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Autore: Theyaremyworld    20/09/2015    1 recensioni
Niall non parlava,lei voleva che suo fratello ritornasse com'era prima.
Ed Harry poi, che rapporto strano che avevano.
Erano gli uomini più importanti della sua vita e se non ci fossero stati si sarebbe sentita abbandonata.
Daisy si portava decisamente un grande peso addosso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< DAISY! >>
Sembrava una di quelle scene a rallentatore dei film.
Ascoltando quella voce diversa da quella di suo padre o di Harry, che sembrava quasi non essere stata usata da tanto, Rosy smise di piangere.
Alzò il volto dalla spalla di Harry, e lo guardò per avere la conferma di quello che stava succedendo.
Harry sembrava sconcertato e sorpreso quanto lei: la bocca schiusa e gli occhi spalancati fissi nei suoi.
Nemmeno suo padre riusciva a dire niente. Sembrava che il tempo avesse smesso di scorrere velocemente come incredulo anche lui di quello che stava accadendo. Sembrava voler dare a tutti la possibilità di capire cosa era realmente successo e reagire nel modo migliore.
<< Daisy, ti prego! >> di nuovo lui.
Fu quello a svegliarli dalla specie di trance in cui erano caduti.
Harry tolse le braccia dai fianchi di Rosy e senza preavviso iniziò a correre verso Niall.
<< Niall, parla! Parla ancora! >> urlava con la sua voce roca.
Daisy lo imitò quasi subito.
Spinta da un'adrenalina che non sapeva di avere in quel momento corse molto più veloce di Harry.
<< Parla Niall, parla! >> urlò anche lei
<< Daisy, Daisy, Daisy! Aiutami! >> gridava quelle parole come se soffrisse.
Poi anche la voce di suo padre si fece sentire: << Lasciatelo! >>.
Harry raggiunse i due infermieri spintonandoli per far cedere la loro salda presa sulle braccia di Niall.
Daisy cercò di aiutarlo anche se la sua forza era di un livello piuttosto basso rispetto a quella di Harry, ma suo padre corse in soccorso.
<< Lasciatemi! Parlerò sempre, ve lo giuro! >>
Sentire quelle parole era momentaneamente destabilizzante.
Sentire parole vere, e non dei mugolii buttati lì solo per fare contento qualcuno.
Alla fine lo lasciarono andare.
Niall inciampò per poi finire tra le braccia di Daisy che lo strinse forte a sé.
<< Sottoporremo la questione all'ospedale e al tribunale. Riceverete una lettera per sapere cosa è più giusto >> parlò uno dei due infermieri.
Ma loro non lo stavano a sentire.
Niall era ancora tra le braccia di Daisy.
Lei si sentiva finalmente bene e al sicuro tra le braccia di suo fratello. Aveva voglia di piangere e di ridere allo stesso tempo. Voleva urlare al mondo che finalmente poteva smetterla di trattarla come una matta. Avrebbe voluto dire a tutti ''Ora potete smettere di guardarmi come se stessi per morire''.
Ascoltare la voce di Niall per lei non era solo la semplice consapevolezza che suo fratello stesse bene.
Sentire quelle parole per lei significava davvero tanto.
Significava poter tornare alla sua vita.
Significava essere finalmente felice.
Harry colto alla sprovvista dall'abbraccio di quello che ormai considerava un secondo padre non poté far altro se non ricambiare.
Gli infermieri andarono via.
Forse, qualcosa iniziava ad andare nel verso giusto.
 
 
***
 
Poggiai il braccio di Niall intorno al mio collo, probabilmente non sarebbe riuscito a rientrare dal solo a causa della distorsione al piede presa nel momento in cui era saltato fuori dalla finestra.
Vidi Harry aiutarmi e zoppicando un po' Niall iniziò ad avanzare verso la porta di casa.
Nessuno di noi riusciva ancora a credere quello che era successo, in quel momento eravamo noi quelli che si rifiutavano di parlare.
Ma solo per paura che tutto quello fosse stato un sogno.
Non l'avremmo potuto sopportare.
Entrati in casa ci accomodammo in salotto: Niall sul divano con il piede steso e un po' di ghiaccio sopra, che mi ero affrettata a prendere.
Harry in piedi vicino a me e papà seduto sulla poltrona.
Continuavamo a guardarci in silenzio con il respiro trattenuto.
<< Niall >> papà parlò.
Aveva paura che suo figlio, ora che il pericolo sembrava scampato, avesse smesso di parlare di nuovo. Glielo leggevo negli occhi. Probabilmente tutti erano riusciti a decifrare quello sguardo.
<< Sì, ci sono >> sussurrò lui.
Le urla trasformate in sussurri.
Meglio di niente. Meglio di niente. Mi ripetevo tra me e me.
Aveva una voce roca e mi sembrò quasi di sentirla per la prima volta. Nell'adrenalina del momento poco prima non me n'ero accorta.
Mi era mancato davvero tanto quel suono che sembrava accarezzarmi la pelle.
Vari sospiri di sollievo occuparono la stanza.
<< Non ci posso credere >> continuò papà coprendosi il volto di nuovo inondato di lacrime con le mani.
Non mi mossi, doveva sfogarsi.
Harry, però, si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla. Lo ringraziai con un sorriso.
Poi mi concentrai su mio fratello.
Mi guardava come se volesse dire qualcosa. Gli presi la mano.
<< Puoi dirlo ora >> sussurrai per fargli capire che non c'era fretta, ma non poteva tirarsi indietro.
Non dopo quello che era successo.
Un accenno di sorriso comparve sul suo volto e fu l'unica cosa a far quasi sparire quel peso che avevo sul cuore.
<< La mia Daisy >>.
Tre parole e le lacrime avevano ripreso a scendere dai miei occhi.
Lo abbracciai forte e fui felice quando le sue braccia circondarono il mio corpo.
Quello era mio fratello.  Mio fratello parlava.
<< È tutto okay >>
Era strano come adesso fosse lui a tranquillizzare me.
Gli sorrisi staccandomi dall'abbraccio.
<< Tu...non smetti di parlare, vero? >>
<< Te lo prometto >> parlò a voce un po' più alta.
Era bello sentirla di nuovo.
Non avrei potuto dimenticarla, non più.
Potevo sentire il mio nome pronunciato da lui ogni volta che ne avevo bisogno.
Ora poteva consolarmi a parole, non più a gesti. 
Harry guardava la scena e sorrise non appena mi voltai verso di lui.
Mi alzai per andargli incontro e fui ancora più contenta tra le sue braccia.
<< Harry >>
Ancora un po' sconvolto si voltò verso Niall aspettando con impazienza che continuasse.
<< Grazie. Di tutto >>
Harry sorrise.
<< Non c'è di che >>
Dopo l'ennesimo sorriso rubato in quella mezz'ora papà decise di alzarsi dalla poltrona.
<< Dobbiamo festeggiare. Harry, rimani a cena >> era un'affermazione, non una domanda. Questa sottile differenza fece sorridere il ragazzo che ormai considerava quella la sua seconda casa e la sua seconda famiglia.
Prese in mano il telefono di casa e compose un numero che si rivelò essere di una pizzeria.
<< La pizza forse non sarà una cena di lusso, ma è buona >> disse indicandoci facendoci ridacchiare.
Amavo vederlo così felice.
Amavo vedere Niall sorridere come se si fosse tolto un peso di dosso.
E amavo Harry. Più di qualsiasi altra persona al mondo.
<< Papà >> parlò Niall mettendosi seduto.
A papà gli si illuminò lo sguardo.
<< Ti prego dillo di nuovo. Non lo sento da quando avevi sedici anni >> pregò chiudendo gli occhi.
<< Papà! >> esclamò Niall per vederlo felice.
Mi strinsi di più tra la presa di Harry mentre quella che era la mia famiglia si abbracciava.
<< Dimmi figliolo >>
<< Puoi ... darmi il telefono? >>
Con una certa confusione glielo passò.
Lo guardammo tutti comporre un numero e portarsi il cellulare all'orecchio in attesa di una risposta.
<< Pronto? >> sentimmo una voce ovattata dall'altra parte della cornetta.
<< Mamma >>
Mi irrigidì sentendolo pronunciare quella parola.
Harry se ne accorse così strofinò una mano sulla mia schiena. Lo faceva sempre per calmarmi.
<< Va tutto bene, Daisy >> sussurrò al mio orecchio per poi lasciarmi un bacio tra i capelli.
Strinsi la sua maglietta tra le mani respirando il suo profumo.
Perché l'aveva chiamata?
Lei non si era fatti tanti problemi quando ci aveva lasciati.
Non aveva nemmeno preso in considerazione l'idea di tornare indietro e riprendersi la famiglia che un tempo aveva avuto.
Papà l'amava ancora, si vedeva.
A volte lo sentivo chiamare il suo nome nel sonno. E non potevo sopportare il modo in cui l'aveva fatto soffrire.
Io non l'avrei perdonata tanto facilmente. Forse non l'avrei perdonata affatto.
Non mi interessava fosse la donna che mi aveva messo al mondo.
Niall non doveva correrle dietro.
Lei non poteva andare e venire quando le pareva. Non era più casa sua quella.
Almeno per come la pensavo io.
Non seguì il resto della conversazione. Probabilmente lei era già in macchina convinta che ora sarebbe andato tutto bene.
Che lei sarebbe ritornata a casa come se niente fosse successo.
Come se non fosse mai andata via.
Come se io fossi ancora quella che aveva lasciato.
Ma si sbagliava di grosso.
Non volevo rovinare la cena. Non l'avrei mai fatto. Per Niall e per papà.
Bisognava festeggiare e volevo essere io a renderli contenti.
<< Sta arrivando >> disse Niall appena chiusa la chiamata e io mi sentivo ...ero arrabbiata con lui.
Mi staccai dalla stretta di Harry e raggiunsi la mia camera consapevole che mi avrebbe seguito.
 
 
<< Daisy >> sussurrò appena chiusa la porta.
Mi raggiunse sul letto.
Mi riprese nella sua stretta facendomi sedere sulle sue ginocchia.
Rannicchiarmi tra le sue braccia era una delle cose che preferivo.
Riusciva sempre a calmarmi.
<< Lo so >> dissi allacciando le braccia intorno alla sua nuca e rifugiandomi col viso nell'incavo del suo collo.
<< È pur sempre tua madre >>
<< È andata via senza pensarci due volte >>.
Sospirò stringendomi più forte.
<< Non puoi saperlo, amore mio >> mi morsi il labbro per trattenere un sorriso all'uso di quel nomignolo.
Per un momento riuscii a pensare solo a quello.
Amore mio. 
<< Magari puoi parlare con lei. In modo civile >> sottolineò riportandomi alla realtà.
<< D'accordo. Ci proverò >>
<< Niente scenate? Promesso? Niall ne ha già passate abbastanza per oggi, tu non credi? >> disse senza riprendere fiato non lasciandomi il tempo di replicare. Per qualche motivo quel suo atteggiamento mi fece sorridere.
Presi il suo volto tra le mani spostando alcuni capelli ricaduti davanti agli occhi.
Mi piaceva il suo sorriso.
Poggiai le labbra sulle sue per un piccolo bacio.
<< Te lo prometto >>
 
 
Il bussare alla porta fece scoppiare la nostra bolla in cui ci eravamo rifugiati. Bolla che si costruiva automaticamente ogni volta che eravamo insieme.
Gli lasciai un altro bacio prima di alzarmi e andare ad aprire.
La vista di mio fratello con le mani in tasca che si dondolava sui talloni mi fece tenerezza.
<< Scendete? >> chiese insicuro. Sorrisi.
<< A patto che ogni volta che è pronto tu venga a chiamarmi >>.
Alzò gli occhi al cielo in un gesto molto teatrale per poi abbracciarmi.
<< Mi sei mancato >> sussurrai stringendolo. << Mi sei mancato tanto >> .
 
 
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Serve se dico che mi dispiace per il ritardo?.
Anzi forse ho tardato meno delle altre volte MA anche questa volta la colpa non è mia.
La linea per il collegamento ad internet ha fatto i capricci e non ho potuto far altro se non aspettare.
Spero come al solito che vi piaccia.
Grazie per leggere la mia storia, o anche solo guardarla di striscio.
Alla prossima! Baci,
_Rors xx
  
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