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Autore: Black_92_e_Hale_95    10/02/2009    3 recensioni
Ff a 4 mani. La storia narra di due "ragazze", ognuna con un segreto che non può essere svelato
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Jasper Hale, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao, di nuovo Sabry ^_^

Perché non commentate? ç_ç

Non vi costa nulla lasciare un piccolo commentino *_*

Vabbè, vi lascio al capitolo ^^”

Baci!!

Ucciso il vampiro, resto un altro po’ al cimitero, ma a quanto pare c’era solo lui, quindi, decido di tornare a casa.

Rientro in casa, faccio una veloce doccia e metto il pigiama.

Purtroppo posso dire addio alla mia maglietta, questa macchia d’erba non si toglierà neppure fra cent’anni.

La metto in lavatrice, sperando che me la salvi e vado a dormire.

Una volta sotto le coperte, non riesco subito a prendere sonno, nonostante sia stanca, la mente continua a riportarmi su i recenti eventi.

Victoria, il suo esercito, Jake, il vampiretto…

No, Jake no, ora devo concentrarmi sull’uccisione di Victoria e suoi scagnozzi e su nient’altro.

Soprattutto sul perché abbia mandato uno dei suoi a spiarmi, di sicuro c’è qualcosa sotto e sento che devo assolutamente scoprirlo.

Quando finalmente mi addormento, credo sia abbastanza tardi, spero solo di riuscire ad alzarmi domattina.

******************

Di nuovo la sveglia mi costringe ad alzarmi, ho l’impressione di aver dormito davvero poco.

Scendo dal letto, assonnata andando alla ricerca delle pantofole, non mi piace camminare scalza per via del parquet perennemente freddo.

Finalmente riesco a trovarle, poco o più distanti dal letto, le indosso e mi dirigo verso il bagno.

Lavo bene faccia e denti, ho un aspetto terribile, le occhiaie per quanto cerchi di mandarle via lasciano comunque un po’ il segno, non posso neanche prendermi una giornata libera.

Mi lavo in fretta, vado in stanza e mi vesto altrettanto in fretta, prendo la borsa, scendo al piano di sotto, questa mattina mi tocca saltare la colazione, che sfortuna, saluto il signor. Jenkins e corro a scuola.

******************

Arrivata davanti al caro liceo di Forks, vi sosto un attimo davanti, anche oggi un’altra giornata di scuola, passerà anche questa.

E dopo quest’ultimo pensiero, m‘incammino verso scuola e al suono della campanella, entro in classe, per affrontare la prima lezione della mattina.

Arriva anche la vampira in classe, la saluto con un tono di voce pari a quello di uno zombie, ci manca poco che non mi metta a dormire sul banco.

“Sembri un cadavere!! Qualche novità?” Mi domanda.

“Grazie tante” le rispondo ironica, è normale che sembri un cadavere, io a differenza sua ho bisogno di dormire.

“Ieri sera ho ucciso un vampiro al cimitero, sono sicura che mi stesse spiando” le dico, tornando seria.

“Un neonato in meno, bene” risponde felice, cercando di non farsi sentire dal resto della classe.

“Si, lo so, uno in meno, ma a me preoccupa il fatto che mi stesse seguendo” le dico, cercando di farle notare quanto sia seria la situazione.

“So che i vampiri mi vorrebbero morta, ma questo era sospetto” continuo a dire.

Poi odio essere spiata o seguita, o qualsiesi cosa del genere, non sono di certo cose che una ragazza adora, neppure se questa ragazza è una cacciatrice.

“Sarà stato mandato di ronda” mi risponde, quasi come se fosse una cosa semplice.

“Questo l’avevo immaginato anche da sola” le rispondo annuendo

“Il problema è: per cosa è stato mandato di ronda?” domando in maniera retorica.

“Per vedere se qualcuno di noi era in giro” mi dice, scrollando le spalle.

Potrebbe essere così oppure no, comunque continuo a pensare che ci sia qualcosa sotto.

“Non mi piace…” dico pensierosa, immagino che l’unico modo per sapere cosa stanno complottando sia andare al loro covo.

“Stanotte vado a fare un salto per vedere che intenzione hanno, i Cullen sono troppo distanti dal covo e non riesco a sentirli chiaramente” mi dice anche lei con un espressione pensierosa.

“Quindi, tu sai dove si nascondono?” le domando, credo anche di aver alzando un po’ la voce non volendo.

Mi sforzo di fare come se nulla fosse, quando il prof si gira a lanciarmi un’occhiataccia, per poi voltarsi di nuovo.

“Abbassa la voce” mi fa notare, solo su questo ha ragione, ma non glielo dico.

“Si, ma è una cosa che non ti posso dire” mi risponde.

Io non ne sono per nulla convinta, perche mai non può parlarne? Io continuo a pensare che ci sia qualcosa di strano, il mio sesto senso da cacciatrice mi dice così, quindi, continuo a fissarla interrogativa come per convincerla a parlare.

“Mi dispiace, se potessi lo urlerei al mondo intero, ma non posso, quindi…” mi risponde sembrando molto convinta di quello che dice.

Io intanto non smetto di guardarla interrogativa, con un’espressione anche un po’ severa, questo suo non voler parlare mi puzza.

“E’ al cimitero” mi risponde sospirando.

“L’avevo immaginato, lì ho trovato anche il vampiretto” le dico annuendo.

Un covo un po’ più celato non potevano trovarlo? Mi pare di pretendere un po’ troppo da questi vampiri, il sangue non gli scorre neppure, quindi, non arriva al cervello.

“Se trovi una ragazza con i capelli rossi, non ucciderla, ti scongiuro” mi chiede in un tono di supplica.

Da quando una cacciatrice risparmia i vampiri? Ripesando ai Cullen, meglio che non mi pronuncio a riguardo…

“Non l’ho vista, di chi si tratta?” le domando.

“Una mia vecchia amica, l’ultima volta che ho avuto sue notizie è stato quando per amore si è unita ad un gruppo di vampiri contro la propria volontà” mi spiega.

“Capisco” le dico annuendo, le storie dei vampiri non m’interessano, per me sono tutti mostri che vanno uccisi, senza alcuna differenza.

“Kayla, posso avere il permesso di uccidere i cacciatori?” mi chiede con un’espressione speranzosa.

Immediatamente la fulmino con lo sguardo, non ho la minima intenzione di concederle il permesso di uccidere.

“Non so se te lo posso permettere” le dico scrollando le spalle.

“Saranno anche pessimi e lo sono di sicuro, ma sono sempre umani” le dico con un tono che non ammette obbiezioni.

“Si, hanno un sangue pessimo. Allora vorrà dire che li ucciderò con le loro stesse mani e lì non mi puoi dire niente. Si auto spareranno!! Ah, comunque se ti interessa, da qualche meandro oscuro di casa Cullen ho scoperto la tinta rosa per capelli, credo sia ora di dare un taglio al colore bronzo” mi dice sorridendo in maniera perfida.

“La seconda cosa si può fare, ma dopo aver mandato via Victoria e i suoi schiavetti” le rispondo.

“Certo, avrò tempo anche per convincere il folletto, se non raggiungo i Volturni prima, s’intende…” mi dice.

“Niente shopping mania questa volta, io ho una dignità da difendere e poi una prescelta non si fa conciare come una barbie” le rispondo, se mi concia di nuovo come ha fatto l’altra volta, giuro che la uccido.

“Se è per questo neanche un vampiro e un licantropo” mi dice.

“Fa più paura quel folletto, che ritrovarsi umani, senza gambe e senza braccia nel film di Resident Evil” continua trattenendo a stento le risate.

Annuisco, sforzandomi di sorridere, per quanto il sonno e la stanchezza me lo permettano.

“Oltre a coinvolgere i Volturni avete avuto qualche altra idea?” le domando, passando ad un argomento che ritengo abbia molta più rilevanza.

Diventa pensierosa, intanto che io aspetto una risposta, cerco di non crollare, non posso neanche protestare o licenziarmi.

“Alice, Rosalie ed Esme hanno avuto l’idea geniale di fare chissà cosa con i loro mariti, mentre Edward ha avuto l’idea geniale di restare in bagno a vomitare” mi risponde.

“Ah… immagino quale sia stata la loro idea geniale” le dico sarcastica.

Tu guarda a cosa pensano in una situazione del genere…

“Bella Swan? Non dirmi che si è fatta rapire come una stupida dai neonati? Anche se credo ne sarebbe capace” dico in tono un tantino sprezzante nei confronti della suddetta stupida.

“Se fosse stata rapita dai neonati, a quest’ora starei facendo il trenino con i licantropi”

“Dubito che i licantropi ne sarebbero felici” le rispondo scuotendo la testa in segno di negazione.

“Perché nessuno ha capito le intenzioni di mio fratello?!?! Voleva togliere al mondo una disgrazia” mi dice.

“Io credo che sia leggermente stupidina e sempre bisognosa di qualcuno che le faccia da balia oppure è Edward che la tratta come se fosse una bambina handicappata di cinque anni” risposto con un tono sarcastico.

“Vivo da due giorni con i Cullen, quindi, non so dirti. Basta che non tocchi Jasper, oppure io ed Alice l’ammazziamo” mi dice convinta.

“Ti piace proprio Jasper, eh?” la stuzzico.

“Non sai proprio niente di questa Isabella Swan?” le chiedo, curiosa di sapere perché anche i licantropi ci tengono tanto a salvarle la pelle.

Sbuffa sorridendo.

“Se Alice lo sapesse, a quest’ora non sarei qui” mi fa notare.

“Comunque no, cercherò delle informazioni. Per caso ti chiedi se ha qualche rapporto con Jake?” mi chiede, immagino il motivo di questa domanda, ma non le dirò mai e poi mai che forse ha ragione.

“Certo, anche” le rispondo, cercando di non mostrare alcun interesse per la cosa.

“Sei cotta!!! Cercherò qualche notizia, mi sa che inizierò a chiedere a Rose” mi risponde.

“Non so di cosa tu stia parlando” le dico volgendo lo sguardo altrove, fingendo di interessarmi a quello che dice il professore.

“Idea!! Potremmo mandare Alice a far provare a tutti i neonati i vestiti!! Così si suicideranno, sono un genio” dice ridendo.

“E’ proprio così” le dico, forse in ton poco convincente, ma non voglio dare a vedere un qualche interesse per quelle informazioni riguardo Jake e Isabella.

“In effetti, chiunque si suiciderebbe pur di mantenere intatta la propria dignità” le rispondo, proprio per questa affermazione non mi farò trattare mai più come se fossi una barbie scema da Alice.

“Concordo” mi dice, anche lei è stata torturata dal vampiro-folletto, quindi, capisco il motivo per la quale sia d’accordo.

La campanella suona, segno che la prima ora di lezione è finalmente giunta al termine, non che abbia seguito qualcosa di quello che ha detto il professore.

Usciamo dalla classe e la vedo che attende qualcuno, quando si avvicina la vampira bionda, la ferma e lei ci guarda entrambe un tantino perplessa.

“Cosa sai di Bella?” le domanda Yuna.

“E’ un’attira disgrazie!! Avrebbe fatto meglio a morire contro James o quando si è buttata dal dirupo!! Maledetto Jake, doveva lasciarla morire!! Adesso, dopo il diploma, verrà pure trasformata!!

La ucciderò prima!! Se non fosse per Edward quella ragazza sarebbe in una tomba!!” le risponde in un tono a dir poco infuriato.

“Si è buttata da un dirupo?!?!?” esclamo meravigliata e allo stesso tempo confusa.

“Si, ha detto che Jake glielo aveva promesso… Se non fosse per Edward sarebbe sotto terra dal suo diciottesimo compleanno” continua a dire.

Non le va proprio a genio quella lì, posso capirne il motivo, anch’io la detesto.

“Cosa le ha promesso Jake?” le domando.

“Di fare un salto dallo scoglio” mi risponde lei, ancora con una punta di rabbia nella voce.

“Ah… la ragazza è proprio stupida” dico annuendo con tono serio.

“Non c’è altro?” insisto per sapere altro.

“Stai a più di due metri di distanza da lei o potresti morire per un qualsiesi motivo” mi risponde con un filo di disprezzo nel tono di voce.

Incrocio le braccia al petto, con un’espressione quasi arrabbiata sul volto, per lo più infastidita.

“Per quale ragione?” le domando.

“E’ una calamita attira disgrazie! Pensa che pochi giorni che è arrivata l’hanno quasi investita, se non fosse stato per Edward…” mi risponde.

Wow, la odia proprio.

“Che allegria…” le dico mantenendo lo stesso tono di voce.

“Non c’è altro?” domando nuovamente.

“Già” mi risponde la vampira bionda “Ehm… scusate, ma siamo di un quarto d’ora di ritardo a lezione, a questo punto ci conviene andare in infermeria con la scusa che Kayla è stata male” ci dice, così mi accorgo che in effetti ha ragione, meglio andare in infermeria che avere una predica dal prof per ritardo.

“Va bene” le rispondo, con la faccia cadaverica che mi ritrovo per il sonno perduto, non farò fatica a passare per malata.

“Ma questo non significa che sfuggirete alle mie domande” le avviso.

“Oh, no problem, ma credo che usciremo da scuola prima di quanto credi” mi dice.

Annuisco alle sue parole, in effetti, c’è uno strano odore di gas nell’aria.

“Pensare che il 99% della scuola fuma” dice Rosalie, ridendo.

Mostro un’espressione alquanto disgustata per la sua affermazione, poi le faccio cenno di andare.

Ci dirigiamo verso l’infermeria.

“Scusate, Kayla si è sentita male” dice loro Yuna.

Resto ferma intanto che l’infermiera mi visita, spero di sembrare una malata convincente, anche se in effetti, non sono mai stata una brava attrice.

L’infermiera dice che potrebbe essere solo stress, ma nulla di grave.

Ci credo che sono stressata, con il lavoro che faccio, chiunque al mio posto lo sarebbe.

“Carlisle, possibilità di scuola in fiamme?” domanda Yuna al medico, sembra anche lui incredibilmente pallido, come i Cullen, ma è assurdo che un vampiro faccia il medico.

“Circa il 90%” le risponde in tono pensieroso.

“Scuola in fiamme?!?!” esclamo meravigliata.

“Ci manca solo questo!!” continuo a dire.

Ci manca solo la scuola in fiamme, accompagnata dalla fine del mondo e stiamo a posto…

“Ma che! Noia in meno. Più tempo per indagare.” Mi dice Yuna sorridendo.

Almeno qualcuno è felice per questo, in effetti, un po’ di ragione ce l’ha, se saltiamo la scuola abbiamo più tempo per cercare di trovare una strategia contro l’esercito di Victoria.

“In effetti, hai ragione, comunque dobbiamo finire il discorso” le osservo entrambe.

“Mi pare di aver già detto abbastanza” mi risponde la vampira bionda, lanciandomi un’occhiata per nulla amichevole, immagino che se potesse mi ucciderebbe.

“Rose, calmati” le dice Yuna.

Non c’è bisogno che cerchi di calmarla, se mi vuole uccidere, basta che ci provi, dubito che ci riuscirebbe.

“Secondo me non è tutto” le rispondo in tono calmo, incrociando le braccia.

“Cosa vuoi sapere?” mi chiede infastidita, ci manca poco che si metta anche a sbuffare.

“Il resto delle informazioni, perché i licantropi la proteggono?” le domando, sperando che non capisca  a chi di specifico è riferita la domanda.

Mi accorgo che la vampira a stento trattiene un sorriso, non riesco a capirne il motivo, ma di sicuro non è nulla di buono.

“Ma perché lei e Jake sono amici, soprattutto perché lui ne è innamorato” mi risponde.

La risposta mi lascia senza parole, non so come risponderle, non ne ho la minima idea, sento che il mio povero cervello sta andando in tilt, ma che dico io sto andando in tilt, una risposta del genere non me la sarei ma aspettata.

Ma infondo sono stata io cercarmela, sono io che faccio domande stupide.

Il prossimo obbiettivo sarà: andare avanti e dimenticare il resto, devo… cosa devo fare?

Lascio la stanza senza dire niente, appoggiandomi con la schiena al muro esterno accanto alla porta.

Respiro, cercando di restare calma, non mi sembra il caso di comportarmi come se avessi cinque anni e poi sono una cacciatrice, il che vuol dire una vita molto breve.

Mi accorgo che Yuna mi ha seguita fuori.

“Non è niente…” le dico, in un tono per nulla convincente.

Infatti, non l’ho convinta, dato che, non so per quale ragione, mi abbraccia, come in un goffo tentativo di consolarmi, piango un po’, ma mi allontano quasi subito.

“Andiamo, dobbiamo vedere se hanno trovato altro” le dico, asciugandomi le lacrime, utilizzando un tono neutro, quasi freddo, privo di emozioni.

In un attimo non mi rendo conto di cosa stia succedendo, sento un’esplosione e poi Yuna mi spinge a terra.

“Stai bene” mi domanda.

“Si, sto bene” le rispondo “Dimentichi che sono una cacciatrice”

Inizio a guardarmi intorno alla ricerca del responsabile, se lo trovo, passerà di sicuro un bruttissimo quarto d’ora.

“Qualche idea? Io potrei correre tranquillamente attraverso il fuoco senza bruciarmi, ma tu…” mi fa notare Yuna.

“Ehi, sono una cacciatrice, posso benissimo farlo anch’io” le rispondo con un tono che non ammette obbiezioni.

“Ti devo ricordare che sei umana” sospira “Dai, sali in spalla” mi dice.

“Lo ricordo” le rispondo.

“Credimi se ti dico che posso farcela da sola”.

“Ok, se non ti dispiace, vado, non voglio abbrustolirmi” mi saluta e se ne va.

La seguo, evitando giusto di poco le fiamme.

“Tutto bene?” mi chiede di nuovo Yuna.

“Si, tutto bene” le rispondo guardandomi intorno cercando il responsabile.

Poi mi dice che c’è Victoria, purtroppo il mio naso non è come il loro.

“Seguiamola” le dico a bassa voce, in modo che non mi sentano gli altri.

“Non credo sia possibile” mi risponde, poi all’improvviso si accascia a terra, tenendosi la testa tra le mani.

“Che succede?” le chiedo, non capisco cos’abbia, ma non credo che Victoria sia la diretta responsabile.

A questo punto continua a tenersi la testa tra le mani, iniziando ad urlare, mi chino vicino a lei riformulando la domanda, anche questa volta senza avere una risposta, quindi, mi rialzo, cercando di capire chi possa essere il responsabile.

“VATTENE DALLA MIA TESTA” la sento urlare in preda al dolore.

“Sta calma, cerco di risolvere” le dico, ricomincio a guardarmi intorno accorgendomi che più in là c’è, oltre la folta folla studentesca, qualcuno ci osserva, mi affretto a raggiungerla, cercando di spingerla a terra o di ferirla in qualche modo, ma riesce a sfuggirmi.

Torno indietro e quando la raggiungo Jasper la sta aiutando a rialzarsi.

“Jasper… Kayla... che è successo?” domanda con chiara espressione confusa.

La osservo incrociando le braccia.

“Non ne ho idea” le rispondo scrollando le spalle.

“Dovresti essere tu a spiegarlo”.

“So solo che la testa mi scoppiava e c’era una voce che mi ordinava di uccidervi…” dice confusa.

“Mi è passato un branco di elefanti sulla testa per caso?” domanda ironica.

“Io andrei a fare una visita a Victoria” dico seria, ignorando la sua domanda stupida sugli elefanti.

“Uhm… giusto, Victoria, magari più tardi” mi dice, sembra anche piuttosto confusa a riguardo.

In ogni caso io non ho tempo da perdere, se lei non vuole venire, nessuno la obbliga, anzi meglio così, io intanto devo andarci.

“Come vuoi, io ho urgenza di andarle a fare visita, non mi piace che qualcuno mi faccia spiare” le dico.

“mph… tanto non ti posso dire dove si trova…” mi risponde, continua a sembrare confusa.

“Fammi indovinare..” le dico, soffermandomi un attimo fingendo di pensarci.

“Vicino al cimitero!” esclamo.

“Ugh… a mala pena mi ricordo chi è Victoria… che mal di testa… mi puoi dare un’ora?” mi dice.

Resto ad osservarla, aspettando, per quanto non abbia proprio voglia di aspettare.

Si sposta dalle braccia di Jasper.

“Al cimitero, a nord, vai dritto contro una pietra, è un’illusione” mi spiega.

Tutto chiaro, è stata molto più utile di quanto avessi pensato.

“Ok, grazie” le rispondo, per poi dirigermi di corsa verso il cimitero.

******************

Arrivo davanti all’ingresso, trovo una grossa pietra vicino alla foresta, poco distante dal cimitero.

Provo ad attraversare la pietra con una mano e sembra incorporea, allora aveva ragione Yuna, ma sempre meglio provare, non sarei mai voluta finire schiantata con la faccia contro un enorme pietra.

Mi armo di coraggio, attualmente come arma, ho solo questo, oltre al paletto in borsa, chiudo gli occhi e attraverso la pietra.

Quando riapro gli occhi, mi ritrovo in una caverna, arredata abbastanza bene per essere una squallida caverna, almeno prima che ci passasse qualcuno lo era.

Smetto di guardarmi intorno e mi accorgo di non essere sola, alcuni vampiri mi stanno osservando, il loro sguardo ha un che di minaccioso, ma non m’intimorisce per niente, non sono il tipo che si fa spaventare da qualche stupido vampiretto.

“Salve, cacciatrice” mi rivolge la parola in modo ironico, una vampira con i capelli rossi, non riesco a capire chi sia.

“Immagino di sapere perché tu sia qui” continua lei.

“Già, per uccidervi tutti” le risposto per le rime.

“Ne sei proprio sicura?” cerca di farmi arrabbiare e credo anche che ci stia riuscendo.

“Fammi pensare… direi proprio di si” le rispondo in tono chiaramente ironico.

“Ma a quanto pare tu vuoi solo chiacchierare…” scrollo le spalle, intanto lei mi fa attaccare da uno dei vampiretti che le è vicino.

Mi si lancia contro, lo spingo via senza molta difficoltà, avvicinandomi alla vampira, noto che dietro di lei c’è qualcosa, sembra un’arma.

Credo che se ne sia resa conto e vi si para subito davanti, cerco di spingerla via, ma non vi riesco e vengo sbalzata contro una parente, ma mi rialzo subito e cerco un diversivo.

Un ghigno perfido si dipinge sul suo volto e mi accorgo che si sta preparando ad attaccare.

L’anticipo fingendo un attacco per poi passare oltre, in un buco del muro, non particolarmente alto, vi è una specie di falce, incastrata nella roccia.

Quest’arma assomiglia ad un’ascia metallica con un palo di legno infisso nel manico.

Ho come l’impressione che devo prenderla, quindi, senza voltarmi mi dirigo verso di essa e la estraggo dalla roccia.

Quando mi volto, i vampiri, che intanto sono aumentati di numero, stanno venendo ad attaccarmi, ne elimino due, ma credo siano un po’ troppi, quindi, esco fuori, attraversando nuovamente l’enorme masso, portando con me la falce.

Uscita dalla grotta mi avvio verso il cimitero per raggiungere casa Cullen, ma per strada incontro uno strano ed enorme lupo.

Mi accorgo che scodinzola e abbaia felice, io resto ferma ad osservarlo interrogativa, non riuscendo a capire se sia cattivo oppure no.

Si avvicina e mi lava mezza faccia, che schifo, poi resta a fissarmi immobile.

“E adesso che vuoi?” chiedo, fissandolo a mia volta.

Con la bocca mi afferra un braccio, indicando poi la sua schiena.

“Devo salirti in spalla? E perché mai?” domando, avendo capito poco o niente delle sue intenzioni.

Emette un ringhio che penso sia uno sbuffo, la sto scocciando?

“Uff… E va bene, come vuoi tu” e le salgo in spalla.

“Ora dove dovremmo andare?” le domando severa.

Inizia a correre, abbaiando felice come prima, io mi sforzo di non cadere, cercando di non strapparle qualche pelo, dubito che ne sarebbe felice.

Ad un certo punto si ferma e ne approfitto per scenderle di dosso, controllando le mani per assicurarmi che non mi sia rimasti alcuni suoi peli, per fortuna non gliene ho staccato neppure uno.

Sparisce nel bosco, io intanto mi guardo intorno per capire dove mi ha condotta, anzi meglio dire trascinata,

quando una ragazza dai lunghi capelli neri riemerge dal bosco.

“Ciao, Kayla” mi saluta allegra.

Resto un attimo interdetta, non ricordo chi sia.

“Ehm... Ciao” mi affretto a rispondere.

Si mette a ridere, probabilmente la mia espressione può passare per comica.

“Grazie di non avermi strappato dei peli” dice continuando a ridere.

“Tu… il lupo, eri tu il lupo?” le chiedo con un espressione interrogativa.

Fa una piroetta e mi risponde che è così.

Non smetto di fissarla interrogativa.

“E cosa ci dovremmo fare qui?” chiedo, indicando con le braccia lo spazio circostante.

“Aspettiamo Yuna e gli altri” mi risponde sorridendo, indicando il cielo che sembra prepararsi ad un bel temporale.

“Per cosa esattamente?” insisto a chiedere.

“Per una partita di Baseball” mi risponde storcendo il naso.

“Stanno arrivando?” le chiedo, essendomi resa conto della sua reazione strana.

“Si” mi risponde soltanto, poi sparisce nuovamente nella foresta per poi ritornare di nuovo in forma di licantropo.

“Ah… bene, ora ci vorrà l’interprete per capirti” le dico sarcastica.

Mi lava di nuovo la faccia, che schifo, cerco di mandare via la sua saliva e noto anche l’arrivo di Yuna e dei Cullen.

Osservo Yuna comportarsi in modo strano.

“Ehi, ti ho avvisata se fai un passo falso, no?” le chiedo in maniera retorica, stringendo la falce tra le mani.

“Ma io non voglio ammazzare te” dice continuando a ringhiare contro la licantropa, che sta indietreggiando.

Poi si volta nuovamente verso di me, calma.

“Qualche info?” mi chiede.

“Solo questa e qualche neonato in meno” le dico mostrandole la falce.

“Avevo sentito delle leggende a riguardo, ma non ne ero mai stata sicura” dice guardandola con aria interessata.

“Io non ho capito bene cosa volesse farci Victoria, ma ora non potrà farci niente” le dico scrollando le spalle.

“Però c’è qualcosa di strano in quest’arma” dico mentre osservo anche io la falce.

“Vicky non avrebbe potuto farci niente, guarda…” poi poggia una mano sull’impugnatura della falce, togliendola all’istante, emettendo poi una smorfia di dolore.

“Per questo non l’aveva estratta dalla roccia” le rispondo, ripensando a quando l’avevo trovata.

“Esatto, brucia” mi risponde, ancora sofferente per via della mano.

"Credo abbia anche altre cose strane, oltre a bruciare" dico, soffermandomi un attimo ad osservarla

"Quando l'ho vista, ho come avvertito uno strano senso di possesso, sapevo che era mia, anche prima di estrarla dalla roccia" le spiegai.

"Poi quando la impugno... non so come spiegartelo, credo sia una cosa da cacciatrici" dico per poi scrollare le spalle.

“Si, credo di si, non saprei” dice pensierosa.

“Kayla, devi venire con me, nel Texas, mi sono ricordata una cosa  dice all’improvviso.

"Se è importante, va bene" le dico annuendo.

“Certo che è importante” mi risponde, fingendosi offesa.

Il lupo sparisce di nuovo nel bosco, per poi riemergerne umana.

“Ok, fra un’ora ci sarà un volo, non ci metteremo molto, forza!!” dice Yuna.

"Spero sia davvero come dici tu" le rispondo.

"il mio osservatore non mi aveva mai parlato di un'arma del genere..." dico pensierosa.

Si fa prestare la moto da Jasper, intanto a me tocca andare con la porche di Alice, ovviamente guida Elisa.

Poi mi trascina di nuovo in spalla fino a casa Cullen, dove io salgo in macchina con Elisa e lei prende la moto, poi partiamo dirette verso l’aereo porto.

La guida di Elisa è terribile, mi sento fortunata ad avere lo stomaco vuoto.

Quando arriviamo, mi trascina a sedere.

Non smetto di domandarmi chi è il pazzo che le ha dato la patente, ammesso che ne abbia una, oltre alla mia felicità di aver saltato la colazione questa mattina, intanto Yuna va a prendere i biglietti.

Dopo un po’ di chiacchiere, annunciano che l’aereo sta per partire, poi mi accorgo che c’è un gruppo che ci fissa, mi affretto a nascondere la falce.

“Ehi voi, circolare, non c’è nulla di strano” li ammonisco con tono severo.

“Che avranno da guardare?!?!?” esclamo alzando gli occhi in aria, esasperata.

Mi osserva cercando di trattenere le risate.

“Mah, non so, i vampiri hanno la particolarità di essere belli come greci, tu per essere umana, sei quasi alla pari con Rose ed Elisa, beh, basta guardarla e vedi che pensieri si fanno in testa” mi risponde.

“Dubito che m’interessi saperli…” le dico scrollando le spalle, i pensieri altrui sono l’ultimo dei miei problemi.

“Ecco una delle poche occasioni in cui Edward mi fa pena, sai che noia, vedere cos’ha in testa chi ti circonda?!?!” mi dice.

Io lo troverei snervante, ho già i miei pensieri, ci mancano solo quelli degli altri a completare lo stress.

“Può anche cercare di ignorarli di tanto in tanto, giusto per non impicciarsi sempre…” le rispondo, non mi riesce compatire i vampiri, questo in particolare.

“Scusa… ma cacciatrice e vampiri, erro o dovrebbero essere nemici?” chiede, per poi scoppiare a ridere, per un motivo che sa soltanto lei.

“E’ sempre stato così” le rispondo annuendo.

Per quanto la situazione ora sia davvero strana.

“Inizio ad avere i miei dubbi…” dice, mentre stiamo salendo sull’aereo.

Quest’affare con le ali lo odio, odio le altezze in generale…

“In effetti, in questo caso si potrebbe dire: nemici che si alleano contro un nemico comune e basta” le rispondo.

“Ah… ok” mi risponde abbassando lo sguardo delusa, per poi prendere posto chiudendo gli occhi.

Mi siedo anch’io, mi sento un po’ dispiaciuta, in effetti, non è la peggiore vampira in circolazione.

“Va bene, una piccola eccezione si può fare ogni tanto” le dico, cercando a modo mio di chiederle scusa.

Rialza lo sguardo, sorridendo speranzosa “Amiche?” domanda con un ampio sorriso.

“Va bene, ma non dirlo in giro” le rispondo, accennando un sorriso, cercando di non guardare fuori al finestrino, per non dover vomitare.

“Certo!!” mi risponde.

Intanto cerco di non far caso all’altezza e di non affacciarmi fuori, odio volare.

“E’ orribile” dico concentrandomi sul tappeto a terra, per non badare alla nausea.

“Non potevamo andare a piedi o in macchina, o in un qualunque altro modo…”

“Preferivi viaggiare con la pazza?” mi domanda Yuna, credo che anche abbia paura delle altezze.

“Era un’alternativa migliore all’aereo” le rispondo.

“Chiudi gli occhi e vedi che passa, ma chi l’ha dette queste stupidaggini?!?!” dice lei.

Di sicuro le avrà dette qualcuno che non soffre di vertigini o altre cose del genere.

“Non ne ho idea…” le rispondo, cercando di non pensare che siamo ad un’altezza inimmaginabile.

“Odio le altezze, odio volare… ehm…” chiudo gli occhi lasciando a metà la frase.

Sento Elisa ridere.

“Per caso è successo un fatto molto divertente nel tuo passato, Kayla?” mi domanda Yuna, probabilmente non riesce neanche lei a capire perché la sua amica stia ridendo.

Fissò Elisa con aria interrogativa, non avendo capito a cosa si riferisca.

“Ehm… a cosa ti riferisci?” le domando.

“Elisa ha la capacità di vedere il passato” mi spiega, intanto che la sua amica non smette di ridere.

Cosa ci sarà di tanto divertente?!?!

“Probabilmente starà rivedendo da capo a piedi la tua vita…” continua a dire.

Perfetto, in ogni caso, non credo di avere cose particolarmente divertenti, dipende da come considera lei le cose.

Elisa non smette di ridere e risponde in maniera affermativa.

“potresti dirmi cosa ti sta facendo ridere così tanto?” domando ad Elisa, con aria interrogativa, curiosa di sapere quale particolare evento della mia vita la stia facendo divertire così tanto.

Lei si calma un attimo e preparando si a rispondere.

“La tua prima volta su un aereo, la prima volta che hai visto un vampiro, la prima volta che ti hanno costretto ad andare al luna park!!” dice, per poi riprendere a ridere.

Tutte cose di lavoro, ovviamente, senza considerare la brutta figura che ho fatto quando ho ucciso il mio primo vampiro.

“Lo so, la prima volta che ho ucciso un vampiro non è stata delle migliori” mi ritrovo ad ammettere con difficoltà, felice che la maggior parte dei passeggeri su quest’aereo stia dormendo per sonno o per sonniferi.

Il resto è tutto normale, a parte Yuna che prega in tutte le lingue che conosce ed io che cerco di non guardare fuori.

Quando finalmente arriviamo, non voglio pensare al ritorno.

Scendo subito dall’aereo, appena mi è possibile, non sono mai stata tanto felice di raggiungere un qualsiesi posto, al prossimo viaggio, preferisco andare in macchina con Elisa.

“Ora dove si va?” domando rivolta a Yuna, accertandomi che la falce fosse al sicuro nello zaino e allo stesso tempo non l’avesse stracciato, per fortuna tutto nella norma.

“Prima a cercare un nascondiglio per correre e poi lo vedrai” mi dice indicando il bosco.

La fisso interrogativa per qualche secondo, poi inizio a guardarmi intorno, uscite dall’aereoporto, il Texas non è il massimo.

Subito dopo mi trascina in una casa disabitata, nel cuore della foresta.

La seguo dentro casa, il posto sembra abbandonato da diverso tempo.

“Cosa dovremmo fare qui?” le chiedo, guardandomi intorno.

Ignora la mia domanda e si dirige al piano di sopra, tornando con un libro tra le mani, consumato e dalle pagine ingiallite.

“Tieni, troverai di sicuro qualcosa sulla tua falce” dice porgendomi il suddetto libro.

Prendo il libro e senza aggiungere altro, inizio a sfogliarlo.

"C'è qualcosa, ma non è molto" le dico.

"Dice: Alcune guardiane, secoli fa, forgiarono la falce, tenuta nascosta agli uomini ombra e poi agli osservatori, fu utilizzata per scacciare l'ultimo demone puro sulla terra.

La falce ha dei poteri mistici: una Cacciatrice che la prende la riconosce come fonte di potere e nutre per essa un senso istintivo di possesso" dico leggendo dal libro.

“Fai conto che hai sui cento anni questo libro, quindi, è molto meglio che niente” mi dice pensierosa.

“Mio fratello adorava andare alla ricerca di leggende” continua a dire.

Poi saliamo al piano di sopra, dove mi mostra alcune armi del fratello e mi aiuta con un po’ addestramento extra, considero molto strana la cosa, ma non le domando per quale motivo lo faccia.

Poi una telefonata del mio osservatore, ci fa smettere e scendiamo nuovamente al piano terra.

“Aereo o corsa?” mi domanda, risposta ovvia, dato che dubito metterò di nuovo piede su un aereo.

“Corsa” le rispondo subito.

Ridacchia e con un secchio di acqua gelida, sveglia Elisa, è normale che dorma, sono quasi le quattro del mattino.

“Preferisci correre al calduccio o con il freddo marmo?” mi domanda, intanto che la sua amica sta prendendo sembianze di licantropo.

“Freddo marmo? Non sia mai” mi affretto a risponderle.

“Preferisco il caldo, il freddo non mi è mai piaciuto” continuo a dire.

“Eppure non mi pare che ti sei lamentata quando ti ho portato in spalla” mi risponde lei, ridendo, intanto che Elisa mi aiuta a salirle in spalla, spero di non staccarle qualche pelo.

“Dubito che mi avresti ascoltata” le dico.

“per quando riguarda i licantropi… ehm… quando li avvisiamo?” chiedo, sperando che non capisca il motivo della mia domanda.

Poi mi accorgo che Elisa sta emettendo un ringhio che potrebbe essere associato ad una risata, di cui ignoro il motivo.

“Credo che ci penserà Elisa ad avvisare gli altri e per la cronaca, cara la mia lupa, passa ad un altro episodio del passato che ho una dignità da mantenere” dice, ringhiando poi verso di lei.

“Cos’ha visto?” domando curiosa, come al mio solito, in effetti.

“Ha visto te, me e Jake mentre la nostra dignità andava in vacanza…” dice, iniziando a correre per la foresta, seguita da Elisa che mi porta in spalla.

Ricordo perfettamente, spero di non dover mai più mettere un vestito tanto ridicolo, oltre ad avere un colore orrendo.

“Ah… è stato più o meno orribile” le rispondo, ripensando al bacio di Jacob.

Poi mi viene in mente quello che ha detto la vampira bionda, riguardo al fatto che Jacob è innamorato di Bella Swan e abbasso lo sguardo con un’espressione triste sul volto.

Yuna con uno scatto veloce ci raggiunge.

“Jake ti ama, Kayla, Rosalie invidia gli umani e ama ferire le persone, ma se la si conosce bene, è simpatica” mi dice, intanto che mi accorgo che Elisa sta annuendo, d’accordo su tutto quello che  ha detto Yuna.

Le guance mi s’imporporano un po’, ma provvedo subito a cercare di farle tornare normale, non vorrei che se ne accorgessero.

“Non potete esserne sicure” rispondo loro.

“Io no, ma fra licantropi non si ha privacy e so che a Forks pensava solo a te” mi risponde, convintissima di quello che sta dicendo.

Quelle parole sono un piccolo attenta al mio cuore, che accelera di qualche battito, probabilmente felice della cosa, ma cerco sicuro di calmarlo per evitare che se ne possano rendere conto.

“Ma tu non sei un licantropo…” le dico, cercando di farle capire che sicuramente Jacob è fin troppo occupato a pensare a Isabella, anche se mi farebbe piacere che fosse come dice lei.

“Ma Elisa si” mi risponde.

“Hai il cuore a cento, ti piace proprio!! Almeno tu tra un po’ sarai fidanzata” dice terminando la frase con un sospiro.

Immagino che sia una piccola allusione al fatto che Jasper è sposato, se ho capito bene, ma evito di farglielo notare.

“Il mio cuore ha il battito perfettamente regolare” cerco di mentire, non avrei mai ammesso una cosa del genere, troppo orgoglio, immagino.

“Io dico, che se ti farai avanti, in breve tempo starete insieme, almeno hai campo libero” mi dice.

“Beh… più o meno, c’è sempre Isabella Swan” le ricordo, purtroppo quella ragazza sta sempre in mezzo.

“Un colpo secco al collo e Isaracchia non c’è più” mi risponde, potrei dire di essere d’accordo con lei.

“Dubito che Edward o Jacob stesso, ne sarebbero felici” le faccio notare.

“Ripeto: perché nessuno ha capito le intenzioni di mio fratello?” domanda in maniera retorica.

“Non lo so, a me infondo di questa Isabella Swan non interessa niente, sai per caso se Jake prova ancora qualcosa per lei?” le domando.

Chiedendomi per l'ennesima volta perchè adoro torturarmi con domande del genere.

" So che una volta ne era innamorato, ma adesso sono solo e soltanto amici, infondo, non ti avrebbe mai baciata quel giorno se non ti amasse, chi lo sa.. magari ha avuto l' imprinting” mi risponde, sempre molto sicura delle sue parole.

“E lei lo ricambiava?” le chiedo, sperando intensamente con tutta me stessa che i sentimenti di Jacob, verso Bella, siano stati il classico amore a vicolo cieco, quindi, non ricambiato.

“E poi cos’è questo imprinting?” le domando, forse faccio troppe domande in una volta, ma sono curiosa di sapere in fretta le risposte.

“No, lei non ricambiava” risponde per la prima domanda, in un certo senso questa risposta mi da un po’ di sollievo, almeno non dovrò averla tra i piedi.

“L' imprinting è un colpo di fulmine solo molto, ma molto più forte, pensa che Elisa ha avuto l' imprinting 63 anni fa con un vampiro!” risponde anche alla seconda domanda.

Le cose iniziano a farsi un po’ più chiare, per fortuna.

“Ehm... e secondo te è successa la stessa cosa a Jake?” chiedo, insicura sulla risposta che avrei potuto ricevere.

“Certo!! Ne è convinta anche Eli!” mi risponde, dal tono ne sembra anche sicura.

“E come funziona questo imprinting?” domando curiosa, non avevo mai trovato nessun riferimento tra i libri del mio osservatore.

“Quando s’incontra la persona che si vuole più al mondo, avviene questo colpo di fulmine e per lei si diventa qualsiasi cosa, una spalla su cui piangere, un fidanzato, un amico, un padre, un fratello, tutto, tutto quello che serve alla felicità della persona che si ama” mi risponde, suppongo basandosi su una spiegazione dettagliata che le ha fornito Elisa, ma va bene comunque come risposta.

"Wow" mi limito a rispondere, non sapendo cos'altro aggiungere, sembra una cosa bella.

Finalmente arriviamo, scendo dalle spalle di Elisa versione lupo, le saluto ed entro in casa, filando dritta a dormire, sentendomi invadere da una terribile stanchezze, fortuna che domani non c’è scuola.

P.S.: ci tenevo a mettere una piccola foto della falce,

presa in prestito dalla settima serie di Buffy,

ovviamente qui verrà impiegata solo per i vampiri,

ecco la foto ^^

http://i39.tinypic.com/11772c0.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

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