dall’appartamento.
*

Santana chiuse la porta e si girò verso Kurt, fermo a braccia conserte nel mezzo del salotto.

-Tutto bene Lady Hummel?- chiese.

Kurt annuì stancamente –Pensavo solo che ora sarà tutto diverso-

Santana concordò silenziosamente.

-Avanti- disse dopo poco –Sarà un processo lungo e palloso, ma abbiamo una coinquilina da riabilitare- si avviò verso il frigo per prendere la scorta di gelato che tenevano per le emergenze.

Kurt la guardò con un sopracciglio alzato e un sorrisetto.

-Se ti azzardi a dire a qualcuno del mio lato… gentile- fece una smorfia pronunciando quella parola -… io ti castro. Aspetterò che tu ti sia addormentato, e poi nel cuore della notte verrò a svegliarti con un coltello incandescente in mano. Lascio galoppare la tua fantasia a questo punto-

Kurt fece una specie di scenetta muta in cui si cucì la bocca con uno spago invisibile e andò a prendere dei cucchiai.

-Forza- le disse poggiandole una mano sulla spalla –Andiamo-

Quando aprirono la porta della stanza di Rachel la trovarono raggomitolata al centro del letto. Si vedeva che aveva pianto molto, ma ormai le lacrime si erano asciugate, lasciandole dei solchi scuri lungo le guance dove era colato il trucco. Gli occhi rossi e gonfi erano persi nel vuoto, ma si puntarono su di loro quando entrarono.

-Ehi Rach- disse piano Kurt sedendosi su un lato del letto. Prese dei fazzoletti dal comodino e cominciò a passarli gentilmente sul viso della ragazza.

Santana si accomodò accanto a Rachel col gelato sulle gambe.

-Abbiamo pensato che potessi avere fame- le disse facendole un piccolo sorriso.

Rachel tirò su col naso. Kurt si stese accanto a lei, prendendola tra le braccia.

Appena lo fece Rachel riprese a essere scossa dai singhiozzi.

Kurt fece passare ripetutamente le dita fra i suoi capelli, mentre anche Santana si stendeva dall’altro lato di Rachel, passandole gentilmente una mano sulla schiena.

Sarebbe stata una lunga giornata.






Note autrice:
Ehm... io l'angst non lo so scrivere. Quindi. Si, uhm.
Questa shot riprende ovviamente la rottura epica di Ross e Rachel (3x16)
E' stato un po' strano scrivere di Sam in chiave "stronzo" -perché in fondo è così che si comporta- ma ehi, c'è una prima volta per tutto!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
  
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