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Autore: LadyAwa    19/09/2015    0 recensioni
Avete mai provato cosa sia la solitudine?
Sapete, io con la solitudine ci sono cresciuta, e la prima volta in cui ho capito di essere veramente rimasta sola, fu quando mio padre decise di strapparmi via dalle braccia di mia madre.
Mi chiamo Clarissa, mi considero la figlia del male, e questa è la mia storia.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Mi svegliai con un mal di testa che non avevo mai provato prima, mi alzai dal letto con l’intenzione di farmi una doccia quando ad un tratto notai qualcosa di strano, ma non qualcosa, qualcuno che in quel momento si trovava appoggiato alla finestra della mia stanza. Girai la testa e un sorriso comparve magicamente sulle mie labbra. –Sebastian! - urlai correndo e saltando letteralmente in braccio al ragazzo. Sebastian Lowsky primogenito del “re dei vampiro” e mio fratello maggiore. Erano passati circa 6 mesi da quando era partito per la sua “missione”, ma lui non era cambiato molto, i suoi capelli biondi che gli arrivavano a metà schiena erano raccolti in una coda che portava su un lato, il suo fisico era sempre quello di un dio greco, e i suoi meravigliosi occhi bicolore mi fissavano felici, l’unica cosa che era cambiata era la sua altezza, si era alzato di qualche centimetro. –Ehi principessa, come stai?- mi chiese sciogliendosi dal nostro abbraccio. –Potrebbe andare meglio, ma resisto!- dissi cercando di non pensare a ciò che era successo con mio padre la sera prima –Ma dimmi…- dissi cercando di non rovinare quel momento –Quando sei arrivato? Quanto tempo resterai? Partirai di nuovo?- chiesi tutto ad un fiato non dando tempo a mio fratello di poter rispondere –Ehi ehi calma!- disse Sebastian scoppiando in una fragorosa risata. –Scusami fratellone ma non ti vedo da un po’!- dissi correndo poi e saltando sul letto. –Non sei cambiata per nulla Clari, e per tua informazione non ti libererai più di me per un bel po’!- disse facendomi la linguaccia. Sorrisi e poi finalmente gli chiesi ciò che aspettavo da un po’. –Ehi Seb? È vero che sei stato nel mondo umano?- chiesi con un tono di leggera tristezza. Sebastian mi guardò, mi raggiunse e si stese sul letto. –Si cara la mia sorellina!- disse guardandomi. –E…com'è?- chiesi –Bellissimo Clari, nessuno ti dice cosa devi fare, e dove andare, puoi nutrirti come e quando vuoi ovviamente senza farti scoprire, e le umane, bè non sono poi così male!- disse facendomi l’occhiolino e per poi alzarsi da letto. Lo guardo sorridendo per poi provare una linea di gelosia, bè siamo pur sempre fratelli, ma qui le relazioni son ben diverse, noi vampiri possiamo innamorarci anche “tra di noi” anche se la cosa non mi era mai passata per la mente, non fino a quel momento. –Bè se ora vuoi scusarmi.- dissi lanciandogli una maglietta –Te ne dovresti andare, ho una doccia che mi aspetta.- dissi prendendo poi un asciugamano dal mio armadio. Sebastian con uno scatto quasi felino si avvicinò al mio orecchio per poi sussurrarmi –Posso unirmi?- ad un tratto senti il mio viso più caldo del solito, e spinsi Sebastian lontano da me –Fuori di qui se non vuoi botte!- gli dissi cercando di coprirmi il viso con l’asciugamano. Sentì Sebastian ridere e di seguito la porta della mia stanza aprirsi ma prima di uscire urlò -Ah, mi ero dimenticato di dirti che papà ci aspetta nella sala del trono!- disse per poi chiudere la porta alle sue spalle. “Stupido Sebastian” pensai e mi diressi in bagno. Appena entrata mi guardai allo specchio e fissai per alcuni istanti la mia immagine, non assomigliavo per nulla a mio padre, non ero come Sebastian, non ero ne grassa ne magra, curve al posto giusto, un seno abbondante, alta 1.65, poi mi soffermai sul mio volto. Lunghi capelli rossi ricadevano scompigliati sulla mia schiena, scostai una ciocca dal mio viso per mostrare un paio di meravigliosi occhi color ametista, strano per una vampira no? Eppure era così. Sospirai e mi infilai nella doccia lasciando che i miei pensieri svanissero per un momento. Solo mezz'ora dopo decisi di uscire dalla doccia, avvolsi il mio corpo intorno all'asciugamano e tornai nella stanza cercando qualcosa da mettere. Optai alla fine per un paio di pantacollant neri un dolcevita rosa e un paio di ballerine, mi truccai leggermente e raccolsi i capelli in una coda. Ero pronta per affrontare mio padre.
   
 
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