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Autore: aria_533    22/09/2015    3 recensioni
Salve popolo di Magix!
Prendete tutto quello che sapete sull'universo magico e portatelo con voi in questa FF che parte proprio dalla fine della sesta stagione.
Le Winx sono Bloomix (e Mythix), Musa e Riven si sono lasciati e lui se n'è andato, le Trix sono nel Legendarium, c'è Daphne, ci sono i Paladini e naturalmente è pronta una nuova sfida per il nostro gruppo di fate! (In questo caso, la nuova sfida, la decido io ;) )
Le Trix, in un modo tutto loro, tornano all'attacco e, come al solito, sono alla ricerca del potere supremo. La storia è scritta dal punto di vista di Musa che in questi capitoli dovrà affrontare uno scoglio bello grosso! Perderà molte cose e avrà grossi problemi con il suo passato!
NB. A partire dal Capitolo 1 ogni racconto sarà abbinato ad una canzone che ne riassume l'essenza, e come poteva non essere così trattandosi di una FF sulla Fata della Musica? ;)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Vorrei essere capace di odiarti
ma non posso pure se mi sforzo e ti odio solo a tratti"

Raige ft. Annalisa - Dimenticare mai.
 


"Non sto scherzando Riven!" gli urla in faccia con la scimitarra in mano. "Traditore che non sei altro!"
"Musa ma cosa dici?!" provai ad affondare un colpo ma lui prontamente si spostò. "Perché ora sarei un traditore?!"
"Ti avevo detto di andare dall'altra parte!" un altro colpo evitato "Invece mi hai trascinata qui!"
"Pensavo fosse la soluzione migliore, credimi!"
"SONO STUFA DI CREDERTI!"
 
Ok, forse avevo esagerato, ma venite a dirmi che avrei fatto meglio a mantenere la calma se credete che sarebbe stata davvero la soluzione migliore!
Ovviamente Riven era ancora vivo, giusto con qualche graffio; correre fino al punto di ritrovo con una pazza che impugna un'arma non deve essere stata una passeggiata.
Incontrammo gli altri al punto di ritrovo, a quanto pare Stella e Brandon avevano trovato il Legendarium poco lontano dal loro accampamento.
"E' pazza! Io non sapevo che Stormy le avrebbe rubato i poteri, non sapevo nemmeno che sarebbe arrivata!" si difese una volta raccontato tutto l'accaduto.
"PAZZA?! IO?!" si, forse ero ancora un pochino agitata.
"Musa calmati per favore" mi pregò Flora trattenendomi dall'andare da Riven e staccargli la testa.
"Non mi resta più niente!" urlai
La situazione si calmò dopo circa mezz'ora, o meglio, smisi di urlargli contro dopo circa mezz'ora.
Il viaggio di ritorno non fu per nulla tranquillo. Noi winx ci trovammo nel piano inferiore della navicella per parlare dell'accaduto.
Tecna sfogliava il Legendarium, lo girava e rigirava tra le mani cercando un qualsiasi indizio.
"Niente." Concluse lasciandolo cadere a terra.
"Bloom mi dispiace, quello è anche il tuo potere, mi dispiace tanto." Non riuscivo a non pensare a quello che mi era successo: mi ero lasciata rubare dei poteri che non erano nemmeno del tutto miei.
"Musa stai tranquilla, recupereremo il tuo Bloomix in qualche modo."
"Mi chiedo come sia possibile che Stormy fosse li."
"Hai ragione Stella. Griffin ci ha garantito di tener sotto chiave le streghe possedute dalle Trix. E' molto strano."
"Si Aisha, è molto strano." Tecna, come al solito, stava per chiudersi nel suo piccolo mondo di logica alla ricerca di una spiegazione "Dobbiamo capirci qualcosa!" si voltò di scatto verso di me "Dimmi ancora una volta cosa ha detto Stormy, le parole esatte Musa."
"Mi ha dato della stupida per essere andata a finire in quello spazio aperto. Sa della mia perdita della memoria e...niente. Le solite cose da pazza credo; del tipo che era giunta l'ora della sua vendetta e..."
"E...?"
"Non ricordo bene. Mi sembra abbia detto qualcosa sul fatto che ci fossi solo io."
"E guarda caso proprio dopo l'attacco di Stormy Stella e Brandon hanno trovato senza difficoltà il Legendarium..."
"A cosa stai pensando Tecna?"
"Ci hanno depistate." Affermò dura guardando Bloom negli occhi "Non hanno bisogno del Legendarium, sapevano che sarebbe stata la prima cosa che avremmo cercato e se ne sono approfittate. Ci hanno attirate dove la magia ci è contraria per rubare i poteri ad ognuna di noi."
"Ma perché? Come avrebbero voluto fare?"
"Flora" la interruppe Tecna "Dimentichi che ora il nostro potere è quello della fiamma del drago. Vogliono togliercelo una ad una, fino a quando non lo avranno per intero. Vogliono rubarlo."
" Ma non possono" si intromise Bloom "Ho già dimostrato alle streghe che rubare il mio potere non è possibile."
"Per questo rubano il nostro. Tu ne sei la proprietaria, è come se noi avessimo delle copie ma a te resti comunque l'originale. Loro vogliono le copie, tutte, per poi sfidarti direttamente."
 
"Secondo noi, preside, è questo che le Trix hanno in mente."
"La tua teoria è molto valida Tecna. Resta però da capire come sia possibile che le streghe siano uscite dal libro." Concluse indicando il volume sulla sua scrivania.
"Ragazze" Faragonda interruppe il silenzio "Per oggi avete fatto abbastanza. Andate a riposarvi, domani penseremo al da farsi."
Uscimmo dall'ufficio della preside e ci incamminammo verso il nostro appartamento. Eravamo tutte esauste e ci ritirammo subito nelle camere. Tecna dormiva profondamente mentre io mi rigiravo nel letto senza  trovare pace.
Mi alzai e andai a prendere un bicchiere d'acqua, tanto per fare qualcosa. Mi fermai, poggiata alla spalliera della poltrona, a guardare dritto nel nulla. Difficilmente mi lasciavo prendere dalla tristezza, quella notte, però, ero davvero stufa di tutto.
Afferrai il fiore di loto magico ed una felpa dall'armadio, con noncuranza, e uscii dalla stanza. Tornai sulla torre più alta di Alfea dove già una volta avevo parlato con mia madre. Mi sistemai sul cornicione poggiando la schiena ad una colonnina. Poco più avanti di me sistemai il fiore di loto e lo aprii. La mamma comparve li, con il suo sorriso che sempre era riuscito a tirarmi su di morale e quegli occhi così dolci.
"Non ho più niente." Mi uscì come fosse la confessione di un omicidio.
Mi morsi il labbro per non piangere "Niente di niente mamma."  Allungai la mano verso l'ologramma; avrei tanto voluto toccarla, sentire la sua pelle sulla mia. Avrei voluto, proprio in quel momento, che lei fosse li vicina a me e che abbracciandomi dicesse che tutto sarebbe andato bene.
Ma lei non era li. Lei non c'era più e non ci sarebbe più stata. In preda ad una rabbia cieca mi alzai e scaraventai il fiore di loto giù dalla terrazza. Lasciai che le lacrime mi riempissero gli occhi e che le gambe smettessero di sorreggermi.
"Se non sbaglio, questo è tuo."
Alzai la testa e mi asciugai gli occhi guardandolo, anche se avevo già riconosciuto la sua voce.
"Vattene" sussurrai.
"L'ho preso al volo, è ancora tutto sano." Se ne stava li, a mezz'aria sulla moto, con il braccio teso a porgere il mio oggetto più caro.
"Davvero Riven, vattene."
Di tutta risposta, con un salto, atterrò vicino a me sulla terrazza.
"Stavo facendo un giro per Selvafosca e sono passato per caso da questi parti." Si, certo, per caso. Proprio a quest'ora.
Si mise seduto sul pavimento, vicino a me e alle mie lacrime.
"Hai smesso di provare ad uccidermi?"
"No." Singhiozzai "se non te ne vai ci riprovo."
Rise e strappò un sorriso anche a me.
"Mi dispiace Musa, per tutto, ma non è colpa mia, non lo avrei mai fatto."
"Tu non me la racconti giusta." Mi asciugai gli occhi con la felpa e decisi che era ora di avere delle risposte.
"Perché te ne sei andato?"
"Lo sai Musa.."
"Perché proprio prima che la storia del Legendarium fosse risolta?"
"...ci siamo." Disse. "E' arrivato il momento in cui mi chiedi la verità."
"Me la dirai?"
"Certo." Disse.
La notte sembrava più silenziosa del solito. La luna era piena e insieme alle stelle illuminava l'ambiente in maniera magica...il che, nella dimensione di Magix, credo fosse ovvio.
"Sono andato via proprio in quel momento perché sentivo che era giusto farlo. Non ero riuscito a difenderti, a difendere la tua voce, a farmi valere come specialista. Stavo entrando in paranoia con la storia dell'essere il migliore, lo sai."
"Sei tornato il giorno dell'attacco, non un giorno prima o un giorno dopo."
"E' stata una coincidenza, lo giuro."
"Non sei credibile Riven. Convincimi che sia stata davvero una coincidenza."
"Un anno. Sono stato un anno in giro per la dimensione magica a lavorare su me stesso, in luoghi che persino Dio ha dimenticato. Ero stanco Musa, volevo tornare a casa, a Fonterossa." Fece una pausa chinando la testa sussurrò "Volevo tornare da te."
"Mi hai trascinata in quella radura, quella con il lago..."
"Pensavo davvero che fosse una buona idea, non sapevo che il lago era senza magia."
"Come poteva esserlo?! Volevi davvero che ci nascondessimo nella grotta di una cascata?!"
"Si Musa! Perché sono uno specialista e so quale sia la cosa migliore da fare."
"No Riven, la cosa migliore sarebbe stata addentrarsi nella foresta e cercare gli altri."
"Il tornado stava buttando giù tutto, se avessimo corso in mezzo agli alberi non saremmo sopravvissuti, prima o poi ci sarebbe caduta addosso una quercia."
"E Perché non hai fatto niente?"
"Cosa potevo fare?!"
"Non lo so, qualcosa!"
"Non potevo fare niente, davvero. Farei qualsiasi cosa per te, lo sai Musa. E se non lo sai te lo dico, se non te lo ricordi te lo ricordo, e se non lo vuoi sentire non mi importa, te lo dirò all'infinito."
Bene. Ed ora? Cosa dovrei rispondere? "Grazie." OH, MA CHE COSA INTELLIGENTE MUSA. Per favore fatemi scomparire ora.
"Non ti chiedo di amarmi, perché non posso. Ti chiedo di lasciarti amare. Lascia che io dia il cento per cento per te, perché te lo darò ogni volta mi sarà possibile, lasciami prendere cura di te. Poi, se ti troverai bene, magari mi amerai anche te."
Panico. Perché avevamo cambiato argomento? Oddio oddio oddio.
"E' che sono un diastro nei rapporti sociali."
"Che coincidenza, anche io."
Mi voltai a guardarlo nel preciso instante in cui lui fece lo stesso. Cosa volevo davvero? Riven? Volevo veramente la nostra storia? Volevo una storia???
" Io non so se riavrò mai i miei ricordi."
"C'è sempre tempo per costruirne altri."
"Sei disposto a ricominciare tutto da capo?"
"Non hai ancora capito che farei qualsiasi cosa per te?"
"Non so nemmeno se ti amerò mai." Che bugiarda Musa, certo che lo sai.
"Prendi tutto il tempo di cui hai bisogno e, se un giorno sarai stufa, dimmelo. Dimmi che non mi ami più e io me ne andrò dalla tua vita."
Restammo in silenzio per qualche minuto, a guardare il cielo con il naso all'insù.
"Mi credi?" domandò riferendosi a troppe cose.
"Abbastanza.."
"Mi vuoi ancora uccidere?"
"Di meno..."
Riven rise e si alzò in piedi. "Sarà meglio andare a dormire, domani avremo parecchio da fare." Mi porse la mano aiutandomi a tornare su due gambe.
Saltò sulla sua moto e prima di mettersi il casco mi guardò per un'ultima volta.
"Bella felpa." Disse con un mezzo sorriso "Credo proprio che sia mia."
Non mi lasciò il tempo di rispondere, volò via in meno di un secondo.

SPAZIO AUTRICE!
Dai che non ci ha creduto nessuno che Musa avrebbe ucciso davvero Riven! Diciamo che ha fato un attimo di testa, ma credo che sia giustificata alla fine... le ho tolto ricordi e poteri!
Lo sviluppo della storia vi è piaciuto? Avete qualche domanda? Avete capito tutto? Magari non sono stata chiare.
E Riven coccolone? Che dite? Secondo me ci stava.
La canzone: io AMO Annalisa, quindi non ditemi che non vi piace ddddddai. Ovviamente il pezzo preso dalla canzone è riferito a Musa che sotto sotto lo sa pure lei che odiare Riven le è impossibile. Il titolo, invece, è riferito al fatto che Riven se n'è andato alla ricerca di se stesso e quando è tornato praticamente non ha trovato la Musa di sempre.
Al prossimo capitolo, se vi va lasciatemi due righe di commento :)
 
  
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