Crossover
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Autore: Crybaby    10/02/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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L’Esercito Di Chaos – Prima Parte

Alla vista di Chaos Goku, sia Baby Bulma che l’androide chiamata F si inginocchiarono in segno di devozione.
-Voglio un rapporto dettagliato sugli ultimi avvenimenti.
-Subito, mio signore- rispose la donna -com’era prevedibile, Li Shenron si è servito dei poteri degli altri draghi malvagi, in particolare Chi, per sottomettere Vegeta e impossessarsi della sua forza. Tuttavia, il processo di assimilazione pare non essere andato del tutto a buon fine, forse perché il caro principe dei saiyan sta cercando in tutti i modi di ribellarsi. Grazie a questo imprevisto, sono riuscita appena in tempo a rinchiudere il corpo di Li in una cabina e spedirlo in un laboratorio sotterraneo, per tenerlo isolato. Per fortuna, aggiungerei: un Li Shenron a un tale livello di potenza sarebbe stato un avversario temibile anche per voi.
Chaos Goku scelse di non rispondere al commento della sua scagnozza. Tuttavia, non riuscì a trattenere nella sua voce un tono di fastidio.
-Mi è parso di vedere Vegeta accompagnato a sua moglie. Che ne è di quella donna?
-La mia odiata sosia? Non esiste più, ormai: l’ho costretta a fondersi con me, attraverso questo!- detto ciò, Baby Bulma ostentò con orgoglio il guanto da lei inventato -pensi, mio signore, che quella stupida si era pure portata dietro un cannone spara-onde Bluz! A quanto pare il nostro Vegeta dopo tutto questo tempo non è ancora capace di diventare un super saiyan di quarto livello!
-E questo… “cannone”, che fine ha fatto?
-Distrutto. Tanto a questo punto non gli sarebbe più servito a nulla. Se lei è d’accordo, penso sia giunto il momento di dare inizio all’ultima fase del piano. Darò ordine ai ventisei dell’esercito di partire alla volta dei quattro angoli dell’universo e conquistare per voi…
-SEI UNA SCIOCCA!
Sia Baby Bulma che l’androide F sobbalzarono dallo spavento.
-HAI COMMESSO UN TERRIBILE ERRORE, E PER POCO NON NE FACEVI UN ALTRO!
-Di-di-di che errore parla…
-Distruggere il cannone che emette le onde Bluz! Nel caso non te ne fossi accorta, da quando mi sono fuso con Goku sono diventato un saiyan a tutti gli effetti! Ergo, quell’arma mi avrebbe reso infinitamente più potente di quello che già sono!
-Mi-mi perdoni…
-E poi, stavi per spedire l’intero esercito in missione, quando invece mi serve qui, ora più che mai. Proprio ora sto percependo delle aure, per la precisione quattro gruppi da sei persone, un gruppo da sette e uno da cinque, dirigersi a gran velocità in questa direzione. Non le distinguo tutte, ma so per certo che alcune appartengono a saiyan ed altre a guerriere sailor.
-Ma questo è impossibile! Vuol dire che hanno scoperto l’ubicazione della fortezza?
-Non credo. La spiegazione più plausibile, è che quelli siano sulle tracce delle sfere del drago, e dei draghi malvagi. Non sanno affatto di venire nella mia tana. F, ho un ordine per te.
-Comandi pure, signore!
-Contatta gli altri membri dell’esercito e informali di quanto hai appena sentito. Il loro compito è accogliere i visitatori come meglio credono. Non dovrebbero giungere tutti insieme, perciò fate in modo che queste sei squadre non si incontrino mai. Riguardo a te, Baby Bulma…
-S-sì?…
-VEDI DI COSTRUIRE AL PIU’ PRESTO UN ALTRO GENERATORE DI ONDE BLUZ, E NON COMMETTERE MAI PIU’ ERRORI COSI’ GRAVI!!! SONO STATO CHIARO?
-S-sì, mio… signore…
-Perfetto. Mi farò risentire non appena ci saranno delle novità.
Portandosi due dita alla fronte, Chaos Goku si teletrasportò altrove, congedandosi così dalla donna. Sicura di essere rimasta da sola, Baby Bulma si lasciò andare ad un lungo sospiro di sollievo. Sospiro che venne mozzato di netto, quando si accorse che l’androide F era ancora sul posto.
-Tu! Non dovresti essere dai tuoi colleghi a quest’ora?
-Lo so, ma… una scena del genere non potevo perdermela! La perfida Baby Bulma, umiliata in questo modo dal suo capo! Sai, credo che Chaos Goku abbia giusto bisogno di un’assistente molto più preparata, giovane e bella di quella che si ritrova adesso. Come ad esempio la sottoscritta!
-Ma come ti permetti?! Ti ricordo che sono stata io a creare te e tutti e venticinque i tuoi amici! Sappi che mi basta premere un bottone per disattivarti e rimpiazzarti con qualcuno di più ubbidiente!
-Va bene, va bene! Non c’è bisogno che te la prende così! Dicevo tanto per dire!
-Sarà meglio per te…
Senza aggiungere altro, la donna girò sui tacchi ed entrò in tutta fretta nell’edificio, attraverso delle porte a scomparsa.
“Cos’avrà da scaldarsi tanto, quella megera!” pensò F “e poi, se ci troviamo in questo pasticcio è solo per colpa sua, che ha voluto comunicare a tutto l’universo il ritorno dei draghi malvagi… Ok, è ora che anch’io mi dia da fare! Pima di tutto, penso che informerò le ragazze…”
Da una delle tasche della divisa, F estrasse un aggeggio simile ad un moderno cellulare e compose un numero.

Decine di piani più sotto, in un locale simile ad un ufficio.
-A-ah… a-ah… a-ah… Ho preso nota. Informerò le altre. Buona giornata anche a te.
Sbuffando sonoramente, una ragazza seduta a una scrivania (capelli rossi lunghi fino alle spalle, occhi neri, pelle bianca, vestita di un abito nero) riagganciò la cornetta del suo apparecchio telefonico.
-Uffa, questa proprio non ci voleva…
-Chi era al telefono, S?- chiese una ragazzina più giovane (capelli rosa raccolti in treccine e occhi dello stesso colore, aria un po’ svampita, con indosso vestiti da scolaretta), seduta alla scrivania di fronte.
-Era F. Sembra che i nemici di Chaos stiano venendo qui. A quanto pare ci toccherà cominciare la battaglia prima del previsto.
-Noooooo uffaaaaaa!!!! Io volevo andare fuori a conquistare l’universo, non starmene in questo triste palazzo!!! Ho giusto trovato sul mio computer un pianetino interessante da visitare…
-V, quello che tieni sulla scrivania non è un PC, è uno specchio. Per tutto il tempo non hai fatto altro che guardare la tua faccia, altro che lavorare!
-Ops… te ne sei accorta…
-Eccome. Ho capito anche il significato del tuo nome, V. Sta per vanità, non è così?
-Hai indovinato. E il tuo nome, S, che cosa significa?
-Non posso dirtelo. I membri dell’esercito di Chaos devono tenere il più nascosto possibile il significato del loro nome. Alcuni sanno mantenere la bocca cucita, come me. Altri ci provano ma con scarsi risultati, come te…
D’improvviso, dal soffitto si spalancò una porta comparsa dal nulla.
-…e altri invece non ci provano neppure.
Con un salto, dalla porta fece la sua apparizione nell’ufficio una terza ragazza (pelle abbronzata, capelli neri raccolti in una lunga treccia, occhi castani, vestitino attillato verde chiaro).
-P come porta, eccoti qui.
-Buongiorno, S! Come mai così corrucciata?
-Se hai origliato fino ad ora non c’è bisogno che te lo spieghi. Forza, ragazze. Andiamo.
-Se volete per fare più alla svelta vi apro una scorciatoia nel muro…
-Voi tre non andate da nessuna parte.
A parlare con questo tono lapidario, una donna (capelli biondi raccolti, occhiali sul naso e un camice bianco) seduta in fondo all’ufficio, seminascosta da computer e altre diavolerie elettroniche.
-Che intendi dire, B?
-Dico che per ora non c’è bisogno del nostro intervento. Se guardate nel monitor…
B non fece in tempo a finire che le tre colleghe spinsero lontano lei e la sua seggiola, spintonandosi poi davanti allo schermo per riuscire a vedere.
-Che significa?- chiese S.
-Puntini luminosi e linee, sembra un videogame- commentò P.
-Che bello! A me piacciono i videogiochi! Ma questo come funziona?- domandò la vanitosa e vaneggiante V.
-Non è un videogame, è un radar!- le urlò dietro B, riprendendo la sua postazione -il puntino luminoso è una navicella spaziale, senza dubbio quella dove viaggiano i nemici del capo. Vedete? La sua traiettoria non punta verso la fortezza, sembra dirigersi più che altro nel cuore delle città del Chaos, che ci circonda.
-Quindi, per adesso non sono un nostro problema- commentò S.
-Che bello! Posso tornare a guardarmi… cioè, a lavorare!
-Certo V, come no… questi poveretti invece dovranno guardarsi bene alle spalle, considerato che gli elementi peggiori dell’esercito di Chaos bazzicano proprio da quelle parti.
-Davvero? Di chi si tratta? Sono curiosa!
-Guarda, preferisco non ricordarmelo. Un incontro con quelli mi basta e avanza per tutta la vita. Comunque, se ne volete un esempio, vi basta guardare fuori.
Sia V che P si catapultarono alla finestra, schiacciandosi le facce contro il vetro per riuscire a vedere meglio. A circa trenta metri di distanza, su un’autostrada sopraelevata che circondava la fortezza, stava il soggetto indicatole dalla collega.

  
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