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Autore: potteriani    11/09/2015    4 recensioni
"Chums" sarebbe la versione di "Friends" in Glee.
All'inizio l'avevo pensata solo come una oneshot, ma poi ho deciso di farla diventare una raccolta di os prendendo spunto dalle puntate di Friends!
Ancora non so quante ne pubblicherò, diciamo che è un lavoro in corso d'opera!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Artie/Brittany, Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blaine Anderson adorava i suoi amici.

Del resto quei sei pazzi erano ormai diventati la sua famiglia, e per lui contavano più di qualsiasi cosa al mondo.

Erano passati ormai cinque anni da quando un giovane e fiducioso ragazzo dell’Ohio di appena diciannove anni si era trasferito in quel palazzo del Greenwich Village, pieno di sogni e speranze per il futuro.
Aveva trovato un annuncio sul giornale poche settimane prima dove veniva offerta la possibilità di affittare una stanza per una cifra quasi imbarazzante per quanto bassa, e dopo appena una settimana aveva firmato il contratto di affitto.

L’appartamento era un piccolo open space formato da cucina e salotto, più un bagno e due camere da letto. Blaine divideva quello spazio con Sam, un ragazzo del Kentucky tutto labbra che non faceva altro che parlare e imitare attori famosi.

Erano diventati amici in fretta e nonostante tutti gli anni passati Blaine rideva ancora di gusto alle imitazioni di Sam (probabilmente era l’unico).

Sam voleva diventare un modello e nel tempo aveva anche fatto un paio di campagne piuttosto famose, ma non era mai riuscito a sfondare davvero. Nonostante questo continuava ad affidarsi alla sua manager e a sperare in qualche chiamata.

Poi Blaine aveva conosciuto Artie e Brittany.

Li aveva incontrati una mattina d’inverno, una di quelle talmente gelide che il freddo ti entra fin dentro le ossa e l’unica cosa che vorresti fare è rimanere a casa sotto il piumone a bere della cioccolata calda e a guardare l’ultima puntata del tuo show preferito. Ma Blaine quella mattina doveva andare a distribuire un po’ di curriculum, quindi addio piumone e telefilm.

Si era rifugiato nel bar sotto casa per scaldarsi un attimo, prima di tornare nell’aria pungente di New York, e lì aveva quasi travolto una coppia di ragazzi entrando.

Artie e Brittany, che in quel periodo si frequentavano, lo avevano visto così spaesato e infreddolito che gli avevano offerto un caffè. Artie studiava alla Brooklyn Film Academy e nonostante gli ostacoli dovuti allo stare su una sedia a rotelle sognava di diventare un regista. Era un persona molto calma e razionale e un ottimo ascoltatore. Brittany invece era l’esatto opposto.

Blaine non aveva mai conosciuto una persona come lei. Era un delle ragazze più carine che avesse mai visto: lunghi capelli biondi e occhi azzurri contornati da lunghe ciglia. Era del tutto fuori dagli schemi, persa perennemente nel suo mondo. Riusciva sempre a strappare un sorriso a tutti con poche parole, e la sua dolcezza era uno dei motivi per cui Blaine la adorava. Brittany era un’insegnante di ballo in una piccola scuola del Greenwich Village, e solitamente lavorava con i bambini.

Entrambi si erano aggiunti in fretta alla sua cerchia di amici insieme a Sam. Per un po’ erano stati solo loro quattro, ma dopo quasi un anno erano arrivati Santana, Rachel e Kurt.

Anche loro tre venivano dall’Ohio e vivevano a New York da quasi tre anni, ma avevano dovuto cambiare quello che era stato il loro storico appartamento a Bushwick dato il poco spazio. Così si erano trasferiti esattamente davanti a Sam e Blaine: stesso palazzo, stesso corridoio, porta diversa.

Principalmente si erano conosciuti grazie a Sam. Lui e Rachel avevano avuto un flirt durato un paio di mesi, anche se poi avevano deciso di restare amici.

Ma non per molto, visto che si erano rimessi insieme restando fidanzati per quasi un anno prima di tornare alla versione “amici”. La loro relazione tira-e-molla non era mai del tutto finita nonostante le altre storie che entrambi avevano avuto.

Rachel lavorava a Broadway e ormai da due anni interpretava il ruolo protagonista di ‘Funny Girl’, Fanny Brice. Erano andati a vederla tutti la sera della prima e nessuno aveva potuto negare il talento della ragazza. Peccato però che il suo carattere fosse un po’… difficile, ecco. (E motivo di molte litigate fra lei e Sam)

Santana lavorava come commessa da Zumiez, ancora non era riuscita a capire cosa voleva fare della sua vita. Era un persona senza peli sulla lingua, piuttosto aggressiva e schietta il 99% del tempo, ma che diventava premurosa e gentile quando si presentavano delle difficoltà per i suoi amici.

Come quando il padre di Kurt aveva avuto il secondo infarto.

Era stato un periodo terribile per tutti: Kurt non sembrava più lo stesso, si comportava come un automa e a malapena parlava. Appena aveva ricevuto la notizia era stata Santana ad accompagnarlo in Ohio per vedere suo padre. Erano rimasti lì una settimana prima di tornare a New York: per fortuna non si era trattato di niente di grave, ma aveva fatto preoccupare tutti non poco. Tutt’ora l’argomento “Burt” era molto delicato da affrontare.

Kurt… Kurt era la persona con cui Blaine si era trovato meglio, oltre a Sam e Brittany.
Kurt lo capiva, e non solo per il fatto che anche lui fosse gay. No, Kurt riusciva a capirlo a un livello più profondo. Era da lui che Blaine andava quando un storia finiva male o quando a lavoro le cose si facevano dure. Ed era da Blaine che Kurt veniva quando si sentiva insicuro sui capi da proporre a Isabelle per la nuova collezione o quando aveva bisogno di scappare dalle litigate assurde di Rachel e Santana.

Restavano svegli tutta la notte stesi l’uno accanto all’altro sul letto di Blaine a guardare le vecchie puntate di Sherlock e a parlare della pazzia delle coinquiline di Kurt.

E innamorarsi di Kurt… beh, non era stato premeditato.
*

Era successo e basta.

All’inizio Kurt vedeva in Blaine semplicemente il suo migliore amico. Si era avvicinato di più a lui in quattro anni di quanto avesse mai fatto con Santana o Rachel in otto.

Blaine riusciva a farlo sorridere anche dopo una giornata sfiancante a Vouge.com semplicemente portandogli un vecchio dvd degli anni ’80 e del cibo cinese.

Blaine era riuscito a farlo parlare di Finn, cosa che nessuno aveva mai fatto.
Lui non ne parlava, punto.
Ma con Blaine ogni cosa era imprevedibile.

Quando Adam lo aveva lasciato per quel ragazzo più giovane dell’NYU e lui e Blaine lo avevano rincontrato quasi un mese dopo, Blaine aveva notato subito il nervosismo di Kurt, sapeva quanto avesse sofferto a causa sua, e senza dire niente aveva semplicemente sferrato un pugno sulla mandibola di Adam, lasciandolo confuso e dolorante in quel negozio di dischi dell’Upper West Side. Dopo lui e Blaine avevano corso ridendo mano nella mano, fermandosi solo dopo aver messo quattro isolati di distanza tra loro e Adam. Anche allora Blaine non aveva detto niente: lo aveva guardato negli occhi e gli aveva sorriso, poi lo aveva trascinato verso la fermata più vicina della metro per tornare a casa.

 
Era Capodanno quando successe.

Erano andati tutti a una festa organizzata dagli ex compagni di corso di Artie a Chelsea, ma erano tutti tesi. Quella sera Sam e Rachel avevano litigato di nuovo: anche se non stavano più insieme lei aveva fatto una sfuriata sulla nuova ragazza di Sam. Lui si era giustamente difeso dicendo che dato che non erano più fidanzati lei non aveva nessun diritto di criticare le sue scelte. Nonostante questo però nessuno aveva visto la sua nuova ragazza alla festa, e Rachel sembrava essersi un po’ placata.

Verso la mezzanotte Santana e Brittany erano in pista a ballare un lento senza curarsi del fatto che stessero dando musica house.

Artie stava flirtando con una ragazza della sua vecchia università.

Rachel era avvinghiata a un ragazzo alto e biondo. Sam l’aveva guardata a lungo da un angolo della stanza prima di dire a Blaine che se ne andava.

Kurt invece era affacciato alla terrazza di quell’enorme appartamento. Voleva semplicemente un attimo di respiro da quella massa di persone che non conosceva.

Capodanno per lui era sempre stato un periodo dell’anno un po’ particolare. Prima che sua madre morisse guardavano tutti insieme un film Disney e poi facevano il conto alla rovescia verso l’anno nuovo stretti sul divano in salotto. Quando Carole e Finn erano entrati a far parte della famiglia si ritrovavano in cucina a brindare all’anno passato e a fare promesse per quello avvenire. Da quando lui viveva a New York però non aveva mai avuto una tradizione di quel tipo. Lasciava semplicemente che i minuti gli scorressero addosso e prima che potesse realizzarlo era stato catapultato in un nuovo anno.

Era sempre appoggiato al cornicione della terrazza quando Blaine venne a cercarlo.

-E’ quasi mezzanotte- disse Blaine mettendosi accanto a lui a osservare la città sotto di loro.

-Lo so. Non cerchi qualcuno da baciare?- gli chiese Kurt voltandosi a guardarlo. Blaine scosse la testa.

-Nah. Non credo che abbia molto senso baciare qualcuno a mezzanotte giusto per fare qualcosa. Se mai dovessi baciare qualcuno vorrei che fosse speciale, capisci?-

-Credo di sì- annuì Kurt.

Rimasero in silenzio qualche minuto, spalla contro spalla, lo sguardo perso su New York.

-Come sta Sam?-

-Si riprenderà. Spero- disse Blaine con lo sguardo corrucciato. –Io… non li capisco. Perché non chiariscono le cose una volta per tutte?-

-E’ un po’ più complicato di quanto sembra, Blaine-

-Lo so, ma… a volte sembra che non possano fare a meno l’uno dell’altra, a volte si ucciderebbero… Vorrei solo che prendessero una decisione, almeno anche noi sapremmo come comportarci-

Quello era vero. Con Sam e Rachel non si poteva mai sapere come stavano le cose. Rischiavi di comportarti in un modo che una settimana prima sarebbe stato giusto ma poi diventava sbagliato.

-Ecco perché le relazioni sono così complicate in un gruppo di amici. Non sai mai come andranno a finire- disse Kurt stringendosi un po’ di più nel maglione. Faceva freddo. –Guarda Artie e Brittany: loro sono rimasti molto amici, e Britt e Santana ora sono felici. Mentre Rachel e Sam, loro… sono diversi-

-Io e te siamo gli unici sani del gruppo- disse Blaine sorridendo dandogli un colpetto sulla spalla.

-Si, fino a che non ci evolveremo- rise Kurt. Blaine lo guardò attentamente focalizzando tutta la sua attenzione su di lui.

-Che vuoi dire?- chiese.

-Oh… Lascia perdere, davvero, non so quello che dico. Penso che il freddo mi abbia congelato anche il cervello. Che ne dici di rientra--

-Ti ricordi la fine di “Harry ti presento Sally”?- Blaine lo fermò tenendolo per un braccio, il viso improvvisamente vicino al suo. Sembrava concentrato su qualcosa che neanche lui riusciva a capire.

Kurt annuì lentamente, un po’ confuso. -Certo, è il nostro film preferito-

-Oggi è il 31 dicembre- sussurrò Blaine, quasi fosse un segreto.

Kurt lo guardò sempre più confuso.

-Blaine, che stai--

-10…9…8…-

Le voci da dentro arrivavano un po’ attutite, ma Kurt poteva sentire perfettamente i sussurri di Blaine.

-…7…- le sue labbra si muovevano a malapena -…6…-

Il moro si stava avvicinando sempre di più, lentamente-molto lentamente- dando a Kurt la possibilità di scostarsi se avesse voluto.

Solo che Kurt non voleva. In quel momento lo colpì una folgorazione. Era come se ogni momento che lui e Blaine avessero mai vissuto insieme fosse accaduto per portarli esattamente fino a quell’istante, fino a quella sera su quel terrazzo gelido la sera di Capodanno.

-…5…4…3…-

Kurt poteva sentire l’odore del gel ai lamponi di Blaine, e la sua colonia… e Blaine.

-…2…-

Chiuse gli occhi, ma poté sentire perfettamente la mano sinistra di Blaine che si appoggiava delicatamente sulla sua guancia mentre la destra stringeva piano il suo fianco.

-…1… BUON ANNO!-

Le loro labbra si sfiorarono appena inizialmente, ma ben presto cominciarono a prendere confidenza. Kurt constatò la morbidezza delle labbra di Blaine e Blaine poté imprimersi nella mente la forma delle labbra di Kurt.

Kurt non si rese neanche conto di aver immerso le mani nei capelli di Blaine fino a quando non lo sentì sospirare di approvazione.

Nessuno dei due avrebbe mai immaginato che baciare l’altro potesse essere qualcosa di così… naturale.

Kurt era nato per baciare Blaine.
Blaine era nato per stringere Kurt.
*

La prima cosa che Blaine sentì fu la sveglia terribilmente fastidiosa di Kurt. Dei rumori di coperte spostate e il muoversi del corpo sotto di lui gli fecero capire che anche Kurt aveva sentito la sveglia e la stava spegnendo.

Inalò profondamente l’odore del ragazzo appoggiando il viso nell’incavo del suo collo, stringendo le braccia intorno a lui un po’ di più.

-Blaine…- la voce di Kurt era davvero roca di prima mattina, cosa che aveva sempre affascinato Blaine.

-Mm- mugugnò in risposta, del tutto restio a spostarsi.

-Sono le cinque e mezza… Devi alzarti, lo sai- disse Kurt sbadigliando e scuotendolo leggermente per una spalla.

Blaine grugnì. Ecco una cosa che odiava.
Lui amava stare con Kurt: passare i pomeriggi insieme per le strade di New York o in qualche parco, addormentarsi l’uno sull’altro sul divano, andare a vedere i nuovi film Marvel al cinema insieme, fare l’amore con lui e addormentarsi stringendolo.
Ma se c’era una cosa che odiava davvero era quella. Svegliarsi almeno un’ora e mezza prima dei rispettivi coinquilini –a seconda di chi sgattaiolava in camera dell’altro nel cuore della notte- per non destare sospetti.

Erano passati ormai due mesi e mezzo dalla sera di Capodanno, e per quanto quella situazione clandestina potesse essere intrigante all’inizio ormai era diventata sfiancante, sotto tutti i punti di vista.

Blaine odiava dover mentire ai suoi amici, specialmente a Sam, ma entrambi avevano concordato di non dire niente a nessuno per il momento.

Volevano godersi una relazione priva di troppi problemi e specialmente priva dei commenti dei loro amici, che per quanto fantastici fossero sapevano essere davvero fastidiosi. (Specialmente Santana)

Kurt abbassò di poco il viso, dandogli dei piccoli baci sulla fronte, sulle guance e sulle labbra per cercare di svegliarlo. Blaine rispose al bacio, anche se infastidito.

-Odio non poter restare qui- disse il ragazzo staccandosi e stendendosi per guardare il soffitto.

-Lo so piccolo, ma è ancora per poco… Te lo prometto- disse Kurt appoggiandosi su un fianco per guardarlo.

-Davvero?- Blaine si tirò a sedere osservando speranzoso Kurt.

-Sì- annuì il ragazzo –Questa situazione è stressante per entrambi-

-Se lo diciamo a tutti- sussurrò Blaine abbassandosi su di lui con un sorriso malizioso –Potrò tenerti per mano davanti agli altri…- lasciò un piccolo bacio sul suo collo –Baciarti quando voglio…- un altro –E non dovrò inventarmi nessuna scusa per rapirti per del fantastico sesso-

Kurt ridacchiò piano, ma lo allontanò comunque.

-Esattamente. Quindi resisti ancora un po’ e ora vestiti- disse dandogli una leggera spinta.

Con un ultimo sbuffo Blaine si alzò dal letto e cominciò a rivestirsi.

-Ci vediamo qui a colazione?- chiese una volta vestito del tutto.

Kurt annuì –Vengono tutti, vedi di fare il bravo- lo ammonì.

-Ehi, io faccio sempre il bravo- protestò Blaine sedendosi sul lato del letto del castano.

Kurt alzò elegantemente un sopracciglio –Blaine- sospirò –Ieri per poco non mi hai chiamato ‘amore’ davanti a Artie e Rachel-

-Ma mi sono fermato in tempo, no?- sorrise Blaine avvicinandosi di più a Kurt per una bacio dolce e lento.

-Vai- disse Kurt sorridendo e spingendolo verso la porta.

Con un ultimo sorriso Blaine uscì dalla stanza.
*

-Avete sentito di Mercedes?- chiese Rachel spalmando un abbondante dose di marmellata sulla sua fetta di pane tostato. –Pare che alla fine sia riuscita ad ottenere quel contratto discografico-

-Finalmente quel misogino bastardo gliel’ha concesso- disse Santana aspramente riempiendo di succo il bicchiere di Brittany.

-A te l’aveva detto, no Kurt?- continuò Rachel.

Blaine stava continuando da dieci minuti a sfiorargli la caviglia con la sua sotto il tavolo, e ovviamente riusciva pure a fare l’indifferente mentre sorseggiava il suo cappuccino.

-Kurt?-

-Eh? Cosa?- si riscosse Kurt focalizzandosi su Rachel.

-Stai bene?- chiese lei guardandolo scettica.

-Sì, sì, benone- lui fece finta di niente, tornando a spulciare il suo muffin. Blaine nel frattempo se la rideva dietro la sua tazza. Il bastardo…

-Nel pomeriggio devo passare da Harlem per affittare quell’apparecchiatura di registrazione. Ti va di venire con me Sam?- chiese Artie cambiando argomento.

Mentre la conversazione continuava tranquillamente Blaine riprese la sua attività sotto il tavolo. Kurt lo fulminò con lo sguardo ma lui ovviamente evitava di incrociare il suo sguardo fingendosi interessato a uno degli sproloqui di Brittany.

-Okay ragazzi, io devo andare- disse Blaine dopo una decina di minuti. –Grazie della colazione comunque-

Appoggiò la tazza ormai vuota sul tavolo e alzandosi si sporse prendendo il volto di Kurt tra le mani, baciandolo poi intensamente. Kurt socchiuse gli occhi per qualche secondo, assaporando le labbra di Blaine contro le proprie prima di congelarsi completamente sul posto.

Anche Blaine se ne accorse e improvvisamente si staccò, il volto immobile.

Nella stanza era calato un silenzio surreale.

Molto lentamente sia Blaine che Kurt si girarono a osservare gli altri.

Tutti erano a bocca spalancata, perfino Brittany sembrava confusa da quanto aveva appena visto.

Kurt non riusciva a pensare a un modo in cui salvare la situazione, ma poi vide Blaine che molto lentamente e con un’espressione sconvolta si chinava su Santana alla sua destra e afferrandole il viso baciava anche lei.

Okay, quello era strano.

Quando si staccarono Blaine si spostò e andò da Brittany, che dopo aver ricevuto il bacio tornò tutta allegra a imburrare la sua ciambella.

Sam rimase talmente confuso che non si mosse neanche.

Rachel era completamente sconvolta e Artie serrò le labbra e con occhi spalancati lo guardò male.

Santana non smetteva di far correre lo sguardo da Blaine a Kurt e viceversa.

-E’…- disse Blaine completamente rosso in faccia schiarendosi la gola –Un saluto thailandese. Me lo ha insegnato una nuova collega-

E detto questo fissò per un secondo Kurt sconvolto, poi prese la sua tracolla e uscì al volo dalla stanza.

Kurt rimase immobile sulla sedia, quattro paia di occhi fissi su di lui.

Brittany ormai si era messa a mangiare la ciambella.
*

A: Kurt     8.47
“Non ho idea di cosa mi sia preso. Scusa… Sono ancora piuttosto traumatizzato. Li ho davvero baciati tutti.”
 
Da: Kurt     9.15
“Oggi pomeriggio ritrovo con tutti al bar. Anche se ormai direi che lo hanno capito tutti –tranne Britt- glielo diciamo”
 
Da: Kurt     9.16
"Sei un idiota"




Note autrice:
Hey there!
Okay, non so bene esattamente come mi sia uscita questa cosina, ma oggi pomeriggio ho aperto la pagina bianca di word e questo è il risultato!
Come ho detto nella descrizione "Chums" è come chiamano il sogno che Tina fa nella quinta stagione in stile Friends, e dopo aver fatto circa un anno fa un video in cui mettevo i personaggi di Glee nell'universo di Friends (se qualcuno volesse darci un'occhiata: https://www.youtube.com/watch?v=YCsahuJVEv0 ) ho deciso di provare a scrivere dei nostri amati personaggi come se fossero personaggi di Friends.
Ovviamente Kurt e Blaine sono i miei Chandler e Monica, e in qualche modo distorto Sam e Rachel sarebbero Ross e Rachel. Anche se in realtà Sam è più simile a Joey.
Coooomunque
Se non ci avete capito niente di tutti questi sproloqui probabilmente è perché non avete mai visto Friends (FATELO!) :D
Questo in ogni caso è il video da cui ho preso spunto: https://www.youtube.com/watch?v=geCl_vi8n0g
Aaaaah, il mio amato Chandler!
Bene, dopo queste note finali quasi più lunghe della oneshot vi saluto, e alla prossima!
Come sempre delle recensioni sono bene accette! :)
  
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