Ciao
a tutti e felice San Valentino da NaruXHina! Eccomi a voi con un’altra delle
mie fanfic su occasione (come “Holidays!” per l’estate e “Merry Naruto
Christmas” per il Natale per intenderci): un romanticone come me non poteva
certo deludere i suoi romantici lettori e non scrivere uno “special” per la
festa degli innamorati, no? XD
A
dire il vero non avevo preso in considerazione l’idea, ma qualcuno mi ha fatto
notare che non potevo far passare questa lieta festa come nulla fosse. Voglio
ringraziare, prima di cominciare il caro Mauro (alias N1sasuke) per avermi dato
l’ispirazione che mi mancava perché la mia fantasia partisse! La storia che
leggete è la stessa di quella di “NaruHina Forever!!!”, con gli stessi pairing,
un’altra spin-off insomma. Alla luce di ciò che è avvenuto dopo nel manga
potrebbe sembrare un mondo un po’ troppo roseo, ma io spero comunque che possa
essere almeno un po’ simile!
Vi
auguro buona lettura, spero vi piaccia. Commentate!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: W L’AMORE!
Una
finestra con vista ad oriente può rivelarsi un tantino fastidiosa quando di
prima mattina si ha tanta voglia di dormire, a meno che ovviamente non ci si
giri dall’altro lato.
Così
il sole nascente brillava attraverso il vetro e le esili tende, ma i raggi le
riscaldavano le spalle e gli occhi, nascosti in un’ombra piacevole,
continuavano a restare chiusi. Ma la luce si era ormai impadronita della
stanza, e anche da sotto le palpebre poteva percepire quello splendore che
aspettava di essere ammirato quando li avrebbe schiusi dopo la tranquilla notte;
il desiderio di risvegliarsi sorse spontaneo contro ogni resistenza del comodo
cuscino e delle coltri.
Sbatté
le palpebre e vide il suo profilo allungarsi sul pavimento fin quasi alla
parete come un ombra chiarissima, appena un po’ più opaca di tutto il resto.
Richiuse gli occhi e mugolò di piacere. Assaporò ancora qualche secondo di
immobile riposo dopodiché si girò alla sua destra, trovandosi faccia a faccia
ai bagliori mattutini, facendosi bruciare gli occhi solo per allungare la mano
sull’altra parte del letto e cercarlo.
“Mh?”
Ma
non trovò nulla: solo il materasso, fresco al tatto, e il lenzuolo che
ricopriva anche lei scostato e adagiato disordinatamente. La sua mano si spostò
piano verso l’altro, trovò il cuscino, poi la testata del letto e tornò
indietro da lei.
Hinata
Hyuga aprì gli occhi e si tirò su.
“Naruto?”
Carezzò
il punto dove avrebbe dovuto trovarsi e cominciò a guardarsi intorno finché non
fece caso al comodino dal suo lato.
Sorrise.
La lampada era stata scostata per far posto ad un vassoio: c’erano una tazza di
latte caldo, alcuni biscotti su un piattino, fazzoletti, un barattolo di miele
con un cucchiaino.
“Naruto,
come sei dolce.”
Prese
il biglietto nascosto sotto il barattolo dai caldi riflessi giallo-oro e lo
lesse.
Hinata, Buongiorno e buon San
Valentino!
Purtroppo sono dovuto correre
a lavoro prima del solito,
sai che l’Hokage ha vita dura… sigh!
Non ti sei svegliata così
sono andato in cucina a prepararti un saluto speciale per oggi.
Potrei fare tardi stasera, ma
tranquilla: farò tutto il possibile per fuggire via dritto da te, come sempre
insomma!
Passa una bella giornata, a
più tardi.
Un bacione, il tuo Naruto.
“Ih
ih ih!”
Incrociò
le gambe, prese il vassoio e con attenzione lo poggiò davanti a sé.
“Questo
miele sembra invitante.”
Latte
col miele era la sua colazione preferita: cose che anche un biondino un po’
scemotto può imparare già subito dopo l’inizio della convivenza
post-matrimonio.
Ripiegò
il bigliettino… e si fermò!
!!!
La
Hyuga lo riaprì velocemente sgualcendolo un po’:
-Hinata, Buongiorno e
buon San Valentino!-
“……”
-Buon San
Valentino!-
I
lunghissimi capelli si irrigidirono come tutto il suo corpo e si fecero dritti
e inamovibili…
Non
poteva essere successo davvero…
Ma
era proprio così!
“HO
DIMENTICATO SAN VALENTINO!!!!!!!!”
Stesso
istante nell’ufficio dell’Hokage, Naruto Uzumaki…
“Mi
chiedo se a Hinata sia piaciuta la sorpresa che le ho fatto! Chissà che cosa mi
avrà regalato quest’anno? Non vedo l’ora di tornare a casa e scoprirlo!”
gongolò l’ormai cresciuto biondino mentre firmava un importante documento…
incorniciando la firma con cuoricini e ghirigori!
-Splash!-
L’acqua
fredda la risvegliò completamente dal torpore. Lavatasi anche i denti andò a vestirsi:
mise una maglietta blu notte a maniche lunghe ed un pantalone di felpa lungo di
colore bianco. Preparatasi del tutto, scese in soggiorno, assorta nelle sue
meditazioni.
Scendendo
le scale si batté una mano in fronte: “Io che mi dimentico di San Valentino.
Chi ci crederebbe? Non ci riesco nemmeno io!”
C’era
forse da preoccuparsi? In fondo il Villaggio della Foglia ne aveva conosciuti
di avvenimenti bizzarri: quello era forse l’ultimo di una lunga lista. Hinata
Hyuga era una donna innamoratissima che sin dall’infanzia aspettava con ansia
quel giorno per balbettare parole incomprensibili piene d’amore al suo adorato
sole coi baffetti, e da quando si erano fidanzati da adolescenti (dopo la fine
dei balbettii…) la sua passione per quella festa era andata crescendo; eppure
era stata capace di dimenticare il loro primo San Valentino da marito e moglie.
L’età
forse?
“Sigh,
ora posso dire di capire come si è sentito Naruto gli altri anni! Lui se ne è
ricordato ed io no, che figuraccia!”
Di
solito non era così. Lei era quella che lo ricordava con grande anticipo e lui
era il solito lui svagato su cui il 14 febbraio piombava come un vaso in testa
dall’ultimo piano della sua memoria bacata.
Le
situazioni che ne scaturivano erano le più varie. Qualche volta la Hyuga faceva
la finta tonta mentre il marito palesemente sudava quattro camicie per
rimediare, lasciandogli poi credere di avercela fatta senza farle sospettare
nulla (povero ingenuo…); qualche altra volta se ne era ricordato, anche con
anticipo, ma inevitabilmente accadeva qualcosa ogni volta: il regalo andava
distrutto per le più varie vicissitudini, o più spesso, e chissà perché proprio
in quei giorni (sfiga…), si ritrovava al verde per permettersene uno (mai
prestar soldi a gente come Konohamaru o il Maestro Kakashi…) e lei doveva
essere pronta a gioire per il classico dolce regalo d’emergenza per non farlo
risentire ed evitare cadesse in depressione o nella famigerata sindrome del
“non merito una ragazza bella e brava come Hinata” di livello “triplo SIGH!”.
Lei
non se l’era mai presa comunque: anzi, qualche volta era divertente vederlo
mentire e annaspare per farle credere di essere marito premuroso che ricorda a
memoria tutte le giornate speciali del calendario. Sapeva che ce la metteva
tutta, ma lui era quello che era. Anche se po’ tocco, lei lo amava come lui
amava lei, e in silenzio lo perdonava e sempre lo avrebbe fatto… perlomeno fin
quando non avesse cominciato a dimenticare i loro anniversari di nozze, ma per
quello si sarebbe visto tra qualche mese…
Quel
primo San Valentino da sposati però era davvero diverso da tutti gli altri per
come era iniziato.
Hinata
si lasciò cadere morbidamente sul divano bianco in posa pensosa: “Ma come è
successo? Io di solito comincio a pensare a San Valentino già da un po’ di
tempo prima? Come è potuto sfuggirmi? Beh, sono stata in missione ultimamente,
ma dal mio ritorno ad oggi ne è passato di tempo.”
E
così Hinata cominciò a ricordare cosa le avesse impedito di ricordare di
ricordarsi di San Valentino in quegli ultimi giorni!
Quattro
giorni prima di San Valentino…
Naruto
(disteso a letto): “ETCIù! (COFF!)(COFF!)”
Hinata
(seduta al capezzale con una ciotola di brodino caldo): “Cosa hai imparato oggi
sull’eccesso di gelato, Naruto?”
Naruto:
“Ma c’era una promozione!”
Hinata
sospirò: “A febbraio? Secondo me era un modo per liberarsi degli avanzi
dell’estate!”
Naruto:
“Ohi, la gola… è come se fosse di ghiaccio! E lo stomaco pure! Tremo
dappertutto, e intendo dire DAVVERO dappertutto!” disse stringendo le gambe.
Hinata:
“Bevi il brodo bollente, su.”
Naruto:
“Ehm, perché oltre al brodo non ci metti dentro le tagliatelle, la carne, il
miso, le cipolle e…”
Hinata:
“E fai un bel ramen? Sei malato, non puoi mettere troppa roba nella pancia: il
brodo basta.”
Naruto:
“Ti prego, Hina... (GLOMP!)AAAATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”
Aveva
approfittato dalla seconda “a” di “Hinata” per ficcargli in bocca un cucchiaio
di brodo, ma lo sbalzo termico era stato eccessivo.
Risultato:
l’intera giornata spesa vicino il suo bambinone, tutta coccole e bacini sulla
bua. Dovendo fare tutto lei non c’era stato tempo per ricordarsi dell’imminente
giorno X.
Tre
giorni prima di San Valentino…
Hinata,
scrutando seduta sul pavimento sulle ginocchia la parete di fronte a lei emise
un lungo “Ah...” di soddisfazione. Aveva finalmente deciso di abbellire quella
stanza adibendola alla raccolta dei risultati migliori del suo più grande
hobby.
“La
mia collezione di fiori pressati è così cresciuta negli ultimi anni.”
Risultato:
l’intero pomeriggio e forse più trascorso lì per terra ad ammirare e
contemplare rapita la bellezza dei colori di ciascuna delle sue rare e adorate
“frittelle floreali”, come le chiamava Naruto.
Ne
andava veramente fiera! Peccato che così non si fece venire in mente San
Valentino.
Hinata
(*__*): “Che bella la mia collezione, si si!”
Due
giorni prima di San Valentino…
-TOC
TOC-
Naruto:
“Vado io ad aprire!”
Hinata:
“Tranquillo, vado io!”
La
Hyuga abbandonò le verdure in attesa di essere sgozzate per la preparazione del
pranzo e corse alla porta, senza far scomodare il marito, occupato al piano di
sopra.
-TOC
TOC!!!-
Stavolta
la bussata fu ancora più vigorosa, e lasciava trasmettere disperazione!
Hinata:
“Arrivo!”
Aprì
e si ritrovò di fronte il cugino e la consorte.
Hinata:
“Neji! Ten Ten! Che sorpresa!”
Neji
e Ten Ten (capelli in disordine ed occhiaie): “……”
Hinata:
“Come mai…”
Prima
di finire la frase si ritrovò entrambe le braccia caricate del fardello di un
fagottino!
Hinata:
“… qui?”
Neji:
“Hinata, ci faresti da baby-sitter per oggi?”
I
fagottini contenevano i suoi due nipotini di poco meno di un anno!
Hinata:
“Cosa?”
Ten
Ten: “Grazie Hinata, sapevamo di poter contare su di te!”
Hinata:
“Ma-ma-ma-ma-ma…!?!?!?!?!?”
Si
presero per mano e cominciarono a correre sollevando nubi di polvere.
Neji:
“Torneremo stasera riprenderli, grazie ancora!”
Hinata:
“UN ATTIMO!!! STASERA QUANDO?!?!?!?!?”
“UEEEEEEEEEEHHH!!!”
Nessuna
risposta… In compenso, con la piccola Hikari che piangeva nel suo orecchio
destro e il piccolo Hizashi che urlava nel suo orecchio sinistro scoprì anche
lei, come già i genitori, cosa si provasse a sentire il pianto di un lattante…
in stereo!!!
“Eeeeehmmm…
Naruto? Puoi venire un attimo?”
“UAAAAAAHHHHH!”
Come
dire di no ad un cugino e ad un amica in difficoltà che non chiedono altro che
un po’ di ore (un bel po’ di ore…) tutte per loro?
Risultato:
tutto il giorno a badare ai due piccoli, per poi riconsegnarli a due genitori
freschi e pimpanti mentre si è nelle loro identiche condizioni di quando li
hanno portati… e niente tempo per sognare San Valentino.
“Beh,
finora è tutto chiaro, ma ieri? Era la vigilia di San Valentino! Quando compro
il regalo a Naruto e gli preparo la cioccolata. Cosa mai può avermi fatto dimenticare
di fare tutto ciò?”
Il
giorno prima…
“Mhmmmmmmm!!!”
fece Naruto.
“Mmhhhhmmmm!!!”
fece Hinata in risposta.
Le
labbra si mollarono reciprocamente liberando forti e ansanti gemiti, i loro
arti invece, di tutt’altro avviso, continuando ad avvolgersi e a stringersi
attorno al corpo dell’altro, rischiando persino di annodarsi!
Naruto:
“Qui! Sul divano!”
Hinata:
“Sul divano?”
Naruto:
“Ti prego Hinata, non ho voglia di salire le scale per averti, nemmeno di
discutere con te su come ne uscirà il sofà!”
“Ma…
MHMMM!”
Naruto
chiarì la cosa con un altro perentorio bacio tutta-lingua!
“MHHMMMM……
Mhmmmmm♥♥♥♥♥♥!!!”
Risultato:
…
♥♥♥
Hinata: ^///^
Hinata portò entrambe le mani sulle guance
diventate rosse e calde e sospirò ad occhi chiusi un dolce “Ohh…” a quel
ricordo!
-CIAFF!-
Ricordo da cui uscì dandosi un piccolo schiaffo che
la fece subito riprendere!
“Beh, ora almeno so che c’è una spiegazione logica
a tutto questo, anche al fatto che mi sono svegliata un po’ più tardi del
solito oggi. Ma anche se me ne sono ricordata in ritardo non farò certo passare
questo giorno come uno qualunque! Anche perché… non voglio che Naruto sappia
che mi sono dimenticata di San Valentino!”
Non doveva assolutamente accadere!
Si alzò dal divano e strinse combattiva il pugno.
Hinata (occhi in fiamme): “Ce la farò! Comprerò un
regalo, preparerò la cioccolata, ed anche una super-cena romantica per noi due:
così quando tornerà stasera avremo il primo San Valentino senza intoppi e senza
smemoratezze!
Almeno questo avrebbe fatto credere al suo amato!
Mise
una giacca ed uscì di casa. L’atmosfera non era certo quella di tutti i giorni,
era come se per quel giorno la primavera avesse deciso di arrivare prima del
previsto: gli uccelli cantavano gioiosamente, il tempo era più che bello e per
le strade c’era fermento e rumore di risate. Di sicuro si aspettava di
incrociare chissà quante coppiette a passeggiare! Un vero peccato che Naruto
dovesse lavorare tanto proprio quel giorno.
Chiuse
il portone della residenza dietro sé (essendo l’uno il capo-villaggio e l’altra
l’ereditiera di un nobile casato ninja non potevano che vivere in una bella
casa a due piani con giardini!) e si incamminò.
Hinata
(pensiero): -Dunque, credo di avere un bel po’ di tempo prima che Naruto arrivi
a casa. Adesso andrò a prendere tutto l’occorrente per la giornata.
Innanzitutto prenderò gli ingredienti per preparargli la cioccolata, poi andrò
a fare la spesa per la cenetta romantica… e poi dovrò pensare al regalo.-
Si
prospettava una giornata piena, fatta di giri per vie, negozi, mercati e di
stazionamento fisso in cucina ai fornelli. Di solito a San Valentino era molto
più libera, ma perché si preparava adeguatamente prima che arrivasse: ora
doveva fare tutto in una giornata, sperando anche che Naruto non tornasse
troppo presto. Quanto pesava dimenticarsi di San Valentino: anche Naruto aveva
fatto tutta questa faticaccia gli altri anni?
-Sarà
dura, ma per Naruto questo ed altro!-
Caso
volle che gli incontri cominciassero appena svoltato il primo angolo, quando si
ritrovò di fronte ai suoi cari vecchi compagni.
Kiba:
“Buondì Hinata!”
Shiromaru,
il figlio maggiore di Akamaru, ormai divenuto anziano, corse a farle le feste,
mentre Shino, sebbene la conoscesse da più tempo, non dimostrò il suo
entusiasmo se non con un cenno del capo e della mano.
Hinata:
“Ciao ragazzi! Come state?”
Kiba:
“Noi bene, ma tu? Ci sorprende vederti per strada il giorno di San Valentino,
non è vero Shino?”
Hinata:
“C-che intendi?”
Shino
(cui gli anni passati non avevano certo tolto l’abitudine di andare in giro
super-coperto, anche se senza cappuccio): “Di solito resti a casa a festeggiare
insieme a tu sai chi, o perlomeno se esci c’è anche lui insieme a te.”
Hinata:
“P-pu-purtroppo ha del lavoro da sbrigare, così non l’ho ancora visto da
stamattina. Stavo giusto andando a prendere tutto l’occorrente per la sua
cioccolata di San Valentino comunque.”
Shino:
“Uh?”
Kiba:
“Ma come, solo ora? Di solito ti fai in quattro per prepararla, glassarla e
fargliela trovare pronta, impacchettata e profumata per la festa degli
innamorati.”
Hinata
si morse la lingua!
Hinata:
“Oh, ehm, beh… Si, di solito è così, ma quest’anno…”
Shino:
“Te ne sei dimenticata?”
Hinata:
“I-I-IO!?!?!? Ah ah ah, oh, andiamo Shino, come potrei?”
Kiba:
“Certo che non può! È Hinata! Non è mica Naruto!”
Shino:
“……”
Hinata:
-Sigh… Povera me!-
La
donna si diede una scrollata e rifletté un attimo: forse i suoi amici cascavano
a fagiolo per aiutarla!
Hinata:
“Ehm, ragazzi sentite, starei preparando una sorpresa per quando Naruto tornerà
a casa, e… ecco, forse mi serve il vostro aiuto.”
Kiba:
“Che vuoi dire?”
Hinata
mise le braccia dietro la schiena e li guardò teneramente: “Vedete quest’anno
mi sono ridotta all’ultimo minuto quindi avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti
a preparare la nostra cenetta a sorpresa di stasera e qualcuno che lo tenga
impegnato in ufficio per assicurarsi che non torni in anticipo.”
Shino:
“Ci stai chiedendo di passare il nostro San Valentino in missione speciale per
conto tuo anziché con le nostre mogli?”
Hinata
sorrise nella maniera più pucciosa che poteva.
Kiba:
“Ok!”
Shiromaru:
“Arf!”
Hinata:
“Grazie mille! Farò della cioccolata anche per voi, ragazzi!”
Shino:
“Io non ho detto che sono d’accordo…”
Hinata:
“Qui c’è la lista di quello che mi serve: tofu, salsa, spezie, carne, verdure,
un vassoio per tortini a forma di cuore ed altro. Uno di voi due potrebbe
procurarmeli entro oggi?”
Kiba:
“Lascia fare a me: fiuteremo il meglio del meglio di quello che è indicato
apposta per te, giusto?”
Shiromaru:
“Bau!”
Kiba:
“Shino tu invece vai a rompere le scatole a Naruto: sei perfetto per questo
compito.”
Shino
si accigliò: “Che vuoi dire, scusa?”
Kiba:
“Che per relegarlo a lavorare fino a tardi, cosa molta barbosa, ci serve un
tipo barboso.”
Shino:
“……”
Hinata
(^_^”): “Eh eh eh… Scusalo Shino, lo sai che scherza!”
Shino:
“Io non sono barboso…” disse il povero Aburame, urtato nel profondo!
Hinata:
“No che non lo sei! Grazie tante Shino.”
Kiba
fece annusare il foglietto datogli da Hinata al suo cane e poi lo fiutò lui.
Shino:
“Credo che tu debba prima leggerlo, sai?”
Kiba:
“E chi ne ha bisogno? Io vado, ne approfitto per prendere qualcosa anche alla
mia adorata, ciao!”
Con
un paio di rapidi balzi sparì tra i tetti affiancato dal suo nuovo giovane
compagno a quattro zampe. Hinata salutò anche Shino e proseguì oltre per la
strada.
Hinata:
-Ora posso occuparmi direttamente della parte più… dolce, ih ih ih!-
Mentre
a passo un po’ più tranquillo di prima si dirigeva alla pasticceria non
smetteva di guardarsi intorno.
Hinata:
-Ci sono molti che passeggiano a braccetto, più del solito! Chissà quante
sorprese, quante dolci parole e gesti premurosi si stanno svolgendo tutto
intorno a me o si stanno preparando a venire fuori!-
Pensando
così si vide coprire per qualche istante da una grossa ombra.
Alzò
gli occhi al cielo e vide un grosso palloncino (per modo di dire, sembrava
grande quanto una mongolfiera!) rosso, naturalmente a forma di cuoricino!
Hinata:
“Oh, che bel pensiero! Mi chiedo per chi sia!”
Mentre
sorridendo distoglieva l’attenzione dal pallone, per un istante ai suoi occhi
le parve di scorgere qualcosa pendere da esso. Anzi, per la verità le era
sembrata una sagoma umana…
Hinata:
-Che sciocchezza, chi mai potrebbe mettersi a svolazzare su Konoha appeso per
una cordicella ad un grosso pallone?
Rock
Lee (appeso per la cordicella del grosso cuore-pallone): “Accidenti, mi sa che
ho esagerato un po’ con la grandezza, ed ora?… QUALCUNO MI TIRI GIÙÙÙ!”
Ma
chi mai poteva rispondere al suo appello mentre era a tu per tu con la propria
anima gemella? Così la fantastica Belva Verde di Konoha continuò a sorvolare il
villaggio all’ombra del suo inconsueto regalo per la sua bella!
Hinata:
“Grazie, e buona giornata.”
“Buona
giornata a lei, e auguri a lei a suo marito!” rispose cortesemente il suo
pasticciere di fiducia mentre usciva con una busta tra le mani.
Hinata,
appena fuori il negozio controllò i suoi acquisti: -Con questi stampini che ho
comprato potrò fare anche io cioccolatini a forma di cuore, e su ciascuno
scriverò con un tocco di crema “NXH”. Non vedo l’ora.-
Mentre
fantasticava ad occhi chiusi venne notata da un’altra conoscenza.
Ten
Ten: “Hinata!”
Hinata:
!?!?!?
Come
vide di chi si trattava Hinata scattò sulla difensiva stringendo con aria
protettiva la busta!
Vedendola
però capì al volo e la tranquillizzò con una risata: “Non preoccuparti,
stavolta non ho altri “piccoli” favori da chiedere, ih ih ih!”
Hinata:
“Oh, meno male…”
Quella
giornata aveva lasciato dei ricordi indelebili, in lei come in Naruto che
ancora non smetteva di tremare come una foglia ogni volta sentiva il rumore di
un sonaglio da poppanti o vedeva una forma che ricordasse vagamente un biberon;
Hinata sperava con tutto il cuore che superesse presto lo shock!
Ten
Ten e Hinata si avvicinarono: la prima era alla guida di una carrozzina biposto
dove i suoi gemellini viaggiavano comodi con tanto di cinture di sicurezza
allacciate.
Hinata:
“C-ciao piccoli!”
Fortunatamente
sembravano quieti: la femminuccia la guardò con le mani sul pancino senza aprir
bocca, il maschietto invece era troppo occupato a succhiarsi la manica della
mogliettina. Tutti e tre, la mamma e i due pargoli indossavano una maglietta
rosa della propria misura, con un vistoso cuoricino rosso morbido al tatto
proprio al centro del petto.
Ten
Ten: “Ti piacciono queste magliette? Le ho trovate in offerta e le ho comprate
apposta per oggi: non siamo un amore tutti e quattro?”
Hinata:
“Ih ih, certo… Ehm, quattro?”
Ten
Ten: “Si, noi qua…… UH!?!?!?”
Hinata
pensò subito che il quarto dovesse trattarsi di Neji…
Ten
Ten: “NEJI! Vieni subito fuori!”
Preceduto
da un forte gemito, suo marito arrivò a testa bassa e rosso di vergogna: anche
lui con la stessa maglietta rosa!
Neji:
“Ciao…” mormorò incavolato.
Ten
Ten si appoggiò alla spalla del marito: “Allora che ne pensi?”
Hinata:
“Siete fantastici: tutti vestiti identici!”
Ten
Ten aveva deciso che quel San Valentino sarebbe stata non solo la loro festa,
ma di tutta la famigliola uscita fuori dal loro amore, almeno fin quando quella
sera i loro tesorini si sarebbero addormentati… SE si sarebbero addormentati,
cosa improbabile… molto improbabile…
Neji:
-Sapevo che era impossibile che nessuno che conosco mi vedesse conciato così!
Tsk!-
Ten
Ten: “Neji, dopo ovviamente ci fare una bella foto di famiglia.”
Neji:
“UNA FOTO!?!?!? CON QUESTE MAGLIETTE ADDOSSO!?!?!?!? IO!?!?!?”
Ten
Ten: “Andiamo! Non la pubblico mica: chi vuoi che la veda a parte noi?”
Neji:
“Il fotografo mi vedrà di certo!”
Hinata:
“………” La Hyuga in tutto il quadretto si sentiva alquanto esclusa!
Ten
Ten: “Beh, digli di fare la foto ad occhi chiusi, ma se viene male…”
“UAAAAAAHHHHH!”
Neji:
“Uffa! Hikari ha di nuovo rubato il ciuccio a Hizashi.”
Ten
Ten: “Beh, che aspetti, eravamo d’accordo: io consolo Hikari, tu consoli
Hizashi.”
Neji
sbuffò prese in braccio il figlio e lo cullò, continuando intanto a guardarsi
intorno tutto rosso: “Andiamo, non piangere! Non lo stavi nemmeno usando il
cicciotto!... Io che dico “cicciotto”… sigh!”
Intanto
Hikari nella carrozzina rideva perfidamente.
Ten
Ten: “Scusa Hinata se ti ho trascurata qualche minuto, eh eh! Dì un po’,
cos’hai lì?”
Hinata:
“Oggi preparerò la cioccolata di San Valentino e mi servivano un po’ di cose.”
Ten
Ten: “Oh, che bello, anche io e Neji stamattina ci siamo scambia… Un attimo, ma
tu di solito non la prepari prima che arrivi San Valentino?”
Hinata
(perdendo litri e litri di sudore): “Ehm… io… io…”
Neji
(cullando Hizashi che non smette di gemere): “Perché quella faccia? Te ne eri
dimenticata?”
Hinata:
“C-C-C-C-CERTO CHE NO!”
Ten Ten: “Ah ah ah ah! Hinata che dimentica la cioccolata di San
Valentino, andiamo Neji!”
Hinata:
“……”
Neji:
“Beh, allora perché è venuta a comprare oggi gli ingredienti?”
Hinata
deglutì: “I-io… Io l’ho già preparata
per Naruto, è solo che… che quest’anno
voglio essere generosa e regalarla anche alle altre coppie! Anche voi
ovviamente ne avrete un po’, s-si-si, proprio così!”
Ten
Ten: “Ah, si? Sei sempre gentilissima, Hinata!”
Hinata:
^__^”
Ten
Ten: “Immagino sarai un po’ occupata ora, quindi noi proseguiamo la nostra
passeggiata di famiglia!”
Neji
(-__-): “Evviva…”
Hinata:
“V-và bene, buon San Valentino!”
L’aveva
scampata bella anche stavolta: -Uff, ci è mancato poco! Adesso oltre che per
Kiba e Shino dovrò preparare della cioccolata extra anche per loro…-
Sospirò:
“Sarà meglio rientrare e comprare un altro po’ di cacao…”
Intanto,
sopra la sua testa e quelle di tanti altri…
Lee
(a circa cento metri di quota): “Comincio a stancarmi di stare quassù. Ma devo
resistere ancora un po’! Il vento mi è benevolo e mi porta nella direzione
giusta: oh, corrente d’aria pietosa che aiuti un uomo matto d’amore a
raggiungere la meta, grazie!
Amore
mio, il tuo Lee sta arrivando col tuo regalo, aspettami con fiducia!”
Naruto
si passò un mano sulla fronte. Decise di riposarsi guardando un po’ fuori dalla
finestra alle spalle della sua scrivania: “Ah, che bella giornata: tutti fuori
a divertirsi ed io chiuso qui dentro, non è giusto… Cos’è quel puntino verde
lassù attaccato a quel maxi-palloncino? Boh? Forse ho le traveggole per aver
lavorato troppo.”
Girò
di nuovo la sedia e fissò sconsolato come la colonne delle “cose da fare” fosse
ancora più alta della colonna delle “cose fatte”.
Naruto:
“Tsk! Se queste cartacce pensano di spaventarmi si sbagliano di grosso: vi
faccio vedere io chi è Naruto Uzumaki! Vi finirò tutte e sarò di ritorno da
Hinata… Oh!?”
Si
interruppe improvvisamente: “Accidenti, un’altra copia è andata… Possibile che
sia così difficile riuscire a fare quella cosa?”
Quando
un clone creato con la Tecnica della Moltiplicazione Superiore esplode le sue
esperienze tornano all’originale. Ma dove erano questi cloni anziché essere lì
a sbuffare e sudare insieme a lui su quelle scartoffie? E cosa stavano facendo?
-Deve
essere pronta per stasera…-
La
porta si aprì cogliendolo di sorpresa.
Naruto:
“Shino!”
Shino:
“……”
Naruto:
“Che piacere finalmente un volto amico che mi faccia sentire un po’ meno il
peso del mio…”
(STONF!)
Naruto:
“……”
Shino:
“……”
Naruto:
“…… lavoro…”
Shino
aveva appena fatto cadere sulla scrivania, sotto il cui peso questa sembrava
piegarsi in modo sofferente, una catasta di cartelle e documenti:
Naruto:
“Ehm… cos’è questa roba?” chiese timoroso l’Hokage.
Shino:
“Naruto, ho bisogno del tuo aiuto.”
Naruto:
“Dimmi, che posso fare per te?”
Shino:
“Vicino casa mia, come sai, c’è del suolo pubblico non in uso e voglio usarne
qualche metro quadro per costruire una serra full-optional per dei nuovi
esemplari da poco scoperti, una specie rara: la “valentiniana amorina”, detta anche “coccinella con le macchie che
sembrano cuoricini” o “insetto romantico”. Siccome sono tanto romantici tra di
loro, oltre che timidi, vogliono i loro spazi, quindi non posso metterli
insieme ad altri insetti, capisci?”
Naruto:
“……… Ehm… si?”
Shino:
“Si. Secondo il decreto 145 sull’utilizzo delle aree verdi in disuso non è
possibile poter intervenire su quello spazio ai sensi dell’articolo 8 di
suddetto decreto, ma secondo il comma 36E istituito sotto il Terzo potrei, dato
che tecnicamente sarà ad utilizzo degli insetti e non mio, e secondo il
corollario sulla protezione degli animali se questi trovano un luogo dove
abitare, se non adibito a nulla possono tenerselo, ma questa potrebbe essere
una violazione dell’articolo 789 comma D del codice, al paragrafo “aggirare la
legge per questioni tecniche”; d’altro canto avrei dalla mia il 15Q e la causa
di Takeshi contro Gou documentata sotto il Quarto, mentre il dannato
ordinamento L7 del Secondo mi tiene le mani legate! Sono stato al piano di
sotto ad informarmi sul protocollo di prosecuzione e mi hanno detto di
rivolgermi a chi di dovere per ottemperare nel rispetto della legalità alle mie
richieste, e posso secondo i comma 7 e 9 dello statuto d’appello all’Hokage.”
Naruto:
“…… Shino, ho capito poco e nulla di quello che hai detto!”
Shino:
“Dovresti, per favore, firmare, controfirmare e controriformare tutti i
permessi e le assolutamente necessarie autorizzazioni per i miei diritti di
abitante di Konoha e il diritto di quelle dolci coccinelle ad avere una casa.”
Prese
la prima cartella in cima alla pila: “Su, cominciamo ad esaminare la procedura
F2,45 poi potremo scegliere se seguire la norma ABC o la AEIOU.”
Naruto
(O___O): “………”
Shino:
“Ne avremo per un paio d’ore al massimo.”
Naruto:
“SIGH!”
Testa
di Naruto sbattuta sulla scrivania: (SBAM!)
Che
spirito di abnegazione Shino: pur essendo stato trascinato lì ce l’avrebbe
messa davvero tutto. E alla fine, dopo tutto quello che avrebbe passato, Naruto
sarebbe stato doppiamente felice di tornare a casa e doppiamente contento delle
sorprese di sua moglie!
A
quanto sembra Hinata avrà tutto il tempo che le serve! Lei e Naruto saranno
pronti quando verrà il momento?
Accidenti
quanta roba che sto scrivendo! XD Inevitabile che mi lasciassi prendere: dolcezza,
umorismo, romanticismo e spasso sono gli elementi che più escono spontanei,
quelli che scrivo con più leggerezza d’animo e da cui mi lascio trasportare più
che volentieri. Avevo pensato a questa come una one-shot, ma credo di averne
ancora per un capitolo, quindi chiudiamo qui per il momento! Vi prometto che
non vi farò aspettare tanto per il continuo, quindi continuate a seguire per
altre risate ed altri bei momenti dei vostri beniamini! A presto!
PS:
NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!