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Autore: MartinsBieber    21/09/2015    2 recensioni
Zayn era un ragazzo misterioso, sfacciato e fastidiosamente attraente.
Jess era una ragazza timida, chiusa e fin troppo sensibile.
Due ragazzi apparentemente diversi, ma sotto le loro maschere si celava un carattere molto simile.
«Perchè le brave ragazze come me finiscono sempre con cattivi ragazzi come te?» sbuffai.
Zayn scoppiò a ridere, «forse perchè, in fondo, non sono poi così brave..»
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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65°


«Eccola qui, la mia viaggiatrice!» esclamò mia madre alla porta di casa, quando scesi dall’auto di Zayn con le valigie in mano. Salutò il mio ragazzo con la mano e poi mi corse incontro, strappandomi un caloroso abbraccio.
«Sono stata via soltanto una settimana» protestai, lasciandomi stritolare ancora un po’.
«Una settimana è lunga, si è sentita la tua mancanza» ribatté lei in sua difesa.
«Ma adesso sono qui» risposi quando – finalmente – riuscii a divincolarmi, «mi sei mancata anche tu»
«Beh, allora, raccontami tutto» sorrise entusiasta, «com’è stato il soggiorno a Bradford?»
«Direi intenso» alzai le spalle, «sono successe così tante cose in pochi giorni»
Mi aiutò con i bagagli ed entrammo in casa, «cioè?» insistette, curiosa.
«Zayn è finito con una gamba rotta e le stampelle, la sua odiosa ex è finalmente fuori dalla sua vita, ho conosciuto sua nonna e infine credo di essere piaciuta a tutta la sua famiglia» spiegai, con occhi sognanti.
«Di certo non vi siete annoiati» osservò lei, sorridente, «com’è stato vivere con la famiglia del tuo ragazzo?»
«Strano, direi» sospirai lasciandomi sprofondare sul divano, sfinita, «mi hanno ben accolta e Trisha mi ha anche detto che una volta devi venire con me a Bradford perché non vede l’ora di conoscerti»
«Che gentile» commentò, «e invece suo padre che tipo è?» domandò poco dopo, probabilmente accorgendosi che mi irrigidivo ogni volta che lui venisse nominato.
«In fondo è un brav’uomo, che tende a nasconderlo» sorrisi, ripensando al momento in cui Yaser mi chiese finalmente scusa per tutto.
«E con Zayn è andato tutto bene?» continuò, mentre preparava la cena.
«Sì, direi di sì» annuii, «anche se discutiamo spesso, mi sembra di non essermi mai sentita più legata a lui come adesso, è come se fossimo una cosa sola»
«Sono contenta per te, tesoro» rispose, «sei felice?»
«Sì, mamma, sono felice» risposi, e questa volta ne ero veramente convinta.

Tornare alla normalità fu, da un lato stressante, ma dall’altro piacevole.
La scuola era certamente la parte peggiore in tutto questo, ma la consapevolezza che sarebbe finita presto mi aiutava. Un giorno, durante la ricreazione, uscii a fare due passi da sola – visto che Zayn era troppo pigro per alzare la testa dal banco – ed incontrai qualcuno che non vedevo da fin troppo tempo.
«Niall!» lo chiamai, sorridente.
Il biondino si voltò verso di me e ricambiò il sorriso, per poi avvicinarsi.
«Jess, da quanto» esclamò, alzando le spalle.
«Eh già» annuii, «pensavo ti fossi dimenticato di me»
«Non potrei mai dimenticarmi di te» ribatté, facendomi un occhiolino.
Ridacchiai, «beh, adesso che ti senti con la sorella del mio ragazzo non hai spazio per una vecchia amica»
«Non dirlo neanche per scherzo» brontolò lui, «io sono sempre qui e lo sai»
«Tu, piuttosto, sei sparita» protestò, «come hai passato le vacanze a Bradford?»
«Bene, direi molto bene» dissi entusiasta, «immagino che Waliyha ti abbia già raccontato tutto»
«Soltanto di Zayn e della gamba rotta» rispose Niall, «come sta ora?»
«Meglio, in questo momento è in classe a sonnecchiare» risi.
Lui si unì alla mia risata, «tipico»
«Posso chiederti una cosa, Niall?» domandai all’improvviso.
«Spara» ribatté lui, sfregandosi le mani.
«Ti piace davvero Waliyha?»
«Jess..» mormorò, abbassando lo sguardo.
«Puoi parlarne con me, non andrò a raccontarle tutto, promesso» dissi, tappandomi la bocca con la mano.
«Sì, lei mi piace, ma è difficile con la distanza e tutto il resto» sbuffò.
«Se c’è una cosa che ho imparato stando con Zayn è che, se c’è interesse e forza di volontà, perfino tutti i chilometri del mondo diventano inutili» 

Nel pomeriggio accompagnai Zayn in ospedale per farsi controllare la gamba e, con nostra sorpresa, scoprimmo che le condizioni erano ufficialmente migliorate.
Non aveva più bisogno di quelle maledette stampelle e il sorriso sul suo viso fu tutto ciò che volevo vedere. 
«Finalmente non dovrò più sentirmi un invalido» rise, prendendomi per mano, dopo che la visita medica fu terminata.
«Non avrai più bisogno della tua infermierina personale» lo presi in giro, incamminandomi verso le vie affollate di Londra.
«Io ho sempre bisogno della mia infermiera sexy» sbuffò, facendomi un occhiolino.
Ridacchiai e lo presi sotto braccio continuando a passeggiare al suo fianco, finché non si fermò davanti alla vetrina di un negozio.
«Posso farti un regalo?» mi chiese, improvvisamente.
Studiai per diversi secondi il suo sorrisetto ed i suoi occhi vispi, per niente convinta da quella sua proposta.
«E questa da dove esce?» aggrottai la fronte, ridendo.
«Posso fartelo sì o no?» sbuffò, allargando ancora di più quel sorriso.
Ero ancora piuttosto perplessa per la sua concezione di ‘regalo’, ma evidentemente lui scambiò il mio silenzio per un via libera; mi poggiò infatti una mano dietro la schiena, guidandomi dentro il negozio che probabilmente aveva già adocchiato in precedenza.
«Non ci pensare nemmeno» gli puntai un dito contro il petto con aria minacciosa, «non farò shopping con te in un negozio di biancheria intima»
«Perché no?» brontolò offeso, mentre la commessa del negozio ci scrutava confusa.
«Perché è il modo migliore di far capire ai presenti che il tuo ragazzo ti sta aiutando a scegliere cosa comprare perché è lui che te lo dovrà vedere indossare!» replicai, facendolo ridere.
«Sempre la solita paranoica» mi prese in giro, portando un braccio attorno alla mia spalla e mi spinse a guardarmi intorno.
Protestai giusto per i primi metri, ma quando capii che lui era più forte di me e che se avessi continuato avremmo soltanto attirato l’attenzione, decisi di rinunciare.
«Dov’è l’effetto sorpresa, se scegliamo tutto insieme?» lo provocai, guardando i vari modelli.
«Voglio comprarti qualcosa che ti piace» rispose, con tono innocente.
«O che piace a te» lo corressi, notando che stava sbirciando su qualche fila di reggiseni in pizzo.
Lui rise e mi tirò più vicina a lui, «questo ti piace?» chiese, indicando un top alquanto appariscente.
«Te lo immagini addosso a me?» borbottai, «non è il mio genere»
«Peccato, perché ti starebbe benissimo» si bagnò le labbra, facendo una smorfia offesa.
«Io direi di andare verso il reparto maschile» sorrisi beffarda, prendendolo per mano, ma lui mi fermò.
«Non te la caverai così in fretta» scosse la testa, rubandomi un bacio veloce, «questa volta l’attenzione sarà tutta su di te»
«Lo sai che detesto essere al centro dell’attenzione» alzai gli occhi al cielo.
«Voglio soltanto viziare un po’ la mia ragazza, che c’è di male?» abbassò lo sguardo.
Alzai il braccio per fargli una carezza, «sei dolcissimo»
Lui posò le mani sui miei fianchi e poggiò la testa sulla mia spalla, stampandomi un bacio sul collo.
«Dai, accontentami» spostò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio, «puoi scegliere quello che vuoi, ma prendi qualcosa»
Rimasi a guardarlo per diversi secondi, ma non ci volle molto prima che mi arrendessi al suo sguardo tenero e incredibilmente convincente.
«Va bene, darò un’occhiata» sospirai, sforzandomi di non sorridere quando lui lo fece ancora di più, «però tu aspetti fuori»
A quel punto il suo sorriso sparì all’istante, sostituito da una smorfia contrariata.
«Non è giusto, così non c’è divertimento» protestò, mettendo il broncio come un bambino.
«O così o niente» alzai un sopracciglio, «comando io, Malik.»
Sbuffò e alla fine alzò le braccia per arrendersi alla mia volontà, «e va bene, ma solo perché tra pochi giorni sarà il tuo compleanno.»
«Giusto, lo avevo quasi dimenticato» mi coprii il viso con le mani, sospirando.
«Lo dici come se ti dispiacesse» notò lui.
«Per me è un giorno come un altro» spiegai, alzando le spalle con naturalezza.
«Un giorno come un altro, dici?» ripeté con occhi sbarrati, «ti sbagli, è il giorno in cui è nata la persona più importante della mia vita»
A quella risposta mi sciolsi, abbracciandolo forte, dimenticandomi che eravamo ancora nel negozio.
«Non riuscirai a farmi comprare intimo sexy neanche con una frase dolce» gli sussurrai all’orecchio, per poi sentirlo ridere.




 

***



salve gente!
eccomi di nuovo qui,
che ve ne pare del capitolo?
gli Zass sono tornati alla vecchia vita,
e si godono un po' di meritata tranquillità.
volevo informarvi che non mancano molti capitoli prima della fine della ff,
e solo a pensarci mi deprimo parecchio. çç
cooomunque,
sono davvero curiosa di sentire i vostri pareri!

un bacio e a presto 
-marty.



 
  
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