Lovino odiava perdere: soprattutto se farlo significava doversi sottoporre a qualcosa imposto dal vincitore. Era così da sempre: da quando avevano iniziato a colonizzarlo, fino ad ora, quando semplicemente perdeva delle scommesse.
"Lovinito! Vieni qua, devi pagare il tuo debito." voce e espressione sulla faccia di Antonio erano da schiaffi e, anche se l'italiano non lo voleva, purtroppo doveva pagare pegno.
"Mi rifiuto di imparare il tango, dato che devo fare la parte della donna! Ti sembro una signora?" incrociò le braccia al petto, mentre non era minimamente intenzionato a muoversi anche solo di un passo.
"Con il caratterino che ti ritrovi, non potresti mai esserlo, querido." lo stuzzicò un po', avvicinandosi però a lui e lo tiró verso di sè."Ora fai ció che ti dico: ci tengo ad insegnartelo e non m'interessa se tu non vuoi impararlo." ecco cosa c'era finalmente nella voce di Antonio: determinazione, ma talmente tanta, che Lovino ne aveva vista poche volte così sul viso dell'altro.
"Almeno lo riconosci! In tal caso, dato che sai che sarà una partita persa in partenza... Perchè ti ostini così tanto?" Lovino a volte faceva davvero fatica a capirlo.
"Ora smettila di parlare e ascolta le mie indicazioni."
Gli
aveva posato un dito sulle labbra per zittirlo, anche se avrebbe potuto
baciarlo, ma ci teneva alla propria vita a dirla tutta.
Lovino cercó di dire qualcosa, tentando pure di allontanarlo, ma
nulla: niente era in grado di smuovere lo spagnolo. L'italiano
sbuffó sonoramente e alla fine, con molta riluttanza, si
lasciò condurre.
La musica partì appena Antonio schiacciò play e lui si
mise a dare tutte le direttive a Lovino, che però era peggio di
un palo.
"Capisco che questa cosa ti scoccia moltissimo, ma potresti impegnarti un minimo? Sei più rigido di un palo." la
delusione e la scocciatura erano palesi sul volto dello spagnolo, che
aveva fermato la lezione nemmeno venti minuti dopo l'inizio.
"... È dall'inizio che ti dico che non voglio! Piuttosto mi metterei a ballare che ne so... Qualcosa come la tarantella." nemmeno un pelo sulla lingua gli sputò contro la verità nuda e cruda.
"Sei sempre il solito Lovino... Volevo
insegnarti qualcosa di speciale, denso di significato per me, ma
ovviamente speravo troppo."
Amareggiato
sospirò e decise di spegnere lo stereo, mettendo infine via il
telecomando. Non aggiunse altro e decise di andarsene nell'orto a
controllare i propri pomodori; non gli interessava se l'altro lo
avrebbe seguito. Era una cosa alquanto impossibile, quindi se ne stette
lì a curare le sue piantagioni, mentre Lovino... Chissà
cosa stava facendo: stava forse ballando seriamente la tarantella?
N.d.A.:
Fan fiction ispirata al prompt: - Tango
Numero di parole: 450.