Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: RoxyDowney    20/09/2015    1 recensioni
...Robert aveva deciso di collaborare a quella produzione con la sua presenza che non avrebbe avuto alcun compenso per sostenere quella fondazione e con la sua casa di produzione che avrebbe dato il contributo necessario per completare la produzione...
...L’unico scoglio che dovevano superare ora era Hannah e la sua ritrosia per come lo definiva lei, uno spreco ingente di denaro che poteva venir investito in qualcosa di più costruttivo di una pellicola che, come massima aspettativa avrebbe partecipato al festival di Cannes come documentario...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattinata trascorse lenta con il gruppo di lavoro. Robert pareva assente e più volte venne richiamato dal suo essere assorto nei suoi pensieri perché prendesse parte alla discussione. Hannah non partecipò a quella riunione e Robert pensò che dovesse essere davvero molto arrabbiata se non aveva preso parte a quell’incontro visto quanto era dispiaciuta il giorno prima di lasciarli soli.
Michele fu presente e grazie a lui il lavoro quella mattina fu proficuo. Verso ora di pranzo fecero una pausa e Robert seguì Michele all’interno della villa sperando di riuscire a sapere quando Hannah li avrebbe raggiunti.
-Michele! Scusa, nel pomeriggio Hannah sarà dei nostri?
-Io non credo. Perché?
-Con i ragazzi ci chiedevamo se poteva raccontarci di Albert, sai magari facendo qualche ripresa così per avere più materiale da utilizzare. Sarebbe molto utile anche per l’attrice che le darà volto sapere, vederla… una questione di mimica, di espressioni capisci?
-Sì, certo, solo che è andata via. Posso procurarvi qualche vecchio filmato se volete.
-Possiamo aspettarla, anche se rientr…
-Oh, non credo Robert. Non tornerà tanto presto.
-Che intendi dire? Se non è oggi lo faremo domani non è un grosso problema…
Michele sorrise ed iniziò a capire che quell’insistenza forse non era dovuta solo a questioni lavorative. Quel mattino stava leggendo in quella stanza quando vide Robert raggiungere la tavola e l’espressione di Hannah quando pochi minuti dopo era rientrata in casa tutt’altro che serena. Lo sguardo basso e gli occhi arrossati lo avevano portato a credere che i troppi ricordi da rievocare iniziassero a farle male ma ora, vedendo Robert che insisteva per vederla capì che forse non aveva colto tutte le sfumature.
-Robert, Hannah ha preso un volo per l’Africa qualche ora fa.
-Come scusa???Non è possibile! Io devo parlare con… lei.
Michele vedendo la sua espressione si convinse di aver colto nel segno, si mise a sedere sulla poltrona e Robert sbigottito si lasciò cadere sulla seduta del divano li affianco
-Non so cosa sia successo tra voi, ma stamattina dopo che avete parlato in terrazza è rientrata in casa con le lacrime agli occhi e quando è scesa dal suo appartamento mi ha comunicato che era in partenza.
-Michele io…
-Non devi dirlo a me. L’unica cosa che posso fare è chiedere a chi l’andrà a prendere in aeroporto di dirle di chiamarti, ma sai là le comunicazioni sono difficili. Non è andata in una grande città. Appena usciranno dall’aeroporto saranno in mezzo al nulla…
Robert rimase in silenzio per qualche istante. Cercò di capire cosa fosse meglio fare.
-No. Se ha scelto di andare in quel posto forse è giusto che la lasciamo tranquilla. Ti chiedo solo, quando la sentirai di darle il mio numero di telefono, così se volesse parlare...
-Come vuoi. Ora scusa ma devo andare a fare un paio di telefonate.
Robert accettò la pacca sulla spalla di Michele e lo lasciò andare. Hannah quel mattino stava piangendo per colpa sua. Per uno stupido malinteso tra l’altro. Ed ora aveva scelto di scappare lontano da lui. Rendendosi irraggiungibile.
La giornata trascorse lentamente, Robert rimase con gli altri nella terrazza a lavorare ma non sentì il telefono della villa squillare nemmeno una volta. Al tramonto Michele lo raggiunse per avvisarlo che erano arrivati a destinazione ma non aggiunse altro. Infine il gruppo con Michele uscirono a cena mentre Robert senza dare troppe spiegazioni preferì restare a casa.
-Ehy! I domestici dicono che oramai sei diventato un tutt’uno con quella sedia.
Robert si voltò verso l’entrata della villa e vide Kim vestita elegante con in mano un bicchiere tintinnante di ghiaccio e alcool. Non rispose e torno a fissare lo schermo del telefono come se, con la forza del pensiero potesse riuscire a farlo squillare.
-Serata fiacca? Potremmo andare a ballare, c’è una festa in spiaggia.
Robert la guardò sedersi nella sedia accanto alla sua. Ed ora sapendo vide in quegli occhi, in quella bocca qualcosa di Hannah.
-Perché non mi hai detto che Hannah è tua madre?
-Non è una cosa di cui vado particolarmente fiera…
-Sa che abbiamo passato la notte insieme.
-Sì lo so… Stamattina prima che partisse mi ha fatto la ramanzina, cosa che non faceva da non so… quando avevo 15 anni!?
-E tu? Che le hai detto? Le hai spiegato che non era successo niente? Che ci eravamo addormentati?
Kim sorrise
-E perché avrei dovuto? Sappiamo bene entrambi che non è ancora successo solo perché…
Si avvicinò a lui e lo baciò sul collo. Le sue labbra calde al contatto con la sua pelle lo fecero rabbrividire. Nonostante non volesse assolutamente pensare di fare sesso con lei, si rese conto che lei era una calamita. Non sarebbe riuscito a dirle no nemmeno volendo se si fossero trovati in una stanza soli. Cercò di concentrarsi mentre lei con la testa appoggiata alla sua spalla lo provocava riuscendoci molto bene accarezzando la sua gamba dal ginocchio risalendo lentamente verso l’interno coscia.
-Potremmo rimediare comunque… Tanto più che stasera sono tutti fuori e torneranno tardi… Downey ho voglia di giocare con te…
Robert sentì il suo corpo rispondere a quelle provocazioni esattamente come era successo ogni volta che Kim si era avvicinata a lui. Si sentiva triste e angosciato perché Hannah l’aveva lasciato lì senza dirgli niente. Arrabbiato perché non aveva la possibilità di mettersi in contatto con lei e spiegarle… e solo con quella ragazza bellissima e provocante ad un passo dal farlo impazzire.
Kim lo osservava dalla sua spalla, era teso, non sapeva per cosa ma era certa di conoscere più di un paio di rimedi. Sorrise tra se e se. Continuò il suo gioco e notò che il respiro di Robert si faceva sempre più corto man mano la sua carezza saliva. Era certa che se avesse voluto l’avrebbe fatta sua in quel momento. Si guardò attorno e vide che non c’era nessuno dei camerieri nei paraggi. Prima di uscire in terrazza, li aveva visti riuniti nelle cucine che ridevano e scherzavano mentre cenavano. Si alzò e lasciò il bicchiere sulla tavola, voleva ottenere ciò per cui era stata ripresa quel mattino ingiustamente. Se sua madre dove pensare di lei che fosse una poco di buono tanto valeva che si divertisse fino in fondo. Prese il telefono dalle mani di Robert e lo posò sul tavolo. Sollevò la gonna che la copriva fino a poco sopra il ginocchio e lo guardò mentre si accomodava sulle sue gambe trovandosi così con il viso di Robert ad un passo dal suo seno, poteva sentire il suo respiro sulla pelle.
Robert la guardò e senza bisogno di parole capì quali erano le sue intenzioni. Non si sarebbe fermata. Sentì le mani di Kim accarezzargli i capelli e chiuse gli occhi perché si rese conto di non essere più in grado di sopportare tutta quella dolce provocazione. Sentì le sue labbra posarsi sulle sue, la sua lingua insinuarsi nella sua bocca e il suo corpo chiedere, pretendere di averlo. Le sue mani scivolarono sulle gambe di Kim risalendo fino alle natiche e sentì la necessità di avvicinare il più possibile il suo corpo a quello di lei premendo il suo corpo verso di se facendolo aderire al suo. La sentì emettere un piccolo gemito di piacere nel percepire quanto fosse eccitato. Tra un bacio pieno di passione e una carezza Robert ritrovò un barlume di ragione.
-Kim no. Non possiamo, non qui…
Kim si alzò ricomponendosi, lo prese per mano facendolo alzare trascinandolo all’interno della villa tenendo il suo telefono tra le mani
-Kim, dove stai andando? Fermati! Dammi il telefono, aspetto una chiamata importante!
Provò a convincerla parlando piano perché i camerieri non lo sentissero mentre lei rideva e accelerava il passo salendo le scale. Si fermò solo una volta raggiunta una porta che era ancora chiusa alle sue spalle. Gli rese il telefono e con entrambe le mani prese il suo viso per avvicinarlo al suo e lo baciò appassionatamente poi sussurrò piano mentre lo accarezzava dove il suo desiderio oramai era incontenibile
-Sei sicuro di non voler entrare a vedere… la mia cameretta?
Robert sapeva che non sarebbe riuscito a dire no. La sua mente già gli stava inviando immagini di loro che si univano in quella danza che stavano desiderando. Non rispose, mentre si baciavano fece scattare la serratura di quella porta, Kim portò le sue mani attorno al collo di Robert che la stava sollevando mentre varcava la soglia senza permettere ai loro corpi di allontanarsi troppo.
-Bad Boy…
Rise e spinse la porta facendola chiudere prima che Robert si avvicinasse al letto. La fece scendere in centro alla stanza e la guardò mentre si toglieva la gonna e la camicetta restando velata solo da quel completino che copriva a malapena l’indispensabile. Robert attese che si Kim si avvicinasse
-Volevi giocare? Giochiamo!
Lasciò il cellulare sul comodino e non appena Kim lo liberò dai vestiti la tenne stretta a se, come se la distanza potesse fargli cambiare idea. La sentì gemere quando le sfilò l’intimo e nel farla sua sentì quel desiderio amplificarsi, come se quell’unirsi non potesse bastare. Passò con lei tutta la notte, continuando quel gioco intervallato da brevi pause senza sentirsi tuttavia appagato. Desiderava ardentemente sentirsi in estasi, quell’estasi che aveva provato con Hannah ma non gli riuscì ed il mero piacere fisico non lo soddisfò. Stava albeggiando quando si rese conto di cosa avevano fatto tutta la notte e di quanto gli fosse servito per rendersi ancora più cosciente che ciò che voleva era solo Hannah.
-Kim svegliati…
-No Robert, lasciami dormire… sono stanca…
-Dai svegliati devi fare una cosa per me!
Kim aprì solo un occhio vedendolo semi sdraiato a letto accanto a lei
-Ma non ti basta mai? Se l’avessi saputo…
Kim rise e Robert con lei.
-Voglio che tu faccia una cosa per me ma non si tratta di ciò che pensi. Devi accompagnarmi in un posto.
-A quest’ora?!? …Era meglio se mi chiedevi di fare altro sesso!
Robert la sculacciò piano facendola esplodere in una risata genuina mentre cercava di nascondersi sotto i cuscini.
-Vabbè ti accompagno solo perché stanotte sei stato straordinario. Vado a farmi una doccia.

   
 
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