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Autore: Serendipity__    25/09/2015    10 recensioni
Quando Daryl decide di assecondare suo fratello Merle e di entrare in quella casa fatiscente che ha scelto tra tante altre, non ha idea che al suo interno troverà una persona in grado di cambiare il suo destino.
Quando Beth decide di nascondersi in quella casa fatiscente, sperando che il suo aspetto malandato faccia desistere eventuali visitatori, non ha idea che presto sarà invece raggiunta da qualcuno che stravolgerà la sua vita già così messa a dura prova.
*Dal testo:*
- Prendila, Daryl!
Il grido di quel Merle era risuonato come uno sparo nel silenzio spettrale e l'aveva raggiunta quando si era trovata già sugli ultimi gradini della scala che portava a pianterreno, convinta ormai di potercela fare ad oltrepassare la porta che le avrebbe permesso di dileguarsi nel buio della notte.
Solo che quella dolce illusione si era frantumata nel momento in cui un braccio le aveva circondato la vita, trattenendola in una presa d'acciaio che non le aveva lasciato nessuna speranza di potersi liberare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao, sono davvero curiosa di sapere quale sarà la vostra opinione dopo aver letto il capitolo, per cui spero che vorrete farmela sapere.
Buona lettura.
Serena



                                  CAPITOLO  2





Per la seconda volta, in quella lunga giornata, Beth si era ritrovata a varcare la soglia di quella che riteneva sarebbe stata la sua futura prigione. Il paradosso di quella situazione l'aveva portata a sorridere amaramente: sino ad una settimana prima aveva abitato in una vera prigione, ma l'aveva comunque considerata casa sua tanto quanto lo era stata la fattoria di famiglia.

Mentre aveva notato che l'uomo al cancello non era stato più lo stesso di quando erano usciti, qualcuno aveva richiamato l'attenzione di Daryl fischiando forte. Si era voltata anche lei nella direzione di quel suono e ciò che aveva visto le aveva fatto annodare lo stomaco al pari di un pugno stretto con forza.
- 'Fanculo!
L'imprecazione di Daryl aveva scatenato nei due uomini delle risate soddisfatte, mentre ancora avevano mimato entrambi lo stesso, inequivocabile, gesto osceno. Uno dei due le aveva persino rivolto un sorriso che era stato la copia identica di quello lascivo che aveva avuto anche Merle quando aveva detto al fratello di prendere esempio da lui su cosa fare appena avesse messo piede nella sua roulotte.
"Cazzo, vuoi ficcarti in testa che non ti farò del male?"
Quella frase che le aveva detto Daryl, guardandola dritta negli occhi qualche ora prima, era stata probabilmente la versione meno brutale di "non ti scoperò, okay? nè ora, nè mai", ma per lei era risultata comunque priva di valore e di verità, dal momento che di fatto si trovava lì con lui contro la sua volontà.
- Siamo arrivati.
Nel frattempo, avevano percorso un vialetto che li aveva portati davanti ad una casetta uguale identica alle altre che avevano superato, solo un pochino più piccola e con le persiane sprangate da alcune assi di legno inchiodate. Senza avere altra scelta, era scesa dalla moto e atteso che lui facesse lo stesso.
- Hai bisogno del bagno?
La prima volta che glielo aveva chiesto era stato prima di lasciare il capanno per andare a caccia, e lei si era sentita morire nel realizzare che avrebbe dovuto inevitabilmente rapportarsi con lui per tutta una serie di cose che prevedevano una grande confidenza, come lo era appunto anche il fargli sapere se aveva bisogno o meno di andare in bagno.
- Sì.
Si era dovuta imporre di rispondergli con la verità, perchè in realtà avrebbe preferito di gran lunga mentire e risparmiarsi nuovamente l'imbarazzo di condividere con lui le sue necessità più intime, ma avrebbe ottenuto l'unico risultato di procrastinare un momento che poi avrebbe dovuto affrontare lo stesso.
- Okay, ti faccio vedere.
Anzichè entrare nella casetta, ci aveva girato intorno, portandola in uno spiazzo oltre un altro vialetto, dove le aveva mostrato due di quei cubicoli di plastica che fungevano da bagni chimici.
- Quello rosso è per voi femmine.
Nonostante il tono con cui glielo aveva comunicato fosse stato rude come sempre, qualcosa nel modo di fare, l'aveva indotta a credere che anche lui fosse stato a disagio in quel momento.
- Quante siamo?
- Quattro.
Un brivido le era corso lungo la schiena, non di freddo ma di orrore all'idea che c'erano altre tre vittime come lei, di cui una nelle mani di quel pazzo di Merle.
- E... gli altri?
Quella domanda le era uscita spontanea, perchè era stata veloce a realizzare che c'erano stati almeno altri sei uomini oltre a lui e suo fratello in quel posto, e tutti avevano avuto un atteggiamento che non le aveva lasciato alcun dubbio sul fatto che avessero avuto in mente di fare una cosa soltanto con lei se ne avessero avuto la possibilità.
- E gli altri cosa?
Le era sembrato che lui avesse capito benissimo la domanda, ma che avesse preferito fingere, forse per evitare di dover approfondire la questione.
- Hai capito benissimo.
Non sapeva da dove le fosse venuto il coraggio di ribattere in quella maniera decisa, ma se si era aspettata di poter aumentare il disagio di Daryl, si era dovuta subito ricredere davanti all'espressione cupa che gli aveva indurito ancora di più i lineamenti.
- Ragazzina, fai domande di cui non credo tu voglia sapere davvero la risposta.
Sì, era vero, non lo voleva sapere veramente, perchè le avrebbe fornito solo maggiori dettagli su qualcosa che la sua mente aveva già elaborato in maniera più che sufficiente.
- Adesso muoviti ad andare, io ti aspetto qui.
Nel dirlo si era appoggiato alla parte di steccato ancora in piedi che aveva circondato la casetta più vicino a loro, incrociando le braccia al petto e spostando lo sguardo altrove, come a sottolineare che quella conversazione per lui era finita lì.
Dal momento che il bisogno di fare pipì era stato impellente, non aveva avuto davvero altra scelta che entrare in quel bagno, ringraziando subito Dio per averlo trovato in condizioni abbastanza decenti, tanto che c'era stato persino il lusso di un rotolo di carta igienica mezzo consumato.
Conoscerò le altre ragazze? Potrei trovare delle alleate con cui provare a fuggire?
Aveva pensato alle altre in termini di ragazze giovani come lei, ma in effetti sarebbero potute essere anche molto più grandi. Allora le era stato inevitabile pensare a come sarebbero potute andare le cose se al posto suo, in quella casa, avessero sorpreso Carol oppure Michonne, due donne che avevano dimostrato di poter essere molto più pericolose e determinate di tanti uomini.
Ma sei coraggiosa e forte anche tu, Beth, perciò piantala di piangerti addosso e affronta la situazione proprio come lo avrebbero fatto loro!
Si era rimproverata aspramente da sola, nel momento in cui aveva realizzato che i suoi pensieri avevano preso una direzione che l'avrebbero portata solo a sentirsi più impotente e vittima di quanto non lo fosse già.
Ce la puoi fare, Beth. Ora prendi un bel respiro e poi esci da qui, pronta a combattere con tutte le tue forze.
E con quell'incoraggiamento rivolto a se stessa, aveva abbandonato quello che, per qualche minuto soltanto, si era concessa di considerarlo un rifugio sicuro.



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



Quando la lampada a gas aveva illuminato al meglio l'ambiente ristretto della casetta, Daryl aveva colto chiaramente lo sguardo di Beth posarsi subito sul letto su cui giaceva aperto il sacco a pelo che era solito usare come coperta.
Così mentre lui era andato ad accendere la stufetta, anche quella alimentata a gas, posizionata vicino alla piccola credenza su cui erano montati i fuochi per cucinare, lei era rimasta vicino alla porta, rigida e guardinga.
- Tra pochissimo avremo visite.
Nel tempo che era stato ad aspettarla fuori dal bagno, aveva riflettuto sul fatto se avvisarla o meno che Merle sarebbe piombato lì sicuramente incazzato nero, decidendo alla fine che l'effetto sorpresa non l'avrebbe aiutata a gestire al meglio la situazione, mentre lui aveva invece bisogno che collaborasse.
- Arriverà Merle.
Solo sentir pronunciare il nome di suo fratello l'aveva fatta irrigidire ancora di più, confermandogli che sarebbe stato meglio istruirla su di un paio di cose fondamentali.
- Tu dovrai fare solo due cose, tra l'altro semplicissime da mettere in pratica.
Si era rialzato e voltato verso di lei, rimanendo però a debita distanza per non invadere più di tanto il suo spazio personale.
- Sederti in un angolino e tenere la bocca cucita.
Meno avesse attirato l'attenzione su di sè, più lui sarebbe riuscito a liquidare in fretta Merle.
- Credi di potercela fare?
Peccato che non aveva avuto nemmeno il tempo di rispondergli un sì, perchè uno scricchiolio inconfondibile lo aveva avvisato del fatto che qualcuno stava già percorrendo il vialetto a passo veloce.
Dover prendere delle decisioni rapide non era mai stato un problema per lui, o almeno sino a quando non avevano riguardato quella ragazza in particolare, dal momento che sembrava inibire la sua capacità di rimanere freddo e lucido.
- Daryl, brutto cazzone, apri subito questa porta o te la sfondo!
Detto fatto: Merle aveva battuto così forte sulla porta da far tremare l'intera parete e ottenendo, ovviamente, di far schizzare dalla parte opposta la ragazzina che vi si era appoggiata contro.
A quel punto lui aveva avuto solo il tempo di andarle vicino e senza tante cerimonie prenderla per un braccio, spingendola praticamente sul letto. Lei era stata quasi una molla nel tentare di rialzarsi, ma il dito che le aveva puntato contro accompagnato da un minaccioso "resta lì, zitta e buona!", le aveva forse fatto comprendere che sarebbe stato meglio dargli retta.
- Daryl, sono veramente incazzato!
Un altro colpo aveva fatto tremare l'intelaiatura della porta e non aveva avuto dubbi che il successivo l'avrebbe buttata giù come niente.
- Cristo Santo, Merle, ma sei proprio un gran rompicoglioni.
Quando aveva spalancato la porta si era trovato faccia a faccia con gli occhi iniettati di sangue di suo fratello, comprendendo subito che doveva essersi calato qualche merda che era riuscito a recuperare in giro durante uno dei loro giri.
- E tu un figlio di puttana che si merita una punizione, fratellino.
Daryl lo aveva visto arrivare il pugno, ma non era stato abbastanza svelto da evitarlo del tutto, arrivando ad essere colpito di striscio sul mento. Merle aveva caricato un nuovo colpo, ma questa volta lui era stato pronto non solo a pararlo ma anche a restituirlo, mandando suo fratello a sbattere contro la parete.
Con la coda dell'occhio aveva fatto in tempo a vedere come Beth si fosse rifugiata nell'angolo estremo del letto, abbracciandosi le ginocchia e incassando la testa tra le spalle, quasi sicuramente nella speranza di poter davvero scomparire.
- Hai finito di fare lo stronzo, o ne vuoi ancora?
Merle era rimasto appoggiato alla parete, il pugno contratto e l'uncino sollevato, però la sua espressione non era stata più così furiosa rispetto a quando si era presentato.
- Dipende.
Mettersi le mani addosso era qualcosa che avevano fatto sempre, perchè fondamentalmente era stato il loro canale di comunicazione migliore, quello più rapido e certo per risolvere ogni questione. Ma se in passato, da ragazzo, era quasi sempre stato lui a soccombere durante le loro risse, da quando era diventato un uomo spesso era stato lui ad avere la meglio su suo fratello.
- Raccontami qualcosa di bello, e io chiuderò un occhio per il fatto che proprio mio fratello è il primo a farsi i cazzi suoi senza il mio permesso.
Mentre lo aveva detto, erano successe due cose: la prima era che il suo sguardo si era appuntato sulla ragazzina e la seconda che aveva scatenato il suo senso di colpa sottolineando quel "mio fratello" per attribuirgli il giusto peso.
- Permesso, un cazzo. Forse ti sei dimenticato che non ho più dieci anni, coglione.
Dal modo sguaiato in cui era scoppiato a ridere alla sua risposta , Daryl aveva capito che doveva avergli preso bene, dopotutto, lo sballo che si era procurato. Così si era permesso di rilassarsi anche lui, afferrando il pacchetto di sigarette sul tavolo per accendersene una e poi offrirne anche a lui.
- Sì, fratellino, me ne sono accorto che non hai più dieci anni... e spero che se ne sia accorta anche la bella bambolina.
Attraverso il fumo che gli aveva soffiato in faccia, lo aveva visto attendere una sua risposta, pronto a valutarla con la conoscenza approfondita che aveva di lui.
Cazzo, è davvero mio fratello, mi conosce meglio di chiunque altro a questo mondo.
- Se tu sei un pervertito del cazzo, io non lo sono, okay?
Aveva sostenuto lo sguardo di Merle senza battere ciglio, quando in realtà dentro di lui non si sentiva così sicuro come voleva fargli credere.
- Non mi andava di essere l'attore protagonista di un qualche filmino porno su cui gli altri avrebbero potuto sbavare.
Aveva tirato una lunga boccata, lasciando che la nicotina gli invadesse bocca e gola, prima di soffiarne fuori una parte, voltandosi poi per lanciare uno sguardo di sfuggita alla ragazzina. Pallida e silenziosa, continuava a starsene nel suo angolo immobile, dal momento che la presenza di Merle la stava chiaramente terrorizzando molto più della sua.
- Sì, forse è vero... sarebbe potuto succedere.
Merle aveva ridacchiato divertito, chiaramente cosciente che invece le cose sarebbero andate così sul serio, e la cosa lo aveva fatto incazzare in una maniera che gli era andato il sangue al cervello, provocandogli un momentaneo black-out.
Lo vorrei ammazzare sul serio in questo momento!
Quel pensiero era stato sì veloce, ma nello stesso tempo tanto potente da spingerlo ad allontanarsi da lui il più possibile, spegnendo la sigaretta e portandolo a sedersi ai piedi del letto che si era trovato incassato tra la parete e un armadio di medie dimensioni. Dentro aveva trovato dei vestiti da uomo, ma erano stati però di una taglia troppo piccola per lui, quindi erano rimasti lì inutilizzati.
- Forse un cazzo! Probabilmente ti saresti presentato anche tu, distribuendo coca-cola e popcorn a tutti quanti!
La rabbia continuava a lambirgli il cervello, anche se stava cercando di arginarla per non farsi trascinare in discorsi che voleva affrontare in un momento in cui suo fratello fosse stato davvero lucido.
Ma sei davvero convinto che ne abbia ancora di momenti così?
La vocina che si era fatta viva nella sua testa, era quella che ultimamente lo incalzava sempre di più ogni volta che posava gli occhi su suo fratello, registrandone i cambiamenti che una parte di lui voleva invece non vedere.
- I popcorn sì, però li avrei accompagnati a della birra, caro fratellino!
La cosa lo aveva ovviamente fatto ridere sino a piegarsi in due, mentre a lui aveva solo lasciato un senso di smarrimento che lo aveva spaventato più della rabbia provata prima.
Se perderai anche lui, rimarrai solo come un cane, ecco cosa ti fa davvero paura.
La vocina era stata ancora una volta impietosa e sembrava aver toccato un nervo talmente scoperto, che lui aveva sentito quasi un dolore fisico.
Allora aveva provato a guardare la situazione che stavano vivendo dal di fuori, e quello che aveva visto non aveva fatto altro che spaventarlo ancora di più: c'erano due fratelli che non sapevano più chi fossero veramente e al centro una ragazzina che aveva avuto l'unica colpa di incrociare la loro strada.
Si era ritrovato a prendersi la testa tra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia, schiacciato da pensieri che lo stavano facendo impazzire.
- Ehi, ma ti vedo affaticato... mi sa che dopotutto non mi hai rifilato una balla... ci hai dato dentro veramente!
La mano che gli si era posata sulla spalla era stata la stessa di sempre, solo che lui non riusciva più a vederla come tale, gli sembrava addirittura che il suo tocco bruciasse più di qualsiasi ferita avessero potuto infliggergli.
- Ehi, bambolina, hai tirato fuori gli artigli con lui? Allora sei proprio una piccola tigre... anche se a vederti ora, sembreresti già più addomesticata!
Merle doveva aver visto il graffio che lei gli aveva procurato quando aveva tentato di assalirlo, ma ovviamente lo aveva interpretato nella versione che più gli piaceva immaginare, quella che aveva risvegliato in lui una nuova ondata di rabbia.
- Hai detto bene, fratello, sono stanco e adesso ho solo voglia di farmi una bella dormita.
Si era rialzato di colpo, spintonandolo leggermente, giusto per fargli capire che ne aveva davvero abbastanza e che voleva essere lasciato in pace.
- Oppure stai già pensando al secondo round?
L'espressione che aveva sfoggiato Merle gli aveva fatto stringere i pugni così forte che gli era sembrato di sentir scricchiolare le dita.
Merle, cazzo, cosa stai diventando?
Quella era la domanda che avrebbe voluto gridargli anche in quel momento, invece si era limitato a scrollare le spalle, spintonandolo ancora.
- Te ne vai o ti devo sbattere fuori a calci?
Non aveva avuto dubbi che se la ragazzina aveva avuto un fratello, o una sorella, o magari entrambi, non era stato certo così che erano funzionate le cose tra di loro.
Si era immaginato una bella casa, una bella famiglia e magari anche un cane... insomma, il pacchetto completo che l'aveva resa ciò che era adesso.
Al contrario di te, che sei solo un coglione bifolco, con un fratello ancora più coglione.*
- E va bene, me ne vado.
Il pugno che lo aveva colpito allo stomaco era stato sferrato per gioco da Merle, altrimenti lo avrebbe spedito lungo disteso a terra.
- Ma non me ne frega un cazzo se sei stanco, più tardi dovete venire da noi.
Daryl era stato preso in contropiede da quella novità, perchè non si era mai sognato di invitarlo nella sua roulotte.
- Daisy mi ha strappato la promessa che vi avrei invitato da noi per farvi una birra...
L'espressione con cui aveva accompagnato la parola "strappato" non aveva lasciato spazio all'immaginazione su come fosse avvenuto, inducendolo a guardare Beth e a domandarsi come avrebbe mai potuto pensare di imporsi su di lei come Merle aveva fatto con Daisy.
Soltanto pensarci, gli faceva venire la nausea.
C'eri anche tu, però, quella notte quando ha ammazzato suo marito! Potevi fare qualcosa, allora.
Cristo Santo, di questo passo gli sarebbe scoppiata la testa come se fosse stato un cocomero troppo maturo sbatacchiato da una parte all'altra!
- Sai come sono le donne, Daryl. Le ho parlato della bambolina, così lei e le altre vorrebbero già conoscerla.
No, lui non sapeva come erano le donne realmente, perchè si era solo limitato a infilarsi in qualche letto e starci giusto il tempo necessario per togliersi la voglia che sia lui, che la tizia di turno, avevano avuto.
Però un'idea ce l'aveva, e non era certo quella che aveva avuto in mente suo fratello, di quello ne era stato più che sicuro ultimamente.
- Non lo so...
Ma era stato subito interrotto dal fratello, che gli aveva puntato l'uncino al centro del petto.
- Non provare a dirmi di no, fratellino, non mi faresti fare una bella figura davanti agli altri, giusto?
Lontana dall'essere una vera minaccia, gli era sembrata più una richiesta di conferma su quello che erano ancora loro due: fratelli, giusto?
E i fratelli non si abbandonavano, questo gli aveva sempre ripetuto sin da bambini, mentre lo trascinava da un posto all'altro, anche quando a volte gli era sembrato che gli costasse fatica occuparsi di lui
- Okay, va bene. Più tardi verremo anche noi.
- Perfetto, bravo ragazzo.
"Bravo ragazzo", anche quello glielo aveva detto un mucchio di volte, e sempre dopo che aveva detto sì a qualcosa che aveva avuto in mente di fare e che lui aveva provato invece a contestare.
Se perderai anche lui, rimarrai solo come un cane, ecco cosa ti fa davvero paura.
Quella frase gli era rimbombata di nuovo in testa, mentre aveva guardato Merle fare l'occhiolino a Beth, a mò di saluto, prima di levare finalmente le tende e alleggerendolo dalla sua presenza ingombrante.
Non appena la porta si era richiusa, aveva sentito il bisogno di accendersi un'altra sigaretta e di rompere quel silenzio teso che era calato nella stanza, e che gli sembrava gridare più delle parole che probabilmente la ragazzina avrebbe voluto urlargli contro se solo ne avesse avuto il coraggio.
- Ne vuoi una?
Lei si era limitata a scuotere la testa, rimanendo confinata nell'angolo in cui si era rifugiata quando le aveva chiesto di starsene zitta e buona.
- Non la vuoi perchè non fumi o perchè non te ne va ora?
Il perchè gli avesse posto la domanda era stato piuttosto chiaro nella sua testa: fondamentalmente non voleva pensare in quel momento, per cui cercava il modo per distrarsi.
- Non fumo.
La voce le era uscita quasi a fatica, ma del resto che cosa si era aspettato? Lui e Merle avevano iniziato con il picchiarsi, per poi finire a darsi appuntamento per cosa? Una specie di festa che sembrava avere l'aria di poter finire magari con un'orgia, visto l'atteggiamento da maniaco di suo fratello?
Cazzo, sono proprio solo un coglione bifolco!
- Lo so che non puoi capire, ragazzina, ma non potevo dirgli di no a mio fratello.
L'aveva sentito distintamente che lei aveva trattenuto il fiato, forse nel timore di come avrebbe potuto proseguire con quel discorso. E sarebbe stato veramente complicato proseguirlo, perchè non lo sapeva nemmeno lui come avrebbe potuto spiegare certe cose.
Si era ritrovato incastrato in una situazione che gli faceva apparire in confronto una passeggiata affrontare il fatto che il mondo si era trasformato in un gigantesco cimitero, con i morti che tornavano in vita come se fossero stati in un film horror.
Quindi, dopotutto, gli era sembrato peggio stare lì con lei, che comunque lo riportava a certi pensieri solo limitandosi a fissarlo con quegli troppo espressivi, piuttosto che starsene da solo a rimuginare.
Così aveva preso la balestra e le cose necessarie per farle manutenzione, prendendo la decisione di obbligarla a sopportare la sua presenza solo quando fosse stato davvero indispensabile.
Lei aveva seguito tutti i suoi movimenti con attenzione e quando le aveva rivolto la parola, già con la mano sulla maniglia pronto ad uscire, non aveva saputo dire se fosse stata sollevata o spaventata all'idea di rimanere sola.
- Sarò qui fuori, nel caso avessi bisogno.
Questo le aveva chiarito meglio le sue intenzioni, per cui forse era stato più sollievo quello che aveva riempito il suo sguardo, perchè dopotutto forse l'idea che lui si allontanasse troppo le faceva credere di essere esposta ad un rischio maggiore con Merle nei paraggi.
- Dentro quegli armadietti puoi trovare qualcosa da mangiare. Se vuoi puoi anche scaldarlo, ci sono delle padelle lì sotto e il fuoco centrale è l'unico che funziona.
Poi gli erano venuti in mente anche i vestiti, forse lei avrebbe potuto recuperare qualcosa.
- Guarda anche dentro l'armadio, ci sono dei vestiti puliti. Non ce li ho messi io, erano già qui quando siamo arrivati.
Ci aveva tenuto a specificarlo perchè lei aveva già avuto l'espressione di chi non avrebbe mai voluto nulla da lui che non fosse stata obbligata a prendere. Sapere che quei vestiti non avevano avuto a che fare niente con lui, forse glieli avrebbe fatti apparire meno "disgustosi".
E siccome non aveva avuto più nulla da aggiungere, si era limitato ad aprire la porta e uscire, senza più rivolgerle nè lo sguardo nè la parola.



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§




Mentre era stata intenta a camminare, cercando di evitare le pozzanghere che si erano formate dopo il violento acquazzone che si era scatenato un pò prima, Beth era stata contenta di essersi convinta a guardare nell'armadio come le aveva detto di fare Daryl, trovando così quel pesante maglione che ora indossava.
Più grande di un paio di taglie, era riuscito a farla sentire meglio, perchè osservandosi nello specchio attaccato all'anta, aveva constatato che riusciva a coprirla praticamente dal collo sino quasi al ginocchio.
Essendo stato anche pesante, ora la riparava bene dal freddo pungente che le aveva invece già gelato il viso.
- Ti sei mai ubriacata?
Nel silenzio rotto solo dallo scricchiolio della ghiaia sotto le loro scarpe, quella domanda non sarebbe potuta suonare più fuori luogo alle sue orecchie.
- No, io non bevo alcolici.
- Non fumi, non bevi... proprio una brava ragazza.
Daryl aveva sputato fuori quella frase più come se fosse stato un insulto che non un complimento, in ogni caso lei lo aveva ignorato, limitandosi a starsene in silenzio.
- Immagino, quindi, che non ci sia nemmeno il rischio che tu abbia provato qualche droga.
Ecco, quella forse era stata una battuta permeata da quella sua pesante ironia, però aveva ignorato anche quella.
- Probabilmente adesso dovrei anche chiederti se sei vergine, ma credo che questo lo risparmierò ad entrambi, tanto gli altri stanno già credendo che tu comunque non lo sia più e forse grazie proprio a me.
Ecco, quello invece aveva avuto il potere di bloccarla, stringendosi istintivamente le braccia sul petto, come se avesse potuto difenderla meglio da quell'ultima affermazione.
Lui non si era accorto subito di non essere più seguito, ma quando era successo, si era voltato forse aspettandosi che lei si fosse dileguata tra le casette che li affiancavano da ambo i lati.
- Okay... e adesso so anche questo di te.
Era stato più un parlare con se stesso quello di Daryl, ma che lei aveva colto in pieno lo stesso, sentendo le guance prendere fuoco e lo stomaco contrarsi.
- Ti ho fatto delle domande solo perchè probabilmente là dentro qualcuno sarà già sballato e volevo capire quanto ti avrebbe sconvolto la cosa.
Dopo il cattivo tempo, il cielo doveva essersi ripulito, perchè una luna non completamente piena aveva rischiarato il buio della notte, dandole modo di vederlo bene in viso.
- Sballato?
Lo aveva ripetuto a pappagallo, nonostante avesse compreso bene la cosa.
- Se preferisci, drogato. Credevo, comunque, lo avessi già capito che non eri finita in un campo di boyscout.
Per la prima volta da quando lo aveva incontrato, Beth aveva pensato di voler sapere davvero chi si trovasse di fronte, se qualcuno che stava giocando con lei come il gatto faceva con il topo, prima di infliggergli il colpo di grazia, o se aveva la reale intenzione di non farle del male E per arrivarci, avrebbe dovuto mettere da parte tutte le sue paure e parlare chiaro con lui.
- Okay, dici che non vuoi farmi del male, però poi sembri divertirti parecchio nello sbattermi in faccia che mi trovo in mezzo ad una banda di criminali, di cui tu ne fai parte chiaramente, che ha come unico scopo quello di razziare, probabilmente ammazzare chiunque si metta sulla vostra strada, drogarsi e... e scopare ragazze sia che loro lo vogliano o meno.
Le sembrava impossibile, eppure aveva tirato fuori tutto d'un fiato, superando quel nodo di angoscia che non aveva mai smesso di stringerle la gola. Si era ritrovata a tremare, ma diversamente dalle altre volte era stato un misto di rabbia e paura, un mix che le aveva sicuramente pompato nelle vene più adrenalina che sangue, perciò non si era fermata lì, ma era andata oltre.
- E come ciliegina sulla torta, ho capito che tuo fratello è sicuramente uno psicopatico fatto e finito, a cui tu sembri totalmente incapace di dire di no, e lo dimostra il fatto che mi stai tenendo qui con te, anche se continui a dirmi invece che vorresti liberarmi!
Ritrovarselo a qualche centimetro appena di distanza, era stato questione di un attimo; il tempo di sbattere le palpebre e lui aveva colmato la distanza tra di loro.
- Mi sembra invece, ragazzina, che tu ti sia accorta benissimo che io sia in grado di dirgli di no riguardo alla cosa più importante che mi ha "ordinato" di fare!
Glielo aveva ringhiato sulla faccia, con un tono di voce e un'espressione che avrebbe dovuto metterla in allarme, dal momento che era stato più che furioso.
- E se pensi che gli stia facendo credere che ti scopo perchè ho paura di lui o perchè voglio salvare il mio di culo, bè sei proprio fuori strada!
Era stato così irruente nel suo parlarle addosso, che non le aveva permesso di allontarsi nemmeno di un passo, perchè quando ne aveva fatto uno indietro, lui ne aveva fatto uno in avanti, mantenendo tra di loro la distanza di appena qualche centimetro.
- Io glielo faccio credere, per salvare il tuo di culo! E non solo in senso teorico, perchè credo tu abbia capito benissimo anche il fatto che sono tutti pronti a saltarti addosso davvero se solo gliene darò l'occasione!
La sua voce non si era alzata di tono, ma aveva continuato a mantenere più le sembianze di un ringhiare sommesso, rendendo più minaccioso ciò che le aveva appena detto.
Se aveva creduto che nelle sue vene scorresse più rabbia che paura, Beth a quel punto non ne era stata più tanto certa, dal momento che Daryl le aveva appena riconfermato quanto la sua situazione fosse stata davvero disperata.
Ma Daryl non aveva ancora finito, perchè abbassandosi ulteriormente su di lei, tanto da portare i loro nasi quasi a sfiorarsi, aveva sputato fuori un'ultima, rabbiosa, verità.
- E può darsi che Merle sia diventato davvero un fottuto psicopatico fatto e finito, ma si dà il caso, ragazzina, che rimanga pur sempre mio fratello! Quindi vedi di tenertelo bene a mente quando mi parli di lui, okay?
Quella era stata inequivocabilmente una minaccia, e lei si era ritrovata ad annuire, perchè non aveva voluto rischiare, dopotutto, di inimicarselo ancora di più.
- Eh, eh, eh... sono proprio curioso di scoprire cosa ne penserà tuo fratello di tutta questa storia, caro Daryl!
La figura sbucata dall'ombra, doveva essere stato l'equivalente di una doccia gelata per Daryl, perchè si era immediatamente avventato sull'uomo, afferrandolo per il bavero del giubbotto e indirizzando verso di lui quella rabbia che era stata rivolta a lei sino ad un secondo prima.
- Tu fallo, Scott, e finalmente mi fornirai la scusa buona per staccarti quella fottuta testa dal collo!
- Che cazzo credi, di farmi paura?
Beth, più lontana rispetto a loro, era rimasta a guardare mentre quello Scott aveva tentato di liberarsi dalla presa di Daryl, però senza riuscirci, perchè lui l'aveva anzi rafforzata.
- Non ho bisogno di farti paura, stronzo, perchè io seguo una regola soltanto nella mia vita: quello che dico, poi lo faccio.
- E allora puoi già provarci a staccarmi la testa, perchè anch'io ho intenzione di seguire la tua stessa regola.
Quello che era successo subito dopo, Beth lo aveva vissuto come se fosse stata una lunga scena al rallentatore, di cui quindi aveva potuto avere una visione piena e chiarissima sino al suo epilogo.
"
Io seguo una regola soltanto nella mia vita: quello che dico, poi lo faccio".
E lei glielo aveva visto mettere in pratica, perchè Daryl aveva ucciso quell'uomo recidendogli la gola con il coltello che l'altro aveva estratto ad un certo punto della loro lotta.


 



* Mi sono permessa di citare le stesse parole usate da Daryl quando racconta qualcosa di sè a Beth nella serie TV, perchè credo che dica molto sul rapporto anche tra lui e Merle.
  
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