Era
una visione comune, che tutti avessero paura di Romania: vi era una
superstizione per cui lui era considerato, da tutti, un vampiro.
Nato tutto da quello scrittore inglese, Bram Stoker, che scrisse un
libro intitolato "Dracula" ispirato al Conte Dracula per l'appunto.
Romania stesso non poteva di certo esimarsi dal negare quello che
veniva detto su di lui: non era colpa sua se il proprio aspetto poteva
ricordare quello di un vampiro; occhi color ambra, i canini sporgenti...
Una cosa che adorava fare più di tutte, era spaventare
Elizaveta: un ghigno quasi sadico compariva sul volto del rumeno,
quando la bloccava contro di sè e fingeva di morderla, mentre in
realtà si limitava solo ad inspirarne il profumo e baciarne il
candido collo.
"Vladimir... Quando la
smetterai di fare così?" chiese Elizaveta con voce tremolante, mentre dei brividi le attraversavano la schiena.
"Chi ti dice che voglio smettere?" soffiò
contro la spalla destra, che stava tormentando in quel momento. Sentiva
chiaramente i brividi che la attraversano e il fatto che fossero di
terrore, lo esaltavano come poche cose.
"Smettila... Mi farai uscire di testa, se non la smetti." perchè
quando l'altra Nazione faceva così, non era in grado di reagire?
Le faceva davvero così tanta paura? Quella era solo una dannata
legenda, una superstizione: non c'era nulla di vero.
"Mh... Diventa pazza per me allora, non mi dispiacerebbe, sai?"
Risalì
verso il collo e poi al lobo dell'orecchio che stuzzicò, mentre
sentiva con piacere che Ungheria stava cedendo a tutto quello.
N.d.A.:
Fan fiction ispirata al prompt: - Superstizione
Storia partecipante alla challenge: "La sfida dei duecento prompt" con il prompt # 135 - Vampiro
Numero di parole: 261.