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Autore: Miss_MaD    24/09/2015    2 recensioni
Parigi, 1482.
C'è qualcosa in più della storia che tutti conosciamo.
Due clan di zingari, rivali dalla notte dei tempi;
Una figlia rinnegata; un re di un regno di straccioni; un futuro da ricostruire insieme, sotto lo sguardo attento della cattedrale di Notre Dame.
Genere: Fluff, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claude Frollo, Clopin Trouillefou, La Esmeralda, Nuovo Personaggio, Pierre Gringoire
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Toc toc toc toc! 
All'interno dell' atrio del palazzo c' era un baccano terribile ma nonostante tutto i colpi alla porta vennero avvertiti.
Mentre qualcuno si alzava per controllare chi stesse bussando a quell'ora, Onyx si raccomandò all'uomo che accompagnava:
《Cala il cappuccio ed entra solo quando ti dico io!》
《Stai tranquilla!》la rassicurò con un bacio.
《E se mi succede qualcosa scappa più veloce che puoi, e allontanati dalla Corte, saprebbero seguirti fino lì! 》
《Onyx, me lo hai già detto due volte! Stai tranquilla!》le disse, mettendole le mani sulle spalle.
《No, non posso essere tranquilla qui!》

《Chi siete? Che volete?》li aveva interrotti una voce dietro alla porta.

Chat piquée à la tour Roulande.》la parola d' ordine uscì dalle labbra della ragazza senza che lei l' avesse nemmeno pensata.

La porta si aprì e mostrò una stanza dalle pareti grigie e sporche, laddove non erano coperte da mobili ricolmi di libri dalle copertine nere, marroni o color vinaccia.

《Chi siete, straniera?》 A parlare era stato un uomo calvo, non molto alto, e nemmeno molto magro, con la pelle giallastra e profonde occhiaie nere, seduto a cavalcioni di uno sgabello quadrato, a capotavola di un immenso tavolo, con le spalle dirette al fuoco.

La ragazza si lasciò sfuggire una risatina:
《Davvero non sapete chi sono?》
《Dovrei?》
《Per la verità, si. 》il cappuccio, ci mise poco a scivolare dal capo della ragazza, rivelando un volto che ormai pochi avevano l' onore di ricordare in quel luogo.

《Onyx?》
《Sono io, padre.》
《La mia bambina! Sai...》
《Padre, non ho tempo, vi devo parlare!》 lo interruppe lei.
L' uomo la guardò stupito:
《Cosa? Senti, è da marzo che non ti si vede, e ora dopo sei mesi arrivi qui e dici che sei di fretta, che non hai tempo?!》
《 Vi prego, padre. È importante: prestatemi attenzione.》
L' uomo non mostrava alcun segno di cedimento.
《Bene, vorrà dire che parlerò con loro... Bambini, vi ricordate la favola dei due fratelli e delle due casate?》iniziò.
《Non oserai.》 La voce del padre era ridotta ad un sussurro.

I bambini erano ingenui e la risposta non poteva essere altro che un allegro 《Si》, seguito da molte domande.
《E se vi dicessi che la storia, in realtà è vera?》
《Davvero?》
《Si, e voi fate parte di una di queste due casate.》
《E l' altra?》chiese un bambino.
《 L' altra si chiama "Reame d' Argot", e vi stupireste se vi dicessi che si trova qui a Parigi da molto tempo.》

《E tu come lo sai?》Edite, una delle bambine, era molto curiosa.
《Lo so e basta.》era stata la risposta della ragazza.
《Si, Onyx, come fai a saperlo?》domandò il padre che sorrideva in modo raccapricciante.
《Non credo lo vogliate sapere, padre.》
《E perchè mai? Visto che sei in vena di raccontare storie, perché non dirlo alla tua famiglia?》

Lei sembrò pensarci su, uscì dalla locanda e, quando rientrò, al suo fianco c'era una figura incappucciata, avvolta da un mantello scuro. 
《Volete sapere come so del reame d'Argot? Ecco come.》
L'uomo si tolse il cappuccio, rivelando la sua essenza: la pelle mulatta, i capelli neri intrecciati finemente, i due orecchini d'oro allo stesso orecchio, e la collana con il medaglione raffigurante lo stemma non lasciava spazio a dubbi, faceva parte del reame d'Argot.

《E come hai fatto a conoscerlo?》
《Ci siamo incontrati un giorno al mercato.》fare la vaga le veniva molto bene.
《Davvero molto strano che uno zingaro, in un solo incontro, abbia rivelato così tanto di sé...》
《In effetti, sire, ci siamo visti altre volte.》L'uomo aveva parlato per la prima volta. 
《Ah si? E dove?》
《Non credo che questo possa interessarvi.》
《Sporco gergone, Decido io COME DOVE e SE mi interessa,e questo mi interessa molto!》
《Padre,non vi permetto di chiamarlo così!》intervenne Onyx.
《Allora dimmi cosa sai di lui!》Fece il padre con un tono che ricordava quello di un serpente.
Onyx si trattenne un pò, guardò l'uomo che era al suo fianco, poi esclamò:
《Va bene!  Padre, lui è mio marito, è il re della Corte dei Miracoli.》
Ci fu un momento di silenzio prima che il padre della ragazza scoppiasse a ridere:
《Ragazzi, finalmente è stato catturato! Ah, Onyx, sapevo che non ci avresti delusi! Usare lo stratagemma del matrimonio per attirarlo qui, è stata una cosa un po' crudele ma, diciamocelo, sei tutta tuo padre!》 il re si stava letteralmente scompisciando sullo sgabello, e così tutti gli altri zingari.

《Onyx, come hai potuto?》 Clopin era spaventato, per la prima volta in vita sua si sentiva tradito, mentre due uomini gli legavano i polsi, e due donne trascinavano lontano la ragazza che lo aveva portato lì. 
《Clopin, non credere a niente di tutto ciò che ti dicono, te ne prego!》
《Basta fingere, Onyx, oramai hai finito la messinscena, divertiti con noi!》esclamò il padre, mentre Romain la trascinava da un fianco verso la sua sedia.

《Padre, non sto fingendo! E tu lasciami!》
《Come sarebbe a dire che non stai fingendo?》Le risate si erano spente all' improvviso.
《Sarebbe a dire che io amo quest' uomo! Padre, siamo venuti qui per un semplice motivo: non penso sia
Giusto continuare a lottare per qualcosa che in pochi conoscono.》《Quindi siete venuti per fare pace?》domandò l' uomo.
《Si, sire. In teoria la vostra Casata e la mia Corte sono rivali, ma sono cose passate, la storia vera è fusa con le leggende. Chi sa di essere discendente del primo fratello, e chi del secondo?》 chiese Clopin. 
《Noi. Noi discendiamo dal primo figlio, quello naturale!》
《In realta il primo fratello era il figlio adottivo, o almeno secondo la nostra storia. Sicuramente per la vostra siamo io e la mia Corte a discendere dal fratello adottivo. Quale delle due versioni è la verità?》
《Padre,》intervenne Onyx《 nessuno di noi, nè la Casata nè la Corte sa esattamente da chi discende, però guardate, entrambe si somigliano: entrambi i fratelli hanno fondato una casata, con nomi diversi ma lo hanno fatto, entrambe ospitano anche persone di diverse famiglie, e chi ne vuole far parte deve superare una prova. Insomma, siamo uguali.  Facciamo parte di un'unica famiglia, separata solo da un litigio e dal tempo. Sono passati molti secoli, non pensate che sia ora di rimarginare la ferita?》
L' uomo parve pensarci su.

《Ancora no.》disse 《Altro sangue deve essere versato prima che si formi una crosta. Ma tu, se vuoi, puoi rimanere.》disse, un poco speranzoso.

《No, padre, io non lascio la mia famiglia.》
《Ma siamo noi la tua famiglia》obiettò lui.
《No, voi mi avete sempre trattata male, rammentate? Sono sempre stata io quella sbagliata.》disse, in un respiro.《 La mia casa è alla Corte, loro mi hanno fatto capire cosa vuol dire veramente famiglia.》si sfogò lei, una volta per tutte.
Tutta la sala tacque, la tensione si poteva affettare anche con un dito.

《Via di qui, tutti e due.》disse il re, spaventosamente calmo. 《FUORI, FUORI DI QUI! 》Esplose, poi.
Era fuori di se, ma più che arrabbiato sembrava triste, quasi deluso per quello che gli era stato detto.

《...Allora addio, padre.》
Voleva sembrare forte: un addio senza emozioni, quasi grigio.
Un addio come si deve. 
E sarebbe stato perfetto se, uscita dal portone, non si fosse messa a piangere.
《 Onyx, ehi, tesoro, tranquilla. Dai, scusa, è stata una mia idea. Non dovevo farti tornare qui.》 Clopin cercava di consolarla, accarezzandole la testa, ma sembrava tutto inutile.
《No, fa niente.》 cercava di respirare normalmente, quasi a non dare a vedere che stava piangendo. Si asciugò le lacrime che le scorrevano sulle guance, alzò la testa e stentò un sorriso.  

《Non importa. Meglio così. Andiamo》

   
 
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