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Autore: Prinspirit    22/09/2015    1 recensioni
Sunggyu e Hoya si conoscono dall'inizio del liceo. Sunggyu è fidanzato, Hoya no, eppure ha una cotta per qualcuno da tanto tempo. Le cose si complicano quando un vecchio amico di Sunggyu si ripresenta nella sua vita e una nuova conoscenza entra in quella di Hoya. Cosa accadrà ai due ragazzi e alla loro amicizia?
[Woogyu - Seoya]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hoya/Lee Howon, Kim Sunggyu, Nam Woohyun
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana più tardi, una volta davanti a scuola, i due ragazzi si stupirono nel non vedere Hyerim da nessuna parte. Non solo, sembrava esserci qualcosa di strano, dato il comportamento generale, come se fosse successo qualcosa. A un certo punto Hyerim arrivò, ansimante per via della corsa.
“Ehi Hyerim, tutto bene?” chiese Sunggyu preoccupato.
“Oppa, ho una grande notizia. Pare che da oggi avrai, cioè, avrete, un nuovo compagno di classe. Da quello che si dice in giro pare che sia un gran bel ragazzo, tutte le mie compagne sono in agitazione”.
I due giovani la guardarono stupiti, non aspettandosi niente del genere.
“E si sa qualcos’altro su questo nuovo arrivato?” chiese Hoya.
Hyerim si limitò a fare cenno di no con la testa con aria dispiaciuta.
Sunggyu si sentiva un po’ nervoso, senza una ragione ben precisa, ma aveva come una brutta sensazione. Hoya si accorse subito della strana reazione dell’amico, lo conosceva troppo bene, ma preferì aspettare prima di chiedergli cosa non andasse. Quando Hyerim si fu allontanata, Hoya si fece avanti.
“Ehi Gyu, che c’è che non va? E non dire niente, te lo si legge in faccia”.
Sunggyu guardò l’amico con gli occhi spalancati, non pensando che si fosse accorto. La sua espressione cambiò in un lampo e un sorriso rassegnato si fece strada sul suo viso.
“Mi conosci troppo bene Howon-ah”  sospirò. “Se devo essere sincero non so bene nemmeno io cosa mi preoccupi. Potremmo dire che il mio sesto senso non è tranquillo, tutto qui.”
Hoya assentì con la testa, soddisfatto della risposta.
“Allora andiamo in classe a scoprire chi è questo nuovo arrivato, così forse il tuo sesto senso si placherà” disse ridendo Hoya.

 
Prima dell’inizio della lezione, la professoressa chiese un attimo di attenzione, poiché doveva dare una notizia importante.
“Immagino che molti di voi sappiano già di cosa si tratta. Ad ogni modo, da oggi avrete un nuovo compagno di classe”
Sunggyu sembrava un po’ nervoso. Hoya se ne accorse e gli strinse forte la mano. Sunggyu guardò l’amico, che gli stava rivolgendo un sorriso. Il cuore di Sunggyu sembrò calmarsi e ringraziò l’amico con un gesto del capo.
“Avanti Nam Woohyun, presentati alla classe.”
A quelle parole l’espressione di Sunggyu cambiò drasticamente. Sul suo volto si dipinse qualcosa di molto simile al terrore. Hoya si sorprese del cambiamento repentino sul viso dell’amico e una nota di preoccupazione si impossessò di lui.
“Gyu, che succede?”
Ma Sunggyu sembrava in un’altra dimensione e non sentì la voce dell’amico. Si girò lentamente in direzione della cattedra, dove nel frattempo era giunto il nuovo compagno di classe, Nam Woohyun. Nel vedere il nuovo ragazzo, l’espressione di Sunggyu peggiorò: gli occhi si spalancarono, le pupille si dilatarono e sulla fronte iniziò a formarsi del sudore freddo.
N-non è possibile. Non può essere lui. Pensò Sunggyu. Proprio in quel momento il suo sguardo incontrò quello del nuovo arrivato. Questi, accortosi della sua espressione terrorizzata, sogghignò. Sunggyu deglutì faticosamente e, come se non fosse più padrone del suo corpo, scattò in piedi.
L’intera classe si voltò verso di lui, sorpresi. La professoressa gli chiese quale fosse il problema, ma proprio come prima con Hoya, non sentì la domanda.
Hoya, accortosi della strana situazione strattonò l’amico per farlo riprendere. Vedendo che ciò non funzionava, lo prese per un braccio e lo costrinse a riprendere posto. Sunggyu si risedette, come un corpo senza vita. La professoressa intanto indicò a Woohyun il suo posto, che era proprio vicino a Sunggyu, i loro banchi erano separati solo da un paio di metri di distanza, che servivano per far passare le persone tra una fila di banchi e l’altra. Woohyun si diresse verso il proprio banco, ma si fermò di fianco a Sunggyu.
“Mi fa piacere rivederti, vecchio amico” disse Woohyun, guardando dritto avanti a sé, ma l’interessato aveva capito che era riferito a lui. Dopodiché Woohyun si sedette al proprio banco.

 
Durante le lezioni di quella mattina Sunggyu continuò ad essere inquieto, come se qualcosa lo turbasse. Hoya non riuscì a seguire una singola parola, essendo troppo preoccupato per l’amico. Ogni tanto aveva cercato di fargli delle domande per capirne di più, ma ogni volta Sunggyu evitava il discorso dicendo che andava tutto bene e che non doveva preoccuparsi per lui.
All’una suonò l’ultima campanella della giornata. Tutti uscirono dalla classe alla velocità della luce. In classe rimasero solo Hoya, Sunggyu e Woohyun. Sunggyu chiese ad Hoya di anticiparlo, poiché doveva occuparsi di una cosa, lo avrebbe raggiunto più tardi in mensa. Anche se poco convinto, Hoya decise di fare come gli era stato chiesto e precedette Sunggyu, lasciandolo solo con Woohyun. I due rimasero fermi ai loro posti in silenzio per diverso tempo. Sunggyu non sapeva cosa dire, ma voleva dire qualcosa, voleva sapere cosa ci facesse qui, dopo tutti quegli anni. Il primo a parlare, però, fu Woohyun.
“Cos’è, ti sei già dimenticato di me forse? Non hai niente da dire a un amico che non vedi da quattro anni?”
Sunggyu rimase sorpreso dalle parole di Woohyun, ma non ebbe il coraggio di voltarsi verso di lui. Cercò di pensare a una risposta adeguata, ma la sua mente era nella confusione più totale. Woohyun, spazientito, decise di alzarsi e di dirigersi verso la porta per uscire, ma fu fermato dalla voce di Sunggyu.
“Mi sei mancato” e inconsapevolmente una lacrima giunse sulle sue labbra, accompagnando quelle parole.
Dopo un attimo di esitazione, Woohyun aprì la porta e se ne andò, lasciando che il silenzio di quella classe deserta fosse riempito solo dai singhiozzi del vecchio amico.
  
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