Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: LesA7X    18/09/2015    2 recensioni
Una nuova vita qui ad Huntington Beach, nuovi amici, nuova scuola, nuove abitudini. Leslie,una ragazza timida e insicura, dovrà iniziare tutto daccapo, cercando di trovarsi a suo agio in ogni situazione. Ma un ragazzo in particolare la aiuterà a rifarsi una vita, sarà per lei un punto di riferimento, un nuovo amico...o forse no. Ecco una storia incentrata su colpi di scena, amore, amicizia e naturalmente gli Avenged Sevenfold non possono mancare!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 11

 

<< Scusami, te l'ho detto che è un coglione >>. Non potei fare a meno di ridere. Mi abbracciò amorevolmente da dietro e disse:

<< Comunque, devo ammettere che mi fai impazzire professoressa >>

<< Smettila di chiamarmi così >>

<< Ma come, ho ancora bisogno di ripetizioni! >> mugugnò.

<< Sei il solito >> affermai dandogli uno spintone. Rise e si cimentò in un bacio così lungo da togliermi il respiro. Probabilmente non avevo ancora realizzato quello era successo. 

 

 

Dopo diverse ore passate sul divano a farci le coccole, mi accompagnò a casa.

Passai il resto della serata a "studiare" per l'imminente compito in classe di matematica, ma la mia mente vagava in posti ben diversi dalle equazioni parametriche. Così, decisi di staccare la spina e liberare la mente con una playlist da paura, Vulgar Display of Power, una delle mie preferite e ben presto mi addormentai.

"Being drunk and weary I went to Molly's chamber
Taking money with me and I never knew the danger
For about six or maybe seven, yeah, in walked Captain Farrel
I jumped up, fired my pistols, and I shot him with both barrels, yeah!
"

Cavolo quanto amavo questa canzone.
Sotto le ipnotiche note dei Metallica, mi dirigevo a passo deciso verso il campo di tennis, dove tutti si stavano già riscaldando. 

Mi affrettai a tirare fuori la mia Head e corsi a posizionarmi nel centro del campo, ignorando tutti quegli sguardi dei compagni posatesi su di me:

<< Buonasera Leslie >>

<< Buonasera, scusa il ritardo >>

<< Non fa niente, forza, riscaldiamoci io e te >>

Impugnai saldamente il manico della racchetta e mi concentrai sulla pallina.

Non so perché, ma quel giorno ero distratta da tutto e tutti e mi sentivo stranamente sotto pressione davanti all'istruttore. Eppure avevo acquisito una certa dimestichezza nel tennis ormai.

Eccola, la pallina stava arrivando. Feci per colpire con un dritto, ma sbagliai mira colpendo a vuoto:

<< Ancora! >>. L'istruttore tirò un'altra palla, questa volta preparai un rovescio. Ancora una volta sbagliai mira.

Che mi stava succedendo?
Svegliati Liddel!

<< Concentrati Leslie! Guarda la pallina! >>.

Niente.

Nonostante l'istruttore mi incitasse a fare meglio, giocai da principiante, sbagliando anche le cose più banali.

<< Ma che ti succede? >>. Gridò dall'altra parte del campo, e subito la testa cominciò a pesarmi una, due, trecento tonnellate. 

<< N-niente >>

<< Per oggi basta così. Fai un po' di esercizi di atletica >>

Può sembrare una cosa stupida, ma ci rimasi parecchio male; in fondo, il tennis era l'unica cosa a cui ero brava, quando tenevo in mano la racchetta tutti non facevano che dirmi quanto fossi brava.
E io non ero brava in nient'altro, per questo il tennis contava molto per me. Errori così erano inammissibili raggiunto quel livello di preparazione.

Cercai di liberare la mente con una corsetta, ripetendo in mente alcune strofe di Whiskey in the Jar

 

 

Il tempo sembrava non passare mai, ma per fortuna anche quell'allenamento finì.
Mentre i miei compagni si apprestavano a tornare a casa, io, con il consenso dell'istruttore, mi misi a fare qualche tiro al muro del campo.
Non lo accettavo.
Errori di quel genere non li potevo fare.

Così, con tutta la grinta che avevo, afferrai la racchetta e iniziai la mia performance.

La palla colpiva violenta quel muro di mattoni, tornava veloce e io la colpivo di nuovo con tutta la forza, il sudore scendeva dalla fronte, il braccio destro cominciava a farmi male, le gambe stavano per cedere, fino a quando non fui così soddisfatta dei miei tiri da poter dirigermi verso casa; si era fatto buio da un pezzo e cominciavo a temere la ormai celebre ramanzina dei miei.

Per non fare il tragitto più lungo, decisi di accorciare la strada percorrendone un'altra che però avevo fatto solo in compagnia di Zacky, ma in quel momento poco mi interessava quale strada prendere, l'importante era arrivare il prima possibile per non fare arrabbiare i "capi". 


Mentre percorrevo a passo svelto quelle vie anguste, mi venne in mente che per tutto il giorno io e Zacky non ci eravamo sentiti. Strano, di solito se non ci vedevamo ci scrivevamo sempre, così decisi di mandargli un messaggio:

Ore 20:18
"Hey Zack, tutto bene?"

Proprio quando stavo per riporre il telefono in borsa, sentii dei passi dietro di me, seguiti da sghignazzi e risatine.
Ok, forse non era una buona idea prendere questa strada.
Tanto per migliorare la situazione, via via che proseguivo i lampioni diminuivano sempre di più, fino a che non mi trovai in un tratto completamente buio.

Merda.

Subito mi feci prendere dallo spavento, il cuore pulsava sempre più forte.

Avevo una paura spropositata del buio, era quasi una fobia, e proprio lì, in quel momento, mi trovavo nel bel mezzo di un cunicolo stretto e buio, con un rumore costante di passi alle mie spalle.
Mi mancava l'aria, ma decisi comunque di accelerare il passo, cercando disperatamente un raggio di luce, qualcosa che illuminasse almeno l'asfalto.

Il mio cuore saltò in gola quando quelle risatine si tramutarono in richiami:

<< Hey bellezza, ti va di divertirti un po' con noi? >>

<< Ce la spasseremo >>

<< Dai, solo per qualche minuto >>

Doveva essere un gruppo di uomini di strada, quelli dai quali ti raccomandano di stare lontano.

La paura mi stava letteralmente divorando, sentivo gli occhi bruciare e le lacrime che stavo trattenendo mi appannavano la vista.

All'improvviso una mano mi afferrò il braccio e un uomo poco più alto di me mi sbattè con tutta forza contro il muro, aiutandosi con gli altri due uomini. D'istinto afferrai la racchetta che portavo sulle spalle e lo colpii alla testa, facendolo retrocedere.
Gli altri due mi fulminarono con uno sguardo assassino e le mie gambe iniziarono a tremare.

Avevo seriamente paura.
Avete presente quella situazione in cui ti domandi se avresti continuato a vivere, se saresti uscita incolume da un pericolo?

Ecco. Nella mia mente già immaginavo il peggio.


Esplosi in un pianto isterico, tentando la fuga, ma fui subito fermata dai due uomini e senza sapere come, mi ritrovai stesa a terra, con la testa che mi girava forte e…la vista… si… oscurava sempre più…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_________________________________________________________________________________________________________
Buonasera!
Mi sono decisa a continuare la serie dopo quasi una settimana (lo so, lo so…sono una ragazza irresponsabile xD), ma purtroppo, a causa di impegni scolastici, così dovrà andare.
Spero di pubblicare presto il prossimo episodio! :D
Lascio a voi immaginare cosa succederà dopo :P
Un bacio,

LesA7X

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: LesA7X