Questa storia ha partecipato al concorso indetto da Princess Hina sul forum di EFP.

L’ingaggio prevedeva che si scegliesse una canzone di uno degli artisti proposti e, ispirandosi alla canzone scelta, produrre la fic.

 

Precisazione necessaria: trovo che una song-fic debba rispettare l’intero testo da cui prende ispirazione, quindi ho scelto di non tagliare alcuna strofa né i ritornelli, benché siano ripetitivi.

Ne consegue che anche lo svolgimento della fic è influenzato. Non è mancanza d’inventiva, la mia, ma una precisa scelta di rispetto verso la canzone originale. Spero che la storia possa piacere comunque. Quando l’ho ascoltata, mi son subito detta: “Questi sono Edward e Bella!”.

 

Storia narrata con POV di Edward Cullen.

 

 

 

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Nient’altro che Noi

 

 

E’ scesa la sera su Forks.

Da queste parti, è una di quelle rare notti serene, dove il cielo è puntinato di stelle, dove puoi quasi avere la presunzione di arrivare a contarle, senza le luci false della città.
Ma a me non serve.

Ho già una piccola stella tutta mia, una stella che brilla solo per me. Ho te.

 

Ogni tuo sorriso mi illumina d’amore. Mi fa sentire vivo. Vivo, come non sono mai stato.

Oh, Bella… sapessi quanto ti amo!

So che non ci crederai… a volte stento a crederci anch’io.

Com’è possibile che tu riesca a sconvolgere così tanto la mia esistenza?

Mi ero rassegnato a vivere da solo, per il resto dell’eternità.

Senza trovare una compagna per me, senza provare l’amore che tanto ho sentito declamare da aedi, folli e visionari.

E oggi invece anche io sono poeta, pazzo e sognatore; pazzo di te, amore mio.

Non mi stancherei mai di osservarti…

 

Potrei stare ore e ore qui
ad accarezzare
la tua bocca ed i tuoi zigomi
senza mai parlare,
senz’ascoltare altro, nient’altro che
il tuo respiro crescere,
senza sentire altro che noi,
nient’altro che noi.

 

 

Accoccolata nel mio abbraccio, resto incantato dall’andirivieni del tuo fiato: dentro, fuori.

Dentro. Fuori.

Conto ogni tuo soffio di vita, ogni tuo sospiro.

Sorrido delle tue espressioni buffe, dei borbottii che bofonchi mentre dormi.

Trattengo il fiato, quando ti sento mugugnare, e vorrei cacciare ogni tuo incubo, ogni cosa molesta che sia reale o immaginaria. Vorrei privarti di ogni pensiero fastidioso.

Vezzeggio con un dito le rughe sulla tua fronte corrucciata, quella piccola fossetta deliziosa, all’angolo della bocca. Una bocca che bramo e che temo. Temo, amore mio.

Temo ciò che sento per te, temo il momento in cui la bestia che alberga in me potrebbe prendere il sopravvento e distruggere la nostra felicità.

Temo di amarti troppo, di desiderarti oltre misura, di non meritare ciò che mi dai…

La felicità più completa è stare così, stare accanto a te.

 

Potrei stare fermo immobile,
solo con te addosso,
a guardare le tue palpebre
chiudersi a ogni passo
della mia mano lenta che scivola
sulla tua pelle umida,
senza sentire altro che noi,
nient’altro che noi.

 

 

Rimboccandoti le coperte, proteggendoti dal freddo che questo mio corpo morto emana, indugio sulla tua pelle calda e morbida, così delicata.

Rabbrividisci al contatto, ma non ti scosti. Intrecciando le tue dita con le mie, sbadigli socchiudendo gli occhi stanchi.

Aspiro il tuo profumo, i capelli ancora umidi dalla doccia, l’aroma di fragole e di te.

Mia cantante. Il sangue scorre veloce, sento la sua fragranza, sento il suo richiamo.

Non lo assaggerò, ma lascia che io rimanga qui, legato alla mia perdizione. Alla mia redenzione.

Sei stanca, mia Bella, mettiti a dormire.

Lascia che io vegli sul tuo riposo, lascia che sia io a cantare per te.

Una ninnananna dolce come l’amore che sento per te. Una nenia che ti culli, che ti accompagni in un sogno dorato. Un sogno che… che ho l’ardire di sperare parli di me.

 

Non c’è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient’altro che noi.

 

 

Vivo da più di un secolo, amore mio, e di cose ne ho viste e provate tante. Ma mai ho avvertito neppure la più piccola, infinitesimale emozione che sappia anche solo lontanamente assomigliare a ciò che sai donarmi tu, con la tua presenza, con la tua vicinanza.

Soldi, fama e potere non sono niente. Niente, al par tuo.

L’aurora boreale, l’alba più bella osservata coi miei sensi da vampiro; una ricercata sinfonia così toccante da far commuovere; la simmetria più perfetta della corolla di un fiore raro; l’ottavo colore dell’arcobaleno… cos’è, tutto questo, senza te?

 

Potrei perdermi guardandoti
mentre stai dormendo,
col tuo corpo che muovendosi
sembra stia cercando
anche nel sonno di avvicinarsi a me,
quasi fosse impossibile,
per te, sentire altro che noi,
nient’altro che noi.

 

 

“Edward...” sospiri, al confine tra sonno e veglia. Al limitare dell’inconscio, mi chiami a te, invochi il mio nome.

Gioisco nell’intimo del mio cuore, un cuore da tempo fermo. Eppure freme, freme in questo stesso istante, al suono della tua voce.

Ti accoccoli ancor più contro di me, quasi che le nostre pelli possano fondersi in un unico essere.

Ma questo non sarà mai, amore mio.

Troppo pericoloso. Potrei ucciderti, se…

Se il mostro che sono reclamasse il tuo sangue, se ti mordessi, se ti uccidessi… morirei con te. La mia colpa sarebbe troppo grave da sopportare. Il tormento insostenibile.

Non so come sia possibile, ma nel tuo fragile corpo di umana è racchiusa la mia felicità.

Mia gioia, mio dolore. Mio tutto.

 

Non c’è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient’altro che noi.
Non c’è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient’altro che noi.

 

 

Baratterei la mia immortalità anche in questo stesso istante, se fosse l’ultimo da trascorrere con te.

Ma non voglio che tu debba patire la sofferenza della trasformazione, Bella.

Farò il possibile e l’impossibile per renderti felice, vivendo con te; e renderemo unico e magico ogni istante che ci sarà concesso di condividere. Non te ne accorgi, ma già tu lo stai facendo per me, e io sento il desiderio di ricambiare quest’incommensurabile dono che tu mi fai.

Se fossi stato saggio, avrei fermato questa follia molto tempo fa. Ma ora è troppo tardi.

Ogni frammento di noi, rammenterò. Ogni tuo sorriso, ogni lacrima. Ogni ricordo.

Conserverò attimo per attimo, per l’eternità.

 

 

 

Fine

 

 

 

 

Disclaimers: I personaggi e la canzone citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

In particolare: la canzone scelta è ‘Nient’altro che Noi’ di Max Pezzali.

 

Note dell’Autore: sono consapevole che questa fic è al limite del miele colato. Ma credo di aver rappresentato Edward molto IC, difatti lui è così con Bella: dolcissimo e innamorato alla follia.^^

 

 

 

Mi congratulo con le vincitrici del contest, provvederò a leggere e a commentare le loro fic e tutte le altre che hanno partecipato.

 

 

Colgo l’occasione per dire “Un grazie di cuore alle 150 persone che mi hanno inserita tra i loro autori preferiti”.

Ne sono onorata (_ _)

 

 

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